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Autore: Blackmoody    03/08/2007    4 recensioni
– Vi parlo di tanti anni fa. – esordì la donna, lisciandosi la stoffa consunta della gonna.
– Vi parlo di quando il Mare era ancora giovane e libero, e giovani erano molti degli uomini che allora lo plasmarono - con il sudore delle loro fronti e la forza delle loro schiene, come amavano dire. Sono qui per narrarvi una vicenda vecchia di quarant’anni e forse più. – aggiunse poi riacquistando durezza: – Per narrarvi di quel tempo in cui il mondo sembrava ancora non avere confini e in cui i pirati solcavano le onde cantando canzoni e brindando alle vele. Di un tempo in cui tutto e niente, e tutti e nessuno, significarono ‘appartenersi’.

| sospesa |
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davy Jones, Hector Barbossa, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio, Tia Dalma
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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zero .  a n   i n t r o

 

 

 

" Vi parlo di tanti anni fa.” esordì la donna, lisciandosi la stoffa consunta della gonna.

" Vi parlo di quando il Mare era ancora giovane e libero, e giovani erano molti degli uomini che allora lo plasmarono – con il sudore delle loro fronti e la forza delle loro schiene, come amavano dire. Ma buona parte di ciò che a tutt’oggi conoscete e che vi ha portati sin qua ebbe inizio da un singolo uomo e da una leggenda che realtà era. Lui era un pirata della scura Africa: lo chiamavano Greedy Dalma, l’Avido, o Dalma-dalle-vele-nere. La sua indole pratica e impietosa non gli aveva impedito di credere, e a ragione, a quel che si narrava sulla dea Calypso, il cui ruolo da secoli e secoli si è trasmesso di madre in figlia – oh, forse non ne eravate a conoscenza. Ma è così, io lo so. Quando e se le nasce una figlia femmina, è a lei che ogni Calypso passerà ogni potere, ogni memoria di coloro che le hanno precedute. Altrimenti saranno suoi per sempre.

Dalma dunque credeva e sapeva, e un giorno andò a cercare la donna che allora governava il mare: Tiare, questo era il suo nome. Viveva in un’isola a sud dell’Arcipelago e da lì si muoveva lo stretto necessario, poiché era posata e poco ambiziosa, pur essendo Calypso. L’Avido da lei voleva un favore.”

La voce si smorzò, gli occhi vagarono nella penombra della stanza come in cerca di altri ricordi. Poi la narratrice riprese:

" Pensava, Greedy Dalma, che convincere la dea sarebbe stato difficile, che avrebbe dovuto escogitare dei trucchi per farla accettare senza dover pagare uno scotto. Ma Dalma era bello, era forte, era un corsaro spietato e conosceva il mondo. E Tiare era dolce, troppo, e da lui si lasciò incantare.

Innamorandosene, gli disse che avrebbe soddisfatto qualsiasi sua richiesta, che avrebbe scatenato e placato tempeste e guidato i venti in cambio del suo amore – e in cambio ancora, lei sarebbe stata fedele a lui soltanto. Immaginerete quanto facile fu ingannarla, per Dalma-dalle-vele-nere.

La dea era bella, potente e arrendevole, e gli si donava completamente.

Gli si donava a tal punto che obbedì anche all’ultimo suo desiderio: concedimi i tuoi poteri, Calypso, lui le disse. Concedimeli tutti per qualche ora, e vincerò l’uragano e i miei nemici. E tornerò da te. Le disse questo, e Tiare cedette, felice di poterlo aiutare. Felice e stupita, quando subito dopo Dalma la uccise.

Oh, non guardatemi in quel modo. Lo fece sul serio, mantenendo i poteri acquisiti e andando contro ognuna delle leggi antiche dal Mare dettate.

Ma qualcosa era sfuggito persino all’Avido – un piccolo dettaglio che conobbe più tardi. Tiare gli aveva dato una figlia: l’aveva messa al mondo pochi mesi prima di morire, e affidata l’aveva alle brave genti con cui viveva sulla sua isola. Le avevano messo il nome di Tia Dalma.

La bambina possedeva un’indole simile a quella del padre, e la bellezza e i poteri della madre, com’era giusto.

Però ignorava di averli, non li usava. Ignorava chi, cosa fosse.

Fu per questo che Greedy Dalma decise di lasciarla in vita, perché per lui non costituiva ostacolo. Almeno per il momento. E Tia Dalma nulla sapeva.”

 

Cadde di nuovo il silenzio nella stanza stretta che odorava di legno e strane spezie. Sul bel viso della donna era comparso un lieve sorriso.

" Una quindicina d’anni dopo, la figlia della precedente Calypso incontrò un giovane marinaio, su quella stessa isola.” disse, sommessa. " Egli giunse dall’acqua su quella spiaggia deserta – deserta, tranne che per la presenza di lei. Fu la mano del destino a condurlo lì, la mano del destino.

Ma non sono qui per parlarvi di loro soltanto. Sono qui per narrarvi una vicenda vecchia di quarant’anni e forse più.” aggiunse poi riacquistando durezza:

" Per narrarvi di quel tempo in cui il mondo sembrava ancora non avere confini e in cui i pirati solcavano le onde cantando canzoni e brindando alle vele.

Di un tempo in cui tutto e niente, e tutti e nessuno, significarono ‘appartenersi’.”

 

 

 

 

an intro : end

[then sail to the real prologue]

 

 

  
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