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Autore: Romantic_Dreamer    18/01/2013    3 recensioni
Eccomi di nuovo qui con un'altra storia su "Orgoglio e Pregiudizio".
La situazione è sempre presa dal film del 2005 (che ci posso fare, adoro quel film!)
Questa volta la scena è quella della visita di Elizabeth a Netherfield, nel periodo in cui la sorella è malata.
Ovviamente i punto di vista è quello di Darcy.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Bingley, Charles Bingley, Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo qui!
Sono tornata con un’altra one-shot su Orgoglio e pregiudizio.
Questa volta il tema è incentrato su Elizabeth nel periodo in cui Jane è a Netherfield malata.
Il lasso di tempo è abbastanza lungo, perché parte dall’arrivo di Elizabeth a Netherfield fino all’arrivo della madre e delle sorelle.
Il punto di vista è, come al solito, quello di Darcy.
Questa one-shot è ispirata al film girato nel 2005.
Ci vediamo in fondo!
Buona lettura!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Jane Austen. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 

 
 
Una visita inaspettata

 
Si dice che solo quando sei lontano da una persona ne capisci l’importanza.
In questo momento capisco l’importanza del mio caro amico Bingley.
Da quando la signorina Bennet è ospite qui a Netherfield a causa della sua malattia, Charles è sempre con lei e lascia me in compagnia di sua sorella Caroline ed io sono sempre l’oggetto delle attenzioni della mia “cara” amica.
La sua speranza è di suscitare in me con queste attenzioni un minimo interesse che mi indurrebbe poi a sposarla. Niente di più improbabile: non ho mai conosciuto una persona così inconsistente e frivola.
 
In questo momento siamo entrambi seduti al tavolo della colazione. Mentre io leggo la lettera della mia amata sorella che mi è appena arrivata, Caroline commenta ad alta voce una lettera di una sua amica pensando che la stia ascoltando. In realtà non mi è difficile ignorarla. Lo faccio sempre, ma in quest’occasione non avrei mai potuto pensare di dar retta a Caroline invece che alla lettera di mia sorella.
 
All’improvviso entra un servitore che annuncia l’arrivo di una persona.
All’inizio non gli presto molta attenzione, ma quando pronuncia il nome del visitatore inaspettato alzo subito gli occhi verso di lui. Ho sentito male o ha appena annunciato l’arrivo di Elizabeth Bennet?
I miei dubbi svaniscono quando la vedo entrare. Non riesco a staccarle gli occhi di dosso. Malgrado il vestito infangato ha un aspetto stupendo con quei suoi grandi occhi lucidi e splendenti e le gote arrossate. Forse ho sbagliato a definirla “passabile” il giorno del nostro primo incontro.
Mi riscuoto e ricordo che la buona educazione, momentaneamente dimenticata, mi impone di alzarmi all’entrata di una signora.
Un po’ in ritardo mi alzo e mi inchino e quel momento quasi perfetto (quasi per via della presenza della signorina Bingley) viene guastato proprio dall’intervento di quest’ultima che con la sua voce a dir poco fastidiosa chiede ad Elizabeth se sia arrivata a piedi fino a Netherfield.
La sua risposta affermativa non fa altro che confermare quello che già pensavo di lei: è una ragazza intraprendente che a quanto pare ama moltissimo la sorella, dato che chiede immediatamente dove sia Jane. Io rispondo subito, forse un po’ troppo presto, che è al piano di sopra. La mia rapidità nel rispondere la lascia spiazzata, tanto che tarda qualche secondo a ringraziare. Dopo essersi ripresa si inchina rispettosamente e si avvia al piano di sopra.
Io la seguo con lo sguardo e, rapito dalla sua figura, sento a malapena Caroline commentare quanto il suo aspetto sia medievale con sei dita di fango sull’orlo del suo abito.
 
Mentre Elizabeth è al piano di sopra a far compagnia alla sorella io comincio a rispondere alla lettera di Georgiana, purtroppo in compagnia della signorina Bingley che non fa altro che parlare di cose frivole di cui a me non interessa assolutamente niente.
Intanto Bingley fa ritorno dal farmacista dove ha comprato delle medicine per Jane e va subito nella camera della malata per assicurarsi che stia bene.
 
Nel pomeriggio viene a raggiungerci Elizabeth in salotto e ognuno comincia a fare qualcosa: Bingley si rilassa sul divano, la signorina Bingley passeggia per la stanza, Elizabeth legge un libro, mentre io continuo a scrivere la lettera a mia sorella. Spero che, dato che non siamo soli, Caroline si trattenga dal riservarmi attenzioni particolari, ma le mie speranze vengono deluse perché inizia a commentare il mio modo di scrivere sostenendo che sia troppo veloce.
Al mio ribattere dicendo che scrivo piuttosto lentamente cambia argomento e parla della quantità delle lettere che scrivo e mi chiede di scrivere a Georgiana che è impaziente di vederla poiché la adora ed è rapita dal suo modo di decorare i tavoli.
A questo punto Charles, fortunatamente, si intromette nella conversazione sostenendo che le giovani donne si impegnano molto nella loro istruzione. Alla richiesta di spiegazioni da parte di sua sorella, dice che ogni donna decora, dipinge, suona il pianoforte e ricama cuscini, ma non si parla mai di una di loro menzionando la sua istruzione.
Allora io ribatto che tra le mie conoscenze non ci sono più di sei donne veramente bene istruite. Caroline è d’accordo con me, ma non penso che intendiamo la stessa cosa per “donna istruita”. Elizabeth, sorpresa, deduce che il mio ideale di donna istruita comprende molte qualità. La mia risposta è affermativa e Caroline, pensando che intendessimo le stesse cose, inizia ad elencare una serie infinita di qualità che, secondo il suo parere, deve avere una donna per essere considerata tale.
Elizabeth mi sorprende dicendo che una donna deve essere terrificante se ha tutte quelle “qualità” messe insieme. 
Caroline, punta sul vivo, le chiede di fare un giro nella stanza e, quando la signorina Bennet si alza la prende sottobraccio. Un gesto che a molti può sembrare amichevole, ma io non posso fare a meno di notare che Caroline le sfiora la mano e sorride compiaciuta quando scopre che è più ruvida della sua dato che, non essendo molto ricchi, i Bennet dovevano occuparsi di molte cose da soli.
 
Dopo aver camminato un po’, la signorina Bingley mi chiede se non abbia voglia di unirmi a loro. Io mi giustifico dicendo che possono avere solo due motivi per passeggiare e che io interferirei con entrambi. Alle insistenti richieste di Caroline di spiegare il significato delle mie parole dico che potrebbero avere dei segreti di cui discutere, oppure sono consapevoli di risaltare le loro figure camminando e dichiaro che nel primo caso sarei di troppo e che nel secondo ho una visuale migliore dallo scrittoio.
 
A un certo punto Elizabeth si avvicina a me e mi chiede se non sono troppo orgoglioso e se considero l’orgoglio un difetto o una virtù.
Io dichiaro che per me è difficile perdonare le follie, i vizi degli altri e le offese e che la mia stima una volta persa è persa per sempre.
Elizabeth, con rammarico, dice di non potermi stuzzicare su quell’argomento e questo le dispiace perché le piace molto ridere.
Caroline, con l’intento di provocarla, fa un commento sul fatto che crede che questa sia una caratteristica di famiglia.
Elizabeth, sorridendo per la provocazione, torna a sedersi al divano e io cerco di riprendere a scrivere la lettera, ma senza successo. La mia testa, infatti è altrove e riesco a pensare lucidamente solo quando un servitore annuncia l’arrivo della signora Bennet e delle altre tre figlie.
 
 

 
Mio angolino
* me entra silenziosa come un ninja *
Ok. Credo che sia noioso dall’inizio alla fine.
Com’è complicata la mente di Darcy!
Forse qualcuno se n’è già accorto, ma ho cambiato un paio di cose rispetto alla storia originale. Innanzitutto ho trasmesso il mio odio per Caroline a Darcy. Lui è un gentiluomo, non penserebbe mai cose del genere, per cui quelli su Caroline sono tutti pensieri miei XD.
Poi ho fatto in modo che Darcy si rendesse conto di essere innamorato di Elizabeth già dal loro primo incontro. Non voglio togliere nulla alla zia Jane, ma secondo me sarebbe dovuta andare così.
Spero di non avervi annoiato troppo.
Grazie a chi è arrivato fin qui!
Alla prossima!
(Le recensioni sono sempre ben accette, anche quelle critiche, e penso di meritarmele.
  
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