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Autore: Little_Lotte    15/01/2013    2 recensioni
Che cosa succederebbe se Finn, dopo la disastrosa sconfitta alle Provinciali, decidesse di ripetere il compito di "Born This Way", per spronare nuovamente i suoi ragazzi? E che cosa succederebbe se Jake e Ryder decidessero di prepararsi per questo compito assieme?
Dal testo:
" Promettimi che indosserai quella maglietta e che venerdì al Glee Club canterai e ballerai al mio fianco, in auditorium. Promettimi che metterai da parte l'orgoglio, la paura, le insicurezze e che farai tutto questo solamente per me. Io ti prometto di fare altrettanto, prometto di indossare una stupida maglietta da quattro soldi e ballare una ridicola canzone di Lady Gaga, come se fosse l'ultima cosa al mondo; e non lo farò per me stesso, non lo farò per Finn e di certo non lo farò neanche per Marley. Lo farò per te, Ryder, per te soltanto: per dimostarti che è solamente merito tuo se adesso io sono qui, fiero e a testa alta, pronto a mettermi in gioco come mai in vita mia avrei immaginato di poter fare. "
[ Post 4x9/ What If / Jyder (b)Romance. I personaggi potrebbero sembrare lievemente OOC, ma vi assicuro che tutto ha un suo perchè.]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jake Puckerman, Ryder Lynn, Ryder Lynn
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finn Hudson sapeva che non sarebbe stato per niente facile riprendere le redini delle Nuove Direzioni dopo quella pessima sconfitta alle Provinciali, ma in cuor suo sentiva di doverlo fare ad ogni costo, almeno per il bene dei suoi amici ed ex compagni di squadra; il Glee Club era sempre stato il rifugio di tutti gli sfigati ed emarginati della scuola e chiuderlo per sempre avrebbe segnato definitivamente la loro condanna all'emarginazione, un destino al quale Finn non avrebbe mai accettato di abbandonare nessuno.

Del resto, non era quello che il professor Shuester avrebbe voluto da parte sua.

Convincere i ragazzi a non mollare definitivamente il Glee Club non fu per niente facile, ma alla fine il desiderio di rivalsa e il bisogno di avere ancora un luogo sicuro al quale appartenere furono abbastanza forti da non permettere loro di buttare all'aria ogni cosa e da ritrovare, ancora una volta, la forza di rimettersi in piedi e di riprendere in mano la propria vita. Certo, con un obiettivo quale vincere le Nazionali sarebbe stato molto più facile andare avanti, ma Finn non era affatto preoccupato: conosceva bene i suoi amici, abbastanza da sapere che per ritrovare la loro voglia di mettersi in gioco, sarebbe stato sufficiente far leva sul loro tutt'altro che latente istinto di competizione.  

Sarebbe stata sufficiente una minuscola, insignificante scintilla, e Finn sapeva perfettamente da che parte incominciare per far sì che la fiamma del Glee Club tornasse ad ardere ancora una volta, impetuosa e splendente come quella di un tempo.

Decise, dopo aver riflettuto a lungo sul da farsi, di ripetere l'esperienza di "Born This Way", visto il clamoroso successo ottenuto due anni prima grazie al professor Shuester; credeva che i suoi ragazzi avessero semplicemente bisogno di mettersi in gioco, e quale modo migliore per farlo se non quello di ritrovarsi faccia a faccia con se stessi, a lottare contro i propri difetti e le proprie paure?  La maggior parte dei ragazzi si rivelò entusiasta di quella proposta, altri reagirono con la più totale e palese indifferenza, altri ancora finirono per piombare nel panico più totale.

Ryder Lynn, ovviamente, faceva parte di quest'ultima categoria.

Non era facile, per lui, accettare di essere diverso; aveva trascorso anni nasconsto nel limbo della sua malattia, da prima ancora di averne piena consapevolezza, e sentiva di non essere ancora pronto a condividere con tutti questa sua sofferenza. 
Non voleva deludere Finn, ma temeva di non essere ancora abbastanza forte da riuscire ad accettare se stesso senza vergogna, così pensò che l'unica soluzione possibile fosse quella di rinunciare in partenza e tirarsi fuori da quell'esibizione. In fin dei conti, si ritrovò inevitabilmente a pensare, a volte è molto più semplice tirarsi indietro e restare nel dubbio, che rischiare di commettere un terribile sbaglio.

<< Hey, Ryder.. che diamine ci fai ancora qui? Guarda che gli altri se ne sono andati già da un pezzo! >>

Ryder, seduto su una delle panche dello spogliatoio del liceo McKinley e completamente assorto nei suoi pensieri, sollevò la testa di scatto e si voltò verso la soglia, dove Jake Puckerman lo stava osservando con uno dei suoi soliti sorrisetti sornioni sulle labbra.

Il giovane Lynn si ritrovò inevitabilmente a sorridere.

<< Hey, non mi ero accorto che fosse così tardi! >> esclamò con fare divertito << Devo essermi lasciato trasportare un po' troppo a lungo dai miei pensieri, ho perso completamente la cognizione del tempo! >>

Jake scoppiò a ridere di gusto e si avvicinò lentamente al suo amico, accomodandosi di fianco a lui e sospirando profondamente.

<< Oh, Ryder, che cosa devo fare con te?! >> disse briosamente << Sei sempre il solito, non fai altro che sognare e fantasticare come una scolaretta! Non te lo hanno mai detto che questo non è un comportamento virile? >>

<< Beh, detto da un ragazzo che frequenta lezioni di danza classica sin da quando aveva sei anni, lo prendo come un complimento. >> gli rispose a tono Ryder, con un sorrisetto beffardo.

Jake si morse un labbro ed annuì silenziosamente, alzando le braccia al cielo in segno di resa.

<< Touchè. >> mormorò << Adesso vuoi dirmi a che cosa stavi pensando, Lynn? Che cos'è che ti turba a tal punto da farti perdere completamente la cognizione del tempo e trascorrere un intero pomeriggio in uno spogliatoio puzzolente e pieno di umidità? >>

Ryder sospirò ed abbassò mestamente lo sguardo, serrando con forza i pugno e chiudendo gli occhi mentre tentava di regolarizzare il proprio respiro. Jake, nel trovarsi di fronte a quella scena, non potè nascondere una certa preoccupazione nei confronti dell'amico e si sporse ulteriormente verso di lui, quasi spinto da una sorta di istinto di protezione.

<< Hey, va tutto bene? >> domandò timorosamente << Guarda che se ci sei rimasto male per quello che ho detto prima, mi dispiace! Stavo solo scherzando, sai che non era mia intenzione offenderti o... >>

<< Quello che hai detto tu non c'entra, Jake. >> lo interuppe Ryder, sollevando leggermente lo sguardo così da poterlo almeno guardare negli occhi
<< Io stavo... stavo solo... beh, stavo pensanto al compito che Finn ci ha assegnato questa settimana per il Glee Club. >>

<< Oh. >> replicò Jake, realizzando immediatamente dove il ragazzo volesse andare a parare << Sì, beh... bisogna dire che Finn non ha una grande fantasia: prima la kriptonite, poi le magliette...forse dovrebbe arrendersi al fatto che le sue idee non sono poi così geniali! >>

Ryder abbozzò un sorrisetto contrito e rimase in silenzio; apprezzava il tentativo di Jake di sdrammatizzare, ma questo non avrebbe certo contribuito a migliorare le cose. Jake lo guardò curiosamente, domandandosi se fosse il caso o meno di portare avanti quella conversazione e optando, infine, per una soluzione affermativa.

<< Ryder, ascolta... >> disse il giovane Puckerman, con voce morbida << ...credo di capire come ti senti! Questo compito non è facile neanche per me, non muoio certo dalla voglia di spiattellare in giro tutte le mie debolezze e stamparmi a caratteri cubitali le mie stigmati su di una maglietta! Ma ho deciso di farlo comunque, perchè voglio dimostrare a me stesso di essere più forte di tutti coloro che da sempre mi prendono in giro a causa della mia diversità. >>

 Ryder lo guardò curiosamente.

<< Come? >> chiese << Come pensi di riuscirci, Jake? Come farai a dimostrare a te stesso di non essere così sbagliato come tutti vogliono farti credere, come riuscirai a prenderti la tua rivincita? >>

Jake sorrise orgogliosamente.

<< Affronterò le mie paure e le sconfiggerò. >> rispose semplicemente << Finn ha ragione, la vera debolezza di una persona non sta nell'essere diverso dagli altri, bensì nella paura di ammettere quella diversità con se stessi! Sai perchè fino ad ora non ero mai riuscito ad accettare fino in fondo di non essere come tutti gli altri? >>

Ryder fece segno di no con la testa.

<< Perchè io per primo non riuscivo ad andarne fiero. La gente non faceva che prendermi in giro e farmi sentire come un emarginato: sono in parte bianco, in parte nero e in parte ebreo, praticamente non stavo bene da nessuna parte e meritavo semplicemente di essere escluso da qualsiasi gruppo o comitiva. Un tempo credevo di essere solamente uno sfigato senza uno straccio di identità, ma adesso ho iniziato a capire come stanno realmente le cose e a vivere la mia diversità come un qualcosa di positivo! Sono un mezzo sangue, amico: ho tutte le caratterestiche migliori dei bianchi, dei neri e degli ebrei, caratteristiche che tutte quelle persone che hanno passato la vita a prendermi in giro si sognano! Per quale motivo non dovrei essere fiero di me stesso? >>

Ryder ampliò leggermente il proprio sorriso, rivolgendo al suo amico uno sguardo colmo di ammirazione.

<< Sei incredibile, sai? >> disse << Fino a poche settimane fa quella era la tua kriptonite! >>

<< Fino a poche settimane fa tu ed io non eravamo ancora così uniti. >> gli rispose Jake, con un sorrisetto serafico sulle labbra << Non voglio fare la femminuccia - sai quanto io detesti le smancerie - ma da quanto Finn ci ha costretti a lavorare insieme per quel ridicolo compito sui Supereroi, io ho iniziato a capire molte cose su me stesso, cose che fino a quel momento ero sempre stato incapace di vedere. Sa quando tu ed io siamo diventati amici...beh, forse tu non ci crederai, ma è stato proprio allora che ho iniziato a capire che cosa ci sia di tanto speciale in me. >>

Ryder sollevò un sopracciglio e guardò Jake di sbieco.

<< Di' un po', mi prendi in giro? >> bubbolò << Vorresti forse farmi credere che hai sempre dubitato di te stesso, persino quando ci siamo conosciuti? Mi hai sempre dato l'impressione di essere un insopportabile spavaldo ed egocentrico, uno di quei ragazzi che si sentono delle divinità e che non hanno alcun problema a far pesare al resto del mondo la propria superiorità. >>

Jake soffocò una risata.

<< Sono bravo a nascondermi, vero? >> ribattè << Ho imparato a costruirmi questa corazza con gli anni, per nascondere le mie debolezze e farmi rispettare dagli altri; il più delle volte funziona - con te l'ha fatto, per esempio - ma ci sono alcuni casi in cui neanche la corazza basta a proteggermi del tutto. In ogni caso, Ryder, è solo grazie a te se ho deciso di smetterla con tutta questa farsa e dare finalmente voce al vero me. >>

Ryder arrossì appena appena.

<< M-ma perchè proprio io? >> farfugliò << Perchè non Marley? >>

<< Beh, Marley è una ragazza! >> replicò l'altro, con una scrollata di spalle << Di certo lei vede del buono in me, non lo metto in dubbio, ma non è certo questa la novità! Se anche lei non avesse dimostrato interesse per me, io avrei trovato qualche altra ragazza con la quale uscire; sono fatto così, non perdo mai tempo e non c'è rischio che mi ritrovi senza qualche ragazza da corteggiare! Ma con te.... beh, con te è diverso. >>

Jake abbassò vergognosamente lo sguardo ed arrossì di colpo, visibilmente imbarazzato.

<< Non ho mai avuto un vero amico, prima d'ora. >> rivelò << Avevo per lo più dei "seguaci", ragazzi che mi seguivano ovunque andassi e che mi rispettavano, più per timore che per vero e proprio affetto o devozione. Non ho mai avuto un compagno di avventure, un complice, qualcuno con cui condividere emozioni e pensieri che andassero ben oltre i racconti delle mie spavalderie o il numero di tutte le ragazze che ero riuscito a farmi nell'arco di una settimana! Tu sei la prima persona con la quale sento di poter condividere tutto questo e... beh, mi fa sentire speciale. >>

<< E tuo fratello? >> domandò curiosamente Ryder << Con lui non dovresti provare le stesse sensazioni? >>

Jake sorrise ampiamente.

<< Sì, certo. >> confermò << Ma è diverso, Noah fa parte della famiglia! Non ha scelto lui di entrarne a far parte, ma il legame di sangue lo rende quasi... beh, obbligato a volermi bene! Non so se mi spiego. >>

Ryder si morse ancora una volta il labbro inferiore, annuendo ripetutamente.

<< Sì... sì, immagino di sì! Quindi tu stai cercando di dirmi che è tutto merito mio? Il fatto che tu ti senta finalmente accettato, che tu abbia trovato il coraggio di essere ciò che sei senza vergognarti... dipende tutto da me? >>

Jake annuì silenziosamente, per poi sfoggiare uno dei suoi sorrisi più radiosi ed avvicinarsi ulteriormente a Ryder, poggiando delicatamente - e con fare lievemente imbarazzato - una mano sulla sua spalla. 

<< Tu mi hai ispirato, Ryder. >> dichiarò solennemente << Quando hai condiviso con me le tue paure e le tue preoccupazioni riguardo alla tua malattia, mi hai fatto capire che non ha senso nascondersi dietro ad una maschera fittizia. >>

<< Io avrei potuto continuare a farlo. >> lo interruppe Ryder, con una smorfia di disappunto << A dire il vero, per un po' ho anche preso in considerazione l'ipotesi di continuare a nascondermi. >>

<< Sì, ma non lo hai fatto! >> replicò immediatamente Jake, guardandolo fisso negli occhi e costringendolo a fare lo stesso con lui << Hai ammesso di avere un problema, hai accettato la tua diversità e adesso stai imparando a conviverci! Non pensi di essere un vero eroe? Perchè è esattamente questo che penso io di te e sapere che non riesci ad ammetterlo, che continui ad abbassare lo sguardo e a sentirti un completo idiota solamente perchè la tua testa non funziona come quella di tutti gli altri, mi fa veramente incazzare! >>

<< E allora, che cosa dovrei fare?! >> domandò a quel punto Ryder, alterandosi ed alzandosi in piedi di scatto << Indossare una maglietta con su scritto "Dislessico" e mettermi a ballare e a cantare in mezzo agli altri, come se fosse qualcosa di cui devo andar fiero?! Il compito di questa settimana è trovare qualcosa che ci renda diversi da tutti gli altri e cercare in esso un aspetto positivo, giusto? Beh, io non riesco a trovare niente di positivo in questa maledetta situazione, la odio e basta! Sono una specie di ritardato mentale, vuoi dirmi che cosa dovrebbe esserci di positivo in questo? >>

Ricominciò a torturarsi il labbro inferiore, trattenendo le lacrime che erano già in procinto di scendere lungo le sue guance. Jake abbozzò un sorrisetto intenerito e lo guardò con espressione di conforto.

<< Ryder... >> mormorò dolcemente << ... tu sei una persona speciale: sei un ragazzo incredibile, sei intelligente e creativo, sei pieno di talento ed hai forza da vendere! Sei riuscito a farmi sentire minacciato sin dal nostro primo incontro, senza neanche aggredirmi o prendermi in giro, rivelandoti semplicemente per ciò che sei. Tu credi che non ci sia nulla di positivo nella tua malattia, io penso che sia proprio questo l'aspetto positivo: che nonostante tutto, nonostante la dislessia ed il fatto che tu ti senta così maledettamente inferiore al resto dei tuoi compagni, tu riesca comunque ad essere così speciale e pieno di talento. >> 

S'interruppe per pochi secondi, giusto il tempo per dar modo a Ryder di asciugarsi le lacrime e ricomporsi alla bell'e meglio. Il giovane Puckerman ampliò ulteriormente il proprio sorriso, continuando a guardare l'altro con quella placida espressione di stima ed adorazione.

<< Tu non sei la tua malattia, Ryder. >> disse ancora << D'accordo, essere dislessico ti rallenta un po' nello studio e in altre attività più complesse, ma non sei un idiota! E il fatto che tu sia così vivace e talentuoso, che tu riesca a farti sempre benvolere da tutti e che tutti ti vedano come una persona così speciale...Ryder, davvero non riesci a capirlo?! >>

Ryder fece segno di no con la testa, tirando su col naso.

<< Che cosa dovrei capire? >> domandò ingenuamente.

Jake gli sorrise dolcemente.

<< Che sei molto più forte della tua dislessia. >> rispose << Lei non ti possiede, Ryder, non ha il controllo su di te e sui tuoi sogni, sulle tue ambizioni e i tuoi sentimenti; potrà rallentarti, certo, ma non riuscirà mai a fermarti, perchè tu sarai sempre più forte di lei! Per questo devi partecipare a quell'esibizione, insieme a me e ai nostri compagni di squadra: per dimostrare a tutti - ed in primo luogo a te stesso - che la tua debolezza altro non è che il tuo punto di forza. >>

A quel punto, lo sguardo di Ryder s'illuminò di colpo e le sue guance si tinsero di rosso, a metà fra il lusingato e il palesemente imbarazzato.

<< Tu... tu pensi tutto questo di me? >> domandò a Jake, con voce lievemente sporcata dall'emozione.

Jake assentì.

<< Ogni singola parola. >> fece lui di rimando << E adesso, Ryder Lynn, te la sentiresti di farmi una promessa? >>

La risposta affermativa di Ryder arrivò senza alcun indugio.

<< Promettimi che indosserai quella maglietta e che venerdì al Glee Club canterai e ballerai al mio fianco, in auditorium. Promettimi che metterai da parte l'orgoglio, la paura, le insicurezze e che farai tutto questo solamente per me. Io ti prometto di fare altrettanto, prometto di indossare una stupida maglietta da quattro soldi e ballare una ridicola canzone di Lady Gaga, come se fosse l'ultima cosa al mondo; e non lo farò per me stesso, non lo farò per Finn e di certo non lo farò neanche per Marley. Lo farò per te, Ryder, per te soltanto: per dimostarti che è solamente merito tuo se adesso io sono qui, fiero e a testa alta, pronto a mettermi in gioco come mai in vita mia avrei immaginato di poter fare. >>

Si avvicinò ulteriormente a Ryder, continuando a guardarlo dritto negli occhi.

<< Lo farai, Ryder? >> ripetè << Manterrai questa promessa? >>

Ryder si portò una mano all'altezza del cuore ed annuì solennemente.

<< Lo farò. >> promise << Te lo giuro. >>

Il sorriso di Jake si ampliò in maniera imbarazzante e, preso da un'improvviso slancio emotivo, si gettò fra le braccia di Ryder e lo imprigionò in una stretta vigorosa, un abbraccio fraterno dal quale Ryder non riuscì a liberarsi prima di diversi minuti.

<< Hey, quanto entusiasmo! >> ridacchiò quest'ultimo, una volta staccatosi dal suo amico << Credevo che tu detestassi questo genere di smancerie! >>

Jake scrollò distrattamente le spalle, con un sorrisetto sghembo sulle labbra.

<< Per certe cose si possono fare delle eccezioni. >> replicò << L'importante è che tu non ci faccia troppo l'abitudine. >>

Ryder scoppiò a ridere e Jake lo seguì a ruota; continuarono a ridere a lungo, fino a farsi venire le lacrime agli occhi ed i crampi allo stomaco, poi si rivolsero un ultimo sguardo complice e ricco di affetto, di quelli da far riscaldare completamente il cuore dopo appena pochi istanti. E fu proprio in quel momento che Ryder, per la prima volta dopo anni, capì di essere veramente quella persona unica e speciale che aveva sempre sperato di poter diventare.
 

 
*
 
 

<< Sam, no... no, così non va assolutamente! Conosci bene questo compito, la scritta sulla maglietta deve rappresentare qualcosa che faccia parte di te da sempre, non una stronzata come quella che ti sei fatto stampare! Che razza di idea è quella di farti scrivere " White Chocolate " sul petto, non potevi riciclare la tua vecchia maglietta da "Bocca da Trota"?! >>

<< Ho pensato che potesse essere divertente. >>

<< Questo compito non deve essere divertente, Sam, deve essere semplicemente efficace! Vai a cambiarti, non ho alcuna intenzione di farti esibire con quella roba addosso! >>

Jake ridacchiò sotto i baffi, osservando di sottecchi quella scenetta esilarante fra Sam Evans e Finn. Intorno a lui, in auditorium, i suoi compagni saltellavano e strillavano allegramente con indosso le proprie magliette da "Born This Way", ognuna di esse con una scritta ancora più fantasiosa della precedente:  " Occhi a mandorla", " Quattr'occhi", "Sindrome di Asperger", "Stronza Cronica", " Hobbit" e molte altre ancora.

Il giovane Puckerman sospirò profondamente, sorridendo con soddisfazione e respirando a pieni polmoni quell'atmosfera di orgoglio ed accettazione che si era diffusa fra le mura dell'auditorium.

<< Hey, Jake! >> strillò una voce alle sue spalle, con entusiasmo.

Jake si voltò rapidamente, ritrovandosi inevitabilmente ad allargare enormemente il proprio sorriso quando il suo sguardo incrociò quello vivace e brillante di Ryder.

<< Hey! >> esclamò a sua volta Puckerman, squadrando il suo amico dalla testa ai piedi << Bella maglietta! >>

Ryder sorrise e gonfiò orgogliosamente il petto, così che tutte le lettere che componevano la parola "Dislessico" fossero ben leggibili agli occhi dell'altro.

<< Quando faccio una cosa, la faccio sempre al massimo! >> gli rispose con voce squillante << Piuttosto, che cos'è quella ridicola felpa che hai addosso? Coraggio, toglietela e fammi vedere la tua maglia. >>

Jake si tirò giù la zip della sua felpa e se la sfilò completamente, mostrando con fierezza una maglietta di colore bianco sulla quale trionfava una grossa scritta a caratteri cubitali, che recitava " Mezzo Sangue".  Ryder ridacchiò sommessamente, in segno di approvazione.

<< Di gran classe! >> fu il suo commento << Mi complimento con lei, signor Puckerman; devo dire che supera di gran lunga le mie aspettative! >>

<< Oh, tante grazie signor Lynn! >> gli rispose l'altro a tono, prendendosi palesemente gioco di lui << Adesso che ho ricevuto la sua approvazione, sento che niente al mondo potrà più fermarmi! >>

I due scoppiarono a ridere e, proprio in quel momento, vennero raggiunti da un'esuberante e particolarmente sovraeccitata Marley, che piombò inaspettatamente alle loro spalle e si avvinghiò con fare possessivo ad entrambi, con così tanta foga che quasi venne loro a mancare il fiato.

<< Ragazzi, non avete idea di quanto io sia eccitata per questo numero! >> cinguettò la ragazza << Lady Gaga è assolutamente geniale e l'idea delle magliette è... beh, stratosferica! Non mi ero mai accorta di quanto potesse essere importante riuscire ad attingere in maniera positiva dai propri difetti, finalmente riesco a vedere le cose da un punto di vista completamente diverso... e devo dire che mi piace moltissimo! >>

Jake e Ryder si scambiarono uno sguardo lievemente perplesso, entrambi letteralmente spiazzati dall'inaspettata esuberanza di Marley.

<< Che cosa hai scritto sulla tua maglietta? >> domandò Jake, tentando di celare l'imbarazzo.

Marley sfoggiò un sorriso raggiante.

<< "Sognatrice. " >> disse, spalancando le braccia e mettendo in bella mostra la sua maglietta << Ho sempre vissuto con la consapevolezza che i sogni non sempre possono avverarsi, che il più delle volte aggrapparsi a delle stupide illusioni rischia solamente di mandarci a picco e lasciarci sprofondare in un baratro senza fine, ma io non ho mai spesso di credere in me stessa e nei miei sogni! So che può suonare ridicolo, ma sono fiera di essere una sognatrice incallita e senza speranza; quando avrò realizzato tutti i miei sogni, gli altri continueranno a vivere la loro insignificante vita e a piangersi addosso per non aver avuto il coraggio di rischiare, mentre io sarò finalmente diventata la versione perfetta di me stessa! Beh, magari non proprio perfetta... ma avete capito che cosa voglio dire, giusto? >>

Jake e Ryder si guardarono ancora una volta e sorrisero, annuendo silenziosamente.

<< Sì, direi che è una gran bella trovata! >> approvò il secondo << Molto originale. >>

<< Grazie! >> echeggiò orgogliosamente Marley, arricciando il naso con soddisfazione << Scusate, ma adesso dovrei andare a chiedere un paio di dritte a Finn...ci vediamo più tardi! Oh, comunque anche le vostre magliette sono davvero strepitose! Vado, e intanto voi due cercate di non ammazzarvi mentre sarò via. >>

Saluto Jake con un'affettuosa pacca sulle spalle e Ryder con un rapido cenno del capo, per poi allontanarsi velocemente nella direzione opposta dell'auditorium, dove Finn stava ancora discutendo animatamente con Sam. I due ragazzi si voltarono nuovamente l'uno verso l'altro, per scambiarsi l'ennesimo sorrisetto complice della giornata.

<< Dovremmo dirglielo? >> domandò ad un tratto Ryder, in tono palesemente divertito.

Jake lanciò un'occhiata frettolosa a Marley e fece segno di no con la testa, scrollando le spalle.

<< Nah! >> rispose lui, con quel suo solito sorrisetto sghembo sulle labbra << Così è molto più divertente, non credi? >>

Si avvicinò lentamente all'altro ragazzo e gli tirò una leggera gomitata nelle costole, sollevando poi il sopracciglio sinistro con fare ammiccante.

Ryder ricambiò lo sguardo e sorrise.

<< Sì. >> concordò quest'ultimo << Così è decisamente molto più divertente. >>

Poi, in quel momento, Finn chiamò tutti quanti a raccolta intorno a lui e diede inizio al consueto discorso di fine settimana, elogiando tutti i suoi ragazzi ad uno ad uno ed intavolando un lunghissimo monologo introduttivo al numero che, di lì a breve, avrebbero dovuto eseguire. 

Nessuno, per tutta la durata di quel discorso, osò proferire parola. Nessuno provò a distogliere l'attenzione dalle parole di Finn, nessuno riuscì a staccargli gli occhi di dosso o ad abbassare lo sguardo, dirottandolo su qualsiasi altra cosa, in un qualsiasi altro piano viviso. 

Nessuno, in quel momento, avrebbe meritato attenzione più di Finn e delle sue parole.

Nessuno, ad eccezione di Jake e Ryder.


















N.d.A: Sì, lo avevo detto che lo avrei fatto.

Ho scritto una Jyder (b)romance - ok, volevo lasciare un alone di mistero e direi che siete tutti liberi di interpretarla come meglio credete...ma nella mia testa sarà sempre una romance! - e l'ho fatto, anche se mi sono limitata al fluff e non ho scritto niente di sconcio, per quanto nella mia testa l'immagine di loro due che fanno frinzi frinzi è piuttosto allentante. Ma chissà che non decida di scriverne una in futuro.

Diciamo che non c'è molto da aggiungere: amo Jake e Ryder, ho iniziato a shipparli dalla 4x5 - angry sex! - e dalla 4x7 sono ufficialmente diventati l' OTP delle mie crackship - perchè sì, so che non potranno mai diventare canon. Ed è per questo che Dio ci ha dato le fanfiction. Penso che ci scriverò altre storie, senza contare il fatto che ho già in mente una long su di loro - e stavolta il sesso ci sarà, yay - che dovrebbe includere anche Kurt e Blaine - perchè la mia OTP per eccellenza non si abbandona - con una mia personale visione di come sarebbero dovute andare le cose.

Per adesso, spero che questa storia vi sia piaciuta e... sì, Jyder all the way! *O*


Ps: Dedico questa fanfiction a Sara, che oltre ad essere una persona meravigliosa ed avermi fatto trascorrere giorni bellissimi a Roma durante le vacanze di Natale, ha anche assistito ad uno dei miei scleri Jyder migliori ed è stata testimone di come questa fanfiction ha avuto origine. Grazie Saretta, ti voglio bene. <3
  
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