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Autore: liri    31/07/2007    15 recensioni
Dopo l'ennesimo litigio, Bulma e Vegeta fanno un viaggio nel passato per ricordare le fasi più importanti della loro storia.'Come sarebbe stata la sua vita se l’avesse lasciata? Se dopo l’incontro con Cell se ne fosse andato e non sarebbe mai più tornato? Forse potrebbe essere stato più felice, entrambi potrebbero essere stati più felici, soprattutto Bulma! Aveva sempre saputo che la vita da terrestre non era fatta per lui, e Bulma meritava un uomo migliore' leggete e recensite.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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L’origine del nostro amore

 

 

Il litigio

 

Era un giorno normale alla capsule corp. Bra, che aveva cinque anni, stava giocando in camera sua, Trunks stava facendo i compiti nella sua stanza e Vegeta il suo solito faticoso allenamento nella GR, ma una donna dai capelli azzurri, e con un’espressione molto molto arrabbiata, stava camminando velocemente verso la GR.

Vegeta che si stava allenando, all’improvviso senti la gravità abbassarsi e la porta sbattere violentemente.

Sulla soglia della porta, apparve Bulma infuriata come non mai, prossima ad un’esplosione di rabbia.

Vegeta era sorpreso e infastidito al tempo stesso dal comportamento di Bulma, ma non ebbe neanche tempo di aprire bocca, che Bulma incominciò a sbraitargli contro.

“ma come ti sei permesso… ma come ti sei permesso dico io” incominciò così Bulma il suo sfogo “ti avevo già detto che tu non ti devi neanche avvicinare ai miei clienti…” fece una pausa per riprendere fiato e cercare di darsi una calmata, ma non ci riuscì “come ti sei permesso di piombare nel mio ufficio e di minacciare di morte i miei clienti! Come ti sei permesso??” 

Mentre parlava, Bulma si avvicinò sempre di più a Vegeta, sembrava che l’avrebbe aggredito da un momento all’altro.

“non ti azzardare più a piombare nel mio ufficio e di avvicinarti ai miei clienti! Sono stata chiara?” concluse in fine Bulma, anche se aveva un’espressione affatto calmata.

Più Bulma parlava, più Vegeta s’irritava, come si permetteva quella donna di dargli ordini?

“donna dovresti saperlo, io sono il principe dei sayan, non prendo ordini da nessuno, faccio quello che voglio quando voglio chiaro?” disse alzando sempre di più la voce ”e adesso sparisci mi devo allenare!” così dicendo si girò e aspettò che Bulma se andasse per alzare la gravità, ma Bulma, non aveva nessuna intenzione di andarsene, era più agguerrita che mai, e non avrebbe permesso a quello scimmione presuntuoso di passarla liscia.  

“no mio caro, io non me ne vado affatto” disse Bulma alzando sempre di più la voce “non ti permettere più di parlarmi così… mentre tu passi tutto il giorno ad allenarti io lavoro mio caro… ma non mi aspetto che tu capisca che significa, dato che non sei capace di fare altro che pensare a te stesso e ad allenarti per distruggere Goku, cosa che sanno tutti quanti è impossibile… comunque sia io non voglio assolutamente che tu intralci il mio lavoro! sono stata chiara o hai problemi di comprensione principe dei miei stivai? E non chiamarmi più donna!”detto questo, Bulma resto un po’ a fissarlo negli occhi, poi si girò.

A quelle parole, Vegeta resto sorpreso, e incominciò a ripensare a tutto quello che Bulma aveva detto, parola per parola, come si permetteva di parlarle così, e di dirle che non è in grado di capire o che pensa solo a se stesso, sapeva di non sapersi aprire con qualcuno, ma aveva sempre pensato che Bulma lo capisse, che sapeva quello che veramente pensava e che c’era nel suo cuore, ma a quanto pare, quella donna è più stupida di quello che sembra.

“come ti permetti tu stupida oca starnazzante” più pensava, più s’infuriava e la vena che aveva sulla testa incominciò a pulsare “io sono il principe dei sayan devi portarmi rispetto! Dopo tutti questi anni ancora non hai capito con chi hai a che fare!? Io posso distruggerti a occhi chiusi! Ma su una cosa hai ragione, a me non importa niente ne di te ne dei mocciose ne di nessun’altro, penso solo a me stesso! Perché dovrei pensare a voi esseri inferiori!?”

Bulma era rimasta di stucco a quelle parole, non pensava davvero quello che ha detto, ma non pensava che Vegeta fosse così crudele, pensava di essere riuscita a cambiarlo un pochino in questi anni, in vece no.

“ho capito” disse mantenendo un tono più calmo possibile “a te non importa niente di me, ne di Bra e Trunks” adesso il tono andò aumentando “e a noi perché dovrebbe importare di te è? Specialmente a me?... Ho avuto pazienza fino in questo momento, ho cercato di amarti, di comprenderti, di giustificarti… ma adesso basta” disse questa volta con gli occhi velati da lacrime, che non voleva far cadere davanti a lui “da adesso tu sei fuori dalla vita mia e dei miei figli… vattene da questa casa da questo pianeta e non tornare mai più! Non voglio avere più niente a che fare con te! Sparisci e non farti mai più vedere” disse decisa più che mai, si girò per andare via e a bassa voce disse “ho sofferto già abbastanza a causa tua, ma adesso le cose cambieranno” stette per andare verso l’uscita, quando una mano possente gli bloccò il polso.

Vegeta non riusciva a credere a quello che aveva sentito. Non riusciva a credere che la donna che aveva amato e che amava, a cui aveva permesso di entrare nel cuore e nell’anima, a cui aveva donato il suo corpo, il suo cuore e la sua vita gli dicesse, no anzi, gli ordinasse di andarsene e di non tornare mai più. Gli dispiaceva per averla fatta soffrire, ma il suo orgoglio era troppo forte per ammetterlo.

“non crederai mica che me ne vada?! Te l’ho detto e ripetuto molte volte donna io faccio quello che voglio e non prendo ordini da nessuno! E io resterò a vivere qui!”

Bulma non si meravigliò molto di quella risposta, sapeva che prima o poi se ne sarebbe andato e quindi gli disse tranquillamente “fai come vuoi! Ma non voglio più avere niente a che fare con te” detto questo si divincolò dal braccio del marito e aprì la porta, poi si girò verso Vegeta e disse “da adesso sei libero… fai quello che vuoi non mi interessa… ma stammi lontano e non intrometterti nella mia vita” detto questo, scomparve battendo la porta.

Vegeta restò a pensare, fissando la porta da cui era uscita Bulma. Non poteva credere che l’aveva appena lasciato, e adesso che avrebbe fatto, senza di lei, senza di Bulma, la sua ragione di vita?

Non voleva ammetterlo, neanche a se stesso, ma voleva con tutto se stesso che Bulma si rimangiasse quello che aveva detto, voleva andare da lei e stringerla a se, farle capire che la ama e che lei è tutto per lui. Ma no. Non l’avrebbe mai fatto. Se c’era qualcuno che doveva scusarsi e fare la prima mossa era Bulma, anche se sapeva che questa volta non l’avrebbe fatto, ma lui non poteva dirgli quello che pensava, no.

Il suo orgoglio non l’avrebbe sopportato.

 

Intanto Bra e Trunks, sentendo delle urla, erano usciti dalle loro stanze e si erano nascosti per ascoltare il litigio.

Non riuscivano a credere alle proprie orecchie.

Avevano sentito molte volte i genitori litigare, anche per sciocchezze, ma questa volta era diverso, sentivano che la madre era sincera quando aveva detto che lasciava libero Vegeta, e che no si sarebbe certo tirata indietro.

Dovevano intervenire, aiutarli in qualche modo a superare questo ostacolo, il problema era come, che cosa potevano fare?

 

Invece,  Bulma era andata in camera sua a piangere. Non poteva credere a quello che era appena successo, non poteva credere di aver davvero lasciato Vegeta, ed anche se era stata lei a lasciarlo faceva male lo stesso, perché lei lo amava, poteva avere tutti i difetti esistenti, ma lei lo amava, ma non voleva continuare a soffrire così, voleva che il suo amore fosse ricambiato.

Poi pesò “quel che è fatto è fatto, anche se decidessi di perdonarlo, cosa che non farò, e dicessi che mi dispiacesse, Vegeta non mi potrà mai perdonare… Ma adesso devo guardare avanti, un futuro senza Vegeta, devo pensare solamente a me e a i miei figli… Già Trunks e Bra… e adesso che gli dico a loro… no… loro non se lo meritano… saranno loro a pagare le conseguenze di questo pasticcio e non se lo meritano”

Bulma era sempre più preoccupata, anche se era sicura di quello che aveva fatto, era difficile guardare avanti, un futuro diverso da come se lo era sempre immaginato, ma doveva essere forte, e prima o poi avrebbe trovato la felicità.

 

 

Continua…

 

Ecco la mia seconda ff, non so se continuarla o cancellarla, perché non mi convince molto.

 

Scrivete rece sia positive che negative e ditemi se devo continuarla o no, altrimenti la cancello.

 

Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta.

 

Kiss… Liri

 

 

 

 

 

 

  
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