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Autore: Gin_15    31/07/2007    2 recensioni
Sono tornata, con una storia completamente diversa dal solito! Il primo capitolo è solo una piccola introduzione di poche righe, vi chiedo di darle un'occhiata almeno cinque minuti...e se poi vi piacerà potrete leggere la ficcy...please!!! è la storia di un clan segreto, di donne assassine...l'amore, il loro tabù...inevitabilmente violato...
Genere: Triste, Thriller, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Sono tornataaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Finalmente i miei mi hanno accontentata e ora posso proseguire il mio giallo…baci e grazie per la vostra pazienza J

Cap.4:

Come riagganciai mi sentii assalita da una terribile morsa allo stomaco, al momento non capii cosa fosse…rimorso? Compassione?! per quell’uomo così onesto, così ligio al dovere, responsabile di quella tenera creatura…avevo fatto bene quella sera a declinare il suo invito di seguirlo nel suo modesto appartamento, se avessi visto Shannon, ne ero certa, avrei dato subito la mia vita, quella di una spietata sanguinaria, senza cuore, in cambio della loro…

Pochi istanti dopo quel dolore salì al petto, proprio dove le persone comuni hanno quell’organo…quello che consente di far circolare il sangue…subito i miei occhi spietati si addolcirono, e si irrigarono di gocce salate…quelle le ricordavo bene, con tutte quelle che avevo versato in quel vicolo, e il primo mese a casa della mia regina, per colpa di quella stupida donna! Ma queste erano ben diverse…fu allora che capii… il mio era amore, e quel che provavo era dovuto ad una ferita che quella situazione aveva inferto al mio…CUORE! Quel Josh!!! È tutta colpa sua…lui ha risvegliato il mio cuore assopito, da quel buio giorno, di tanti anni fa…

Rimasi seduta sul divano del mio soggiorno, stretta ad un soffice cuscino della NICI… piangendo calde lacrime, che man mano lasciavo scorrere, senza più frenarle…come fossero la liberazione della mia anima…

D’un tratto lo squillo del mio Nokia7210 mi riportò alla realtà, ma non risposi, mi limitai ad asciugare le mie guance ed a schiarirmi la voce…

Allora ci fu una seconda chiamata, da parte della mia regina…questa volta risposi, e non ci voleva un genio per capire il sottile sdegno che scaturiva dalla sua voce, meno morbida del solito…

“Sagitta!!! Dov’eri finita?! Mi hai fatto preoccupare…per quale arcana ragione non hai risposto?”

“Perdonami mia regina…ero sotto la doccia!” per la prima volta in quei trascorsi diciotto anni mentii a colei che, come una madre, mi aveva allevato! A colei che, tutta via, con finto garbo, mi aveva condotto sulla via della perdizione, lei, che mi aveva addestrata come un’assassina!

“bhé, scusa…ma sai quanto si rischi a chiamare due volte una stessa persona, coinvolta nel nostra giro…ormai quei detective, quei profilers e tutti gli altri che gravitano intorno all’investigazione sono diventati così meticolosi!”

“ sì, lo so mia regina! Ma, se non sono indiscreta, posso sapere per quale motivo avete tutto questo riguardo nei miei confronti?”

“ vedi, figliola mia - pessimo segno, quando uno ti adula in questo modo, arriva subito una dolorosa notizia- sappi che l’ho fatto per il tuo bene, perché ti considero sangue del mio sangue… - di male in peggio- devi sapere che, visto che non ti facevi sentire, ho incaricato Cica (colei che uccide con la cicuta) di pedinare te e…quella vittima…”

“come avete potuto?! Non vi fidate di me?! Avete paura che non sia idonea ad adempiere al compito che mi avete affidato? E poi sappiate che quell’uomo si chiama Josh, ed ha una figlia…”

“ ma, bambina… non ti senti?! È questo il problema… per noi non devono esistere uomini, figli, nipoti…per noi sono solo affari! C’è della gente che ci paga per eliminare degli individui…e noi lo facciamo, senza moralità! Tu ti sei lasciata coinvolgere! Quindi Cica continuerà a monitorarti e, se entro due giorni non l’avrai freddato, lei gli servirà il suo ultimo drink! Intese?”

“sì, mia regina!” risposi algida.

Risposi così, ma non ero per niente convinta di quella risposta, data per accondiscendenza! Io lo avevo capito, amavo quel detective… ma concependolo mi sovvenne una seconda certezza, l’unico modo per salvarlo, sarebbe stato quello di dare la mia vita, in cambio della sua! Ma ne sarebbe valsa la pena? Lui me ne sarebbe stato grato? Dopo tutto gli uomini sono tutti uguali… lui mi amava? E avrebbe fatto lo stesso per me? Parole, parole… anche se non ho termini di paragone, so che l’amore non fa domande, non cerca risposte; e se ami qualcuno pensi prima a lui, che a chiunque altro, giusto?! O queste sono solo altre parole, che mi dico per rincuorarmi?!

In un lampo venne la sera, così mi preparai, ma con meno accuratezza della serata scorsa! Misi un maglione aranci, di lana, a collo alto, e dei pantaloni verde militare, non troppo aderenti…per quanto concerne il make-up, mi limitai ad una leggera linea felina, sotto gli occhi, e un po’ di lucidalabbra! Niente di speciale…

Come arrivai sotto casa sua, timorosa, suonai quel campanello, sperando quasi che fosse guasto, e che non avesse avvisato Josh del suo arrivo; ma subito una piccola vocina innocente rispose pimpante al citofono…

“ciao!!! Sei l’amichetta del babbo?!! Come sei bella… ti vedo dal videocitofono!!! Il papà non vuole che ti dica niente, ma ti ha fatto una sorpresa!!! Sali, sali, sali!!! Non vedo l’ora di conoscerti! Il babbo parla continuamente di te…”

Scioccata dall’euforia di quella tenera creatura, sorpresa dal fatto che fosse in quella casa (dopotutto dovevo aspettarmelo), incuriosita dalla sorpresa che mi attendeva in quella dimora, e presa da un’ulteriore, intensa, morsa al cuore, non riuscii a rispondere. Ma, dal momento che poteva vedermi, forzai un sorriso e feci un cenno con il capo….

Salii, incerta, i gradini, poiché ho paura di prendere l’ascensore, e, quando arrivai al terzo piano trovai quella bellissima fanciulla ad attendermi sull’uscio…

La sua pelle era di un bellissimo colore, sembrava porcellana, appena arrossata sugli zigomi, i suoi occhi ricordavano le tonalità del ghiaccio, che sfumano verso il blu del mare, e i suoi capelli erano corvini, leggermente mossi, con una graziosa frangetta! E aveva lineamenti così fini, sicuramente ereditati dalla madre, perché fossero ereditati da Josh, molto quadrato e virile…

Mi venne incontro, e fece ciò che mai mi sarei aspettata da una bambina orfana di madre, con una donna che, in altre circostanze, avrebbe potuto prenderne il posto…mi abbracciò, per pochi, vivi, istanti, poi si staccò, e spalancò quei suoi meravigliosi occhioni…

“sono felice che tu stia rendendo così felice il mio papà!!! - sentivo nuovamente copiose lacrime accumularsi sotto i miei occhi, ma cercai di trattenermi- e non ti preoccupare per stasera! Non starò qui!!! Verrà a prendermi lo zio Bob…”

Non avevo mai visto una tale vitalità e stavo per risponderle, commossa, che non ci sarebbe stato nessun problema, quando arrivò Josh… in una tenuta davvero insolita: jeans, maglia bianca e…un grembiule da cucina! Iniziavo a capire quale fosse la sorpresa!!!

“tesoro…smettila di annoiare Stefany!”

“non ti preoccupare! Mi ha fatto piacere conoscerla! È una bambina adorabile…” e mentre affermavo ciò, i suoi occhi si riempirono di ammirazione, e le guance di lei divennero rosse, mentre espandeva il suo bellissimo sorriso… seguito poi da una linguaccia scherzosa rivolta al padre.

Così, mi invitò a seguirli in casa, dove vidi un bellissimo tavolo, apparecchiato con cura e con, al centro, disposte due candele! Poi lui chiese cortesemente alla piccola Shannon di prendere il mio cappotto, così io, senza obbiettare, glielo porsi!

“bhé -disse lui, abbozzando un inchino- avrai capito dove ti porto a cena stasera!”

A quel punto non riuscii a trattenermi e scoppiai in una sonora, ma sempre contenuta, risata…

“sei anche più bella quando ridi…dovresti sorridere di più!” era vero… ma in tutti quegli anni non era mai successo niente per cui ne sarebbe valsa la pena! Avevo visto solo morte, lacrime e avevo ordito piani per arrecare dolore e fare soldi come pantera nera; ma con lui sentivo la gioia di vivere! Quanto è beffardo il destino…mi aveva fatto trovare una ragione per tornare a vivere, proprio con l’uomo con il quale non potrò mai stare…poiché l’uno non vivrà, se l’altro non passerà all’altro mondo…

All’improvviso il citofono emise uno strano suono, come una gracchiata di corvo, che avvertiva dell’arrivo di un terzo.

“scusa un secondo deve essere Bob! È il mio collega…ma Shannon è convinta che sia suo zio e va bene così! J -incupendosi- potrebbe prendersi cura di lei”

Quelle ultime parole mi gelarono il sangue! In un secondo momento riaffiorò il mio istinto di sopravvivenza e segretezza, pensando a Bob… dopotutto, visto che avrebbe dovuto badare quella sera alla piccola, avrà pur chiesto il motivo, così mi informai, quando vidi che riagganciava la cornetta del citofono…

“tranquilla! Gli ho detto che ho del pesante lavoro d’ufficio e che la sua “nipotina” aveva voglia di vederlo!”

“e io ho la bocca cucita… -intervenne quella deliziosa ragazzina-”

Così passammo una splendida serata, al lume di candela.. Ci raccontammo della nostra infanzia, delle nostre avventure sentimentali… ed io dovetti ovviamente dare sfogo alla mia immaginazione, ma le menzogne sembravano sempre più delle frecce, che, da sola, scagliavo contro me stessa… ed ogni secondo di più, ero affascinata da quell’uomo, e attratta da quel suo aspetto da Adone, come una qualsiasi gatta è attratta dall’esemplare migliore… e vi faccio ammenda per questo rude paragone, ma l’alchimia tra noi era innegabile, ed ogni parola era come un elettrone che caricava l’atmosfera, e che ci calamitava l’uno verso l’altra! Così, quando parlai del mio reale abbandono in quel vicolo, con gli occhi lucidi, e di una donna che mi trovò, e mi allevò, vidi lui farsi sempre più vicino al mio volto, alle mie labbra, al mio cuore…

Il mio lavoro era stato compromesso, il muro che mi ero costruita intorno, distrutto, fino all’ultimo mattone! Così mi lasciai guidare dalla sua dolcezza, con la sua lingua che accarezzava la mia, con le sue mani che, scansandoci dal tavolo, che ci era d’impiccio, ora stringevano i miei fianchi, come se non volesse lasciarmi andare via… mi stese sul letto, lui sopra, mi baciò il collo, mentre io accarezzavo i suoi setosi capelli bruni. Mi sfilò delicatamente il maglione, accarezzando i suoi addominali, feci lo stesso con la sua maglietta…poi slacciai i suoi jeans, dopo che lui ebbe levato i miei, e sganciato il reggiseno..tutto ciò seguito dalla liberazione dei suoi boxer, e dalle mie mutandine verdi, con dei disegnini di bocche rosa. Così in quel letto si consumò un lungo atto d’amore, tra due fra le più improbabili persone, che vedevano in faccia la morte, e forse per questo non si erano trattenute.. I nostri corpi scorrevano l’uno sull’altro in armonia, così come ora la mia penna scorre su questo foglio…In quell’affanno, mi scivolò qualche lacrima, d’amore ed eccitazione, mentre lui mi sussurrava all’orecchio… “TI AMO”

Il mattino seguente fummo svegliati dal trillo di un cellulare, e controllai timorosa il mio, con il terrore che Cica avesse seguito la mia serata, e avesse riferito tutto alla regina… già! la sera prima mi ero scordata della mia compagna di brigata, forse troppo trascesa da quella passione! Esalai un profondo respiro di sollievo quando constatai che non era il mio…

Con un grugnito Josh si svegliò, e rispose, farfugliando, al suo. Sentii solo parole entusiaste, come. “dici davvero?!” “Sei sicuro?!” “se fossi qui ti bacerei. Mi stai salvando la vita!”; ma quelle frasi, così positive per lui, significavano solo guai ed erano cattivi auspici per me…

Appena riagganciò, mi fissò trasognante, con quegli smeraldi.. E, in piena euforia mi raccontò di quella telefonata, che mi mise davanti ad un bivio..

“era un mio collega! Forse hanno trovato una pista…pensa! Ci sono altri ventiquattro omicidi commessi con lo stesso modus superandi… cioè è una specie di serial killer! -mentre ascoltavo il mio viso, e il mio animo si facevano sempre più cupi- ora controllava se in uno di quei casi irrisolti avevano trovato qualche indizio, così, se la fortuna ci assiste potremo mettere insieme tutti i pezzi del puzzle!”

Ma la fortuna non esiste, esiste solo il destino, che di continuo sottopone a prove impossibili l’essere umano… io lo avevo capito! Anche lui, presto, lo avrebbe fatto…

Appena notò il mio sguardo truce si allarmò, e mi chiese se tutto andava bene, se ero forse pentita di quella notte…

Era come se stessi guidando un pullman ad altissima velocità, e avessi trovato una biforcazione della strada e dovessi prendere una decisione, lì, in quel momento! Altrimenti mi sarei schiantata nel mezzo!

“Josh… io ti amo! E stanotte è stato… wow!!! Ma devo rivelarti una cosa… e non so se mi guarderai ancora con gli stessi occhi!”

“non temere! Anch’io ti amo! Ti amo dal primo istante che ti ho visto.. Nemmeno l’alcool ha cancellato i lineamenti del tuo viso, e le parole che ci siamo detti da quella sera! Fidati…ciò che provo non cambierà mai!”

Scoppiai ancorai una volta in un pianto sommesso e intravidi la strada che avevo deciso di percorrere, quella che conduceva ad un burrone, quella che segnava la mia fine!

FINE

Allora?! Che ne dite? È valsa la pena aspettare? Spero di sì… comunque il prossimo sarà l’ultimo capitolo, quello decisivo! Almeno credo…

Mille bacioni a tutti quelli che mi seguono! Grazie per il vostro incoraggiamento, anche se mi rincresce il fatto che questa sezione sia così poco frequentata!!! J J J J J

  
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