UNA SEMPLICE RAGAZZA.
Lui era li che la guardava con i suoi occhi nocciola,era inmobile quasi la fissava e sotto quello sguardo Lola sentiva lo stomaco in subbuglio come se,un uragano le si fosse scatenato dentro.
Era bello certo,ma come poteva mai mettersi con lei o solamente rivolgerle la parola , lei era una semplice ragazza di sedici anni che per quanto poteva cercava di accettarsi a fatica anche tra lacrime di delusione versate ogni giorno.
Come poteva un ragazzo così bello potersi accorgere di Lola!?
Beh tra tante autocommiserazioni e pensieri che le sfrecciavano nella mente lei se ne stava lì, impalata a guardare quanto fossero così perefette tutte le ragazze che aveva intorno,tutti quei corpi perfetti e quegli sguardi così perfettamente truccati che sembravano quasi soffocarla.
Fino a che Rachel una sua grandissima amica vedendo il suo sguardo perso nel vuoto e gli occhi quasi lucidi non le urla : hey?! Ma ci sei? È un ora che ti sto parlando e nemmeno hai ascoltato una mia mezza parola!!!!
lola subito, le rivolse lo sguardo e si affrettò a scusarsi cercando di non pensare a quanto stesse male in quel momento …
Ritornata a casa mangiò in silenzio con lo sguardo ancora perso nel vuoto e mille pensieri che le offuscavano la mente, erano sempre gli stessi : sei brutta,non sei abbastanza alta,non ti metterai mai con lui o tantomeno ti rivolgerà mai la parola... e una lacrima amara scese sulla guancia di Lola ,una lacrima che non riuscì a fermare, era una lacrima imprevista e piena di delusione.
Sua mamma se ne accorse immediatamente e le chiese : “ma stai piangendo??” e Lola, prendendo silenziosamente fiato le rispose: “ no mamma !! nono...ehm,perchè dovrei??? misà che ho un qualcosa nell'occhio perchè mi brucia”. Quella fu una delle tante bugie dette solo per coprire il suo dolore e il suo non essere la 'ragazza superperfetta' con un bel culo.
La giornata di Lola andò avanti tra i libri di scuola e i rimproveri di sua mamma che di tanto in tanto entrava in camera e le diceva di piantarla con il cellulare. Arrivò anche l' ora di cena ormai la spensieratezza aveva preso il sopravvento e quei pensieri l'avevano abbandonata almeno quel poco che bastava per permetterle di concentrarsi sul raccontare alla madre cosa era successo a scuola …
finito anche il mandarino :) lola se ne andò subito a letto e si avvolse nel piumone quasi come per proteggersi da quei maledetti pensieri e dalla paura che ritornassero.
Perfortuna a consolarla ancora per l'ennesima volta c'erano i messaggi della sua amica Anne.
Ecco,ahhaah questo è il mio primo capitolo spero che vi sia piaciuto anche se è un po' triste e malinconico,ma non preoccupatevi non saranno tutti così. Grazie per aver letto la mia storia alla prossima :)