Era la solita giornata, la solita rottura di palle, però forse devo ringraziare quella gran rottura di palle che provavo per dare una svolta alla mia vita. Era lunedì, 15 gennaio, e come tutti i giorni stavo tornando a casa dopo la scuola, Ipod nelle orecchie, e camminavo a ritmo di “ I surrender ” di Celine Dion; ma purtroppo i miei pensieri  furono interrotti dal solito cretino che vuole provarci, mi giro verso di lui con una faccia scocciata  <> gli chiedo nel modo più gentile che mi riesce, lui mi guarda e alza le mani << niente bella, volevo solo fare la strada con qualcuno, e visto che eri sola ho pensato … >>  lo interrompo prima che finisse la frase << okay, fai come vuoi però ti avverto non sono di ottima compagnia, e non provarci con me che non voglio né fidanzati rompipalle né un pervertito che spera solo che gliela dò>> lui mi guarda sorridendo si mette sull’ attenti e dice << signor sì signore>> gli faccio un sorriso forzato, <> mi chiede, << a casa, interessante vero? >>  << Beh, perché non lo rendiamo più interessante andando a bere qualcosa al bar? >> lo guardo sconcertata << ci stai provando?>> lui sorride << no no non ti preoccupare>> << okay, andiamo>>  si gira verso di me e mi fissa << a proposito non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami!! Io sono Giacomo, piacere>> mi tende la mano, io la stringo dicendo        << piacere, Alba >> mi sorride e noto che nonostante l’abbigliamento a tamarro e gli atteggiamenti  a guappo e proprio un bel ragazzo, ha gli occhi di un azzurro ghiaccio, i capelli castano chiaro che li porta in modo disordinati che lo rendono sorprendentemente sexy , ha lineamenti molto delicati che fanno contrasto con la sopraciglia destra che verso la fine ha un taglio e non ci sono peli, si accorge che lo sto fissando e mi sorride e io arrossisco come una cretina << ecco siamo arrivati, prego siediti >> mi dice scostando la sedia permettendomi di sedermi  “oh che gentile” gli sorrido <> mi sorride in risposta. << allora raccontami qualcosa di te!!>>  mi dice incitandomi appoggiandosi allo schienale della sedia e mettendo le braccia dietro la testa, << ehm, che dirti ho 19 anni, sono al 5 anno del liceo linguistico, sono napoletana e mi sono trasferita a Roma per il lavoro di mio padre e ora sono qui da 5 anni>> mi ascolta con un aria quasi venerativa e automaticamente mi viene da guardarlo in modo strano << perché mi guardi così>> gli chiedo, << niente, stavo notando che sei davvero una bella ragazza>> lo guardo storta e prima che dicessi qualcosa aggiunge << non ci provando, è solo un complimento>> e la cosa mi sorprende abbastanza, mi trova carina nonostante il mio orribile aspetto di oggi, è l’idea mi fa sorridere < < e tu cosa mi dici di te?>> gli chiedo, lui sospira << beh, ho 22 anni, dovrei finire la scuola ma mi rompo, dovrei lavorare ma mi rompo, sono romano D.O.C. , vivo qui con mio fratello più grande e amo spassarmela con i miei amici eh … basta >> “ vive con il fratello chissà dove sono i suoi genitori” arriva il cameriere<< allora vuoi ordinare? Io prendo un caffè >> mi chiede interrompendo i  miei pensieri, << oh certo, io prendo un caffè decaffeinato e macchiato se è possibile con un po’ di schiuma>> dico al cameriere, che ci congeda << gusti difficili ?! eh!!>> mi dice ridendo << no e solo che il caffè non decaffeinato non mi fa dormire, e adoro latte caffè e schiuma!!>> gli rispondo con una faccia imbronciata. Arrivano i nostri ordini e mi avvento sul mio caffè “ oh, lo desideravo così tanto”  lui trattenendo una risata mi fissa, io lo guardo e dico << cosa c’è di tanto divertente?>> lui ride non riuscendo a trattenersi più << sei buffa hahah>> lo guardo sgranando gli occhi << io non sono buffa avevo solo voglia di un caffè>> gli dico facendo una faccia altezzosa, mi sorride e poi chiede il conto << questa volta offro io, ma mi devi un caffè>> mi dice pagando << wow che gentiluomo>> gli sorrido e lui ride << almeno mi accompagni a casa gentiluomo?>> gli chiedo << con piacere, bella dama>> mi risponde sorridendo. Durante la strada non parliamo ma sento che lui mi fissa e sorride per tutto il tragitto “ è davvero snervante”  penso; mi giro verso di lui e sorride << ecco sono arrivata, mi ha fatto piacere il tuo disturbo e grazie per il caffè>> gli dico mentre cerco le chiavi nella borsa << a me ha fatto piacere disturbarti e se ti va posso disturbarti anche qualche altra volta … non ti preoccupare solo come amici >> << okay, questo è il mio numero>> gli dico mentre gli scrivo sulla mano il mio numero con una penna trovata per caso nella mia borsa, e con mia grande sorpresa scrive anche. Riesco ad aprire il portane, << al prossimo disturbo allora, ciao e grazie>> gli sorrido e lui fa lo stesso in risposta e per la prima volta che l’ho fa lo guardo negli occhi che si illuminano “dio sono bellissimi” << a presto allora, ciao>> e mentre salgo le scale mi rendo conto che sono davvero stata bene. Vado in camera mia, e mi stendo sul letto e penso a quei incredibili occhi azzurri, poi mi do una schiaffo mi alzo, e mi guardo nello specchio e mi dico << no Alba, non ci cascare lui e come gli altri … anche se è incredibilmente carino … smettila subitoooooooo ora basta >> mi stendo sul letto e chiudo gli occhi mentre mi ripeto “solo amici, solo amici …” come fosse un mantra e mentre lo faccio cado in un sonno profondo sognando stupendi occhi azzurri.