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Autore: SeverusSnapeAlways    12/01/2013    2 recensioni
Due adolescenti innamorati, due città, due nazioni, due cieli diversi.
Il destino li ha divisi, come reagiranno?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Caro Alex,
anzi no.
Caro Alexandre, che un nome così bello va usato.
Sono passate esattamente 28 ore e qualche minuto da quando sei partito sai? Si, sto tenendo il conto, come sono patetica. Un po' me ne vergogno, ogni ora disegno una stanghetta su un foglio bianco, sperando che, se lo riguardo, queste spariscano perchè era tutto un mio sogno, ma purtroppo non è così, l'ho riguardato mille e mille volte quello stupido foglio, sai? Eppure le 28 stanghette sono ancora lì, beffarde, a canzonarmi perchè vorrei che non ci fossero, perchè vorrei vederle sparire.
Queste 28 ore e circa 30 minuti le ho impiegate per pensare a te. Chissà se tu mi hai pensato...
Chissà se anche tu, prima di andare a dormire, hai guardato le stelle nel cielo, chiedendoti se erano le stesse che vedevo io.
Chissà se anche tu hai visto il mio viso, fra quelle stelle, beh, io ci ho visto il tuo.
E non voglio scrivere poemi, perchè non ne sono in grado, qui (anzi, ormai, lì) quello bravo, quello poetico sei tu. Che poi non so neanche se mai avrai il tempo di leggerla questa lettera, preso come sempre sei da mille cose da fare...
Beh concludo, che devo fare la stanghetta numero 29,
mi manchi Alexandre, cavolo se mi manchi.


********
 

Cara Mary,
piccola mia, ora sono passate esattamente 56 ore da quando sono partito, sai? Si, anche io sto tenendo il conto e non credo che siamo patetici, ma solo innamorati.
Tutte le sere, prima di addormentarmi, alzo gli occhi al cielo, immaginando te che fai lo stesso, mi rassicura e mi fa sentire più vicino pensare che quei puntini luminosi che rischiarano il mio cielo, sono gli stessi che rischiarano il tuo, e non puoi immaginare quante volte guardando fuori dalla finestra ho sperato di vedere le vie strette e in salita del paese e più in là, il nostro prato con l’erba un po’ alta, è sicuramente il posto dove siamo stati di più, quello.
Era tutto così perfetto, così irreale. Fuori da quel quadrato di terra eravamo due adolescenti comuni, dentro era il nostro regno parallelo, la nostra casa, il luna park, il mare… Era tutto ciò che potevamo desiderare.
E mi piaceva sai? Mi piaceva così tanto, adoravo quel tuo sguardo felice e un po’ spaventato quando ti prendevo mentre correvi, ti facevo cadere e ti baciavo.
Mi manca tutto questo Mary, ma soprattutto mi manchi tu… Ora, quando guardo fuori dalla finestra, non vedo altro che case, case e cemento, com’è triste questa città, senza te.




Spazio autrice:
Beh, questa è la mia primissima storia, quindi non siate troppo duri con me :)
Che dire, sono abbastanza fiera di queste due lettere, ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
  
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