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Autore: demetriaslaught    17/01/2013    0 recensioni
Prologo:
Isabel è una ragazza di 17 anni,vive a Holmes Chapel,ed ha una migliore amica che si chiama Julia,che è malata di cancro.Isabel lo ha scoperto da tre mesi,accompagnando l'amica ad una visita.La vita di Isabel è sempre stata una «bella vita» fino a quando aveva 15 anni,poi i suoi genitori hanno deciso di divorziare e la mamma di Isabel,Mariah,comincia a frequentare un uomo che si chiama Benjamin.Isabel non lo conosce a fondo,ma dall'unico incontro che c'è stato fra i due non si è creata una particolare alchimia,anzi avendo caratteri incompatibili si è creata una atsmosfera tesa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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*DRIIIN* era il 9 Febbraio,il giorno del compleanno di Julia,ma purtroppo era anche Sabato e dovevo andare a scuola.Mi alzai assonnata dal letto,e mi trascinai di sotto in cucina,dove c'era mia mamma già in piedi,bella e pronta per andare a lavoro,come tutte le mattine.Mi sedetti al mio posto,mia mamma mi versò del caffè dentro la mia tazza autografata da Demi Lovato,la mia cantante preferita.Addentai il pane con la marmellata,mentre con l'altra mano mi avvicinai il caffè alla bocca.La colazione era il momento della giornata che preferivo,ancora non ero molto lucida e non pensavo quindi a tutti i miei problemi,ed era inoltre l'unico momento che passavo da sola con la mamma,perchè quando uscivo da scuola mi veniva a prendere mio padre,Robert,rimanevo da lui fino al pomeriggio e poi andavo da Julia e rimanevo a cena,perchè a casa mia con mia mamma c'era quel tonto do Benjamin.Finito di fare colazione,diedi un bacio a mia madre e corsi in camera mia,indossai i vestiti sulla scrivania che mi ero preparata la mattina precedente e uscii di casa,con le cuffie nelle orecchie.Per arrivare a scuola impiegavo 5 minuti,e in quei 5 minuti ascoltavo Demi,la sua musica mi riempiva il cuore.
Quando arrivai a scuola,mancavano ancora 2 minuti al suono della campanella e mi fermai davanti alla mia classe a parlare con dei miei compagni.Al suono della campanella entrammo tutti nelle rispettive classi,io mi sedetti all'ultimo banco come sempre,da quando Julia non veniva più a scuola il banco a fianco al mio rimaneva vuoto.Era ormai una settimana che non frequentava più perchè doveva fare visite,controlli,chemio anche di mattina,la sua salute peggiorava di giorno in giorno,e io ogni giorno muorivo un pò con lei vedendo quelle rughe che gli si erano formate al contorno degli occhi,vedendo che ogni giorno i suoi capelli diminuivano e che la sua carnagione si schiariva.La lezione di biologia cominciò,ma non riuscivo a stare attenta,pensavo alla mia amica che il giorno del suo compleanno doveva farsi una chemioterapia,e mia aveva anche rivelato che quella chemio sarebbe stata la più invasiva e che le avrebbe fatto perdere definitivamente tutti i capelli,i suoi bellissimi capelli,che solo pochi mesi prima erano lunghi,biondi cenere e ricci,quei ricci che quando il vento soffiava le finivano davanti a quegli occhi azzurri lucenti,e che ora avevano perso della loro intensità e lucentezza.Fissavo il muro bianco,la professoressa continuava a parlare,parole confuse alla quale non prestavo attenzione.La lezione finalmente terminò,ora avevo quella di educazione fisica,poi tecnologia,inglese e poi mio padre sarebbe venuto a prendermi.

Le ore passarono abbastanza in fretta,e quando uscii da scuola notai subito l'auto di mio padre,affrettai il passo e quando ne fui davanti aprii energicamente lo sportello ed entrai "ciao Robert" dissi in tono scherzoso,mi allacciai la cintura,notando che mio padre non mi aveva proferito risposta,lo guardai e vidi le guancie rigate dalle lacrime,gli occhi rossi e gonfi,non avevo mai visto mio padre in quelle condizioni "papà che succede" domandai preoccupata,lui mi fissò negli occhi e mi rispose "mi dispiace così tanto" in quel momento sentii il mio cuore appesantirsi e le lacrime riempire i miei occhi "cosa,cosa è successo?" lo sapevo ma non volevo dirlo ad alta voce perchè lo avrebbe reso reale,mi limitai a torturarmi nei pensieri,mio padre con la voce spezzata dalle lacrime e a fatica mi rispose "Julia".
  
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