L’origine
del nostro amore
Il
litigio
Era un giorno normale
alla capsule corp. Bra, che aveva cinque anni, stava giocando in camera sua,
Trunks stava facendo i compiti nella sua stanza e Vegeta il suo solito faticoso
allenamento nella GR, ma una donna dai capelli azzurri, e con un’espressione
molto molto arrabbiata, stava camminando velocemente verso
Vegeta che si stava
allenando, all’improvviso senti la gravità abbassarsi e la porta sbattere
violentemente.
Sulla soglia della
porta, apparve Bulma infuriata come non mai, prossima ad un’esplosione di
rabbia.
Vegeta era sorpreso e
infastidito al tempo stesso dal comportamento di Bulma, ma non ebbe neanche
tempo di aprire bocca, che Bulma incominciò a sbraitargli
contro.
“ma come ti sei
permesso… ma come ti sei permesso dico io” incominciò così Bulma il suo sfogo
“ti avevo già detto che tu non ti devi neanche avvicinare ai miei clienti…” fece
una pausa per riprendere fiato e cercare di darsi una calmata, ma non ci riuscì
“come ti sei permesso di piombare nel mio ufficio e di minacciare di morte i
miei clienti! Come ti sei permesso??”
Mentre parlava, Bulma
si avvicinò sempre di più a Vegeta, sembrava che l’avrebbe aggredito da un
momento all’altro.
“non ti azzardare più
a piombare nel mio ufficio e di avvicinarti ai miei clienti! Sono stata chiara?”
concluse in fine Bulma, anche se aveva un’espressione affatto
calmata.
Più Bulma parlava, più
Vegeta s’irritava, come si permetteva quella donna di dargli
ordini?
“donna dovresti
saperlo, io sono il principe dei sayan, non prendo ordini da nessuno, faccio
quello che voglio quando voglio chiaro?” disse alzando sempre di più la voce ”e
adesso sparisci mi devo allenare!” così dicendo si girò e aspettò che Bulma se
andasse per alzare la gravità, ma Bulma, non aveva nessuna intenzione di
andarsene, era più agguerrita che mai, e non avrebbe permesso a quello scimmione
presuntuoso di passarla liscia.
“no mio caro, io non
me ne vado affatto” disse Bulma alzando sempre di più la voce “non ti permettere
più di parlarmi così… mentre tu passi tutto il giorno ad allenarti io lavoro mio
caro… ma non mi aspetto che tu capisca che significa, dato che non sei capace di
fare altro che pensare a te stesso e ad allenarti per distruggere Goku, cosa che
sanno tutti quanti è impossibile… comunque sia io non voglio assolutamente che
tu intralci il mio lavoro! sono stata chiara o hai problemi di comprensione
principe dei miei stivai? E non chiamarmi più donna!”detto questo, Bulma resto
un po’ a fissarlo negli occhi, poi si girò.
A quelle parole,
Vegeta resto sorpreso, e incominciò a ripensare a tutto quello che Bulma aveva
detto, parola per parola, come si permetteva di parlarle così, e di dirle che
non è in grado di capire o che pensa solo a se stesso, sapeva di non sapersi
aprire con qualcuno, ma aveva sempre pensato che Bulma lo capisse, che sapeva
quello che veramente pensava e che c’era nel suo cuore, ma a quanto pare, quella
donna è più stupida di quello che sembra.
“come ti permetti tu
stupida oca starnazzante” più pensava, più s’infuriava e la vena che aveva sulla
testa incominciò a pulsare “io sono il principe dei sayan devi portarmi
rispetto! Dopo tutti questi anni ancora non hai capito con chi hai a che fare!?
Io posso distruggerti a occhi chiusi! Ma su una cosa hai ragione, a me non
importa niente ne di te ne dei mocciose ne di nessun’altro, penso solo a me
stesso! Perché dovrei pensare a voi esseri inferiori!?”
Bulma era rimasta di
stucco a quelle parole, non pensava davvero quello che ha detto, ma non pensava
che Vegeta fosse così crudele, pensava di essere riuscita a cambiarlo un pochino
in questi anni, in vece no.
“ho capito” disse
mantenendo un tono più calmo possibile “a te non importa niente di me, ne di Bra
e Trunks” adesso il tono andò aumentando “e a noi perché dovrebbe importare di
te è? Specialmente a me?... Ho avuto pazienza fino in questo momento, ho cercato
di amarti, di comprenderti, di giustificarti… ma adesso basta” disse questa
volta con gli occhi velati da lacrime, che non voleva far cadere davanti a lui
“da adesso tu sei fuori dalla vita mia e dei miei figli… vattene da questa casa
da questo pianeta e non tornare mai più! Non voglio avere più niente a che fare
con te! Sparisci e non farti mai più vedere” disse decisa più che mai, si girò
per andare via e a bassa voce disse “ho sofferto già abbastanza a causa tua, ma
adesso le cose cambieranno” stette per andare verso l’uscita, quando una mano
possente gli bloccò il polso.
Vegeta non riusciva a
credere a quello che aveva sentito. Non riusciva a credere che la donna che
aveva amato e che amava, a cui aveva permesso di entrare nel cuore e nell’anima,
a cui aveva donato il suo corpo, il suo cuore e la sua vita gli dicesse, no
anzi, gli ordinasse di andarsene e di non tornare mai più. Gli dispiaceva per
averla fatta soffrire, ma il suo orgoglio era troppo forte per
ammetterlo.
“non crederai mica che
me ne vada?! Te l’ho detto e ripetuto molte volte donna io faccio quello che
voglio e non prendo ordini da nessuno! E io resterò a vivere
qui!”
Bulma non si
meravigliò molto di quella risposta, sapeva che prima o poi se ne sarebbe andato
e quindi gli disse tranquillamente “fai come vuoi! Ma non voglio più avere
niente a che fare con te” detto questo si divincolò dal braccio del marito e
aprì la porta, poi si girò verso Vegeta e disse “da adesso sei libero… fai
quello che vuoi non mi interessa… ma stammi lontano e non intrometterti nella
mia vita” detto questo, scomparve battendo la porta.
Vegeta restò a
pensare, fissando la porta da cui era uscita Bulma. Non poteva credere che
l’aveva appena lasciato, e adesso che avrebbe fatto, senza di lei, senza di
Bulma, la sua ragione di vita?
Non voleva ammetterlo,
neanche a se stesso, ma voleva con tutto se stesso che Bulma si rimangiasse
quello che aveva detto, voleva andare da lei e stringerla a se, farle capire che
la ama e che lei è tutto per lui. Ma no. Non l’avrebbe mai fatto. Se c’era
qualcuno che doveva scusarsi e fare la prima mossa era Bulma, anche se sapeva
che questa volta non l’avrebbe fatto, ma lui non poteva dirgli quello che
pensava, no.
Il suo orgoglio non
l’avrebbe sopportato.
Intanto Bra e Trunks,
sentendo delle urla, erano usciti dalle loro stanze e si erano nascosti per
ascoltare il litigio.
Non riuscivano a
credere alle proprie orecchie.
Avevano sentito molte
volte i genitori litigare, anche per sciocchezze, ma questa volta era diverso,
sentivano che la madre era sincera quando aveva detto che lasciava libero
Vegeta, e che no si sarebbe certo tirata indietro.
Dovevano intervenire,
aiutarli in qualche modo a superare questo ostacolo, il problema era come, che
cosa potevano fare?
Invece, Bulma era andata in camera sua a
piangere. Non poteva credere a quello che era appena successo, non poteva
credere di aver davvero lasciato Vegeta, ed anche se era stata lei a lasciarlo
faceva male lo stesso, perché lei lo amava, poteva avere tutti i difetti
esistenti, ma lei lo amava, ma non voleva continuare a soffrire così, voleva che
il suo amore fosse ricambiato.
Poi pesò “quel che è
fatto è fatto, anche se decidessi di perdonarlo, cosa che non farò, e dicessi
che mi dispiacesse, Vegeta non mi potrà mai perdonare… Ma adesso devo guardare
avanti, un futuro senza Vegeta, devo pensare solamente a me e a i miei figli…
Già Trunks e Bra… e adesso che gli dico a loro… no… loro non se lo meritano…
saranno loro a pagare le conseguenze di questo pasticcio e non se lo
meritano”
Bulma era sempre più
preoccupata, anche se era sicura di quello che aveva fatto, era difficile
guardare avanti, un futuro diverso da come se lo era sempre immaginato, ma
doveva essere forte, e prima o poi avrebbe trovato la
felicità.
Continua…
Ecco la mia seconda ff, non so se
continuarla o cancellarla, perché non mi convince molto.
Scrivete rece sia positive che negative e
ditemi se devo continuarla o no, altrimenti la
cancello.
Ringrazio tutti quelli che l’hanno
letta.
Kiss…
Liri