Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: evnychibi    01/08/2007    7 recensioni
Una scommessa fatta tanto per scherzo...O forse no?Non si può mai sapere cosa architetta la mente di Bill Kaulitz
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi tornata con una nuova fic…Stavolta sulla band che in poco tempo a rubato il cuore di tantissime persone

Eccomi tornata con una nuova fic…Stavolta sulla band che in poco tempo a rubato il cuore di tantissime persone!!!

Colgo l’occasione per dirvi che tutte le mie fic…(Tranne questa e quella dal titolo “Il marchio della dannazione dell’anima”) saranno sospese fino a Settembre….non riesco ad aggiornarle tutte quindi ho fatto una selezione!!Non prendetemi a bastonate^^

Bene, bene….Ora possiamo cominciare….

Aspetto commenti!!

 

Bacioni

Niky

 

 

 

“Da piccola volevo fare la musicista…

Ma si sa…Ero solo una bambina,

Da piccola volevo andare su ogni stella…

Ma allora la vita era cosi bella,

Da piccola era così semplice sognare…

Ora non posso farlo più…

Perché i sogni non possono diventare realtà,

Questa è la verità della vita.

Ho imparato a conviverci,vivendo nell’indifferenza di tutto ciò che mi circonda.

Delle persone, delle cose…

In poche parole…Della vita…

 

                                                        Alech Lombardi ”

 

 

 

 

Il sole quel giorno non smetteva di picchiare, costringendo tutti gli abitanti di quella cittadella a barricarsi in casa con il condizionatore al massimo, lo stesso valeva per i turisti che occupavano il campeggio.

Almeno, tutti tranne due ragazze che si godevano i 37° di sole al pontile, sulla passerella di legno battuto chiaro.

Di sottofondo “From Yesterday” dei 30 seconds to mars.

-Hai sentito il nuovo gruppo Tedesco?- una ragazza dai capelli lunghi, neri come la pece raccolti in due codini bassi.

Fisico snello, abbastanza formoso nei punti giusti,pelle abbronzata, gli occhi color verde smeraldo, fra le labbra rosee una sigaretta.

Era seduta sulla passerella e emergeva i piedi nell’acqua fresca del lago.

-Parli dei Tokio Hotel?Si gli ho sentiti, ma non mi ispirano poi molto- rispose con voce spenta.

Lei, una ragazza bellissima, capelli anche lei neri scalati e sfilati,abbastanza alta e snella.

Formosa nei punti giusti, la cosa più bella di quella ragazza erano gli occhi.

Occhi color azzurro ghiaccio, impenetrabili e….

Freddi…Freddi come lo è il ghiaccio.

Si accese una sigaretta sedendosi in parte all’amica –A te piacciono?-

-Non più di tanto, sono sempre fedele ai 30 seconds to mars- rise, strappando un sorriso anche all’altra, era raro vederla sorridere, se rideva lo faceva solo con Vaiolet, sole a lei concedeva un sorriso sincero.

-Senti Alech, settimana prossima andiamo al concerto dei Finley?- le propose Vaiolet gettando il mozzicone –Tanto è qua vicino-

L’altra arcurò le sopracciglia –da quando ti piacciono così tanto i Finley da andare ad un loro concerto?!-

Lei rise di gusto –Ma si tanto per far qualcosa-

-Ok- disse semplicemente alzando le spalle, si alzò stiracchiandosi, si sentirono delle voci avvicinarsi.

Due ragazzi correvano verso di loro, precisamente uno scappava dall’altro.

-TOM MALEDIZIONE FERMATI!!!!- urlò il secondo, capelli lunghi e neri lisci con qualche ciocca bianca, truccato con almeno due centimetri di matita nera intorno agli occhi, un pearcing(nn mi ricordo come si scrive NdAri) sul sopracciglio destro.

Costume a pantaloncini sempre neri, rincorreva a per di fiato un altro ragazzo, capelli biondo scuro, erano lunghi rasta, fuoriuscivano da un cappello da repper nero e blu, un pearcing sotto il labbro nell’angolo destro, costume bianco dalle stampe nere entrambi dimostravano 17 anni.

Il primo con pochi balzi atterrò sulla passerella, era troppo preso a guardare il suo inseguitore che non vide a chi stava andando completamente addosso.

Alech e il ragazzo finirono entrambi in acqua, Vaiolet e il corvino cominciarono a ridere a crepapelle.

-Vaiolet non c’è un cazzo da ridere- strillò la ragazza riemergendo dall’acqua seguita dal ragazzo che imprecava come un dannato.

-Maledette tutte le ragazze in mezzo alle palle-

Alech si voltò di scatto, gli occhi ridotti a fessure –Come scusa?-

-Ho detto che voi ragazze siete sempre in mezzo alle palle- ripetè con voce melensa.

Con un abile balzo la ragazza risalì sulla passerella, seguita da Tom –E se dobbiamo dirla tutta è colpa sua- indicò il corvino.

-Hei questo non è affatto vero- soffiò infastidito.

-Un attimo…- li bloccò tutti Vaiolet –Voi due non sarete i gemelli Bill e Tom dei Tokio Hotel vero?-

-Bene…Motivo in più- sibilò Alech, che con sorpresa buttò Tom in acqua –Eri in mezzo alle palle- ghignò la ragazza facendo sorridere il fratello del ragazzo.

-Comunque…Si siamo noi, voi siete?-

-Vaiolet Chiarini- sorrise –Lei invece è Alech Lombardi-

La ragazza fece un semplice cenno col capo, per poi accendersi una sigaretta, offrendone una all’amica.

-Tu vuoi?-

Bill la prese accendendosela.

-Ma tuo fratello dov’è?è ancora vivo?- domandò Vaiolet.

-Purtroppo si…sta per salire- il corvino si sedette in parte ad Alech emergendo i piedi nell’acqua.

-Parlate un Italiano perfetto-

Bill rise –E’ la nostra lingua preferita,ne Tom?-

-Vaffanculo- fu la cordiale risposta del fratello che stava risalendo –Hei tu lancia una sigaretta-

-Non ho sentito ne il mio nome ne la parolina magica- rispose sarcastica.

-Per favore…Alech…Giusto?!-

-Ma allora l’educazione la conosce- li lanciò la sigaretta.

-Vagamente- ridacchiò il gemello.

-Hei Bill chiamiamo i due dementi che sicuramente sono ancora rinchiusi nel chiosco a scolarsi litri di birra-

Il corvino con un ghigno tirò fuori dalla tasca i suo cellulare, compose il numero e passò l’oggetto al fratello.

Dopo alcuni secondi dall’altra parte della cornetta rispose qualcuno –Hei Greorg, te e il demente prendete le vostre belle chiappe e venite qui al molo, noi siamo sulla passerella….Ok…- riattaccò e ridiede il cellulare al fratello –Arrivano-

-Quanti anni avete?- domandò Bill dopo qualche secondo di silenzio.

-Abbiamo 16 anni, siamo del 91- rispose Alech.

-Voi siete dell’89 giusto?Dovete fare i 18-

I due annuirono, Tom alzò la mano in direzione dei due ragazzi che scendevano la passerella il primo, alto un po’ robusto, capelli lunghi castani e occhi marroni.

Il secondo capelli corti biondo cenere e occhi castani, il primo Greorg il bassista, il secondo Gustav il batterista.

-Non possiamo lasciarvi due secondi da soli che già rimorchiate delle povere ragazze- rise il bassista.

-Chi io a rimorchiare queste qui?Ma sei tutto matto- fece una smorfia Tom guardando Alech.

-Hn,sarei ridotta male ad accettare la corte di uno come te…Tom- rispose a tono.

-A quanto pare il nostro Tom ha trovato pane per i suoi denti- rise il batterista.

Bill gli osservava mentre litigavano con un sorrisetto stampato sulle belle labbra rosee che Vaiolet non riusciva a non fissare.

A quanto pareva la vacanza di quell’anno, sarebbe stata piena di sorprese.

 

 

Al tramonto sei ragazzi erano ancora al molo, chi era lontano poteva sentire molto bene gli sbraiti di due ragazzi che ormai da ore andavano avanti a litigare provocando un’emicrania ai poveri presenti.

-Io li uccido- si mise le mani nei capelli Bill esasperato –Tom, ti prego lasciala in pace-

-Perché scusa?è lei che ha cominciato- brontolò, mettendo giù il broncio da bambino.

-Tu non sei mio fratello sei stato adottato-

-Io credo che sia il contrario, bello mio-

-Hei Hei buoni, non cominciate- li placò Gustav.

-Comunque, gente è ora di andare a fare una bella doccia-

-Dove avete la casa?- domandò, alzandosi, Vaiolet.

-Noi stiamo in campeggio, nei Bungalow- rispose Greorg.

-No, non è possibile- scosse la testa Alech –Ma perché la sfiga mi perseguita?-

-La tua sfiga a quanto pare è Tom- rise Bill –Bene, siamo in due allora-

-Ahah simpatici come un palo nel culo-

-Finezza- ridacchiarono Gustav e Greorg.

-Dai Alech andiamo se no le docce diventano fredde-

-Veniamo anche noi- si alzò Bill, e insieme andarono in campeggio, ancora più sfiga per Alech e Tom i loro bungalow erano uno in parte all’altro.

Bill e Vaiolet l’avevano definito il segno del destino.

Lei e Tom la sfiga più assoluta.

-Ma mi spiegate perché delle star come voi vengono a passare 3 mesi di vacanze in Italia per di più al lago?- domandò Alech con un pizzico di irritazione nella voce.

-Perché vogliamo passare tre mesi in pace, rilassandoci- le rispose Bill.

Sapete dove sono le docce?- gli domandò Vaiolet uscendo dalla casetta con solo addosso un accappatoio corto e nero.

-No, sai siamo arrivati poche ore fa…Ci fate vedere voi?- le sorrise Gustav.

-Certo che si-

-Ok, aspettate due secondi che andiamo a cambiarci-

I quattro rientrarono per mettersi l’accappatoio e Alech fece lo stesso, maledicendo in tutte le lingue del mondo la sua migliore amica.

Pochi minuti dopo si ritrovarono tutti e sei a camminare in accappatoio per le vie del campeggio.

Due ragazze si erano pietrificate a fissarli.

Alech le guardò –Vale…Tiffany…Volete una foto per caso?- frecciò con un ghigno stampato in faccia.

Vaiolet roteò gli occhi –Per favore Alech…Andiamo a fare sto cazzo di doccia- la prese sottobraccio e la trascinò via portandosi dietro anche Bill e gli altri.

Le due ragazze non mossero un muscolo,Valentina e Tiffany il peggior incubo di Alech fin da bambine, la prima magra come uno stecchino, capelli castano chiaro e occhi verde chiaro, la seconda, Alech la definiva la creatura più orripilante e disgustosa (nel vero senso della parola) al mondo, robusta bianca come un cadavere, capelli neri e occhi azzurri.

I sei arrivarono sotto i bagni, una piccola piazzola divedeva i due bagni maschili da quelli femminili.

-Bene, non appena usciamo vi aspettiamo…O viceversa…Ok?- propose Vaiolet.

-Io ci metto massimo mezzora- commentò Tom.

-Solo Tom ci mette così tanto a fare una doccia- scosse la testa Gustav.

-No, non solo Tom- la corvina guardò Alech che giocava con la cintura del suo accappatoio nero e viola, faceva finta di non aver sentito.

-Ok…A dopo- e si separarono.

Dopo dieci minuti Vaiolet uscì dalla risanante doccia, si piazzò davanti allo specchio per pettinarsi i lunghi capelli corvini tutti bagnati.

-Alech hai finito?-

In risposta ottenne un ringhio che lei decifrò come un bel NO.

-Ok, Ok ma non farci le radici in quella doccia-

Uscì trovandosi davanti Bill,Greorg e Gustav e insieme a loro tornò a casa.

Tom lasciava scorrere l’acqua calda sulle sue abbronzate spalle,l’acqua calda era una delle poche cose, dopo la musica, a rilassarlo.

Chiuse gli occhi ripensando a tutto quello che era successo quel giorno, forse avevano ragione Vaiolet e Bill era il segno del destino….

No, decisamente no, avevano ragione lui e la svampita, quella era pura sfiga.

Quella ragazza non la sopportava.

Con un gesto secco chiuse l’acqua e si avvolse nell’accappatoio, usci dal bagno e voltò il capo a destra.

Seduta sulla sedia di plastica c’era Alech che lo guardava con quegli occhi azzurro ghiaccio.

I capelli bagnati sembravano una massa di serpenti corvini –Era ora-

-Nessuno ti a chiesto di aspettarmi- fu la sua cordiale risposta.

Lei si alzò andandogli con le labbra vicino alle sue, alzò le punte era più alto di lei di qualche centimetro –Sai com’è…Non riesco a starti lontana- gli parlò a fior di labbra, la voce calda e sensuale fece venire i brividi in tutto il corpo e in una parte in particolare.

Ma cosa gli stava succedendo?!

-Cosa ti sei fumata?- la voce era leggermente inclinata e roca.

Lei ridacchiò debolmente –Mi piace far tremare come conigli i ragazzi che si credono tanto dei duri- riprese le distanze.

A Tom cominciò a uscirli il fumo dalle orecchie, ora quella la uccideva.

-Dai grande uomo, andiamo-

I due arrivarono a casa, Alech andò nella sua casa e Tom nella sua sbattendo la porta come una furia, fece prendere un colpo al povero Gustav che era svaccato beato sul divano a guardarsi la tele.

-Dov’è Bill?!- ringhiò il chitarrista.

-Di sopra- rispose guardandolo sconvolto.

A passi pesanti il ragazzo salì le scale di legno che portavano alla camera di sopra, trovò suo fratello a dorso nudo, dei jeans neri a vita bassa, la testa nell’armadio, che tolse per salutare il fratello –Ciao fratellino-

-Ciao la sega- sbottò spogliandosi e infilandosi dei boxer neri a stampe bianche.

-Che è successo?- alzò un sopracciglio il cantante.

-Io quella la strozzo- mise la maglietta bianca con scritte nere, che come al solito erano il triplo di lui e lo stesso valeva per i jeans larghi tutti strappati, per ultima si legò i rasta per poi mettersi un cappellino bianco e nero.

-Ti giuro Bill!!Io quella la faccio cadere ai miei piedi costi quel che costi-

Una frase più sbagliata non poteva dirla, subito il viso del corvino s’illuminò come una lampadina e questo fece preoccupare non poco Tom.

-Scommettiamo-

Il rasta aprì più volte la bocca incredulo –Come scusa?-

-Entro tre mesi devi rubare il cuore alla bella Alech, falla cadere ai tuoi piedi- si sedette sul letto e lo fissò –Se ce la farai io per una giornata intera….Farò tutto quello che vuoi-

-…Se invece io perdo?cioè non riesco a farla innamorare di me?- domandò leggermente preoccupato per la risposta.

-Dovrai truccarti e vestirti attillato-

La faccia disgustata di Tom lo fece sorridere,lui non aveva calcolato il fatto che anche se non se ne era accorto, il suo caro fratellino provava già attrazione per quella ragazza, poca ma comunque un po’ di desiderio lo aveva.

Tom inconsapevole dei pensieri del fratello gemello accettò stringendoli la mano.

Quello non era che l’inzio.

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: evnychibi