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Autore: KiraFox    11/01/2013    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Ezio Auditore fosse stato misticamente catapultato nel futuro fino ai giorni nostri, ritrovandosi a New yoark, una città piena di pericoli, ma con un unico spiraglio di luce, Emily
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ezio Auditore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Successe tutto in fretta, ero appena ritornato al covo, sentivo un forte mal di testa, talmente forte da farmi piegare in due e digrignare i denti, poi il vuoto, caddi per svariati metri, col buio come mio compagno di viaggio, sono Ezio Auditore, e per una volta temo per la mia vita.
Non so dove sto per finire, non so nemmeno se in seguito riuscirò a tornare indietro, finche non sentì qualcosa di duro sotto di me, mi guardai attorno, enormi strutture si slanciavano fino a toccare il cielo, strani rumori mi circondavano, strane diligenze di metallo si muovevano senza avere dei cavalli che le tiravano, provocando un rumore assordante.
Dove erano i cavalli, dove erano le villette, dove erano i verdi prati che costeggiavano le colline?! delle persone che mi passavano accanto ridevano e mi guardavano storto "che strani vestiti" mormoravano alcuni passanti, mi girai dall'altra parte e vidi un ragazzo che su per giù aveva 17 anni
-ehi ragazzo! Mi potrebbe aiutare?!-
-certo amico dimmi!-
Che impertinente
-sapreste dirmi la data di oggi?-
-certo-
Stava tirando fuori dalla tasca qualcosa di strano, era una scatolina nera luminosa, feci uno sguardo sorpreso e gli rivolsi di nuovo la parola
-cosa è quello?-
-come?!-
-quello che ha in mano, cosa è non ho mai visto una cosa del genere-
-è un cellulare ... comunque oggi è il 10 Ottobre-
-e in che anno siamo?!-

-2013 ... amico hai preso una botta in testa o cosa?!-
Svenni prima che me ne accorgessi, quando mi svegliai mi ritrovai in un letto che non era il mio, mi guardai intorno e vidi il ragazzo di prima seduto su una sedia in fondo alla stanza
-ehi bello addormentato ... alleluia-
-dove sono?-
-sei a casa mia, ti senti bene?!-
-ehm ... chi sei tu?!-
-ah scusa che maleducato ... io sono Ben Garret ... e tu?-
-Ezio Auditore-
-bene Ezio ... ce la fai a camminare?-
-credo di si-
-dai vieni con me ... andiamo al bar qua sotto-
-al cosa?-
-al bar ... dai vieni-
Mi alzai e feci per uscire
-woh-woh-woh aspetta ... dove pensi di andare conciato così?-
Lo guardai incuriosito dal suo gergo
-vieni ti do qualcosa io!-
Lo seguì in un'altra stanza, lo vidi trafugare in un armadio e tirare fuori dei vestiti molto simili a quelli che indossava lui
-questi dovrebbero andarti-
Li presi in mano e li guardai attentamente, lui uscì dalla stanza e cominciai a togliermi la veste da assassino, infilandomi quegli strani abiti, appena finì mi guardai allo specchio, non erano poi cosi male, la stoffa mi fasciava gli addominali e i bicipiti, uscì dalla stanza e raggiunsi Ben, insieme scendemmo le scale e lui mi portò verso il così detto "bar", era molto simile ad una taverna, lo vidi poggiarsi al bancone
-Emily!-
Una stupenda creatura si voltò, il volto talmente perfetto da sembrare un quadro di Da Vinci, i soffici capelli color castano dorato che le cadevano sulla schiena come se fossero una cascata, i suoi bellissimi occhi talmente verdi che paragonarli con la gemma più preziosa al mondo sarebbe stato un insulto, la pelle ambrata le labbra rosa e carnose contornate da due cerchietti di metallo, quella splendida creatura stava venendo verso di noi sfoggiando un enorme sorriso
-Ben ... ma dove eri ti ho chiamato milioni di volte-
-scusa avevo messo il silenzioso ... lui è Ezio-
-ciao ... io sono Emily-
Mi tese la mano io la presi gentilmente posandoci un leggero bacio, la sua pelle era cosi morbida e candida, la sentì ridere di sottecchi
-piacere di conoscerla madonna-
-dammi pure del tu … allora … cosa vi porto?!-
-per me una lemon soda-
-e tu?!-
Mi guardava con quei occhi da cerbiatta, mi ci perdevo, non riuscivo a capire più nulla, mi schioccò le dita davanti agli occhi
-ehi … vuoi qualcosa?!-
-ehm … no grazie-
-ma che ti prende?!-
-non lo so … grazie per avermi accolto in casa tua, ma ora devo andare-
-no dai … a casa c’è tanto spazio puoi restare tutto il tempo che vuoi-
-non vorrei disturbare-
-nessun disturbo, io e Emily saremo contenti di averti in casa-
Appena sentì il suo nome mi sentì scaldare il cuore, accettai volentieri, la sera quando tornammo a casa loro Emily mi guardò e cominciò a dire
-ti preparo i divano-
Prese delle coperte e un guanciale, per prepararmi il divano si dovette piegare mostrandomi le sue meravigliose natiche, tonde e sode, poi si rialzò
-buona notte Ezio-
-buona notte Emily-
Mi baciò una guancia e si ritirò nella sua stanza, io andai a dormire e pensai che in fondo in questa situazione c’era uno spiraglio di luce

  
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