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Autore: Sonne_schwarz    18/01/2013    2 recensioni
"Mi sorride con fare giocoso, allegro. La mia giornata è un tantino migliorata". Mi basta una sola persona per rendermi felice, per creare la mia realtà.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Buon giorno piccola” sento una voce sussurrarlo nella mia mente dolcemente. Apro  di poco gli occhi, un gran mal di testa si diffonde. Li Richiudo e mi accarezzo la fronte. La suoneria della sveglia mi ha perforato il cervello. Mi giro tra le calde coperte allungando un braccio per prendere la causa del mio primo malessere mattutino e sbatterlo per terra cercando di metterci un poco di forza. Mi giro dalla parte opposta portando le coperte al livello della testa continuando a sonnecchiare tranquilla. Quando, la porta si spalanca e un voce acuta mi entra nelle orecchie facendo aumentare la voglia di darmi malata. Non sento quasi niente di quello che dice, ma so perfettamente il significato, può essere solo uno. Mi lamento affondando la testa sul  cuscino. La voce scompare assieme al rumore di passi. Sbuffo con la voglia di vomitare l’anima. Scendo dal letto tenendomi la testa con la mano destra. I brividi fanno in fretta ad arrivare. Mi sento la febbre. Vado velocemente in cucina per prendere il termometro, poi dritta in bagno. Misuro la febbre ma niente, neanche un misero 37. Scuoto la testa delusa, è andata male. Giro per la casa nei prossimo 20 minuti per mangiare, vestirmi e lavarmi. Quando esco di casa l’aria fredda, estranea, mi fa sentire doppiamente male. Vado alla  solita fermata del pullman. Vedo i miei soliti ex compagni di classe, mi siedo come al solito sulle scalette di marmo freddo vicino alla fermata. Fa’ freddo ma preferisco rimanere qui fuori per altre due ore, invece che salire su quell’odioso  pullman di linea.


Quando arriva ci salgo, mi siedo su un posto davanti e mi affretto a prendere l’ipod; a ritrovare la mia dimensione. Il viaggio dura sempre troppo poco. Alzo lo sguardo che fin’adesso ho tenuto basso, verso il finestrino; gli alberi hanno fatto spazio a edifici grandi e piccoli. Il mezzo si ferma e la folla scende, io con essa. La scuola mi sembra troppo grande e dispersiva da fuori. Mi affretto ad entrare in classe per stravaccarmi sul mio banco pieno di scritte in matita che nessuna bidella pulisce mai. Di questo gliene sono grata. Le lezioni passano con alcune domande, di finto interessamento, dei professori sulle vacanze natalizie appena passate. A parte questo, la vita scolastica è iniziata come di consueto, come tutti i giorni dell’anno. Alla terza ora passo il mio tempo a parlare e a sorridere con un ragazzo dai rasta dorati e un cappellino rapper in testa. Anche lui sbuffa di tanto in tanto chinandosi sul banco con fare stanco. Sorrido divertita e lo guardo. L’ho sempre fatto, tutti i giorni da anni. All’intervallo esco insieme a lui, prendo qualcosa al bar e ritorno in classe. Lui sì è preso una barretta al cioccolato nei distributori. In classe ci sediamo, lui mi prende la mano e continuiamo a parlare del più e del meno, anche di cose senza senso. Alla fine mi basta sentire la sua voce. Mi sorride con fare giocoso, allegro. La mia giornata è un tantino migliorata. Alla quarta ora la professoressa vuole interrogare, aspetto sentirle pronunciare il mio cognome, so’ bene che mi ha preso di mira. Vado alla lavagna, il suo sguardo severo mi mette ansia, dice di sbrigarmi con l’esercizio ma io non ricordo niente. Scrive un  due sul suo prezioso registro ripetendomi che non so’ un bel niente della sua materia e che forse dovrei ritornare a ripetere le medie. La frase non mi tocca minimamente anche se torno al banco triste dell’orribile voto, l’ultimo di una lunga fila. Il mio amico mi consola e sorridendomi mi accarezza una guancia. I suoi occhi mi dicono che va tutto bene, riescono a convincermi.

Dopo la scuola torno felicemente a casa; il mio amico resta con me, lo invito per pranzo. Mamma è al lavoro a quest’ora. Mi preparo un pasto veloce e lo consumo sul divano insieme a lui. Mi alzo per buttare la carta in cucina, quando torno lo vedo sdraiato, mi sorride. “forse è meglio che ti aiuti a dimenticare quel piccolo incidente a scuola, che dici?”, rido e quasi mi butto a capofitto sul divano per abbracciarlo. Le sue carezze mi fanno venire sonno, mi addormento. Mi sveglio qualche ora dopo, forse non avrei dovuto dormire così tanto... I compiti non li faccio, tanto i professori non li controllano mai.
Non l’avessi mai detto. Il giorno dopo era iniziato con il, ormai convivente,  malessere mattutino. E, sì. I professori hanno controllato tutti i compiti del giorno e le crocette non le posso evitare purtroppo. Che idea pazza pensare il contrario....Sorrido al mio vicino di banco, per fortuna lui c’è sempre e dovunque per me.
Al’intervallo qualcuno mi parla, mi fa battutine, mi prende in giro. È evidente. Oggi  andrà male. Mi rannicchio sul mio banco, spero tanto che il mio corpo si trasformi in uno scudo. Oggi non sono in grado di sopportare. Un bacio umido preme sulla mia guancia. Chiudo gli occhi sorridendo per qualche secondo.
Il pomeriggio lo trascorro un allegramente con il fratello e gli amici del mio migliore amico. Amici anche miei ovviamente.

Purtroppo la notte non è riuscita ad essere di aiuto neanche stavolta. Un peso mi si ferma sullo stomaco mentre le lacrime escono. Sento una mano sulla mia schiena che mi tocca dolcemente, mi avvinghio a quel corpo e continuo a piangere. Solo quando sento una piccola pressione sulle labbra che sa di mandorle dolci, riesco ad addormentarmi,  sfinita. La mattina dopo combatto con mia madre per non andare via dal mio letto. Alla fine mi lascia in pace e io posso continuare il mio sonno abbracciata a lui. Lo chiamo quasi ogni notte, quando mi sento triste. È l’unico che riesce ad aiutarmi davvero.
Mi sveglio nel primo pomeriggio. Sento la pioggia cadere, sbattere ritmicamente sul vetro. È così bello sentire quel suono  rilassante appena sveglia. Ritorno alla realtà forse troppo bruscamente. Sono sicura che la pioggia non centri nulla. Mi alzo infreddolita per andare a fare una doccia calda. L’acqua mi aiuta a togliere i pensieri più difficili dalla mente e a farli uscire. Li sento, sento tutta la mia frustrazione, il mio odio, la mia rabbia scorrere lungo il corpo, insieme all’acqua. Mi appoggio con la testa sulle piastrelle del bagno e chiudo gli occhi. Spendo l’acqua. Un freddo gelido mi entra nelle ossa. Forse se rimango ancora un po’ così riesco ad ammalarmi.

Sono dentro la doccia da minuti, non so quanto di preciso.
Tremo dalla testa  ai  piedi. Mi siedo sul piatto della doccia per  abbracciare le gambe e ricevere un po’ di calore.
Fa’ un freddo assurdo ma mi aiuta a non pensare.
È così che voglio stare. Avere la mente totalmente vuota e sentire il mio corpo il più possibile. Poi sento quell’inconfondibile calore sulle spalle, schiena e viso.
Chiudo gli occhi serrandoli. “che fai qui? Vattene!” urlo, ma lui non sembra voler capire. Alzo il viso “ vai via cazzo via!” mi sgolo contro di lui. La sua espressione è mortificata, si siede di fianco a me. “io non andrò mai via...tu non vuoi che me ne vada”. Lo guardo con gli occhi rossi “sei tutto ciò che ho...e non sei neanche reale”. Una lacrime scorre lungo il mio viso ormai freddo cm la pietra. Mi guarda sorridendo lievemente “lo sono...se tu vorrai”. Il getto d’acqua si apre di un colpo. Sospiro sollevata da sentire di nuovo calore. Lui è ancora li, che mi sorride. “ forza devi sbrigarti..stasera ti porto a mangiare fuori!”. Scuoto la testa “sarò da sola..” “hei! ci sarò io..” mi risponde facendo una smorfia contrariato. Io rido “ok..scusa!”.
In quel bagno la mia risata è solitaria e le mie parole sono nulle. Le persone se mi sentono non capiranno mai. Loro non lo capiscono mai. Ma nel mio piccolo so di avere qualcuno di speciale vicino,  che non può esistere per nessun’altro.



Commento autrice: Ciao a tutti! ringrazio da chi legge questa storia a chi commenta! ci sono molto legata quindi spero piaccia. I commenti sono molto apprezzati, sia positivi che negativi, mi aiutano solo a migliorare :) scusate se lo scrivi solo ora! devo prenderci un po la mano xD grazie ancora.
 
Sonne_schwarz
 
  
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