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Autore: Tosei    14/01/2013    0 recensioni
Luca vive a Peschici, una cittadina pugliese, ma studia nella vicina Vieste e per questo viaggia tutte le mattine in autobus. Il viaggio è così noioso nonostante ci siano i suoi amici, assonnati come lui. O almeno, noioso finché non arriva Luna, una ragazza viestana... cosa accadrà tra i due?
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mi alzo tutte le mattine alle sei e mezza, perché il pullman parte molto presto. I miei compagni delle scuole medie non sanno cosa sia la differenza tra lo svegliarsi nel buio dell’inverno o con i cieli rosati estivi, a quell’ora. Molto silenziosamente mangio le due fette biscottate con marmellata con o senza burro, oppure con la Nutella, oppure bevo una tazza o un bicchiere di latte freddo o caldo, dopodiché vado a lavarmi. Devo essere attento e silenzioso per non correre il rischio di svegliare mamma, se sta ancora dormendo; papà invece si alza sempre prima di me per andare a lavorare. Una volta preparato, esco di casa con il mio zaino e mi reco alla fermata dell’autobus. Lì vicino c’è un bar dove spesso aiuto il proprietario a preparare caffè è brioches caldi per gli studenti che si recano fuori Peschici, e scambio qualche parola un po’ con tutti; per questo motivo già a quattordici anni conoscevo tanti ragazzi del quinto anno. Per la prima fase del viaggio sono assonnato e mi tengo sveglio leggendo un libro o un fumetto, ripassando la lezione o ascoltando musica. Tutto però prende una piega diversa quando il pullman ferma a Vieste, per caricarsi di altri studenti. Sale una ragazzina di tredici anni e mezzo dal viso tondo caratterizzato da labbra minute, nasino all’insù, piccoli occhi neri, e addolcito ulteriormente da un caschetto di capelli castani. Si siede tutti i giorni accanto a me e ogni volta ripassa una lezione per una decina di minuti all’incirca, dopodiché appoggia la testa al vetro e guarda lo scenario del “mondo di fuori”. A volte parliamo insieme del più e del meno. Giorno dopo giorno questa ragazza di nome Luna è riuscita a conquistarmi. La differenza di età tra di noi, e dunque di classe, impedisce di incrociarsi nei corridoi dell’ I.P.S.S.A.R., ma talvolta sono così fortunato da vederla durante la ricreazione. Tra l’altro è una cugina di secondo grado della mia professoressa di inglese, così non capita poi talmente di rado che durante la ricreazione, appena la docente termina la sua ora di lezione nella mia classe, la trovi fuori dall’aula a parlare con lei. All’inizio non m’importava molto di Luna, i miei diciassette anni e mezzo mi ostacolavano nel vedere qualcosa di interessante in una ragazza che ha quattro anni meno di me. Sembra così timida, eppure nasconde un temperamento simpatico e solare. Non ci siamo mai scambiati qualche parola in più di un semplice saluto frugale, fuori da quell’autobus. Al ritorno non sempre riesce a trovare posto accanto a me. Allora si siede vicino a qualche amico, e cerca di salutarmi o almeno di strizzarmi uno dei suoi piccoli, scurissimi e bellissimi occhi, poco prima di scendere dal pullman e di raggiungere casa sua accanto alla sua sorella maggiore che frequenta il quinto anno, Maria Cariglia. Ho scoperto il cognome di Luna sempre in autobus. Un giorno aveva chiuso male il suo zaino azzurro e le erano caduti dei libri; su uno di questi, mi pare fosse quello di fisica, c’era un’etichetta bianca con la scritta “LUNA CARIGLIA” in stampatello e inchiostro nero. Il nome di Maria lo conosco per sentito dire: pare che la maggiore delle sorelle Cariglia, infatti, sia una studentessa modello, e che anche Luna sia decisamente brava. A chi mi chiede sei io sia innamorato, senza fare allusioni di alcun tipo a quella graziosa ragazzina, io rispondo sempre negativamente; tuttavia non posso negare che il magnetismo di parole, sguardi e atteggiamenti con cui lei mi attira è ben diverso da quello di tutte le altre. Ecco la verità, lei m’intriga, riesce sempre a fare in modo che io voglia scoprire e sapere altro di quello che lei mi svela di sé. Non capisco se questo sia o meno nel suo intento, so solo che quando arriva lei, ogni volta che la vedo, i miei occhi si distolgono da tutto il resto e cercano un punto nei suoi in cui fissarsi e da cui non fuggire. Ormai sono due mesi che parliamo tutti i giorni di ogni argomento, due mesi che aspetto con ansia le sei e mezza del mattino, una giornata nuova da vivere. A scuola sono più concentrato e i risultati si vedono, tant’è che il professore di matematica mi lancia spesso la battutina: - Si sarà innamorato, Luca Martella!- No, io non sono innamorato. Io non vivo né per Luna né di Luna, non posso dire di essermi innamorato di lei. Eppure ho la netta sensazione che manchi poco perché la ragazza mi faccia prendere una cotta per lei. Non mi dispiace rendermene conto, perché sono due anni che sono single, ammirato da poche ma ammiratore di nessuna, solo mi spaventa un po’, questo sì, perché non so come comportarmi e non voglio confidarmi con nessuno. Voglio mettermi alla prova e testare fino a dove posso arrivare facendo affidamento solo su me stesso, su Luca Martella, che tra poco compirà diciott’anni e che se continuerà su questa linea rischierà di passare per un pedofilo. È lei il mio primo pensiero al mattino ed è sempre lei l’ultimo prima che io mi addormenti, ma non costituisce l’unico di tutta la giornata. Non dimentico la mia famiglia, i miei amici, il mio amato calcio, tutte le altre componenti della mia vita non vengono annientate da lei. Non so cosa significhi essere innamorato perché non mi è mai accaduto, nella mia vita ho avuto solo delle sbandate e qualche cotta più “seria”. Martina Vecera, l’ultima ragazza che ho avuto, l’ho lasciata dopo quattro mesi e mezzo, ma a breve lo avrebbe fatto anche lei: entrambi eravamo insicuri dei nostri sentimenti, per questo non è stato “doloroso” per nessuno di noi due. Io e Martina siamo rimasti amici, ma il tipo di attrazione che esercitava lei su di me era ben diverso da quello di Luna. Forse perché prima era lei a rimanere fulminata da me, mentre adesso sono io a essere stregato da una ragazza.
  
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