Questa storia si è classificata al terzo posto del contest “Amsterdam” indetto da AmyLerajie sul suo blog (http://amylerajie.wordpress.com/2012/11/27/contest-amsterdam/).
Nothing else matters
Non
ti serve aprire gli occhi per sapere di chi è la bocca che
ti sfiora
delicatamente la spalla. E anche se non riuscissi a sentire quel
profumo così particolare, di papaveri e tabacco, sapresti
riconoscerlo dal contatto gentile e allo stesso tempo vorace delle
sue labbra, dalla forma e dalle carezze delle sue mani, delle sue
dita.
Quando le senti scivolare sulla tua pelle quasi candida,
delineandone le forme con tracce invisibili, deboli scariche
elettriche che ti fanno rabbrividire e gemere piano, tu sai che non
devi avere paura di lui. Lo senti. Perchè c'è
qualcosa che vi
unisce, ora. Qualcosa che è più forte di tutto,
della paura, delle
differenze, della distanza. Non sai dare un nome a questa sensazione,
ma ti piace. E non vuoi lasciarla scappare.
E le sue unghie che ti
si insinuano sotto pelle, i gemiti di dolore che ti strappano, i
sospiri di piacere nella consapevolezza che se può toccarti,
baciarti, graffiarti fino a farti sanguinare, vuol dire che
è
davvero lì con te, accanto a te.
C'è qualcosa di morboso,
forse, in quel cercarsi con tanta foga, quasi con disperazione. Ma
per te è così piacevole...
Guardi a occhi socchiusi la parete di
fronte a te, senza vederla realmente, mentre ti inarchi all'indietro
cercando il suo corpo. Le sue braccia ti cingono piano, avvolgendoti
in quel caldo, piacevole abbraccio che ormai fa parte della tua
routine mattutina, come un tempo ne avevano fatto parte il freddo e
la solitudine.
Stai imparando a riscoprire il valore del contatto
umano, tu che per tanto tempo hai finto di non averne bisogno, di
essere superiore a baci e coccole, per non ammettere quanto male ti
facessero la solitudine e la lontananza da coloro che avevi imparato
a chiamare famiglia. E anche ora che i rapporti si stanno lentamente
rimarginando, ora che quei legami stanno tornando ad unirvi, sai che
non torneranno realmente quelli di un tempo, nonostante tutti
cerchiate di illudervene.
Anche per questo, forse, è tanto
importante per te sentire la sua vicinanza, la sua voce, la sua
presenza che piano piano si stanno confermando come una costante in
quella che è la tua nuova vita. Con lui.
Sorridi debolmente,
rigirandoti tra le sue braccia fino ad avere il suo petto di fronte.
Ti stringi a lui, lasciando che i vostri corpi si congiungano in
quell'incastro perfetto. Pelle contro pelle, ti allunghi verso il suo
viso, cercando le sue labbra. Indugi per qualche istante prima di
baciarlo, osservando i suoi lineamenti perfetti.
Poi le
vostre labbra si uniscono e chiudi gli occhi, lasciando che la tua
mente vada in blackout. E in quei momenti non pensi ad altro che alla
morbidezza di quelle labbra che ti sfiorano, al calore di quella
bocca che si spinge contro la tua, alla forza gentile con cui le sue
mani ti stringono la nuca per approfondire il bacio.
Riapri gli
occhi, lo guardi di nuovo e sai che la perfezione esiste, che si
nasconde in quelle piccole cose, in quei gesti tanto comuni che
però
sanno sempre essere tutt'altro che banali. Non sono baci dati per
abitudine, i vostri. Sono la continua ricerca di qualcosa. E' il
bisogno di sentire che siete davvero insieme, abbracciati sullo
stesso letto sfatto, così vicini che potreste fondervi tra
voi. E
nel calore di quel contatto, di quei baci, di quello che, ora ne sei
certo, è amore, ti senti felice come non mai. Una
felicità quieta,
che non fa troppo rumore, ma talmente grande da saperti far volare
fino alle stelle, oltre le luci dell'aurora boreale, più in
alto di
quanto avessi mai osato sognare.
Vorresti dire qualcosa, spezzare
quel silenzio dietro il quale ti sei abituato a nasconderti con il
tempo, ma sai che ogni parola, ogni suono sarebbe superfluo ad
eccezione dei vostri respiri che si sovrappongono delicatamente,
senza forzature, in una sincronia involontaria e quasi perfetta.
Le
sue dita che, senza fretta, scivolano sul tuo petto pallido e magro,
facendoti rabbrividire e mugolare di piacere. E scende lungo il tuo
addome, con quel movimento fluido ed estenuante, che ti fa tendere
come una corda di violino verso la sua mano. Ti lasci andare ad un
lungo sospiro e senti le guance farsi roventi non appena ti sfiora
più in basso, sotto l'ombelico.
Schiudi le labbra e ti
raggomitoli su te stesso, come in un disperato tentativo di sfuggire
a quel contatto capace di farti sentire tanto vulnerabile. Anche se
in realtà scappare è l'ultimo dei tuoi pensieri.
Anzi, vorresti non
finisse mai.
Ti spingi il più possibile contro il suo petto per
fare aderire il più possibile i vostri corpi. E non appena
la sua
mano scende sulla tua coscia, portandola sul suo fianco, chiudi gli
occhi e nascondi il volto nell'incavo del suo collo. Respiri piano,
il più lentamente possibile, perchè ogni molecola
d'ossigeno sembra
volerti dilaniare il petto.
Ami quella sensazione, ami rimanere
senza fiato, stretto a lui, tra i brividi di piacere e i suoi
mormorii rochi mentre i vostri corpi si uniscono.
Socchiudi gli
occhi, li senti farsi lucidi mentre cerchi i suoi. Quando li trovi,
quel verde ti riempie l'anima e ti strappa un sorriso.
E'
questo.
E' qualcosa che trascende il fatto che stiate
facendo l'amore, che siate nudi nello stesso letto, che siate ormai
fidanzati, anche se fa paura dirlo così apertamente.
E' tutto in
quello sguardo che vi siete appena scambiati, in quell'improvviso
incontro tra verde e indaco. Tutto trova il proprio posto, tutti i
pezzi combaciano.
Infondo l'amore non ha bisogno di grandi
spiegazioni.
L'amore non è altro che questo.
Apri gli
occhi e, stiracchiandoti, ti accorgi di stare sorridendo.
Ti volti
lentamente verso il suo cuscino per dargli il buongiorno a modo tuo,
con un silenzioso bacio sulle labbra.
Batti piano le palpebre,
mentre gli angoli della tua bocca scendono velocemente verso il
basso.
Allunghi una mano e accarezzi il cuscino freddo, chiudi gli
occhi.
Non c'è.
Né lui né il segno della sua testa sulla
stoffa.
La sua metà del letto è intatta.
Sospiri, mordendoti
le labbra e sentendo un peso accumularsi all'altezza del petto,
comprimendolo dolorosamente.
Un sogno.
Soltanto un sogno. Uno
di quella che ormai è una lunga serie.
Allunghi nervosamente la
mano verso il comodino, afferrando il cellulare e controllando l'ora.
Le sei del mattino.
E un messaggio. Da lui.
Vorrei essere
con te.
Un sorriso amaro ti solca il viso, mentre nervosamente
ti alzi ed esci dalla stanza.
Finirà presto, questo inferno.
Questa distanza che vi uccide lentamente, aprendo ferite profonde e
sanguinanti che, nei rari momenti in cui potete stare davvero
insieme, vi lenite a vicenda.
Ma non è il caso di
pensarci.
Presto vi ritroverete. E allora tutto andrà a posto,
tutti i pezzi combaceranno.
Perchè è questo l'amore.
No?
So
close no matter how far
Couldn't be much more from the
heart
Forever trusting who we are
And nothing else
matters.