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Autore: MyBloodBoilsHot    16/01/2013    0 recensioni
"Misi il cappotto, stavo per andare via, ma tu mi fermasti. Mi desti un lungo bacio sulla guancia...
Sembrava un bacio d'addio.. o forse lo era. Un bacio per suggellare ciò che era successo quel maledetto 21 novembre durante il nostro incontro segreto.
Scappai via da te quel giorno. Non volevo sentirti più perchè è così che faccio io quando mi rifiutano. Taglio tutti i ponti. Ma capii che era sbagliato. Non lo avrei fatto. Non con te.
Mentre ti lasciavo mi scivolò solo una lacrima solitaria sulla mia guancia mentre le mie labbra si incurvavano in un sorriso. Perchè anche se non era stato che per una misera e insignificante ora io ti avevo avuto in qualche modo e ne ero felice."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a chiunque legga questo mio tentativo di scrivere qualcosa che possa essere paragonato anche lontanamente ad una piccola storia ahahahhahahaaaha
Mi chiamo Lisa, ho 17 anni e un giorno mentre non avevo niente da fare mi sono messa a scrivere. Si lo so vi chiederete:MA RITIRATI!! CHI TE LO FA FARE U.U!
Avete perfettamente ragione, infatti questa sarà la prima ma anche l'ultima volta che scrivo su EFP ahhahahahaha
Beh, buona lettura e vi lascio anche con una sottofondo musicale che mi ha ispirato durante la scrittura :3


http://www.youtube.com/watch?v=W2mqidW0H2s




QUEL MALEDETTO 21 NOVEMBRE. 
...raccontami tutto nei particolari mi chiesero ed io ero felice di parlarne perchè era da quel maledetto 21 novembre che mi tenevo tutto dentro. Forse per paura non avevo raccontato i dettagli nemmeno alla mia migliore amica perchè volevo che fosse solo un MIO segreto, forse perchè se lo avessi raccontato a qualcuno ne avrei rovinato la magia.

Ma lo feci. Raccontai di quel maledetto giorno. Il giorno in cui cercai in tutti i modi di farti capire quanto di volessi più che bene, non che ti amassi perchè AMORE è una parola troppo grande per me che sono ancora una bambina, ma forse avrei imparato a farlo con te.

Mi ricordo esattamente il giorno in cui capii che era arrivato il momento di prendere una decisione. Mi ricordo perfettamente cosa successe. Dopo averti posto le mie domande tu mi chiedesti "Ti sta bene questa risposta?" Ti dissi che mi stava bene quella risposta, ma lo feci con lo sguardo basso e le lacrime agli occhi in modo tale da non farmi notare da te che eri seduto accanto a me e mi fissavi intensamente. Tu mi facesti questa domanda più volte durante il nostro "incontro segreto" come se ti aspettassi che io urlassi "NO, NON MI STA BENE QUESTA RISPOSTA!", oppure ero io quella che desiderava una cosa del genere. Desideravo una cosa: che tu mi avresti preso tra le tue braccia e mi averesti detto che mi volevi con te. Non dico per sempre perchè il per sempre non esiste, ma almeno fin quanto durava, che mi avresti amata come non avevi amato nemmeno LEI, ragione del mio dolore. Lei, che ti può avere in tutti i modi possibili mentre l'unico modo in cui io ti possa avere è quello di... fare l'amore con te.

Ma a cosa mi sono ridotta?
E' solo una cosa carnale ti chiesi? E tu mi rispondesti DICIAMO DI SI!
E che mi aspettavo!
Fidanzato da 4 anni dici tu, 8 sostiene lei nelle vostre foto super modificate. Da lei.
Io ad esempio non le modificherei mai perchè saremmo perfetti così come siamo.

Ricordo perfino l'orario del nostro incontro: 16:30.
Ricordo che durante il nostro incontro venne un signore, un professore, che voleva dei depliant che aveva ordinato. Ricordo che lui parlava costantemente e tu lo ascoltavi annoiato mentre rilegavi i fogli. Poi guardasti me, e sorridesti. Furono pochi secondi ma mi facesti sentire come parte della tua vita perchè mi rendevi partecipe del tuo lavoro.Partecipe di qualcosa di tuo. Mi ricordo che mi raccontasti la tua giornata, che stavi per menare un tizio. Io rimasi scandalizzata, ma poi ridemmo come pazzi. Ricordo che mi sedetti sulla tua sedia da lavoro e tu, difronte a me che mi guardavi curioso. Seguivi il mio sguardo. Poi ti alzasti. Cercavi delle chiavi e io capii subito il tuo scopo. Le chiavi erano di QUEL cassetto che io all'inizio non volevo farti aprire, ma che poi cedetti.
Arrosii.

Mi ricordo che stavo per andare via. Ti chiesi:" ti dispiace che io me ne stia per andare?" E tu mi rispondesti di si perchè era bello stare in mia compagnia, ma io capii subito cosa intendessi. Dovevo andare via, mi alzai, mi girai per prendere la borsa, ma tu mi bloccasti. Mi abbracciasti e iniziasti ad accarezzarmi. Io mi immobilizzai. Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. Temevo che tu lo avresti sentito. Mettesti le mie braccia intorno al tuo collo e ti abbraccia con enfasi, poggiai la mia testa nell'incavo del tuo collo e inspirai il tuo odore. Sapevi di buono. Di casa. Di Amore. Poi mettesti le tue mani sul mio sedere, fin dentro i pantaloni e un brivido mi pervase. Quello era il segnale che IO mi dovevo staccare. E lo feci. Ma tu ti riavvicinasti. Mi abbracciasti da dietro e mettesti una mano sul mio seno mentre l'altra vagava sul mio fianco scoperto che accarezzavi con determinazione. Sapevi che avrei ceduto. Avevi capito tutto. BASTARDO. Avevi capito che ero abbastanza asservita a te da lasciarmi andare. Si, asservita ossia assoggettata, dominata, schiavizzata, soggiogata, sottomessa, VINTA. Sopratutto quando poggiasti le tue labbra rosse sul mio candido collo ed io poggiai la testa sul tuo petto. All'indietro.

Eri eccitato, lo sentivo.

Restammo in quella posizione meno di cinque minuti, ma per me sembrarono ore.
Non so con precisione cosa successe, ma presi possesso del mio copro come se mi avessero fato un elettroshock e io mi fossi svegliata da quel sogno così bello.
Si perchè stare con te in quella posizione era stato bellissimo. E lo penso ancora.

Aprii di scatto gli occhi e tolsi le tue mani su di ME.
Mi dicesti: "No?"
E io ti risposi con voce spezzata e gli occhi gonfi "NO."

Misi il cappotto, stavo per andare via, ma tu mi fermasti.
Mi desti un lungo bacio sulla guancia...
Sembrava un bacio d'addio.. o forse lo era. Un bacio per suggellare ciò che era successo quel maledetto 21 novembre durante il nostro incontro segreto.
Scappai via da te quel giorno. Non volevo sentirti più perchè è così che faccio io quando mi rifiutano. Taglio tutti i ponti. Ma capii che era sbagliato. Non lo avrei fatto. Non con te.
Mentre ti lasciavo mi scivolò solo una lacrima solitaria sulla mia guancia mentre le mie labbra si incurvavano in un sorriso. Perchè anche se non era stato che per una misera e insignificante ora io ti avevo avuto in qualche modo e ne ero felice.

Ma la prima cosa che feci quando arrivai a destinazione fu di chiudermi in bagno e piangere. La prima ed ultima volta che piansi in bagno fu quando persi mio nonno. Da allora non avevo mai pianto. Almeno non in bagno.
Quindi battezzai il bagno di casa mia un "luogo di perdita".
Ma che poi, perdita di cosa se non ti ho mai avuto? Bah.

Un giorno spero di rassegnarmi a questa mia forte emozione per te,a questo mio provare sentimenti in modo assurdo.
Che poi perchè io non risco a mettermi l'anima in pace sai?
Tu non mi vuoi.
Sei fidanzato.
Cosa ancora si deve aggiungere a farmi smettere di pensare a te?
Forse ti voglio un bene così profondo che la mia mente non capisce quando è il momento di ragionare e dire basta.

Come vedi ricordo perfettamente tutto dei quel maledetto bellissimo 21 novembre.

Chissà perchè....
  
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