Denied Tranquillity
-Da! Da-da… Uhm-da! Da-da… Da! Uhm-da… Da-Da, Uhm-Da…
Sweet Jane! Uhm-da… Sweet Jane!...-
Macchioline sul vetro. Spruzzo di
detersivo, passata di straccio.
No macchioline.
-Uhm… da-da… Sweet
Jane!-
-RIIN!-
Si tolse le cuffie, appoggiò lo straccio sul davanzale e si
affacciò alla porta. –Sii?-
-Mi fai rincretinire!-
-Scusa…!-
Si rimise
le cuffie e ricominciò a pulire, mormorando qualche cosa ogni
tanto.
Sesshoumaru riprese tranquillamente a leggere il giornale.
-SWEET
JANE! Uhm, SWEET JANE!-
-RIIIIN!-
-SCUSA!-
Rin uscì dal bagno con un catino di plastica pieno di
peluches fradici dall’aria depressa.
Miracolosamente, le cuffie stavano
innocuamente appese al suo collo.
Sesshoumaru, in poltrona, aveva cambiato
giornale.
La ragazzina si fermò dietro di lui. –Stavo
pensando…-
-Grunt…-
-Potresti sposarti anche tu.-
Silenzio
attonito.
-Perché no? Sei ancora… “giovane”. Sì, insomma, non è troppo
tardi.-
Respiro profondo. –Rin…-
-Sii?-
-Smettila di dire
assurdità.-
-Ok…- Alzò le spalle ed uscì col suo carico da stendere ad
asciugare.
Neanche il tempo di appoggiare il catino, che rimise dentro la
testa .
-Pa’… Non è che sei gay?-
-Rin!- Espressione esterrefatta.
Lei
alzò le spalle. –Be’, sai, ad una certa età, può darsi
che…-
-Riin!-
Minuto di opprimente silenzio. Sguardo
fisso.
-NO!-
-Ok…- Rimese le cuffie e chiuse la porta.
Rin preparava la tavola.
Niente cuffie addosso, ma
canticchiava lo stesso. Qualcosa tipo una danza di Dvorak.
Sesshoumaru entrò in cucina,
prese il suo bicchiere dal tavolo e si versò dell’acqua, cercando cogli occhi
qualcosa da piluccare.
-Pa’… mi è venuto in mente…-
Gemito.
-…Cosa?-
-Ti ricordi Kagura, la mia insegnante di danza
tradizionale?-
Sguardo sospettoso verso la sua nuca. –Sì?-
Rin appoggiò
l’ultima posata e sussultò per un’idea improvvisa. –Sai che mi è sempre sembrato
che tra di voi…-
-Rin.- Tono d’avvertimento.
-Scusa…-
Sesshoumaru si
rilassò.
-Comunque, c’è in giro una voce.-
Non le prestava molta
attenzione. Si portò il bicchiere alle labbra.
-Si dice che sia
incinta…-
Verso strozzato.
Rin si girò. –Pa’…?-
Colpo di
tosse.
-Occielo, pa’!-