Eden.
Parte prima.
Avrei fatto meglio a non raccontarle niente.
Quando il pugno di
Lila mi colpì in pieno volto, un rivolo di sangue si avviò dal mio naso,
arrivando alla bocca, per poi scivolare sul mento e ricadere giù, sulla camicia
nuova che avevo comprato con i saldi da H&M. Le gocce, nel solo istante in
cui si posarono sul tessuto, presero ad espandersi a vista d'occhio in una
macchia che ben presto occupò tutto il lato sinistro del mio petto. Manco mi
avessero sparato al cuore.
Oddio.
Mi portai le mani sul
viso, tentando di fermare l'emorragia e mugugnai qualcosa che avrebbe dovuto
risuonare alle orecchie di Lila come un sonoro vaffanculo.
-Cazzo, Ed!Non
volevo metterci tutta 'sta forza!Te lo meriti, ma non volevo ammazzarti. Cioè
non è che non volevo. E' che nella mia mente volevo farlo, ma non davvero.
Scusami … mi dispiace, non troppo ma mi dispiace. Ti fa molto male?Togli le
mani dalla faccia, fammi vedere.
Mi sentii le sue
mani fredde sfiorarmi il viso, poi delicatamente mi carezzò la guancia.
-Chi è quello
stronzo che va dicendo in giro che le donne non si sfiorano?- esclamai
incazzato. Non è che ce l'avessi realmente con lei perché diciamo che in
qualche modo me l'ero meritato, ma non me l'aspetto. Mi stavo incazzando quasi
con me stesso per non averlo preveduto, ma io mica potevo saperlo che una
ragazzina di quaranta chili potesse rompermi il naso?... Vai a fidarti tu
delle donne.
-Mi dispiace…-
biascicò lei, ma in realtà non aveva affatto l'aria dispiaciuta. Negli occhi
gli brillava una luce tetra e selvaggia. La sua espressione urlava al mondo
"Ce l'ho quasi fatta a farlo fuori".
-Senza che fai
finta che ti dispiaccia- dissi seccamente - ti conosco abbastanza bene da
sapere che avevi tutta l'intenzione di farlo sul serio.
-E' la verità!-
rispose ridacchiando e mi aiutò ad alzarmi.
Il suo tocco fu
leggero e delicato. Tutta la forza che prima, aveva utilizzato per colpirmi,
era svanita e io non riuscivo ancora a credere che fosse stata lei a mettermi
al tappeto con un colpo solo.
Quando fui in piedi,
ormai sicuro di riuscire a mantenere l'equilibrio, mi risistemai la camicia
rimettendola nel pantalone.
-Era nuova-
cominciò Lila - scusami.
Stavolta mi sembra
davvero dispiaciuta.
-Fa niente. Andrà
via con il lavaggio.
Spero.
-E' che tu me l'hai
detto così, io non me l'aspettavo. Non pensavo nemmeno che avrei reagito in
questo modo … ma mi è partita la mano. Come fosse disconnessa dal resto del
corpo. Sono andata in fibrillazione. Io mi aspettavo che tu mi dicessi che non
ti piacevo, che non volevi stare con me perché eri innamorato di un'altra … una
cosa del genere, ma quando mi hai detto che non sapevi se uscire con me perché
non hai dimenticato ancora il tuo ex- ragazzo mi è salito il sangue al
cervello. Scoprire che nella tua mente, sono sul piatto della bilancia insieme
ad un ragazzo è stato terribile. Cioè ti rendi conto? Come fai ad essere
attratto da me, che ho le tette, e da un maschio, che non le ha? Dal punto di
vista fisico, è come sapere che come metro di paragone mi giudicherai, avendo
come riferimento una scimmia pelosa …
-Ehi ehi Lila
aspetta!-
-Cosa devo
aspettare?Che tu decida se sono pelosa abbastanza?Che scelga se ti piace più…-
abbassò lo sguardo verso il cavallo dei suoi pantaloni indugiando – lei o
quell'orribile coso che avete voi?
-Fino a prova
contraria il coso ti piace!- feci divertito.
-Scemo.
-Scusa. Forse avrei
dovuto dirtelo prima.
O non dovevo
dirtelo affatto.
-E pensare che hai
tentato di baciarmi…-
Vidi un velo di
tristezza calarle sul viso.
-Non pensare che mi
stessi prendendo gioco di te. Ehi, io volevo baciarti sul serio. Lila tu mi
piaci.
-Si ma ti piaceva
anche Aleksandr.
E' la verità.
-Forse sei un po’
confuso. Credo dovresti schiarirti le idee.
-Non sono confuso
Lila.
-E cosa sei?
-Non lo so.
-Io pensavo ti saresti
arrabbiata per il fatto che non riesco a rompere con il passato.
Lila sospirò e
prese a mordicchiarsi le labbra. Aveva gli occhi così lucidi che mi si
stringeva il cuore.
L'hai fatta
piangere.
-Pensavo che ti
avrei deluso dicendoti che non so se sono pronto ad affrontare una nuova
storia. E invece tu un altro po’ mi uccidevi perché la mia ex in realtà è un
ex.
-Non me
l'aspettavo.
Mi avvicinai a lei
per avvolgerla in un abbraccio.
-Però adesso non
piangere.
Lei sembrò annuire,
io le baciai la fronte e le accarezzai la testa, scompigliando i suoi capelli
biondi.
-Dimmi Ed, che cosa
ti piace di me?
-La tua sincerità.
-Sul serio?
Annuii.
-Anche se ti dico
che l'immaginarti con un ragazzo mi fa strano?
Sorrisi. -Sapevo
che raccontandotelo ti avrei sorpresa.
-E dimmi, cosa ti
piace di me fisicamente?
-I tuoi occhi.
-Perché?
-Sono azzurri come
il mare di Varna.
-Varna?
-E' la mia città.
-E cosa ti piaceva
di Aleksandr?
-Perché me lo
chiedi?
-Volevo capire cosa
ci trovavi di attraente in un ragazzo.
-Se vorrai ti
racconterò tutto.
-Va bene.
Le sfiorai il viso
con il dorso della mano.
-Se ti dicessi che
adesso avrei voglia di darti un bacio, tu cosa mi risponderesti?
-Che pensandoci
bene lo vorrei anche io.
Risi.
-Ne sei sicura?Non
è che poi dopo mi ritrovo all'ospedale?
Lila scosse il
capo.
-Però adesso fai
presto, prima che cambi idea.
La baciai
debolmente, premendo lievemente sulle sue labbra. Volevo che si abituasse
lentamente a me e al mio sapore. Nemmeno il tempo di staccarmi che risentii la
sua voce rompere il silenzio.
-Quando baciavi
Aleksandr provavi la stessa cosa?
La fissai
incredulo. Che domande.
-Cosa vorresti che
ti rispondessi?
Non seguì che un
breve attimo di silenzio, poi mi sentii le sue mani accarezzare il collo.
-Scusami è che devo
abituarmi all'idea.
-Hai tutto il tempo
che vuoi.
-Come fai a dire
che ti piaccio?
-Lo sento. Che
razza di domande fai?
-E quando sei
attratto da un ragazzo la sensazione è la stessa?
-Si.
-Ah- rispose. Mi
sembrò quasi dispiaciuta.
-Prima mi hai dato
del confuso Lila, io però sono sicura di non esserlo. Io m'innamoro dell'anima,
m'innamoro di quello che è racchiuso in un cuore. Che differenza fa se poi il
cuore è conservato all'interno di una donna o di un uomo. A me dei generi non
me ne frega. Forse penserai che sono pazzo e beh..sei ancora in tempo per
scappare da me.
Spero capisca.
-Ed, non ho
assolutamente voglia di scappare.
-Ne sono felice.
-Anche io.
La baciai ancora
una volta, poi mi staccai.
-Voglio che tu mi
racconti tutto su...su di lui. E di te.
-Come vuoi.
Lentamente mi trascinò sul divano e sorprendendomi ancora una volta, depose il capo sulla mia spalla pronta ad ascoltarmi. Le sue belle guance avevano finalmente ripreso colore.
To be continued.
Ed ecco che dopo un'annetto e dopo aver cancellato tre storie, perchè per mancanza di tempo non potevo revisionarle, torno con una storiella senza molte pretese. Ci immergeremo pian piano nella vita di Eden, questo ragazzo di 20 anni che ci racconterà del suo passato, dei suoi sentimenti e del suo amore per Aleksandr. La storia comincia con un presente, un presente che ci permettera di ritornare ad un passato non molto lontano. Spero che questo capitolo non molto lungo vi abbia incuriosito. Un bacio. Commentate ^^