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Autore: wislia    17/01/2013    8 recensioni
Sierra esce dal bagno,esausta.È da giorni che nausea e malditesta la tormentano e crede anche di saperne il perchè.
Tutto risale a quella notte.
Era triste quella sera.La causa era sempre lui,Cody.Ma quella volta aveva veramente esagerato.
Così,in foga al dolore di un brusco rifiuto,aveva fatto una cosa,una cosa che le avrebbe cambiato la vita,per sempre.
Sierra ha un segreto,che sarà presto rivelato in modo inconfutabile.
Prima fanfic che pubblico.Spero di avervi incuriosito!
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Cody, Sierra | Coppie: Cody/Sierra
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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Sierra esce dal bagno esausta,appendendosi alla maniglia della porta pur di non cadere.
Le gira ancora la testa,ma dopo aver vomitato anche l'anima,la nausea è passata.
Sono le 3 di notte.La ragazza,barcollante,si fionda sotto le coperte e chiude gli occhi.
È da qualche giorno che va avanti così.Continui maldipancia,continui malditesta...
Sierra ancora ne ignora il motivo,ma,in fin de conti,dentro di sè lo sa.
Sa cosa ha fatto,sa che il motivo di tutti questi malori è dovuto a quella notte.La notte dopo la quale pensava che tutto sarebbe finito,ma che in realtà ha segnato solo l'inizio.
Era triste,quella sera d'estate.Provava dolore,ma non fisico,interiore.Era come se dentro di sè,nei meandri del suo cuore,si fosse aperta una ferita,che faceva più male di una coltellata nel petto.
La causa era lui,Cody.Come sempre del resto!
Ma stavolta aveva fatto qualcosa di molto più grave,stavolta l'aveva fatta soffrire.
L'aveva rifiutata,in modo del tutto inappropiato,dicendole cose schifose,cose che l'avevano distrutta,calpestata,come una sigaretta consumata.
E così se n'era rimasta sull'aereo di Chris,sola,a piangere in silenzio,sollevata dal fatto che lì nessuno l'avrebbe sentita singhiozzare,nessuno l'avrebbe derisa un'altra volta.Gli altri erano fuori,a festeggiare la loro NON eliminazione attorno a un allegro focherello,a raccontarsi chissà quali storielle.
Ma,nella foga del pianto,non si era accorta che lì,nell'ombra dell'interno di quel polveroso veicolo,c'era qualcun'altro oltre a lei.
-Sierra,cosa ci fai qui tutta sola,perchè non scendi e ti unisci a noi?-
Sobbalzò nel sentire quella voce,anche se,un secondo dopo,riconobbe l'inconfondibile tono provocante di Alejandro.
-Niente.Solo...non mi va di venire,ecco tutto!-disse infastidita,cercando di fingersi tranquilla,pur consapevole del fatto che anche un muro di mattoni,nel sentire la sua voce tremate e malinconica,avrebbe capito che stava piangendo.
-Mmmh....percaso vedi comparire le lettere della parola "stupido''sulla mia fronte?Dai,dimmi cos'hai!-rispose sarcastico,avvicinandosi.
Cercò di girarsi dall'altra parte,prima che lui potesse notare le sue lacrime,ma non riuscì a nascondere in tempo i suoi occhi rossi e umidi.
-Sierra,ma tu...tu stai piangendo!Per quale mot...-
-Sì,hai ragione,sto piangendo!E da quasi un'ora,pergiunta!Solo adesso qualcuno si degna di venire a vedere come sto e,guarda caso,non è neanche la persona che mi dovrebbe le sue scuse!Forse Sierra,la fastidiosa e appiccicosa Sierra,non è abbastanza importante da essere trattata con dignità,a dispetto di coloro che hanno un bel fondoschiena e un fisico da paura!-
Era sbottata in modo così violento,impossessata dalla rabbia e dalla frustazione,che persino lei,ripensando alle parole appena dette,si era accorta di avere asegerato.In fin de conti Alejandro non aveva fatto niente di male,almeno non a lei,anzi,stava persino cercando di essere gentile. Assottigliò lo sguardo e diventò serio di botto,cancellando dalle sue labbra sensuali il solito sorriso malizioso.
-I-io....bè,scusa...non credevo che....volevo solo....insomma,è per colpa di quel tappo che sei ti sei ridotta in questo stato?È per via di quel....Cody?-chiese,aggiungendo un piccolo tocco di disprezzo sull'ultima parola. Sì,era stato lui.Era tutta colpa sua,ma nessuno aveva il diritto di chamarlo ''tappo''!
Sierra si alzò infastidita,forse per via del bisogno di sfogarsi,forse per via del fatto che,nonostante tutto,quel piccoletto lei lo amava,poi alzò la mano,intenta a stampare le sue cinque dita su quel bel visetto olivastro,ma fu bloccata dalla mano ferma di lui.
Quasi sussultò a quella presa inaspettata e impassibile,ma terribilmente calda.
-Tu non lo meriti,Sierra....lui non ha il diritto di farti questo!Hai smesso di vivere per lui,hai smesso di divertirti per lui!Soffri...per lui,senza capire che non serve a niente!-
Quelle parole,dette con cattiveria e furbizia,la fecero infuriare ancora di più.Ma il ragazzo la bloccava sempre più fortemente a ogni tentativo di fuga.
-No,non è vero!Basta!-urlò Sierra,intrisa di dolore.
-No che non la smetto!Guarda in faccia la realtà!Ti stai facendo in quattro per fargli capire quanto dannatamente lo ami e in cambio cosa ti è arrivato?Solo disprezzo e prese in giro!Non ne vale la pena,dico davvero!-
Parlava con ribrezzo,con spudoratezza,lo faceva apposta,per farla soffrire ancora di più,ma in fondo Sierra lo sapeva,lo sapeva che era la verità.L'amara e dura verità.
Per un attimo sentì tutta la rabbia trasformarsi in debolezza e la ferita aprirsi ancora di più,sentì le gambe deboli,come se non ce la facesse più a reggersi in piedi,come se non fosse più in grado di tenersi in equilibrio.
Di colpo Alejandro la lasciò e le sue braccia caddero sui fianchi in modo fiacco.
Presa da una strana forza,la ragazza si lanciò verso di lui,abbracciandolo e scoppiando di nuovo in un fragoroso singhiozzare.
Si finse sorpreso,ma in realtà non lo era,il suo spirito da ammaliante ingannatore stava colpendo di nuovo e questa volta la vittima era Sierra.
Aveva già pianificato tutto.Con mano dolce cominciò ad accarezzarle lentamente i lunghi capelli purpurei,le guancie e poi le bisbigliò-Shhhh....tranquilla....ci sono io qua....-.
Quella voce era un'arma così provocante che la ragazza si fece ingannare lasciandosi andare lentamente tra quelle braccia forti e muscolose.Non lo sapeva che quello che sarebbe accaduto di lì a poco,avrebbe cambiato letteramente la sua vita,per sempre.
Con delicatezza Alejandro la spinse verso il sedile dell'aereo,poi le si sdraiò di sopra,in un modo che le fece venire un brivido lungo tutta la schiena. Non riusciva a ragionare,respirava affanosamente,senza pensare a nulla.
Il ragazzo cominciò a baciarla,poi a toglierle lentamente i vestiti.Sierra si sentì leggermente imbarazzata.Il suo fisico discreto non aveva nulla a che fare con il corpo di lui,scolpito perfettamente come una statua.
Per un tempo che sembrò interminabile,stette lì,sotto lui,a farsi usare in una maniera che le provocava un piacere assurdo.Solo quando le prese le mani,si risvegliò dall'apparente trans,rendendosi conto di ciò che stava per succedere.
Improvvisamente la paura e l'ansia si impossessarono del suo corpo,facendola sussultare di scatto.
-No!Non posso fare questo a Cody,non posso,mi dispiace!E poi...ho paura!-ansimò tremando. Ma Alejandro,aveva pianificato anche quello.
-Shhhh....non temere,è tutto a posto....goditi il momento,Sierra...lasciati andare!So che vuoi farlo!Non pensare a lui!Non ti merita,te lo assicuro!-sussurrò provocante.
La ragazza non seppe resistere a quella voce.Era vero,lei voleva farlo,voleva lasciarsi alle spalle quello stupido,stupidissimo tappo che l'aveva solo che fatta soffrire e vivere,una volta tanto!Anche lei ne aveva diritto.
Così,ecco che accadde.Attorcigliò le dita attorno a quelle di lui,per fargli capire che poteva proseguire,poi chiuse gli occhi,si morse le labbra e si sottomise a quel potere fisico.
La prima volta.Quando aveva quindici anni,sapeva che sarebbe stata bellissima,la migliore che ogni adolescente può desiderare.E infatti fu così.
Un intruglio di emozioni intense e mai provate,la catapultò in un mondo meraviglioso.Faceva male,sì,ma non voleva che Alejandro smettesse.
La nottata passò tutta a quel modo,fra gemiti e sospiri.Mentre lei si lamentava,lui sghignazzava malizioso,senza farsi vedere.
Ecco,un'altra vittima del suo corpo,un'altra ragazza ingenua,da usare per una sera e da buttare via il giorno dopo.Ma lei,ferita dalle parole di colui che amava,non avrebbe mai potuto sospettare che da quel momento in poi,sarebbe diventata una delle tante sigarette di Alejandro,fumate e subito dopo calpestate.

Sierra si alza e scende al piano di sotto,diretta verso la cucina.
È dannatamente tardi,ma tanto,in queste condizioni,l'idea di andare a lavoro non le passa neanche per la testa.
Subito dopo aver partecipato ad "A tutto reality",ha trovato un posto come cameriera ad una tavola calda,però è da giorni che non si presenta.
Per un attimo,la voce severa del capo le rimbomba nella testa,infuriata.Prima la salute e poi il dovere,diceva sempre sua nonna.
Sul tavolo della cucina,vicino al vaso coi fiori,un piatto con dei cornetti fumanti attira il naso della ragazza.
-Buongiorno!Anche oggi marini il lavoro?-chiede dolcemente la mamma,una donna di statura bassa,con dei limpidi occhi color verde smeraldo e la pelle color cioccolato che,sotto le rughe formatesi nel tempo,porta ancora i segni di una passata bellezza.
-Se in questo momento ero in un chissà quale pub a divertirmi,allora si poteva parlare di marinare il lavoro,ma visto che mi sto assentando per indisposizione,sono giustificata!-risponde Sierra con un ghigno infantile,addentando con un bel morso un pezzo di cornetto.
La mamma sorride,scuote la testa e alza gli occhi al cielo.
-E quale sarebbe la causa di questa....INDISPOSIZIONE?-
Un tonfo improvviso raggiunge il cuore della ragazza.Sapeva che prima o poi si sarebbe presentata questa domanda,ma nn aveva mai pensato ad una possibile risposta,poichè il dubbio che da tempo che abita nella sua testa coglierebbe molto più di sorpresa la madre,piuttosto che lei.
-Raffreddore,tosse....forse ho un pò di influenza!-risponde abbassando lo sguardo sul suo squisito cornetto.
-Mmmmh....non me la dai a bere,sai?-
Sierra si infastidisce notelvolmente e sbotta
-Mamma,stai tranqui...-
Di colpo i suoi occhi si posano sul calendario appeso al muro appena sopra le spalle della madre.
La ragazza comincia a fremere visilmente.
-Che c'è?-si allarma la donna voltandosi.
-N-no....è solo che....qualcosa non quadra!-risponde alzandosi dalla sedia in legno di ciliegio e avvicinandosi lentamente al muro.
Di solito,lei sua e sua madre hanno l'abitudine-come praticamente tutte le donne-di segnare sul calendario i giorni in cui hanno il ciclo.
Sierra appoggia il dito sul 25 agosto,giorno in cui le era venuto l'ultima volta,poi prende a scorrere verso giù,contando 28 giorni,girando pagina e ritrovandosi al 22 settembre.
Spesso le era capitato,in passato,di essere vittima di lievi ritardi,ma questa volta il tempo le sembra un tantino essersi prolungato.
È il 30 settembre.Una settimana e un giorno.
Il cuore comincia a batterle in modo talmente forte,da farle pensare di essere vittima di un attacco di tachicardia. Il respiro diventa sempre più pesante e frenetico e il corpo inizia a tremare.
Prima la nausea che la sveglia ogni notte,poi i continui malditesta,adesso questo grande ritardo.
Ormai le prove sono inconfutabili.
Sierra barcolla leggermente,poi,con occhi sgranati,gira la testa verso la madre.
-Mi vuoi dire che diamine succede?-chiede spazientita la donna con le mani sui fianchi.
-Ma-mamma...credo di dover fare il test...-
-Il test?Sierra io non...-
-Il test di gravidanza,mamma!-

Fine primo capitolo.
Che ve ne pare?
Ok,è la prima fanfic che pubblico,siate clementi,vi prego!
So che è un'idea balorda,per niente originale e persino scritta male,ma era da tempo che se ne stava rintanata in una cartella dimenticata del mio pc e così l'ho riletta e poi ho preso coraggio e l'ho pubblicata.
Spero vi sia piaciuta almeno un tantino! Sierra e Alejandro....che razza di idea è mai questa?Sì,lo so,lo so!Avevo voglia di sperimentare qualcosa di nuovo!
Vabbene dai,ora vi lascio in pace che il mio orologio segna l'una di notte!
Recensite in tanti,si accettano commenti positivi,negativi e soprattuto consigli (non siate troppo malvagi,però XD).
Ci vediamo al prossimo capitolo! bye bye
Wislia
  
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