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Autore: StoryGirl    18/01/2013    0 recensioni
Se Tegoshi, per seguire il suo sogno, fosse costretto ad iscriversi ad una scuola femminile? E se Keii_chan si innamorasse di lui credendolo una ragazza? E se in questo bel quadretto ci fosse anche uno Shige abbastanza pazzo?
Tegoshi Yuya, Keiichiro Koyama { KoyaTego } ; presenza straordinaria di Shigeaki Kato.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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TITOLO: Lying from you.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: LongFiction. Au. Deliratamente Delirante. Cross-dressing. Romantica. Fluff.
RATINGS: R.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Tegoshi Yuya, Keiichiro Koyama { KoyaTego } ; presenza straordinaria di Shigeaki Kato.
PROMPT: Scritta per l’anomeme sulle fiction scolastiche: Tegoshi in gonnella. XD Spetta a voi decidere come e perché, ma voglio Tegoshi con l'uniforme femminile.
L'idea viene pari pari dal live Diamond (Ta-daaah! (http://img66.imageshack.us/img66/7527/yuyakokd9.jpg)), ma è ovvio che la fic non può essere ambientata lì, visto che parliamo di scuola e quindi di anni prima.

RIASSUNTO: Se Tegoshi, per seguire il suo sogno, fosse costretto ad iscriversi ad una scuola femminile? E se Keii_chan si innamorasse di lui credendolo una ragazza? E se in questo bel quadretto ci fosse anche uno Shige abbastanza pazzo?
THANKS: A [info]yuya_lovah -Hisa-Hime su EFP- che l'ha letta in anteprima, come sempre.
A chi l'ha promptata.
A [info]mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: Per questo capitolo: 1467, con il conteggio di word.

Prologue - I can't cry

"Non è possibile caro! Ci sarà pur qualcosa che potete fare per non farla chiudere!"
"I sindacati hanno fatto il possibile, purtroppo è ormai stato deciso. Quell’azienda non ha più la forza di reggersi in piedi da sola e presto verrà chiusa. Hanno detto che, forse, riusciranno a trovarci un posto nuovo, ma che non riescono a garantircelo. Non ora, almeno"
"Vuol dire che resterai disoccupato, e senza un lavoro? Come faremo ad andare avanti. Abbiamo anche il mutuo della casa da pagare!"
"Ne cercherò uno nuovo. Ne... cercherò uno nuovo, cara. Non so cos’altro fare"


"E' sicuro, ormai? Non riusciranno a trovarvi una nuova mansione? Un qualcosa da fare?"
"Già..."
"E tutte le famiglie il cui capo-famiglia ha perso il lavoro come faranno?"
"Hanno detto che lo Stato ci verserà per tre mesi ancora lo stipendio, poi... chi si è visto, si è visto. Dovremo cavarcela da soli"
"Per ora non diciamo niente ai ragazzi"
"Non sono stupidi, se ne accorgeranno presto che c'è qualcosa che non va!
"Per ora non gli diremo niente!"
"Come vuoi..."


"Non ci voleva proprio. Come faremo ora a mandare Yuya_kun nella scuola che tanto desidera? Non ne abbiamo la possibilità"
"Non lo so cara... io, proprio non lo so"
"Ma dobbiamo mandarlo lì! Ha fatto tanti sacrifici per arrivare dove è ora. Ha studiato, si è impegnato come non mai per realizzare il suo desiderio. E' riuscito a conquistare tutto ciò che voleva... è riuscito persino a farsi ammettere. Non possiamo dirgli che non può andarci. Con che cuore potremmo farlo?"
"Non è colpa nostra! Se non può andarci, non può andarci!"


"Mamma, papà, cosa diamine sta succedendo?"
"Niente"
"Non sono stupido mamma, ti prego, non sottovalutarmi. Ho capito che qualcosa non va, si vede da lontano. I vostri visi non sono più rilassati come una volta, e poi papà torna sempre ad orari sballati a casa. Non fa più i turni che faceva una volta e questo è strano, no?"
"Shige_chan... davvero, non sta..."
"La Ditta in cui lavoravo è stata chiusa figliolo. Ora sono a casa, disoccupato. Torno sempre a orari strani purché vado a dei colloqui, per cercare un nuovo lavoro, anche se per ora non sembro esserci riuscito"
"CARO!"
"Tesoro, ormai aveva capito tutto, era inutile tenerglielo nascosto"
"Shige_chan, tesoro... ti prego, non dire nulla a tuo fratello"


"E se... e se rinunciassi alla mia scuola? Potrei sempre trovare un lavoro. Non sarebbe un problema per me, dico sul serio!"
"No! Con i tuoi voti e la borsa di studio che hai conquistato sarebbe una sciocchezza. E in più Yuya si sentirebbe amareggiato ed in colpa. Non te lo permetterebbe mai"
"Basta che Yuya non lo sappia!"
"E come vorresti tenerglielo nascosto, eh? Non sei stanco di mentire a tuo fratello? Non sei stanco, Shige? Proprio tu che sei così onesto da far notare i tuoi errori al professore se quest'ultimo non li ha visti. Proprio tu, Shige, mi dici di mentire ancora?"
"Perché lo vorrei veder felice, mamma! Non mi sembra una ragione così stupida!"
"Lui non sarebbe felice se sapesse la verità, lo sai. E il discorso è chiuso. Non lascerai la scuola, mi hai capito? E vedi di non farti venire altre strambe idee. Io non te lo permetterò mai.
"Va bene, mamma..."


"Forse dovremo dirglielo presto. Non possiamo continuare in questo modo, come se tutto andasse per il verso giusto"
"Ci resterà male. Ne soffrirà tantissimo. Davvero non possiamo fare nulla?"
"Shige_chan, tesoro, se avessimo potuto fare qualcosa, lo avremmo già fatto, ma ormai il destino sembra scritto. Non credo che ci sia una soluzione, neppure risparmiando ogni giorno sono riuscita a trovare i soldi che servono. E non possiamo togliere quelli presenti in Banca per colpa del mutuo che dobbiamo pagare"


"Shige_chan. Abbiamo problemi economici, vero?"
Quando Shige si sentì rivolgere quella domanda da suo fratello minore -ok, solo di qualche mese, ma era pur sempre più piccolo di lui- deglutì a vuoto.
Come aveva fatto a scoprirlo?
Eppure sia lui che la sua famiglia erano stati attenti a non fargli notare nulla: sapevano quanto ci sarebbe stato male se avesse saputo che non poteva più realizzare il suo sogno nonostante ne avesse le capacità.
"Non. Non è così. Non abbiamo affatto problemi di soldi. Perché questa domanda? Ti hanno detto che non puoi comprare un paio di jeans nuovi? E' logico, Tego_chan, ne hai appena comprato un paio proprio il mese scorso"
Yuya aveva percorso il tratto di strada che lo divideva da suo fratello e lo aveva spintonato sul letto, la rabbia negli occhi: odiava quando gli altri gli nascondevano le cose solamente perché era "piccolo".
Non era piccolo! Aveva solo qualche mese di differenza dall'altro eppure tutti sembravano farglielo pesare.

Poteva sembrare strano il fatto che avessero solo pochi mesi di differenza -sicuramente la madre non era la stessa, era difficile che fosse così- infatti, erano stati entrambi adottati.
Loro madre era sterile, per questo era stata costretta, se voleva avere figli, ad adottarne e quando aveva visto quei due fagottini accanto non aveva resistito.
Sapevano, di entrambi, chi fosse la madre: persino i figli l'avevano conosciuta qualche anno prima.
I loro cognomi sarebbero dovuti essere Tegoshi, per Yuya e Kato, per quanto riguardava Shigeaki.
Invece, ora, si chiamavano entrambi Kayajima, eppure non sembravano averne sofferto, anzi.
Quando gli avevano rivelato l'amara realtà Shige gli aveva sorriso, velatamente.
"Sapevo già che non potevamo essere veramente fratelli. O tu saresti dovuta essere un'aliena, e la cosa non mi sarebbe piaciuta poi molto"
Così gli aveva detto.
Yuya invece era stato più effimero nella sua risposta.
"A me va bene così come stanno le cose. Non avrei sopportato di essere ancora più piccolo. Shige me lo fa già pesare ora!"
E tutti avevano riso, come se le cose non potessero essere più giuste di così.

"Non sono stupido! Lo sai che non lo sono! Perciò non prendermi in giro e dimmi che diavolo sta succedendo!"
Shige aveva distolto lo sguardo da lui, colpito dalla forza che l'altro stava dimostrando e ingoiò a vuoto, palesemente in imbarazzo.
"Non volevamo farti preoccupare. Tu... sembravi così felice. Sei riuscito ad ottenere i voti più alti della classe. Sei riuscito a realizzare ciò che volevi. Sei riuscito ad essere ammesso a quella scuola, ma... il fatto che non sappiamo se riusciremo a mandartici ci fa stare male, capisci? I nostri genitori non erano sicuri. Pensavano di potercela fare, pensavano di poter risolvere il tutto in poco tempo, per questo abbiamo preferito non dirti niente e fare finta di nulla. Manca ancora qualche mese e magari riusciranno a trovare una soluzione. Dovremmo avere fiducia in loro, ma se non ce la faranno. Ti prego, non farli sentire in colpa. Non è colpa di nostro padre se è stato licenziato. E' l'azienda che ha chiuso"
Yuya si sedette accanto a lui prendendosi la testa tra le mani: troppe informazioni tutte in una volta stavano roteando nel suo cervello.
Licenziato. Soldi. Problemi. Soluzione.
In pratica Shige gli stava dicendo che era quasi impossibile per lui realizzare il suo sogno, nonostante ce l'avesse messa tutta quanta per ottenere dei voti più che brillanti, quasi al pari del fratello maggiore.
"Ho bisogno di tempo per digerire la cosa. Scusami, vorrei rimanere da solo..."
E mentre Shige annuiva, desolato uscendo dalla stanza Yuya si fece ricadere sul letto, la testa in subbuglio.
Ok, se i suoi non avessero trovato una soluzione, l'avrebbe trovata lui: il suo sogno era diventare uno psicologo e c'erano due uniche scuole in grado di dargli la preparazione che gli serviva.
Una, quella in cui era stato ammesso, si trovava in un'altra città, e purtroppo costava parecchio.
L'altra era statale, era nel loro paese, ma purtroppo era prettamente femminile.
Doveva trovare un modo, doveva trovarlo.
Il suo non era un capriccio momentaneo, non voleva andare in quella scuola solo per dimostrare che era bravo quanto il fratello maggiore, non era per quello.
Era il suo sogno, l'aveva desiderato per anni, ed era ormai riuscito quasi ad ottenerlo.
Eppure, quando gli sembrava di aver ormai acchiappato quella stella lontana, essa sembrava essergli sfuggita nuovamente, persa in qualche galassia di meandri sconosciuti.
C'era un'unica possibilità ormai per poter arrivare ad ottenere ciò che voleva, ma non avrebbe voluto considerarla.
Sarebbe stato alquanto umiliante per lui, e soprattutto, non era sicuro che sarebbe riuscito a mentire in quel modo.
Se l'avessero scoperto non osava immaginare ciò che sarebbe successo: magari non sarebbe più stato in grado di essere ammesso in nessuna scuola.
E poi, c'erano anche i problemi legati a quella soluzione, dei problemi così grossi... come avrebbe fatto a metterla in pratica?
Non era così semplice e avrebbe sicuramente dovuto chiedere aiuto a suo fratello.
Già, Shige, che non avrebbe approvato, e forse, non l'avrebbe neppure aiutato.
  
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