Una storia d'amore.

«Andiamo su, che ci perdiamo lo spettacolo!»

La ragazza lo strattona con forza, la delicata mano di lei stretta intorno alla sua in una presa fatale. Quasi lo trascina mentre lui, stanco, le arranca dietro, tentando di tenere il passo lungo la falsa pulizia di quel cinema di periferia.

Non guarda neppure davanti a se, perso com'è nei mondi di cellulosa che sfrecciano ai lati del corridoio, volti noti che li scrutano da sagome di cartone, per sempre immobili nei loro universi paralleli. 

Poi di colpo un profumo, un vago sentore di reale, un puro caso, spalla contro spalla.

Thump. 

La ragazza che ha urtato, minuta e avvolta in vestiti scuri come il denso mascara che porta, si volta, lo sguardo a metà tra il confuso e la sorpresa. Lui la fissa per qualche secondo di troppo, vorrebbe scusarsi, fare qualcosa, ma la sua ragazza, quella che ancora lo trascina giù verso la sala, continua a correre.

Non c'è molto tempo, non ce n'è per scusarsi. Un gesto istintivo: lui allunga la mano verso quella ragazza, quasi a volerle mandare a gesti le parole che non avrebbe detto. Inspiegabilmente lei fa lo stesso.

Dita che si sfiorano. Si toccano.

E due corpi avvinghiati nei bagni sudici del cinema, un lavandino a testimone di una passione dimenticata quanto sbagliata, mentre labbra coperte di rossetto nero incontrano qulle di un ragazzo non più così stanco.

La passione che travolge, che non può fermarsi ad un incontro clandestino tra le croste di vecchi pop corn. Prima le telefonate, poi le scuse per nascondere l'evidente. Inevitabilmente, una coppia si sgretola, lacrime, grida, oggetti lanciati. Ma lui è distante. Lei lo aspetta lontano da lì, lontano dalla sua vecchia vita. Lei, la novità, la passione.

L'amore.

Parole profonde dette sotto una fontana in un giorno grigio, che risplendono più del sole. Carezze, delicate prima, veloci poi, passione che sboccia nei luoghi più impensati, la trasgressione che accompagna gli ex adulteri nella loro storia non più clandestina. 

L'amore quello che brucia, che come una cometa brilla più forte della luna, ma non dura. Poche settimane dopo e la stanchezza torna negli occhi di lui. Lei, invece, non è fatta per i legami. Dev'essere libera, deve vivere di comete, non di strattoni lungo i corridoi del cinema.
 

Così tutto si sfalda, di nuovo, cede il passo alla realtà.
 

La realtà.
 

Sta fissando ancora quegli occhi contornati di mascara, in un sudicio corridoio di un cinema di periferia, strattonato dalla sua ragazza in ansia per il ritardo. L'ultima visione, prima che le tende scarlatte della sala si chiudano davanti a lui, è quella di una ragazza minuta frastornata da uno scontro, la cui vita non toccherà mai più quella di quel ragazzo dagli occhi stanchi. 

 

Strana cosa, i sogni.