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Autore: Deliquium    03/08/2007    6 recensioni
Ci sono dei casi in cui la menzogna affonda le sue radici nella terra con forza, e non importa se tu riuscirai ad abbattere il grande albero della falsità, esso continuerà a rinascere. Ed è proprio questo, che un giorno scoprirà Miriam, chiamata a servire Athena nonostante l’orizzonte sia scevro da pericoli. Ma l’anima della guerra è in continuo movimento; la vendetta può essere una scintilla sufficiente per scatenare un conflitto di proporzioni inimmaginabili.
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Saint Seiya, i suoi personaggi e ogni richiamo alla serie citata appartengono a Masami Kuramada. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma solo come omaggio da parte di un fan. I personaggi da me creati, le ambientazioni e le situazioni mi appartengono. Per poterli utilizzare altrove, o per riprodurre questa storia o parti di essa è necessario il mio consenso.

La fanciulla con la corona di gigli

    Non appena hanno dato inizio all'asta, ogni poltrona è stata occupata senza indugio. Fuori, le luci della città sembrano tante piccole stelle fatte di elettricità e accese in un cielo artificiale.
Adoro New York di notte: sembra che, possente, vegli sui suoi abitanti: ricchi, poveri, giovani, vecchi, barboni, drogati, prostitute, bambini, viandanti, menager, camionisti...
Le urla dei presenti mi riportano sgarbatamente alla realtà. Ho l’impressione di essere capitata in un covo di arpie indemoniate pronte a lanciarsi all’attacco. Sarà che nutro una particolare antipatia per i ricchi, sarà che la loro bramosia per il possesso mi da la nausea, ma io non posso proprio comprendere un simile atteggiamento.
Come si può spendere fior di milioni per delle sciocchezze, quando ci sono altrettante persone che patiscono la fame o, addirittura, ne muoiono?
Decido di tenere quei pensieri per me e di non farne parola con Hyoga che siede al mio fianco, anche se deduco dal suo atteggiamento che condivide la mia opinione. Entrambi abbiamo ricevuto l’ordine di scortare Lady Saori durante tutto il suo soggiorno newyorkese e tra le tappe previste c’è, appunto, anche questa asta.
    - Aggiudicato per dieci milioni di dollari! 
Il sordo rumore del martelletto mette fine alle offerte per un dipinto raffigurante un semplice paesaggio di montagna.
Bah, che inutile spreco di denaro! D’accordo, lo ammetto, di arte non m’intendo affatto: sono una Sacerdotessa, non un mecenate!

Due ragazze con un sorriso plastico appiccicato sulla faccia, portano fuori il dipinto e altre due con un sorriso identico (manco fossero il prodotto di una catena di montaggio), rientrano con una nuova tela. Il volto dell’uomo si fa raggiante.
    - Signori e signore, finalmente siamo giunti al pezzo principe di questa serata. Permettetemi di raccontarvi un piccolo aneddoto su questa tela, prima di concedervi il grande privilegio di ammirarla per la prima volta in assoluto, dopo ben tre secoli. La leggenda narra che “Le Baronne” dipinse questo quadro su ispirazione onirica. Ogni notte egli sognava una battaglia alle porte di una città e ogni notte la figura di una fanciulla spiccava su tutta la scena, come un solitario lume acceso nel buio. 
Con un gesto plateale toglie il drappo rosso che copre la tela, affinché tutti possano apprezzare l’opera.
    - La fille avec la guirlande de lis è databile 1450-1500. Nessuno sa con precisione chi sia la fanciulla ritratta, né quale sia la battaglia a cui si faccia riferimento. Un grande enigma ruota attorno a questo dipinto. Si dice che esso porti prosperità e fortuna e per questa ragione furono sempre in molti ad ambire al suo possesso.

Dalla mia posizione in seconda fila, posso osservare il quadro, senza perdermi un solo particolare. E’ una ragazza che dimostra al massimo vent’anni. In una mano regge una spada ancora sporca di sangue, mentre nell’altra ha uno stendardo bianco con le bordure dorate e uno stemma che purtroppo è nascosto nelle pieghe della stoffa. I capelli neri sono fermati da una corona di gigli, mentre il suo corpo è bardato con un’armatura tipicamente medioevale. Il suo volto è delicato, quasi fanciullesco.
    - Bene, signori e signore. La cifra base da cui partiremo è duecentomila dollari! Chi offre di più? Duecentomila e uno, duecentomila e due... 
    - Trecentomila. 
    - Bene signore. Trecentomila! 
    - Quattrocentomila. 
    - Io offro un milione di dollari. 
Le offerte si susseguono una dopo l’altra e la cifra per aggiudicarsi il dipinto sale vertiginosamente. Lady Saori non ha ancora fatto alcuna offerta, ma io sento che lei è venuta fin qui per accaparrarsi quel quadro.
    - Tre milioni di dollari. 
    - Quattro. Offro quattro milioni di dollari. 
    - Una francese andrà in Francia. Non posso permettere che un inglese se la porti via. Sei milioni di dollari.
    - Siete stato punto sul vivo, Conte de Calonne! Come pretendete di trattenere la fanciulla con una cifra così miserevole... Otto milioni di dollari. 
    - Molto bene signori e signore. Siamo a otto milioni di dollari... C’è qualcuno che offre di più? 
    - Dieci milioni di dollari!
“Sporco nazista!” sento dire il francese alle mie spalle.

Molti hanno smesso di fare offerte... ma c’è ancora un folto gruppo che spara cifre da capogiro. Mi viene quasi da ridere, a momenti si sarebbero presi per i capelli.
Al mio fianco, Hyoga si sta annoiando terribilmente. Lo capisco dai continui movimenti che fa sulla poltrona.
Cerco di intravedere il volto di Milady, ma è dall’inizio della serata che non ha aperto bocca e se ne sta seduta con le mani sul grembo e gli occhi chiusi.
    - Venti milioni di dollari! Siamo a venti milioni di dollari! C’è qualcuno che offre di più.
    - Venticinque milioni. - grida un magnate arabo, sorprendendo tutti.
L’inglese getta la spugna.
    - Venticinque milioni di dollari. Venticinque e uno! Venticinque e due! C’è qualcuno che offre di più? 
Sento un fruscio di vesti al mio fianco: Lady Saori si è alzata in piedi.
    - Trenta milioni di dollari. 
Mi cade la mascella (in senso figurato, s’intende) e Hyoga si volta nella mia direzione con gli occhi spalancati e il volto ancora più pallido del solito.
    - Puah... Trenta milioni di dollari per una donna cristiana. - brontola l’arabo, sedendosi in malo modo.
    - Trenta milioni di dollari. Trenta e uno! Trenta e due! C’è qualcuno che offre di più? 
Il silenzio è eloquente. Domani torneremo ad Athene appesantiti di un dipinto 250x150 circa.
    - Molto bene. Aggiudicato per trenta milioni di dollari a Lady Saori Kido. 

    Ritorniamo in Grecia, quasi immediatamente. Il viaggio avviene senza intoppi, se tralasciamo i battibecchi tra me e Hyoga (sono una delle poche persone che riescono a farlo “scaldare”).
Credo che Athena si diverta molto ad assistere ai nostri sketch... infatti, più volte abbozza un sorriso, nascondendo le labbra dietro l’indice piegato della mano destra.
La ristrutturazione dei templi è terminata da qualche giorno e il Santuario è nuovamente in piena attività. O quanto meno, cerca di tirarsi su dopo la fine della Guerra.
I danni più gravi sono stati riportati dalle abitazioni riservate ai non Saints e dai dodici templi dello Zodiaco. Potevano forse esserci dubbi? La notte dell’arrivo degli Spectre, i Gold hanno pensato bene di scatenare tre Athena Exclamation in un paio d’ore. Inoltre, come se non bastasse, ci sono stati i continui attacchi da parte dell’Olimpo che hanno completato l’opera di distruzione.
Non so nemmeno perchè Athena abbia voluto ripristinarlo: i Gold si sono sacrificati al Muro del Pianto, i Silver sono stati decimati nella Guerra contro Arles (e stiamo ricostruendo a fatica l'ordine) e i Bronze non sono molto favorevoli a vivere ad Athene. Se si sono stabiliti qui è solo per stare al fianco di Lady Saori. Mi ha sorpreso anche la decisione della Kido di continuare a vivere al Santuario. Non so, forse nel corso del tempo, deve aver maturato un affetto particolare per questo luogo a cui è pur sempre legata da un destino ineluttabile e credo che si senta in dovere di riportarlo all’antico splendore.
    Quando ero un’apprendista, non mi hanno parlato molto bene della Kido. Venerano Athena, ma non possono soffrire la sua parte umana. Me l’hanno descritta come una capricciosa, ricca e viziata, capace solo di farsi rapire e di obbligare i suoi Saint a morire per lei.
Io non ho mai capito tutti questi discorsi: secondo loro cosa voleva dire essere Saint d’Athena?
Noi difendevamo la giustizia e poiché la giustizia era personificata da Athena, noi dovevamo difendere Athena. Finché Athena avrebbe trionfato, il mondo sarebbe stato giusto.
Un Saint giura di difendere la dea, anche con la vita. Chi non comprende ciò, è indegno di essere Santo di Athena.
Certo, durante la Guerra contro Arles dimostrò di essere una pessima stratega militare: chi mai invierebbe una lettera per avvisare del suo arrivo quando sta per attaccare!?
Durante la guerra contro Poseidon si fece prima rapire dal Dio dei mari e poi accettò di essere rinchiusa nella colonna per abbassare il livello del mare; mentre contro Hades.... ehm, forse è meglio lasciare perdere!
D’accordo, lo ammetto è stata un po’ avventata, ma bisogna darle adito che si è riscattata contro Zeus per il rotto della cuffia. L’esito di quella battaglia si è tradotto con la salvezza dell’umanità e il patto di non belligeranza tra l’Olimpo e la Terra. Gli dei hanno riconosciuto il diritto alla vita dell’uomo e l’uomo ha giurato di rendere omaggio per sempre agli dei.
Il discorso della preghiera, degli omaggi e del credo mi fu spiegato dal mio maestro. Mi disse che gli dei avevano bisogno di qualcuno che credesse in loro per sentirsi appagati; diventavano irascibili proprio quando vedevano gli uomini allontanarsi.
Io credo negli dei e so che vi sono molte divinità nel mondo; forse lontanissima ce n’é una che ingloba tutte le altre, che le comanda, ma io venero l’Olimpo e tutto il resto non ha importanza.

    - Spostatelo più a destra. Deve restare proprio in quel punto. Ecco, così. Molto bene. 
Lady Saori dirige personalmente i lavori per appendere il dipinto nella cosiddetta Sala del Cielo, adiacente all’ampio salone dove un tempo il Gran Sacerdote era solito ricevere i sudditi. Sembra molto interessata a quel quadro e noto che lo fissa con rapito compiacimento. Chissà cosa ci può trovare una dea nell’opera di un essere umano?
Tatsumi, al contrario, è di opinione totalmente diversa. Pover’uomo... è completamente basito e continua a ripetersi la somma pagata dalla Kido come un mantra.
Mi avvicino al dipinto. Dietro di me, Lady Saori è soddisfatta e si complimenta con gli uomini per il bel lavoro svolto.
Ammiro il quadro con crescente stupore. Il tratto, i colori, la posa, l’ambientazione e quegli occhi magnetici.... Sono in contemplazione da forse nemmeno un minuto che qualcosa m’accade. Il mio cuore comincia a battere all’impazzata, come se volesse bucarmi il petto e balzare fuori. Mi gira la testa, vedo le immagini vorticarmi attorno come se fossi seduta su una giostra impazzita. Anche il pavimento sembra allontanarsi da me sempre di più. Sto perdendo la concezione della realtà, il dipinto mi chiama, urla, piange, ride, voglio strapparlo da lì, entrarci dentro. Sento solo il mio urlo, prima che tutto sia tenebra.

Tenebra.
Una goccia cade in una pozzanghera.
Cerchi concentrici sulla superficie acquatica.

Il vento soffia, sollevando manciate di sabbia.

Qualcuno aspetta, è girato di spalle.
Cerco di chiamarlo.
I suoi capelli danzano governati dal vento.

Si volta.
Occhi neri come pece.
Dimentico il suo volto, dimentico il suo volto nell’istante in cui lo vedo.

Cielo vuoto.
Le stelle si spengono.
Cielo nero, nero come il petrolio.
Occhi rossi accesi nel cielo.
Occhi rossi che sorridono.

Una bestia esce dal mare.
Una bestia che sembra un enorme drago.

Sangue.
Gocce di sangue che cadono.

Corazze sporche di sangue che cozzano.

Occhi.
Occhi senza luce.

L’emblema di Nike.
L’emblema di Nike è conficcato nel terreno.

Rovine.
Il Tempio è crollato.

Una mano.
Una mano emerge dal buio.
La mano regge una catena.
Il medaglione ondeggia.
E’ in ombra.
Si vedono solo i bagliori che fa muovendosi.

Nero, dallo sfondo emerge il corpo nudo di una donna.
Il corpo sta invecchiando.
Continua a invecchiare.
La pelle si stacca, rimane solo lo scheletro.
Lo scheletro si polverizza.
I frammenti di osso si uniscono nuovamente.

Luce.
Un battito.
La vita sta nascendo nuovamente.
La vita nasce dalla morte.
La morte nasce dalla vita.

Un cavaliere con l’armatura nera cade riverso sul terreno.
Hades.

Deserto.
Sabbia rossa.
Cielo vuoto.
Cielo colore del sangue.
Una donna corre.
Sta piangendo.
Cade.
Grida qualcosa.
Una porta appare.
E’ nera d’ebano.
Si schiude appena.
Una voce.
Non capisco cosa dice.
La voce mi spaventa.
Urlo.
Respiro sul collo.
E’ dietro di me.
Faccio per voltarmi.
Sparisce. Risata.
Buio.
Ancora tenebre.

Una luce.
Una stella esplode.
Qualcuno emerge dalle tenebre.
Qualcuno sta tornando dalle tenebre.
La luce risplende nelle tenebre.

Ancora una volta.

    - ... state tranquilla Milady, credo che sia stato un attacco della Sindrome di Stendhal. 
distinguo appena una voce maschile che si rivolge a Lady Saori.
    - Stendhal? Credete che Miriam soffra della sindrome di Stendhal, dottore ? 
Apro gli occhi, accanto al mio letto un uomo con una folta barba bianca mi tiene il polso.
    - Oh, molto bene signorina... ci siamo svegliati. 
La sua faccia mi ricorda quella di babbo natale e devo fare un grosso sforzo per non scoppiare a ridere.
    - Sto bene. - riesco a biascicare con una voce che non m'appartiene completamente.
Lady Saori mi spiega che sono svenuta improvvisamente accanto al dipinto. Mi guardo intorno, non sono più nella Sala del Cielo, ma in una delle stanze da letto della Tredicesima Casa.
Intravedo tra i presenti anche mia sorella Ginevra, Silver Saint di Perseus, che visibilmente in apprensione si avvicina al letto, dove sono stata adagiata.
    - Miriam? 
La rassicuro, rispondendo che ho solo un lieve cerchio alla testa.
    - Credo sia meglio lasciare che Miriam riposi. - dice la dea, avviandosi verso l’uscita e facendo cenno agli altri di seguirla. 
M’affretto a richiamarla indietro, poiché seppure non sappia esattamente cosa abbia visto, di una cosa sono certa: devo raccontarlo al più presto ad Athena.
    - No, aspettate Milady. Devo dirvi una cosa... credo di aver avuto una visione. Non è molto chiara... ma credo che possa interessarvi.

   
 
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