17/01/2013
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TRASFERIMENTO
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-Tesoro, è ora di partire!- disse mia madre tamburellando con le sue unghie laccate di rosso sulla scrivania in camera mia.
-Sì mamma, tranquilla, sto finendo di preparare la valigia!- dissi ricordandomi di infilarci dentro anche le mie caramelle preferite, che probabilmente in Canada non producevano.
-Non la potevi preparare ieri sera? Adesso siamo anche in ritardo!-urlò arrabbiata.
-Fatto! Scendo!-risposi afferrando il manico della valigia e trascinandola giù per le scale stando attenta a non cadere.
Pronta per partire in una noiosa città con il mio noioso padre. Dopo molti anni, non so come lo ritroverò o come ritroverò la cittadina...ma una cosa è certa non promette bene. Dicono che lì non c'è sole; fantastico, già sembro depressa per conto mio, che sono pallida, ora andrò a vivere pure in una città senza sole, perfetto sembrerò un morto vivente.
Un mese fa non avrei mai immaginato di poter andare a vivere da mio padre. Potrebbe sembrare strano, però sono stata io a scegliere di andarci.
Lui è uno che non si impiccia molto nei fatti degli altri. E' un tipo che se ne sta per conto suo, proprio come me!
Ma devo ammetere che mi mancherà questa calda cittadina, ma soprattutto mia madre, Chris e questa casa che penso non rivedrò per molto tempo...
-Su, Claudia sali in macchina, l'aeroporto non aspetta! Sei sicura di voler andare con l'aereo? Poi da sola? Sei sic...-la interrompo mettendole una mano davanti alla faccia.
-Sì mamma tranquilla, ho 16 anni mi so gestire, e poi ho l'mp3, il mio migliore amico-dissi mostrandoglielo e facendo un sorriso a trentadue denti.
-Ok, ok, sei così cresciuta...-la interrompo di nuovo.
-Mamma risparmiami questo discorso per il giorno del diploma! Ora andiamo!
-Sii partee!!
-In Aeroporto-
-Mi mancherai tesoro! Fai Buon Viaggio!-disse asciugandosi con un fazzoletto una lacrima. Voleva sembrare forte, ma non ci riusciva.
-Mamma anche tu mi mancherai-dissi abbracciandola-miraccomando Chris, prenditi cura di lei-dissi abbracciando anche lui.
-Certo-disse ridacchiando-Buon Viaggio piccolina!-mi baciò la testa.
Raggiunsi il gate e passai il lungo corridoio dall'areoporto all'aereo.
Salii e mi sedetti. Mi immersi immediatamente nei miei pensieri con le cuffie nelle orecchie. E così...mi addormentai.
-Attenzione Attenzione passeggeri diretti a Kitchener. Il viaggio è terminato. Potete slacciare le cinture di sicurezza. Grazie per aver scelto la nostra Compagnia Aerea! Buon Proseguimento a tutti!-disse una voce meccanica svegliandomi. Mi rizzai a mezzo busto ed afferrai la mia borsa, aspettando di scendere dall'aereo.
Scesi e appena varcai la soglia dell'aereopporto una persona mi venne incontro! Chi era?.
-Ciao, sono Scott, ti ricordi di me? Siamo amici d'infanzia-disse sorridendomi.
-Aaaah Scott-me lo ricordavo, strano a dirsi, la mia memoria lasciava a desiderare-da quanto tempoo! Sono felice di riincontrarti, hai visto mio padre?-chiesi guardandomi intorno per cercare di avvistarlo.
-Emh, appunto per questo sono venuto! Tuo padre ha avuto un contrattempo sul lavoro, tra un paio d'ora ritornerà a casa-mi informò
-Ma dov'è casa di mio padre?-l'avevo detto che la mia memoria era inaffidabile.
-E' a due ore da qui, ti ci porto io non ti preoccupare, chissà forse lo ritrovi già a casa-annuii e lo seguii
-Accendo la radio-disse appena entrammo in macchina.
Accese la radio, e dopo un pò di tempo ci ritrovammo a cantare tutti e due insieme.
Arrivammo a Stratford che era sera...quindi non potevo notare se era soleggiata o no...
Una volta davanti alla porta della mia "nuova" casa Scott mi porse le chiavi per entrare.
-Queste sono tue-disse avvicinandomele con la mano.
-Oh, grazie!-mormorai io prendendole
-Bene! Ti dispiace se ora vado?-disse facendo un passo indietro ed indicando alle sue spalle.
-No no vai pure, intanto esploro la casa, non la ricordo più!-dissi io appoggiando la borsa nel piccolo corridoio.
-Ok, però fai molta attenzione, si narra che qui...di notte succedano cose veramente strane!-disse con l'intento di spaventarmi.
-Mi dispiace per te ma io non credo a queste cose.. -.
Proprio nel momento in cui sto per chiudere la porta si sente il rumore di uno sparo, urlo e mi precipito da Scott abbracciandolo fortissimo
-Ehy così mi stritoli!-disse lui cercando di farmi allentare la presa.
-Ehm...eh...sì...scusami mi ero spaventata... ma cos'è stato?-chiedo spaventata.
-Era il mio cellulare!!-disse ridendo. Li diedi una botta sul braccio.
-Mi hai fatto spaventare!-urlai arrabbiata.
-Scusami, comunque ora vado. Ci vediamo, oh... fai attenzione comunque!-disse facendomi un occhiolino e scomparendo nel buio della sera.
Mi chiudo dentro, ma prima di poter anche solo muovere un passo sento un'altro rumore.
-Scott, smettila di fare rumori per farmi spaventare!! ....-dico aprendo leggermente la porta e sbirciandoci fuori.
Nessuna risposta.
-Scott, non sto scherzando, esci fuori-dissi titubante. Sentii un altro rumore e chiusi di scatto la porta.
Feci un balzo all'indietro stando attenta a non urtare niente e qualcosa o qualcuno bussò alla porta.
-Chi è? Si può sapere chi diamine è!?-dico arrabbiata e spaventata da dietro la porta.
SPAZIO AUTRICE!! :))
salveeee, spero che questa mia fan fiction vi piaccia. Quì justin nasconde un segreto, non è quello che ha tutti vuol far credere (nella storia non è famoso, è solo più ricco del normale :) ) ribadisco, spero vi piaccia!! se vi piace o meno fatemelo sapere, si ha sempre bisogno di criteche costruttive o di complimenti!!