Hopeless.

Avete presente quella sensazione di vuoto che ti penetra nell'animo e si crea un nido, un posto in cui stare, vivere e rimanerci per un tempo indeterminato, senza avere la minima intenzione di lasciarti andare? È così che mi sento ogni giorno, ogni giorno vivo nell'ansia, nel terrore che possa succedere, che qualcosa cambi, che il mio vero IO afferri le mie carni, le strappi violentemente ed esca dal mio corpo alla luce del giorno, mostrandosi a tutti. Perchè a me? Dannazione! Dev'essere stato scritto da qualche parte, io lo so, lo sento. L'inchiostro rosso sangue incidere il mio nome senza ritegno, pietà, PUDORE! Non so ne dove mi trovo, ne per quanto tempo rimarrò qui, l'unica cosa che so per certo è che questo posto non mi piace affatto. Sono solo circondato da pareti bianche e lucenti, come se volessero distruggere in mille pezzi le mie iridi verde smeraldo. 
Fu lì che mi vidi; il mio riflesso in una goccia d'acqua che cadde dal nulla come se qualcuno l'avesse presa e posta lì, per farmela notare in tutte le sue forme curve. Vidi riflesso il nulla.
Allora era questo quello che ero diventato.

Il nulla.

Sono confuso, sto cercando da tempo una via d'uscita. Non posso far altro che alzare lo sguardo e fissare quel piccolo spiraglio di speranza che si sta cicatrizzando, deteriorando lentamente, fino a.. sparire.

[...]

Vidi il medico uscire dalla stanza e mi alzai di scatto, il sangue mi si gelava nelle vene, non riuscivo neanche a muovere un muscolo, ero immobile, pietrificato, terrorizzato dalla verità che mi si sarebbe presentata come un pugno in pieno volto. Lessi nello sguardo dell'uomo; il vuoto.

"Sig.Pritchard, Billie Joe non ce l'ha fatta."