Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Paradichlorobenzene_    11/01/2013    1 recensioni
-Qual è il decalogo che devi seguire, Sebastian?-
10- Porta rispetto verso gli altri , l’onore e la serietà dovranno essere tue guide eterne.
9- Non tradire mai i tuoi Confratelli e riserva per loro il tuo rispetto ed il tuo aiuto.
8- Abbi cura della tua persona.
7- Ubbidisci ad un tuo superiore nel caso ti chiedesse di fare una cosa.
6-Non abusare di un tuo inferiore di grado , sii severo ma rispettoso.
5- Riserva il massimo rispetto e la massima ubbidienza nei confronti dei membri della Corte.
4- Sii sempre pronto ad ascoltare i consigli o le critiche portati da un tuo confratello.
3- Rispetta le decisioni che la Corta prenderà anche se riguarderanno te in persona.
2- Ricorda un demone sotto contratto è sotto il pieno potere del padrone .
- E la prima, Sebastian? Qual è la regola più importante del decalogo dei demoni?
- La prima è ...
- E’ quella che tu hai infranto, Sebastian. Sai cosa succede, se infrangi una regola del decalogo?
- Lo so, Bocchan.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Middleford, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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“La bella principessa
Che profumava di morte e polvere da sparo
Trasformandosi in una rosa nera
Incantò la notte  sottraendosi al suo inganno.”
 

Atto I – La Comparsa della Rosa Nera

 
Sembrava una normalissima mattina di gennaio, alla residenza Phantomive, se non per il fatto che Lady Elizhabet entrò più euforica del solito allo studio di Ciel.
-          Ma insomma Lizzie!  Non ti hanno insegnato l’educazione?!

Ribatté irritato (e ancora mezzo addormentato) il ragazzo quando la sua fidanzata gli si gettò al collo, urlando il suo nome come un venditore al mercato e com’era solita fare.

-          CielCielCiel! Ho delle notizie splendide per te! … Ma sei di nuovo vestito di nero! Sai che non è affatto carino!
-          Per favore Lizzie, dimmi quello che devi dire e poi fammi bere il mio tè come si deve!
-          Non ci crederai mai!
-          Se non me lo dici ….
-          Ah, sono troppo felice! Non vedevo l ‘ora di rivederla!
-          Rivedere chi?!
-          Ma Juliet! Allora? Non sei felice?
-          Quella Juliet?!
-          Si! Quella Juliet! Ah, devo scappare, verrò stasera con lei, a dopo Ciel!
Così l’esuberante ragazza lasciò Ciel in compagnia del suo tè. Era abbastanza felice, in effetti, ma come ci si aspetta dal giovane conte, egli lo dava ben poco a vedere. Quell’accennato sorriso che fece capolino sul viso del giovane non sfuggì però a Sebastian.
-          Non vorrei intromettermi dei fatti altrui, Bocchan, ma sembra conoscere bene questa ragazza …
-          Vuoi sapere chi è, Sebastian?
-          Ha destato la mia curiosità.
-          Lady Ophelia Juliet Hamilton è la figlia di Sir Stephen Hamilton e Lady Sophie, Duchi di Stoneybrook e Marchesi di  Brighton. Sono una famiglia estremamente potente, e Lady Juliet è una nostra amica d’infanzia, il che gioverà ai miei affari.

Sebastian aveva immaginato che sotto la soddisfazione di Ciel ci fosse un secondo fine, tuttavia si chiese che tipo fosse la ragazza che aveva risvegliato l’interesse del ragazzo. Benché il ragazzo avesse in buona parte risposto alla sua domanda, ancora un mistero si celava dietro il nome degli Hamilton.
Sebastian l’aveva già sentito, da qualche parte.
 
Quella sera era già tutto pronto.
I letti erano stati fatti, la tavola apparecchiata, la cena pronta, da servire
Ma qualcosa – un interrogativo particolare che non ebbe presto risposta alle orecchie di Ciel –
rimase irrisolto.
La particolare attenzione che Elizhabet aveva dato al roseto. La giovane Lady vi aveva passato tutto il pomeriggio nell’attesa dell’arrivo della sua amica, e aveva insistito perché alle rose si dedicasse la massima cura. Quando Ciel le chiese il perché di quel comportamento, preoccupato soprattutto nel vederla calma e seria, Lizzie rispose semplicemente con un “Perché sono belle, non trovi anche tu?”
 
Dopo un semi disastro di Finnian con le forbici da potatura, un tentato incendio e tre quasi svenimenti della ragazza, Sebastian prese in mano la situazione, con grande sollievo di Ciel.
Alla fine del lavoro, il giardino era un incanto, tuttavia Elizhabet non ne sembrava ancora soddisfatta.
 
-          Qualcosa non va, Lizzie? – Le domandò Ciel, ancora un po’ preoccupato per lei.
-          Assolutamente nulla, solo, se ci fosse del nero sarebbe perfetto. Ah, è così tardi. Vado a prendere Juliet, le ho promesso che avremmo percorso il tragitto insieme.
 
La ragazza sparì nelle scuderie, il rumore di due cavalli al trotto che si udì poco dopo confermò la sua partenza.
Sia Ciel che Sebastian rimasero disorientati di fronte all’affermazione di Elizhabet che non poteva soffrire il nero. Cosa c’era di tanto speciale in quella giovane da suscitare un così radicale cambiamento nella ragazza? Entrambi non erano così sicuri di volerlo sapere.
 
Poi capirono.
 
Quando Elizhabet tornò con lei una ventina di minuti dopo, Ciel si stupì nel vederla così diversa dalla bambina pallida e dai capelli scuri dalla lunghezza eccessiva che ricordava.
I capelli dai lunghi boccoli scuri erano ancora lunghi, ma leggermente più chiari del nero.
La pelle pallida di dieci anni prima adesso era lattea e non più tendente all’essere traslucida. 
La bocca, una filiforme linea bianca, adesso era rosata e disegnata perfettamente.
Gli occhi grandi e dorati spiccavano in confronto al nero dei capelli, del vestito e del cavallo.
Aveva appena diciassette anni – uno in meno di Ciel ed Elizhabet – ma quell’espressione gliene faceva perdere molti.
 
Tuttavia, Sebastian avvertì qualcosa di strano, in lei.
 
Un alone di tristezza tutto intorno al suo viso, al suo corpo ancora quasi del tutto da bambina.
E lei aveva intuito che Sebastian non era del tutto umano, lo si era capito dall’impercettibile cambiamento del suo sguardo.
 
Dopo i saluti tipici della riconciliazione, i commensali presero posto a tavola.
Lady Juliet tocco appena il pasto, partecipando però alle animate conversazioni.
Dopotutto non si vedevano da almeno dieci anni.
 
Nel cuore della notte Sebastian andò a passeggiare per il giardino.
Non aveva compiti da svolgere e i demoni non dormono.
Sentì un rumore provenire dal roseto e, senza far rumore, vi si diresse silenzioso come un gatto.
 
-          Perdonate la mia intrusione, ma dovreste essere nella vostra stanza a quest’ora, Milady.
 
Juliet voltò la testa, inclinandola all’indietro con fare infantile, teneva una rosa rossa in mano.
 
-          Sono così belle le rose dello stesso colore del sangue. Non avevo sonno.
-          Non trovate che sia tardi? Dopo un lungo viaggio dovreste essere stanca.
-          I personaggi letterari non dormono – rispose lei alludendo al suo nome.
 
Sebastian pareva divertito.
 
-          Devono piacerle molto, ecco spiegata l’attenzione maniacale che Lady Elizhabet ha dedicato al roseto questo pomeriggio. Potrei chiederle qual è il vostro colore preferito?
-          Le rose rosse mi piacciono molto, ma più di ogni altro colore …

 
 

“Più di qualsiasi altro tipo di rose, io amo le rose nere.”

   
 
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