Anime & Manga > Venus In Love
Segui la storia  |       
Autore: Ciack    31/07/2007    0 recensioni
[Venus In Love]
Si avvicina il Natale e cosa fare quando non ti bastano i soldi per il regalo perfetto? Per fortuna c’è sempre qualche “amico disinteressato” pronto a darti una mano.
Una dolce avventura natalizia per i personaggi di VENUS IN LOVE!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3

Capitolo 3

Troppo lavoro, siamo alla frutta

 

La mattina seguente il loro arrivo, Ashihara ebbe un assaggio di cosa volesse dire essere l’assistente personale di Yuki. Punto primo: in “piena notte” (5:00) il telefono trillò allegramente e il corsierge, quando Suzuna alzò il ricevitore, stava per darle la sveglia, ma lei, forte di tutto il suo autocontrollo riagganciò e poi staccò la cornetta. Le conseguenze le permisero di iniziare in maniera brillante la giornata, non solo ebbe un incontro ravvicinato con il grande capo che venne personalmente a svegliarla e a sgridarla perché era ancora in pigiama, quando le sue colleghe erano già pronte da un pezzo, ma per farle recuperare parte del tempo perduto non le permise di far colazione, che per un uccellino come lei saltare un pasto equivaleva a una tortura. La sua prima mansione era preoccuparsi che in cucina avessero preparato correttamente la colazione di Ikeuchi e portargliela in camera. In cucina non era rimasta nessun altra delle assistenti, indi per cui non aveva nessuno a cui chiedere eventuali delucidazioni sui gusti di Yuki. Sperò che non mancasse nulla e bussò alla porta del ragazzo. Fu Tagashi a ritirare il vassoio facendole un profondo inchino, ma più tardi fu nuovamente sgridata, questa volta dal suo amico perché:

-         Come hai potuto dar la mia preziosa colazione a un essere immondo come quello? Mi ha mangiato metà cornetto e si è fatto fuori la mia marmellata preferita, per non parlare di uova e bacon che erano dimezzati a essere generosi. Il succo di carota poi, insomma ho un certo tipo di pelle devo mantenerla adeguatamente protetta. Per fortuna mi ha lasciato il mio irrinunciabile yogurt greco, ma giusto perché lo trovava immangiabile. Che razza di grezzo omuncolo a non capirne la sua buonissima essenza… –

Scoprì anche che, in qualità di assistente, doveva seguire un protocollo di impegni abbastanza preciso, ma quello sbadato di Yuki si era dimenticato di darglielo prima della partenza. Quando dovette saltare anche il pranzo per mettersi in pari con le sue colleghe e, a cena, vedersi nel piatto solo una mela si accorse che forse, da qualche parte, qualcuno le aveva proposto un affare che puzzava un po’ di bruciato.

Così impari a farti attrarre dai facili guadagni, le avrebbe detto sicuramente Uozumi se avesse potuto vederla. Ah Eichi, chissà cosa stava facendo in quel momento. Avrebbe voluto sentirlo, ma Yuki le aveva detto che era vietato alle assistenti portarsi dietro il cellulare. Strano però, oggi ne ho viste due che telefonavano. Il dubbio che potesse essere tutta opera del suo “amico” per tenerla lontana da Eichi, non la sfiorò minimamente.

 

 

L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, la invitiamo a riprovare più tardi. Grazie. Tutututut

-         Ma insomma quando riaccende il cellulare quella stupida? – esclamò Eichi per la milionesima volta – adesso chiamo Hinako, speriamo che almeno lei sia riuscita a sentirla –

-         Drr…drr…drr…yawn pronto? Chi è? – rispose una voce sonnacchiosa

-         Eichi –

-         Salute, con chi parlo? –

-         Non eccì, sono Eichi, Uozumi ricordi? –

-         Uozumi? Accidenti hai visto che ore sono? –

-         No…cioè dunque… sono urka, è l’una del mattino. Scusa, ti ho disturbata? –

-         Certo che mi hai disturbata!!! Stavo dormendo ed è solo la tredicesima volta che mi chiami da stamat, no anzi ormai da ieri mattina. Che altro vuoi? – rispose seccata.

-         Oh beh, mi dispiace Hina. Hai per caso, beh l’hai sentita? –

-         Sì e ti ho anche mandato un messaggio. Non l’hai letto? –

-         Io beh no, credevo fosse pubblicità e… -

-         Click –

-         …pronto? Pronto Hina? Deve essere caduta la linea…forse…vabbè vediamo cosa dice il messaggio. Dunque “ho sentito Suzu. È al mare e sta bene. Non ha dietro il cel, mi chiamava da una cabina e anche la linea era disturbata, mi ha borbottato qualcosa di un cambio di camera con un fotografo per via della stanza assieme a Ikeuchi, ma non ho capito bene. ‘notte”  -

Uozumi rilesse con attenzione il messaggio una dozzina di volte, poi quando ormai ogni parola si era stampata a fuoco nella sua mente e il messaggio era arrivato chiaro al suo cervello, un’esplosione fece ululare i cani del vicinato, scattare gli allarmi delle macchine e terrorizzò i bambini nei loro letti

-         E’ IN CAMERA CON IKEUCHI?!?!!!!!! –

 

 

Toc, toc.

-         Chi è? –

-         Il lupo mangia frutta –

-         No ti prego, lasciami almeno questa – piagnucolò Suzuna.

Senza essere invitato a farlo Yuki entrò nella stanza. In un angolo c’era la sua amica che, trincerata dietro una catasta di sedie, proteggeva ciò che in quel momento riteneva la cosa più preziosa che avesse: una banana.

-         Si può sapere cosa stai facendo? –

-         Ho fame Yukkino… - il brontolio del suo stomaco sottolineò il tragico momento.

-         Ma non hai cenato? –

-         E quella la chiami cena? Una misera mela. Ho bisogno di carboidrati, grassi, vitamine. Non è che hai qualcosuccia per la tua cara amica Suzu? –

Sbattito di ciglia, lacrimoni agli occhi, aureola in testa, viso angelico e supplicante, povera Suzu deve essere davvero alla frutta…in tutti i sensi, pensò il modello vedendola.

-         Ok, ok ti porto fuori a cena, ma paghi tu. –

-         Ma Yukkino, lo sai in questo periodo… -

-         Oh ti prego basta, ho capito. Va bene te la offro io. Tanto mi viene spesata ihihihihi.

 

 

Il lavoro procedeva bene, erano al quinto giorno di riprese, stavano facendo le foto per il catalogo di settembre-ottobre. Tagashi aveva fatto allestire un set in stile orientale pieno di drappi, drappeggi, tappeti, veli e piume. I modelli erano vestiti con pantaloni e camicie aperte, sul petto portavano grossi medaglioni ingioiellati e variopinti copricapi da maharajà. Il protagonista dell’ultima serie di foto era Ikeuchi, sdraiato su grossi cuscini dai colori sgargianti non si degnò minimamente di muoversi quando Tagashi annunciò una pausa. Da brava assistente Suzuna gli si avvicinò per detergergli il viso con un panno umido e per ricevere ordini.

-         Vuoi che ti porti qualcosa? – domandò allegramente

Lui fece uno svogliato segno verso una coppa di acini di uva, ma quando lei gliela porse lui l’obbligò a imboccarlo, con la scusa di essere troppo stanco e affaticato.

Mentre Suzuna da brava gli dava acino per acino, pulendoli addirittura dai nocciolini, gli chiese premurosamente se fossero di suo gradimento e se fossero dolci abbastanza. Lui le afferrò una delle mani e leccò il gustoso nettare dalle dita, mormorandole all’orecchio:

-         Ci sono cose molto più dolci da assaporare. –

E prima che Suzuna potesse riaversi dalla sorpresa, se ne andò.

 

 

-         Hinako proprio te cercavo. Che fine hai fatto ieri? Ho provato a telefonarti, ma avevi il cellulare spento e non avevo il tuo numero di casa. –

E per fortuna, pensò la ragazza.

-         Buongiorno anche a te Uozumi. Come sei mattiniero oggi. –

-         Non prendermi in giro! Il pensiero che quei due stessero condividendo la camera da letto con chissà quali implicazioni sessuali, non mi ha fatto chiudere occhio per tutta la notte e così sono andato a correre. E’ diversissima la città durante la notte ho assistito a un inseguimento della polizia, mentre riprendevo fiato ho visto il sole sorgere sul canale e ho aiutato il signor Matsumoto del minimarket a scaricare le merci dal camion. –

Hinako lo guardò a bocca aperta non riuscendo a trattenere il suo stupore. Oh mio dio, pensò, ha capito esattamente il contrario di quello che intendevo col messaggio. E io che volevo farlo star tranquillo, se adesso gli dico la verità mi strozza dopo che ha corso tutta la notte. Che faccio ora?

-         Senti perché non vai da lei, se sei così preoccupato? (così quando scoprirai la verità, sarai troppo lontano per uccidermi)

-         Io non sono affatto preoccupato. Non me ne importa nulla. Quella scema può far quello che le pare. Può anche sposarselo il bel modello e spero vadano a vivere ben lontani così mi libero di due vicini di casa fastidiosi come quelli –

-         Allora non ti interessa sapere l’indirizzo dell’albergo –

-         No non mi interessa per niente…però…dammelo lo stesso…così tanto per sapere -

 

 

Faceva fresco quella sera, Suzuna se ne accorse quando un tremito le scese lungo la colonna vertebrale e la scosse tutta. Yuki senza dire una parola le mise la sua giacca sulle spalle e la trasse un po’ più vicino a sé.

-         Guarda quella è Antares, la vedi è quella rossa lontana, là invece c’è Vega, bianchissimo e con i riflessi azzurri. D’estate si vedono meglio –

-         Non sapevo fossi un esperto di stelle – esclamò grata che stesse cercando di distrarla dai suoi pensieri su Uozumi.

-         Quella costellazione è detta della Lira, rappresenta il tragico amore di Orfeo. Invece la costellazione dell’Aquila si dice sia l’incarnazione di Zeus. Mia mamma è nata in Grecia, è lei ad avermele insegnate. Molte stelle sono collegate alla mitologia greca, ma solo quelle dell’emisfero Nord, perché gli antichi non conoscevano l’esistenza di quello australe. La mamma mi raccontava le loro storie prima di addormentarmi –

-         Caspita deve essere stata una bella cosa –

Yuki la guardò sorpreso, era la prima volta che qualcuno trovava bello un suo ricordo greco. Fin da piccolo era stato isolato per via delle sue origini metà nipponiche e metà ellenico.

-         Non direi. A scuola credevano fossi strano a parlare di dei dell’Olimpo e a far finta di essere Hercules –

-         Ma dai, quindi non hai mai provato a giocare a fare Milord, il bel tenebroso che corre ad aiutare Sailor Moon e le sue compagne? –

Il ragazzo pensò che Suzuna aveva tutte le capacità per far cadere le palle a un ragazzo. Come poteva mettersi a parlare di Sailor Moon in un momento come quello? Forse però poteva recuperare la situazione sfoderando tutto il proprio charme.

-         Ehm no, però se tu fossi in pericolo verrei sicuramente a salvarti –

Suzuna arrossì, era la prima volta che un ragazzo le diceva una cosa del genere. Com’è carina, pensava intanto Yuki, quando è imbarazzata e tiene lo sguardo basso, quanto vorrei baciarla, chissà come la prenderebbe, ma sì adesso che sta ancora a testa bassa, mi avvicino e mi butt..

-         Oh, scusami Ikeuchi, proprio non ti avevo visto – esclamò una voce maschile ben poco pentita che reggeva ancora in mano la bacinella dell’acqua sporca dei pavimenti.

-         Tagashi miserabile. Che ti salta in mente? Ora sono bagnato fradicio! –

-         Sì, lo vedo – esclamò con una strana luce negli occhi – ti ho bagnato proprio bene. Oh accidenti con questi vestiti così leggeri diventano subito trasparenti. Su, su alzati non sta bene che Suzuna ti veda così – e senza lasciargli il tempo di replicare lo spinse fino alla sua stanza.

Quando Ikeuchi riuscì a liberarsi da quella sanguisuga ritornò da Suzuna, ma la trovò profondamente addormentata in camera sua. Quella tonta, non ha chiuso la porta della camera, potrebbe entrare chiunque in questo modo. Compreso quel maniaco di Tagashi. Sembri così indifesa mentre dormi. Oh Suzu, cosa diresti se ti dicessi che sono geloso e che mi piaci ogni giorno di più? Con questi pensieri richiuse la porta dietro di sé e si diresse nella propria camera. Si infilò sotto le coperte e continuò a rigirarsi nel letto per le successive due ore, dilaniato dal desiderio di andar da lei, ma come poteva comportarsi in quel modo da maniaco? E, d’altro canto, come poteva lasciarsi sfuggire quella opportunità? In pieno dilemma amletico l’unica cosa che perse furono le ore di sonno, con il pessimo guadagno di due brutte borse sotto gli occhi.

 

 

 

 

 

Fuori il terzo capitolo. Povero Yuki è proprio innamorato perso, anzi a dirla coi modi di Suzuna – che scemotto che sei Yukki – lui ci prova a essere carino e gentile, ma il destino è proprio crudele a volte ihihihihih. Ci avviciniamo alla fine di questa fan fic. Voi per chi tifate Tagashi, Yuki o Eichi? Io tifo per quest’ultimo anche perché assomiglia tanto all’autore The squad che saluto con tanti abbracci.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Venus In Love / Vai alla pagina dell'autore: Ciack