*Flashback*

“Secondo te si piacciono?”

La donna rivolse lo sguardo al giardino scostandosi un ciuffo di capelli dal viso. Davanti ai loro occhi si ripeteva tutti i giorni la stessa scena.
Erano così abituati ormai, che non si ricordavano neppure quando fosse cominciata quella strana routine.

“Non saprei come rispondere a questa tua domanda”

L’uomo si girò a guardarla, sollevando un elegante e perfetto sopracciglio, segno che voleva che continuasse.

“Non posso dire se provino qualcosa l’uno nei confronti dell’altra, tuttavia, io li trovo complementari”

“Complementari” ripetè lui con un mezzo sorriso sulla labbra “credo che sia una bella definizione” concordò annuendo impercettibilmente.

Tornarono a guardare la scena ormai giunta all’apice. La donna rise piano.

“Guardali bene, sono uno l’opposto dell’altra, però trovo che si completino. Lei è il sole e lui la luna, lei è il cacciatore e lui la preda, lei è fuoco e lui è ghiaccio”

“E lei è anche la sola in grado di scioglierlo” completò l’uomo divertito “e sempre nello stesso modo. È questo che mi porta a pensare che possano provare un determinato interesse reciproco. Se così non fosse, credo che avrebbero smesso questo gioco anni fa”

“Non è solo questo vero?” fu il turno di lei di alzare un sopracciglio.

“No” ammise lui “non ti sfugge mai niente eh?”

“Ad una donna non sfuggono mai i particolari, soprattutto quando si tratta del proprio fratello”

“Ormai sono anni che li guardo giocare. E ho potuto notare come lei adori rubargli il nastro per capelli. Tuttavia, di tutti i suoi nastri, ruba solo quello rosso, nessun’altro”

“Non ti sfugge niente eh?” gli fece il verso lei in tono scherzoso.

“Ad un padre non sfuggono mai i particolari riguardo al proprio figlio” le sorrise.

*fine flashback*
 

La donna accese gli incensi e ne studiò il profumo a lungo, prima di sedersi di fronte alla fotografia.

“Sai Soujun” cominciò “sono passati cento anni dall’ultima volta che li ho visti giocare, ma, guardandoli oggi, sembra non sia passata nemmeno un’ora” fece una pausa, concentrandosi sulle reiatsu presenti nella casa e sorrise quando percepì instabile quella del nipote, che cominciava a perdere la pazienza. “Sono esattamente come allora: l’uno l’opposto dell’altra. Lei il sole e lui la luna, lei il fuoco e lui il ghiaccio. E ancora oggi lei è la sola in grado di sciogliere quel ghiaccio che ormai credevo infrangibile”.

Si fermò di nuovo, guardandoli sfrecciare in giardino.

“Ma tuo figlio ormai non è più un bambino, e dai loro atteggiamenti non riesco più a distinguere chi sia il cacciatore e chi la preda”.

Rimase a guardare il ritratto di suo fratello in silenzio e, quando l’incenso si fu consumato si alzò e sorrise di nuovo.

“Avevi ragione tu, lei rubava sempre lo stesso nastro rosso, e dopo tutti questi anni lo porta ancora tra i capelli. Non ti sfuggiva mai niente eh?”.
 


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Oss.
Alla fine ho ceduto. Ho scritto una storia semi-romantica. Non è da me, chi mi conosce saprà che prediligo il demenziale, ma quel nastro rosso mi ha sempre intrigata, così….
Passando alle spiegazioni. La storia è una ByaYoru, ed è raccontata dal punto di vista della zia di Byakuya, di cui purtroppo non si conosce il nome. La sorella di Sojun Kuchiki compare (più o meno, dal momento che non si vede più di metà volto) solo nella saga filler delle Zanpakuto, e, se non ho capito male, è la moglie di Kouga Kuchiki.
 Se vi è piaciuta e volete recensire, l’autrice è contenta. Se non vi è piaciuta ma volete recensire ugualmente, l’autrice è sempre contenta, le critiche non fanno mai male (se sono critiche).
unholy spirit
 Ps (per mrs black): lo so che i Kuchiki hanno un non-sopracciglio. Ma non mi piaceva scrivere “un perfetto ed elegante non-sopracciglio” XD.