Capitolo 1 – Il ragazzo misterioso
 
 
Bae si ritrovò in mezzo ad un sentiero nero, con delle scatole grandi quanto un carro che sfrecciavano a tutta velocità come per magia, senza esser trainate da cavalli, asini, o buoi.
Non appena aprì gli occhi per guardarsi intorno, sobbalzò dallo spavento sentendo il rumore di una tromba perforargli le orecchie.
Non aveva mai visto una strada così strana, e pensò che, essendo nera, dovesse portare in un posto pericoloso.
E quelle scatole di “metallo, giusto?” Pensò. “Che siano opera di una strega?”
Non fece a tempo di trovare una risposta a quelle sue ipotesi che una di quelle scatole magiche si fermò proprio di fianco a lui.
Ne scese una donna che con fare protettivo si accovacciò su di lui e gli chiese se fosse ferito.
Bae scosse il capo e la donna sorrise sollevata.
“Non sembra una persona cattiva”, pensò guardandone il viso dolce dove vi era dipinto quel genere di sorriso che credeva di aver dimenticato e che nessuna donna avrebbe mai più potuto rivolgergli.
<< E’ pericoloso restare qui in mezzo alla strada >> gli disse. << Sarà meglio che tu venga con me per adesso. >> E sollevandolo in braccio lo fece stendere nel retro del piccolo abitacolo situato dentro la scatola magica.
<< Non ti preoccupare, piccolo, adesso andremo a casa mia, così potrai riposarti. >> Disse infilando una strana stecca argentata dentro una fessura vicino a una sorta di timone in pelle e girandola, e Bae ipotizzò che si trattasse di una chiave.
La scatola di metallo rombò per un paio di secondi, dopo di che il rombare si fece regolare e, dopo aver spostato il piccolo bastone da passeggio verso il numero 2, cominciarono a muoversi.
Bae, allora, capì che erano le persone all’interno ad averne il controllo, e si diede dello stupido per non essersi ricordato che quello in cui era adesso era un mondo senza magia.
<< Non ti ho ancora chiesto come ti chiami >> disse la donna girandosi un attimo verso Bae per poi continuare a guardare la strada davanti.
Bae in quel momento prese una decisione.
Voleva ricominciare una nuova vita e lasciarsi indietro il passato.
<< Neal >> rispose lui mettendosi seduto.
<< Davvero un bel nome! Piacere di conoscerti, Neal: io sono Cara. >>
Bae mi limitò ad un semplice “Mmh..” e il silenzio che si era creato tra i due si addensava pesantemente nell’aria.
<< Dove sono i tuoi genitori? >> Gli domandò lei.
Bae ricordò di come il padre avesse tradito la sua fiducia, accecato com’era dal potere e dalla voglia di punire e dominare tutti e tutto quello che si metteva sulla sua strada, senza risparmiare nessuno. Sperava di poterlo cambiare, ma Rumplestiltskin aveva scelto il potere al posto della famiglia.
<< Sono morti. >>
 
Rumple piangeva disperato sentendo le parole della sua adorata Belle: non ricordava niente. Tutto quello che avevano vissuto, tutto quello che lei aveva fatto per lui… Puff! Sparito oltre quella riga bianca!
All’improvviso una vettura comparve da dietro l’angolo della strada, e prese in pieno Hook, che resto a terra con il sangue che iniziò a fluirgli fuori dalla testa.
La vettura fece una renata brusca, e dall’interno ne scese un uomo sulla trentina che si avvicinò con una torcia al corpo di Hook, il quale non dava segno di vita.
<< E’ ancora vivo! >> fece rivolto a Rumple. << Se ci sbrighiamo a portarlo al più vicino ospedale, forse potrebbe farcela! >>
<< NO! Non posso permettergli di continuare a vivere sapendo quello che ha fatto a Belle! >> Urlò con la voce strozzata dalle lacrime.
<< Mi potete dire chi è Belle?! >> Rumple le accarezzò lievemente il viso per sistemarle una ciocca di capelli.
<< Ma nessuno merita di morire. A tutti serve una seconda occasione per ridestarsi dall’oscurità. >> E detto ciò prese di peso sulle spalle il corpo insanguinato del capitano e lo sistemò all’interno della macchina.
Rumple non sapeva che fare o che dire per controbattere. Non voleva lasciare Belle da sola in quelle condizioni.
<< Chiamate subito un’autoambulanza! Anche la vostra amica sembra averne bisogno >> esclamò quello notando la macchia di sangue sul fianco del vestito di Belle andava ad allargarsi sempre di più.
Rumple, allora, si ridestò da quell’apnea in cui era caduto e compose il numero del Dottor Whale: << Dottor Whale, c’è stato un incidente stradale al confine; ci sono due persone gravemente ferite: la prego di fare in fretta! >>
Il dottor Whale recepì immediatamente il messaggio e con un << Arriviamo subito! >> chiuse la telefonata.
 
Cinque minuti dopo si sentì l’eco di una sirena avvicinarsi sempre di più, fino a fermarsi davanti alla vettura dell’uomo misterioso, in mezzo alla strada.
Dei medici in camice bianco scesero di corsa dal retro portando due barelle, sulle quali fecero sdraiare i due feriti.
<< Salite anche voi? >> chiese velocemente Whale prima di richiudere il portellone.
Senza farselo ripetere due volte Rumple saltò all’interno dell’abitacolo, seguito dal ragazzo, il quale convenne fosse meglio seguirlo giacché avrebbe dovuto rispondere di quanto era successo.
 
L’autoambulanza era partita da circa un paio di minuti, e Rumple stava stringendo la mano alla sua amata Belle, che si era addormentata sotto la mascherina di ossigeno.
Le accarezzava il dorso dolcemente con il pollice, in modo di farle capire che le sarebbe stato vicino.
Se solo l’avesse capito.
A quel pensiero le lacrime cominciarono a riempirgli gli occhi, e il senso di colpa cominciò ad assillargli la mente.
Sarebbe dovuto essere più prudente. Non avrebbe dovuto abbassare la guardia in quel modo. E, soprattutto, non avrebbe dovuto portarla vicino ad un luogo così pericoloso.
Era colpa sua.
 
Il ragazzo rimase a guardare la scena in silenzio, sentendosi in qualche modo meravigliato di quanto stava accadendo, ma non capendone il motivo.
Quando ad un tratto l’autoambulanza si fermò e loro corsero appresso ai medici che con fare esperto portavano le due barelle all’interno della struttura ospedaliera.
Mentre correvano il dottor Whale impartiva degli ordini ai suoi assistenti, e disse ai due di rimanere ad aspettare alla reception, e che avrebbe fatto loro avere notizie appena la situazione fosse stata sotto controllo.
Rumple lanciò un’ultima occhiata di saluto a Belle, mentre la portavano sempre più lontana da lui.
 
Rumple si diresse verso la reception, seguito dal ragazzo di cui continuava ad ignorare la presenza.
<< Sono davvero mortificato per quello che è successo >> fece quello avvicinandoglisi. << Andavo di fretta e non ho pensato alle conseguenze. Ho fatto male e ne pagherò le conseguenze. >>
<< Cosa è venuto a fare qui a Storybrooke?! >> gli chiese Rumple leggermente infastidito.
<< Sto cercando Emma Swan. Il mio nome è Neal Cassidy. >>


L'angolo della fangirl disperata:

Ebbene sì, mie care lettrici *sigh* dopo un evento del genere non sono più riuscita a trattenermi *sigh*... PERCHE'???? *piange disperata* PROPRIO BELLE DOVEVANO ANDARMI A TOCCARE! *si soffia il naso rumorosamente* ç__ç
Sono così disperata che non ho potuto fare a meno di scrivere qualcosa su questa... disgrazia ç.ç
Questa è una mia versione dei fatti che seguiranno le vicende della 2X11, pertanto, a malincuore, mi priverò dello streaming al fine di non corrompere la storia.
Spero vi sia piaciuta e che mi continuiate a seguire :)
Io intanto vado a prendere un nuovo pacco di fazzoletti... ç__ç
Zhalia94