Fanfic su artisti musicali > Miley Cyrus
Segui la storia  |       
Autore: bowiess    12/01/2013    1 recensioni
La sua vita era su quella copertina, quella copertina su cui aveva pianto, sudato e sperato. 
Quella copertina era la causa della sua gioia, ma non capiva che quella copertina sarebbe stata anche la causa della sua fine.
_
«E quale sarebbe il tuo sogno?» si avvicina a me e riesco a vedere la rabbia nei suoi occhi, pronta a scatenarsi su di me. «Camminare davanti ad un gruppo di tossicodipendenti con la speranza di finire di qualche rivista da quattro soldi? Oppure quello di morire di bulimia a vent'anni?»
_
Vogue è tutto quello che desidero.
Vogue è tutto quello che voglio essere.
Vogue è tutto quello che sarò.

_
Nessuno dei protagonisti è famoso in campo musicale, spero che la storia vi piaccia!
Buona lettura dolcezze, 
-a.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 The last vogue. 



Mi fermo dopo aver consumato la striscia, cercando di sopportare il fastidio che la polverina provoca salendo su per il setto nasale. Scuoto la testa, poggio la banconota sul vassoio e fiondo il collo sullo schienale del divano. Socchiudo le palpebre. Colori. Colori di tutti i tipi, poi sfumature, confusione, niente. Chiudo gli occhi, lasciandomi alle spalle il resto. Io e il mio corpo. Soli.
Ecstasy pura. Non vedo più niente, ma in compenso, è come se la mia mente fosse in viaggio, in un viaggio lungo e intenso, senza alcun tipo di distrazione.
Apro gli occhi di scatto, trovandomi di fronte un paio di facce eccitate e sveglie.
«Andiamo a ballare!» urla Noah uscendo dalla stanza. Realizzo per un po’ ciò che ho appena fatto.
No, non va per niente bene. Ma che cazzo ho fatto?
Vedo le modelle seguire il ragazzo, mentre Amanda è completamente stesa, priva di sensi, sul divano bianco. Questo fottuto divano bianco, in questa fottuta stanza bianca, quella fottuta roba bianca. Odio il bianco, ho sempre odiato il bianco, e adesso mi ritrovo a sniffare del bianco, bloccata in quattro mura bianche, tutto così bianco, tutto così vuoto.
«Amanda!» le sfioro delicatamente il braccio. «Amanda! Svegliati!» ma niente, non si sveglia.
«Vattene.» sussurra, all’improvviso, rimanendo ad occhi chiusi.
«Che… che cosa?»
«Vattene…scappa…da qui…dalla passerella…» continuo a non capire. Amanda ha sempre suscitato un certo terrore in me, ma stavolta più che mai. «Scappa finché sei in tempo, scappa.»
Mi alzo di scatto, cercando una via di uscita. Voglio andarmene da questo schifo di posto.
Scansandomi la folla di "zombie" della discoteca, riesco a raggiungere l’aria, quella vera. Faccio un respiro profondo e mi avvicino alla strada. Ho l’affanno, nemmeno avessi corso. Spaventata, porto una mano alla fronte, asciugando le poche gocce di sudore che la inumidiscono. Porca troia, adesso che faccio? Ho sniffato. Ho preso della droga. Ma magari riesco a controllarmi, proprio come ha fatto Noah. Magari riesco a fermarmi qui, senza continuare. Adesso devo solo calmare i nervi, anche perché fra poche ore dovrò posare per Vogue e non ho intenzione di crollare sotto l’obiettivo.
 
Da quanto tempo.
Da quanto tempo non vedevo i miei capelli scuri cadermi sulle spalle. Oh, quanto mi sono mancati. A che pensavo quando li ho tagliati? Perché l’ho fatto? In fondo questa è Miley, questa è la ragazza di Nashville, ma, oh, già, non sono più la ragazza di Nashville e questi non sono i miei capelli, questa è solo una stupida acconciatura.
«Bene, signorina Cyrus, il set è da quella parte.» mormora un truccatore indicandomi il set. Lucas sta organizzando le ultime cose insieme a Tom. Siamo nel Nevada, in un deserto, un po’ troppo caotico per essere definito tale. Non so perché abbiano scelto questo posto, però è carino, e per Vogue va benissimo. Va tutto benissimo, tranne me. Mi sento così in colpa adesso.
Cammino verso il set, facendo attenzione, come sempre, ai tacchi alti che mi piazzano sotto e al vestito velato che mi ricopre appena. I fotografi si allontanano, lasciando a me la scena, mi posiziono davanti all’obiettivo e aspetto un ordine.
«Okay, Miley, sei pronta?» mi chiede Lucas nervoso. Annuisco, cercando di non sembrare troppo giù di morale. «Perfetto.»
E cominciano a dettarmi pose da assumere: mano dietro la spalla, sorriso, occhi chiusi, viso rivolto al sole, stesa, seduta. Io obbedisco, senza oppormi. Di solito ho vergogna di queste cose, ma adesso la mia mente è altrove. È rimasta su quel dannato divano bianco e questo mi dispiace così tanto, avrei voluto godermi il set, mentre adesso sono prigioniera della mia irresponsabilità.
E il tempo vola, tra una posa e l’altra, uno scatto, due scatti, tre scatti, e il set termina.
«Sei stata bravissima, Miley.» afferma fiero Lucas, poggiando una mano sulla spalla. «Ti vedo stanca.»
«Si, è che non sono abituata al clima.» mento.
«Hai ragione, qui fa caldissimo. Torna dai truccatori, così ti strucchi e puoi tornare in hotel.» annuisco e faccio come ha detto lui, torno dai truccatori. Mi sfilo i tacchi prima di camminare, non vorrei cadere, cosa che accadrà presto, e non di certo per il sole, che batte violentemente sulla pelle. Arrivo nel camerino, mi spoglio e  mi infilo rapidamente lo short e la canotta. Mi siedo davanti la toletta e rimuovo il trucco dal viso. Quanto vorrei poter rimuovere tutti gli errori, tutti gli sbagli che ho commesso con dell’acqua. Vedo il mascara scivolarmi sulle gote, pregando Dio di fare la stessa cosa col bianco. Voglio vedermelo scivolare su di me, non dentro di me.
Una volta pulita, raggiungo il fuoristrada che mi ha prestato Lucas per adesso. Lo accendo e vado verso la strada, a pochi chilometri dal deserto. Non so come, riesco a raggiungere l’hotel in cui alloggio, spengo l’auto e avanzo barcollando verso l’ingresso. Per essere un hotel a tipo un passo dal deserto è abbastanza lussuoso, c’è l’aria condizionata, ci sono gli interni raffinati, le camere ben ordinate, proprio come quello di Parigi. Entro nella stanza, sfilo la borsa dal braccio e la butto a terra, tuffandomi nelle morbide coperte blu dell’hotel. È una sensazione strana, mi sento come se fossi felice che il set è già finito, sono sicura che se fossi stata pulita non sarei scappata dal set come ho appena fatto. Devo riprendermi, non posso continuare così, non posso permettermelo. Non voglio deludere i miei amici, i miei genitori, e soprattutto Nick.
Perché è così difficile?
E per la prima volta, mi pento di quello che sono adesso, mi pento della scelta che ho fatto, mi pento di tutto quello che ho subito per arrivare a questo schifo. È davvero così merdoso il mondo della moda?
Per fortuna, sento il telefono squillare. Solo una telefonata mi potrebbe salvare da questi pensieri stupidi.
«Pronto?» rispondo sbadigliando.
«Che hai fatto ieri sera?» chiede allarmata una voce maschile. Sobbalzo, sbiancando di colpo. Che ne sa questo di quello che ho fatto ieri sera?
«Dimmi subito chi sei o ti denuncio.» sbotto in preda al panico.
«Amore, calmati, sono Nick.» Non riconosco nemmeno più la sua dolce voce. «Ieri sera dovevi chiamarmi ma non l’hai più fatto.»
«Oh mio Dio, Nick, scusami, ti prego, perdonami.» lo supplico, sfogandomi, come se lo stessi supplicando di perdonarmi per la stronzata che ho fatto. Ma lui non sa niente. E niente deve sapere.
«No, certo, tranquilla. Quand’è che torni a casa? Manchi a tutti noi.»
«La prossima sfilata è a settembre, abbiamo del tempo libero.» affermo contenta. È da un po’ che non passiamo del tempo insieme, e mi sento in colpa anche per questo.
«Per chi sfilerai?»
«Versace.»
«Ti sento stanca…» cambia subito argomento, riportandomi alla realtà che avevo messo da parte per un decimo di secondo, pensando all’autunno e alle bellissime sfilate che mi aspettano.
«Si, sono un po’ stanca.» ammetto, affondando la testa fra i due cuscini.
«Allora ti lascio, riposati.» dice a voce bassa. «Ah, Miley, hai parlato con Demi di...quella cosa?»
«Nick, ti prego…»
«Va bene, a dopo.» riattacca. Si, sto fuggendo dai miei problemi, ma è l’unica cosa che posso fare dato che non sono in grado di affrontarli. Non sono capace di vedere Demi e il suo bellissimo sorriso svanire per una cavolata, ma anche se volessi parlare con lei, non potrei mai, ho cose molto più importanti a cui pensare. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Miley Cyrus / Vai alla pagina dell'autore: bowiess