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Autore: Lily Juvenile    14/01/2013    2 recensioni
Partecipa al contest 'Datemi un sogno in cui vivere, perchè la realtà mi sta uccidendo' indetto da Edelvais Verdefoglia sul forum di Efp.
"Qual era la scelta giusta?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Scott, Zoey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Titolo: You can dream my love
Autore (su Efp e sul forum): Lily Juvenile
Pairing: Zoey/Scott
Genere: romantico
Rating: verde
Avvertimenti: /
Introduzione: /
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Cadevo. Cadevo nel vuoto, mentre il buio mi abbracciava, mi stringeva.
Come se mi volesse soffocare.
Nella mia mente non vi era traccia di come fossi arriva lì, non ricordavo nulla.
I capelli mi frustavano il viso, mentre un forte vento gelido si scontrava contro il mio corpo, anticipando la mia caduta verso il suolo.
Aprii la bocca per gridare, ma non uscì nessun suono.
In quel momento, realizzai che forse non c’era speranza.
O che forse la mia veloce caduta non si sarebbe mai fermata.
Allargai le braccia, guardando in basso. E chiusi gli occhi.
Aspettai la mia inesorabile fine.
Non andò come avevo previsto.
Caddi su una superficie piatta, dura.
Stranamente, non avevo sentito nessun dolore, né l’impatto che avrebbe dovuto farmi morire.
Restai lì per un po’, ma non so dire quanto.
Minuti, ore, forse giorni.
Era come se il tempo non passasse mai.
Stringendo gli occhi, tastai con i polpastrelli delle dita la superficie fredda.
Vetro.
Mi misi a sedere velocemente e incrociai le gambe.
Sì, era vetro.
Vetro trasparente e fragile, pareva che al minimo tocco potesse infrangersi e facendomi di nuovo cadere.
Sotto mi me, il vuoto.
Mi guardai intorno con aria interrogativa.
Nulla mi circondava, nonostante quel posto fosse leggermente illuminato da una flebile luce proveniente da non so dove.
Mi alzai, tremante.
All’improvviso si sentì un gran frastuono, come del vetro che si frantuma.
Alla mia sinistra, a circa dieci metri da me, Mike stava in piedi sul vetro, impassibile.
Sorrisi, rassicurata.
-Mike!- gridai. Questa volta riuscii a parlare.
Ma lui non rispose. Rimase impassibile.
-Mike?- sussurrai.
Un altro vetro infranto e alla mia destra, sempre alla stessa lontananza, comparve Scott.
Tutti e due restavano immobili.
In quel momento capii che dovevo fare una scelta.
Fra loro due.
Capii il motivo di quella prova.
Era Scott che volevo.
Ma non avrei mai dovuto volerlo. Perchè quello strano sentimento si era fatto strada nel mio cuore?
Da mesi desideravo Scott e quella era la mia occasione. Guardandolo, il cuore mi batteva forte.
Sorrisi e feci un passo verso di lui, ma il vetro si crepò.
Alzai il piede e feci un altro passo.
Un’altra crepa sul vetro fragile. Una scheggia si staccò e cadde.
Il tintinnio del vetro caduto non mi arrivò mai.
Nonostante tutto ero decisa a raggiungere Scott, quindi feci un altro passo, ma il vetro era diventato ancora più sottile e si ruppe, provocando un’enorme crepa.
Pensai di rassegnarmi.
Sarei caduta.
Un altro piccolo passo e la crepa si ingrandì, sbriciolando il vetro come si sbriciolano i biscotti in un pugno.
Tornai indietro.
Ero al punto di partenza.
A quel punto mossi un passo incerto verso Mike, che mi sorrise.
Ma non volevo farlo, perciò ritornai dov’ero.
A quel punto, tutti e due si dissolsero, disintegrandosi in una polverina colorata.
Mi accasciai a terra.
Qual era la scelta giusta?
Però, quando alzai il capo, Scott era lì, inginocchiato di fronte a me, con la testa china.
Lo abbracciai.
-Scott…- sussurrai.
Una lacrima mi solcò il viso.
Ma da lontano intravidi una testa bionda.
La piccola Dawn si avvicinava. Voltandomi, anche Mike ricomparve.
Tutti e due piangevano.
-Come hai potuto tradirmi, Zoey?!- gridò Mike, piangente.
-Credevo fossi mia amica!- gli fece eco l’altra.
E non seppi più cosa fare.
Dawn si inginocchiò e portò le mani al volto.
Mike si limitava a starsene in piedi, con il capo chino, piangendo silenziosamente.
E Scott non diceva una parola. Neanche mi guardava in faccia.
-Mike, Dawn io…- cercai di spiegare, ma tutti e tre scomparvero e mi ritrovai di nuovo sola.
Volsi lo sguardo in basso e vidi Scott che chiedeva di aiutarmi.
Le mani premevano contro il vetro e gridava, ma io non potevo sentirlo.
Cercava di venire fuori.
E allora io mi misi a picchiare sul vetro con insistenza.
Ma pugno dopo pugno, il vetro diventava sempre più spesso.
Gridavo e piangevo. Piangevo di rabbia.
Qualcuno mi mise una mano sulla spalla.
Era Mike, che mi sorrideva.
Lo stesso fece Dawn a Scott dall’altra parte del vetro.
Ma con un gesto secco, io e Scott li scansammo e nel riflesso vidi Mike scomparire per una terza volta, insieme a Dawn.
E la mano di Scott emerse ad un tratto.
Attraversò il vetro, stringendo il mio polso e tirandomi verso di lui.
Attraversai la superficie e lo strinsi a me.
Piansi.
Sentii che una strana forza ci allontanava.
Scott sembrava svenuto.
Guardando in alto notai che il vetro non c’era più.
Il rosso scomparve nel buio e così anche io.
Sentivo che qualcosa mi richiamava alla realtà.
 
 
Mi svegliai nel mio letto.
Il sole filtrava dalla finestra.
Avevo una strana sensazione allo stomaco.
Ripesai velocemente a ciò che avevo vissuto.
In quel momento sapevo benissimo cosa fare.

 
  
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