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Autore: The queen of darkness    12/01/2013    3 recensioni
Sul dolore, denso e opprimente.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una figura snella, che non si credeva tale. Che non si credeva reale.     Un foglio, bianco, pulito, a righe, o forse senza, una matita, senza punta, che scriveva con un solco, lasciava un segno, una graffiante presenza.    Dei capelli, liberati senz'ordine al vento, forse tanti, forse pochi, senza senso? Oppure un senso ce l'avevano, ma non lo sapevamo trovare.  Si sentiva sola, questa figura, e lo era. Tanto, e profondamente.  Questa figura camminava nel Prato, di notte, ed essi dentro di lei, ballando sui pezzi di cuore infranto fra le sue pareti, quasi dentro fosse vuota, e lo era, gridavano:"oh! È notte! Dove cammini, Principessa?".    No, non la chiamavano Principessa. La chiamavano prostituta.  Urlavano:"Oh! È notte! Dove cammini, prostituta?".     Dove andava, non lo sapeva. Non sapeva neanche cosa faceva in quel parco, in quella notte, a guardare le altalene, che si muovevano spente.  E con il vento, torna il ricordo di quando, nell'epoca dei sogni, ci si sedeva sopra e guardava il cielo, e rideva con le vertigini, quando le sentiva arrivare.  E le voci allora la chiamavano davvero Principessa, e lei si sentiva così. Una Principessa.   Una Principessa senza regno, senza castello, senza corona, senza sudditi, senza trono, senza ermellino, senza gemme, senza principi, senza sé stessa, senza una regina.     "Mi manca la regina?", si chiedeva la figura, ma non lo sapeva.    Acqua, sulle guance, testimone di un dolore agghiacciante, assoluto, terribilmente agrodolce.   Si può trovare consolazione nel dolore? Solo se ci si vive a lungo dentro. Solo se ci si abitua ad averlo vicino. Solo se ci si abitua alle loro voci, che rimbalzano sui frammenti di cuore naviganti in un corpo vuoto.   "Dov'è la mia anima?", si chiedeva la Principessa, oh, no, era una prostituta. Allora, "Dov'è la mia anima?", si chiedeva la prostituta. Oppure, "Dov'è la mia anima?", si chiedeva la figura. E le voci le rispondevano, canzonatorie: "Oh Principessa, sacrilega prostituta, anonima figura senza regno né castello, nel freddo tu vai cercando, in questo parco la tua anima".   
  
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