Il sigillo spezzato

Il principe stava correndo.

Ansimava, cercando in tutti i modi di evitare di essere preso da colui che lo stava inseguendo. I vicoli bui erano stretti e sporchi, e per il ragazzo era un ardua impresa scappare per quelle vie.

Si voltò, continuando a correre. Il mostro era costantemente alle sue spalle, poche decine di metri lontano da lui.

Determinato, il principe, fece un ultimo scatto, ma si ritrovò davanti ad una porta chiusa.

Allarmato, cercò di buttarla giù, ma fu tutto inutile. Allora, senza perdere la speranza, prese in pugno le fedeli spade, e ringhiando si girò, guardando la figura sinistra del nemico avvicinarsi sempre più.

Portò una mano al petto, dove giaceva un talismano in grado di effettuare varie magie. Sfiorandolo, notò che l’ antagonista si era fermato. Con un lieve sospiro, iniziò ad arrampicarsi sui muri, saltando da una parte all’altra del vicolo. Si trovò sul tetto. Aveva ancora pochi secondi per sfuggire, perché il tempo avrebbe presto ripreso il suo naturale svolgimento.

Prese a correre verso il luogo in cui aveva deciso di riporre tutte le speranze che gli rimanevano di uccidere il Dahaka.

Perché del Dahaka si trattava. Quella creatura disumana lo perseguitava ovunque egli fosse, intenzionato ad avere la pietra che lui aveva incastonata nelle vesti di cuoio. Un orribile essere, formato da ambigue ombre, alto vari metri, con occhi agghiaccianti.

Dopo interminabili secondi di puro terrore, il principe riuscì a scorgere il tempio. Animato dalla speranza, fece il tratto che lo distanziava dall’ingresso con quanta più velocità avesse in corpo.

Entrato, si diresse verso la stanza del tempo.

Premette nell’ordine giusto, individuato dopo vari minuti di tentativi, i quattro tasti che servivano ad accendere il meccanismo, e si avviò con lenta impazienza verso la pedana circolare che lo avrebbe portato in un'altra epoca.

Un flusso di energia lo circondò, facendolo levitare. Il principe scomparve, dopo che un sorriso ebbe solcato la sua faccia, piena di stanchezza.

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Il piano del principe consisteva nel trovare le fantomatiche sette sfere del drago. Voleva usufruire di quella macchina magica per raggiungere l’epoca della loro presenza, e così utilizzarle per sconfiggere il Dahaka.

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Una stanza bianca lo circondava. Era vuota, senza anima viva, seppur fosse una camera grande e ben arredata. Una scrivania si trovava dalla finestra, mentre un divano sorgeva poco distante da lui. Il principe, ancora sporco, guardava le macchie umide e lerce che i suoi stivali lasciavano sul pavimento, lindo. Perplesso da tutto quel lusso, continuava ad osservarsi intorno, apparentemente distratto dal suo compito.

Poi sentì delle voci, lungo il corridoio. Allarmato dalla reazione che le persone potevano avere vedendolo li, cercò di nascondersi sotto la scrivania. La porta si spalancò, mostrando un uomo, piccolo e vestito con giacca e cravatta, ed un omaccione alto, barbuto e con i capelli sparati in aria stile afro. Quest’ultimo parlava, mentre l’altro ascoltava rapito quelle che sembravano essere le gesta eroiche compiute dall’uomo con la tuta bordeaux.

Una risata riempì l’aria, e nauseò il principe, costretto a rannicchiarsi sotto un tavolo di legno.

- Il mio colpo lo spaventò a morte, ma quello aveva la pellaccia dura, perciò non si arrese. Lo sguardo terrorizzato lo tradiva, però continuava a provocarmi. Allora io gli dissi: "Te ne pentirai amaramente, mostro! Non devi neanche sfiorare con un dito i miei fan!". Allora lui iniziò a piangere, implorando pietà. Ma io, senza scrupoli, lo attaccai, con il mio super colpo micidiale ed unico di mister Satan!-

Un applauso scoppiò dalle mani del tipo minuto, e disturbò il silenzio già rotto dall’irritante voce dell’uomo baffuto.

Con la fronte madida di sudore, il principe rifletteva sull’urgenza che aveva la missione che doveva portare a termine.

Senza voglia di perdere altro tempo, si alzò, mostrandosi alle due persone, scioccate nel vederlo. L’uomo con gli occhiali scappò, probabilmente andando in cerca di aiuto, mentre l’altro restò li, a guardare il ragazzo. Lo provocò, anche se nella sua voce si poteva scorgere una nota di puro terrore, provocato dalle spade che l’estraneo possedeva.

Quest’ultimo le sguainò, deciso ad ammazzare il balordo che aveva di fronte. Ma la comparsa di varie persone, tutte armate, lo fece desistere dal suo intento. Aveva varie pistole puntate su di se, ma nonostante tutto non aveva paura.

- Sono il principe di Persia! – esclamò, convinto, e dopo che un tipo ebbe detto " Si, ed io sono Re Mida", continuò. – Vengo dal passato, e sono qui per trovare le sfere del drago per eliminare un mostro che vuole una cosa da me! -

Poi guardò l’uomo, che fino ad ora si era vantato, borbottare.

- Sfere? Io so che Goku è in possesso di una, trovata da quella con i capelli blu… Videl mi informa di queste cose, anche se io sono contrario al fatto che veda persone del genere. E poi il rapporto tra la mia adorata figliola e quel ragazzo si sta evolvendo troppo velocemente, ed io non lo voglio…Perché quel ragazzo è quello che ha sconfitto Cell al posto mio, e mi ha fregato il titolo. Per fortuna con la mia astuzia me la sono cavata. In fondo io sono il campione di Satan City, e non posso permettere che un giovanotto dimostri di essere più forte di me…-

Una mano sfiorò la sua spalla. Mr Satan si voltò, verso l’uomo che, alquanto perplesso, gli stava mormorando qualcosa.

- Signore… Sta di nuovo parlando da solo…-

Dopo un attimo di sgomento, l’uomo iniziò a ridere, cercando di togliere l’aria ridicola che si era impossessata di lui dopo quella figuraccia.

Ma un urlo sovrastò la risata imbarazzata.

- Sai qualcosa delle sfere?? Dimmelo! Chi è colui che chiami Goku!? -

Satan, allarmato, cambiò espressione, e la sua faccia divenne misteriosa e sicura.

- Eh eh eh… Io non ti posso dire niente, caro mio, perché sei un pericolo per l’umanità, ora come ora. -

Ma mentre stava finendo la frase, il principe si era avvicinato all’uomo, con la disperazione e la rabbia dipinta sul volto.

- Dimmelo immediatamente, spaccone, è una questione di vita o di morte! Anche la tua!-

Uno sparo fece allontanare l’intruso, che con velocità evitò il colpo.

Si allontanò di qualche passo, le spade ancora strette in pugno, ed iniziò ad agitarle quando una valanga di colpi di pistola cominciarono ad avventarsi su di lui. Con somma maestria, il giovane riuscì a dirottarli tutti. Ma proprio quando gli uomini in divisa sembravano darsi per vinti, un proiettile riuscì a colpire il ragazzo. Con gli occhi sbarrati, e l’orrore all’interno di essi, abbassò lo sguardo, e vide che il sigillo che sostava sul suo petto era andato in frantumi.

Un altro colpo lo colpì in pieno petto, proprio dove si trovava il cuore. Le guardie avevano approfittato del momento di distrazione del principe per colpirlo.

Il corpo cadde pesantemente a terra, e dopo il tonfo ci fu il silenzio.

Tutte le persone in quella stanza erano occupate a guardare la sabbia che fuoriusciva dal ciondolo del principe. Dopo che tutto il processo ebbe finito, gli uomini raggiunsero il cadavere, e lo portarono via.

Ma Mr Satan non poteva far altro che chiedersi chi fosse in realtà quel "principe".

NOTE DELLE AUTRICI:

Ciao, siamo Sirene Chan e Milk 92. Questa fan fiction ha come protagonisti i personaggi di dragon ball che incontreranno, nel corso dell’avventura, personaggi di vari telefilm e film. Speriamo sia di vostro gradimento!

Questo capitolo comincia con il reale inizio del secondo videogioco di "Prince of Persia – Spirito guerriero", ma continua in modo inedito. Recensite per consigliarci, dato che siamo ancora principianti!