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Autore: _erica_    11/01/2013    0 recensioni
L' ho incontrato ad una festa, a cui non volevo neanche andare, per puro caso.
Un paio di ipnotici occhi color ghiaccio e delle labbra rosse e piene. La pelle diafana risplende alla luce soffusa della sala e i capelli neri e mossi gli ricadono disordinatamente sulla fronte. Devo riconoscere che è bellissimo. Lui è Noah. Lui è il ragazzo i cui occhi mi ipnotizzano tutte le volte che lo guardo. Un piccolo problema: nessuno è mai quello che sembra...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
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Capitolo 1:
-Ti prego Ginni, devi venire. Se non ci sei tu non ci vado nemmeno io, e se io non ci vado Simone si arrabbia. Noi no vogliamo che si arrabbi. Quindi muoviti che andiamo a preparaci- sono seduta sul mio letto con Chiara, la mia migliore amica dalla nascita. La adoro, ma quando si mette in testa una cosa è impossibile dirle di no. Anche per questo va d’accordo con mio fratello gemello Simone, che è tutto l’opposto. Buono come il pane, fa tutto quello che gli chiedi senza mai obbiettare. Per quanto gli voglia un bene dell’anima, devo riconoscere che quando ci si mette anche lui sa essere insopportabile: spesso per vincere la timidezza diventa strafottente, con me e Chiara è iperprotettivo, ma soprattutto è insistente fino alla fine. Peccato che alla fine sia sempre lui a cedere. Io sono diversa da entrambi: decisa e determinata, permalosa e testarda. Sono brava a rifiutare le offerte tranne che con Chiara, quindi mi ritrovo costretta a rispondere:

-Va bene, ma proprio alla festa di Virginia dovevi costringermi ad andare?
-E’ la sorella di Salvatore, quindi Simone è invitato e di conseguenza anche io. Con me ci deve essere la mia migliore amica!- Salvatore è il migliore amico di Simone, di per sé è molto simpatico, se non fosse per un piccolo inconveniente: sua sorella Virginia. E’ la reginetta della scuola dall’anno scorso, ovvero la prima liceo, e da allora non ha mai perso il nome di oca. A lei non interessa, anzi la stimola a essere sempre più t***a. Ha sempre cercato di diventare mia amica per poi poter arrivare a mio fratello, ma non ho mai accettato di far parte di quel gruppetto. Da allora sono la sua acerrima nemica.

-Ok, ma ora andiamo a prepararci, che se proprio devo venirci voglio essere presentabile.
-Questa è la mia Ginni, e poi Virginia può avere tanti lati negativi, fatto sta che sia piena di amici, ciò significa che mentre io passo una bella serata con tuo fratello tu puoi approfittarne per fare nuove conoscenze- dice ammiccando. Io la fulmino con lo sguardo:
-Sai meglio di me che non credo nell’amore, e non sono interessata a storie momentanee. In compenso cercherò di distrarmi e divertirmi.
-Qualunque sia il motivo della tua decisione, ora dobbiamo muoverci, Simone passa a casa mia per le 8 e noi dobbiamo lavarci, vestirci, truccarci e farci i capelli …. quindi muoviti!- così dicendo vola in soggiorno. Io la seguo dopo e dopo aver avvertito mia madre cha sarei andata ad una festa con Simone e Chiara andiamo a casa della mia migliore amica.                                                                                                                                                  
Arriva in camera sua prima di me, e quando la raggiungo è coperta da una coltre di vestiti. Scoppio a ridere.
-Cosa c’è di tanto divertente?
-Con tutti quei vestiti addosso sembri un puffo, e ora spostati e fammi dare un’occhiata- lei si sposta e io comincio la ricerca in fondo al suo armadio.
Due ore dopo abbiamo finalmente trovato dei vestiti: Chiara ha scelto un look molto stravagante, gonna verde lunga fino ai piedi, maglia nera con glitter, scarpe son tacco nere e verdi, è bellissima anche nella sua stranezza. Io sono più ordinaria: jeans bianchi strappati sulle ginocchia e maglia blu notte che mi lascia scoperta una spalla. Ci catapultiamo in bagno e ci trucchiamo il minimo indispensabile, fondotinta per coprire le occhiaie da vampiro, matita, mascara. Mentre chiara intraprende una lotta spietata contro l’arriccia capelli, io mi limito a dare volume ai miei lunghi e lisci capelli color miele.
Simone suona alla porta alle otto spaccate e noi prima di uscire diamo un’ultima occhiata allo specchio: Chiara Ha i capelli marroni con riflessi ramati che le scendono in boccoli sulle spalle. I grandi occhi marroni sono messi in risalto dalla matita e il pallore è stato coperto dal fondotinta. Io invece ho i capelli lisci e color miele che mi incorniciano il volto. Le labbra un po’ troppo piene sono mascherate da un rossetto neutro e gli occhi marroni sembrano più grandi grazie al mascara. Le forme alquanto femminile vengono messe in risalto dalla maglia blu e il fisico slanciato spicca grazie ai jeans attillati. Sono entusiasta del risultato perché sono riuscita a mascherare tutti i miei difetti e ad esaltare i pregi. Siamo finalmente pronte e voliamo verso Simone.

-Ciao Amore!- così Simone saluta Chiara, mentre a me rivolge un semplice ma affettuoso: -Ciao anche a te sorellina!
-Quante volte devo ripeterti che siamo gemelli  e che io non sono la tua “sorellina”, ma solo tua SORELLA!?
-Non dimenticare che io sono nato ben dieci minuti prima di te!
-Se ciao!- così dicendo mi avvio verso casa di Virginia a passo spedito, per evitare l’ennesima discussione per ragioni frivole.
-Comunque prima di andare dobbiamo passare a prendere Gabri- no  ho ancora presentato Gabri, lui è il mio migliore amico dalla prima media, per me è come un fratello, senza di lui non saprei come fare, per me è anche un confessore, a lui so di poter dire tutto, anche cose di cui con Chiara non potrei parlare. Infatti Chiara ha avuto un’infanzia molto difficile a causa dell’abbandono da parte della madre, quindi se devo parlare con qualcuno della separazione dei miei genitori, devo farlo con Gabri, che sono sicura che ne parlerà con me senza intristirsi.

-Non preoccupatevi, voi andate alla festa, io passo da Gabri e poi i raggiungiamo assieme.
-Okkeyyyy- rispondono all’unisono, e si avviano. Raggiungo la casa di Gabri in due minuti, in effetti l’ho conosciuto il primo giorno delle medie, quando ci siamo scontrati per strada e poi siamo andati a scuola insieme. Se non fosse stato per la nostra vicinanza probabilmente non avremo mai instaurato un rapporto così profondo.                                                             
Devo riconoscere che se non fosse il mio migliore amico, non esiterei a stare con Gabri. È molto bello, con capelli marroni con riflessi più scuri che gli ricadono scompigliati intorno al viso, lineamenti scolpiti e occhi verdi.

-Ciao scricciolo, dove sono tutti gli altri?- si avvicina, mi abbraccia e mi à un bacio sulla guancia.
-1.io no sono il tuo “scricciolo” 2. Gli ho detto di andare alla festa e che noi li raggiungeremo con calma.
-Ok SCRICCIOLO, allora è meglio avviarci, altrimenti troveremo già tutti ubriachi fradici- mi prende sotto braccio e ci incamminiamo parlando del più e del meno.
Arriviamo da Virginia dopo un quarto d’ora di autobus, visto che lei ha una bellissima villetta in centro, che sarà costata alla sua famiglia di avvocati una cifra esorbitante. Io vengo colta dall’ansia sapendo che a questa festa ci saranno tutti quelli la cui opinione conta qualcosa all’interno dell’ambiente scolastico che frequento. Nella mia scuola non ci sono particolari gruppi di bulli, ma non mancano le suddivisioni sociali: i ricconi, le oche, i figli di papà, le “sagome di riempimento, come ad esempio io, e poi tutti coloro che no vengono nemmeno invitati alla feste (il che è tutto un dire, perché alle feste di Virginia ci sono sempre un centinaio di persone). A questa festa in particolare, gira voce che ci sarà solo l’ elitè della scuola. C’è solo una spiegazione per cui io, Chiara e Gabri siamo state invitate, ovvero che siamo tutti amici (parenti, per la sottoscritta) di mio fratello.                                               
Apriamo la porta e…
  
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