"Caro Alaric,

Sono passati ormai dei mesi dalla tua scomparsa, ormai ne sento veramente la mancanza.

Eri il mio unico amico, in questo mondo popolato da bambini. Perchè è questo che sono, bambini, bambini viziati.

Mio fratello? mio fratello mi odia. E cosa c'è di peggio di un fratello che ti odia? beh, non saprei.

Oh lo so cosa stai pensando Alaric, la ragazza che lui amava ora beh, sembra provi qualcosa per me.

Diavolo, amico non è colpa mia, voglio dire, è una sua scelta nessuno l'ha costretta!

Ora che ci penso, non so neanche perchè ti sto scrivendo una lettera, visto che sei morto.

Ah, al diavolo me ne vado a dormire!"

E dopo aver scritto ciò, gettò la lettera nell'immondizia, dirigendosi verso il bagno dove aveva l'intenzione di farsi una doccia.

Prima la camicia, dopo i pantaloni e Damon andò sotto il getto caldo della sua doccia, luogo di pensieri e sofferenze.

Quando andava sotto la doccia, e non sentiva altro che l'acqua battere sul pavimento, pensava a tutto ciò che, ultimamente aveva turbato la sua vita, nel bene e nel male.

Pensava ad Elena, a quando la vide per la prima volta; a come se ne innamoro' subito, colpito da tanta bellezza.

Pensava a lei adesso, vampirizzata, bella come non mai, che, probabilmente ricambiava il suo amore.

E pensava a lui, Alaric. 

Il suo migliore amico ormai deceduto da tempo.

Era lui che lo aiutava ad andare avanti, era lui che, parlandogli riusciva a fargli ritrovare il senno.

Una volta finita la doccia, si avvolse un asciugamano sui fianchi, scese nella cantina e prese una sacca di sangue per poi berla.

''Mh, ci voleva proprio!"- Pensò.

Risalì le scale e si soffermò ad osservare una vecchia foto di famiglia, di quando lui e Stefan erano piccoli.

"A quei tempi" -Pensò-" Non avevamo pensieri, non avevamo problemi se non il grandissimo dilemma di ogni bambino , ''a cosa giocheremo domani?''. Ci volevamo bene, come fratelli. Beh sì, in fondo ci vogliamo bene anche adesso ma è un amore misto ad odio, che rende tutto più ostile."

Poi continuò la risalita, si diresse in camera.

Ma, quando voltò lo sguardo verso il cestino della spazzatura nella sua camera notò che, la lettera che aveva appena scritto ad Alaric era sparita.

Rivoltò il secchio, per frugare tra i rifiuti ma niente.

Scese in cucina, dove guardò in un altro sacco dell'immondizia, ma niente neanche lì.

Tornando in camera ormai rassegnato, notò che la porta della camera di Alaric era socchiusa mentre, e di questo era sicuro al 100%, lui l'aveva appositamente chiusa a chiave per evitare brutti ricordi.

Quindi, incuriosito vi entrò.

Quando entrò all'interno di quella stanza, tutti i ricordi di Alaric riaffiorarono alla mente, e quasi fecero scendere una lacrima dai suoi occhi.

Voltò lo sguardo sulla scrivania, noto' un pezzo di carta ed una penna stilografica appena usata.

Prese il pezzo di carta in mano, lo aprì.

Damon spalancò gli occhi, una forte fitta al cuore lo colse in quel preciso momento, era confuso, spaesato, non sapeva come reagire.

Su quel foglio appena ''sporcato'' d'inchiostro, vi era scritto:

''Anche tu mi manchi, amico mio."