Sono seduto alla mia scrivania, cerco di concentrarmi ma non ci riesco… cosa dirò alla mia famiglia? cosa posso fare?. I miei pensieri sono interrotti quando sento qualcuno che bussa alla porta – Avanti – urlo, forse un po’ troppo forte - Papà sono io, la mamma mi ha detto di dirti che la cena è pronta – mi dice Emma, mia figlia – Arrivo subito tesoro, tempo di una telefonata e scendo. Ho bisogno di sapere, sapere se dal mio primo grande amore è davvero nato mio figlio. Compongo il numero di un investigatore privato, mi hanno detto che è in grado di fare miracoli.
 – Pronto sono Mr Johnson come posso esserle utile? – Salve sono Carter Matthew avrei un caso della massima importanza da sottoporle e vorrei chiederle un appuntamento – Ma certo Mr Matthew domani mattina alle nove va bene per Lei? – Si è perfetto – Bene allora ci vedremo domani buonasera Mr Matthew – Grazie e buonasera anche a Lei – spengo il telefono e dopo aver fatto un sospiro liberatorio, mi dirigo a passi veloce verso la sala da pranzo.
Finita la cena decidiamo di guardare un film tutti assieme, le immagini che la televisione riproduce non riescono ad attirare la mia attenzione, - Non mi sento bene vado a stendermi, buonanotte – mi alzo dal divano, vedo lo sguardo stupito di mia moglie e di mia figlia… non vado mai a letto così presto – Tutto bene tesoro -  mi chiede mia moglie posando la sua mano sulla mia fronte – Sono solo stanco, non ho dormito molto la notte scorsa non ti preoccupare – mi chino e le porgo un delicato bacio sulle labbra – Vi prego se dovete amoreggiare andate nella vostra stanza – dice mia figlia alzando gli occhi al cielo, le sorrido e mi avvio verso la camera da letto.
 
Suono alla porta, mi apre una giovane ragazza con capelli corti e scuri che indossa un abito e delle scarpe con un tacco talmente alto che mi chiedo come sia possibile che non sia ancora caduta per terra. – Mr Johnson la riceverà a minuti, nell’attesa gradisce qualcosa? -  Un bicchiere d’acqua per favora – Arriva subito signore, si accomodi pure -. Mi siedo nel divanetto di pelle nera e dopo pochi minuti la ragazza è di ritorno con il mio bicchiere d’acqua. Devo rimanere calmo, non devo agitarmi. La porta che ho di fronte si apre e vedo un uomo alto, avrà la mia età più o meno – Mr Matthew immagino, la prego si accomodi – mi alzo e mi dirigo nel suo studio. E’ piccolo ma molto accogliente. Sembra stano ma quel posto mi fa stare un po’ meglio. – La prego si sieda – mi mostra la sedia che si trova davanti alla sua scrivania. Mi siedo – allora come posso esserle utile Mr Matthew? - Vede è una storia molto lunga e non so proprio da dove cominciare – dico guardandomi le mani –  non ho fretta e per poterla aiutare ho bisogno di avere più informazioni possibili -. Faccio un gran sospiro e inizio a parlare –Era l’estate del 1982. Mi trovavo a Detroit, ero andato a far visita a mia nonna. Ero molto legato a lei e in quell’anno aveva subito un intervento chirurgico ed avevo deciso di passare tutta l’estate li. Mia nonna aveva assunto delle domestiche e una di loro mi rubò il cuore. Si chiamava Ella, era bellissima alta, capelli lungo e castani e dolcissima. Passammo un periodo fantastico finche, la nostra storia non fu scoperta da mia madre. Ancora ricordo la sua voce disperata mentre mi avviavo verso l’aeroporto, la sentivo piangere e gridare il mio nome. Quella fu l’ultima volta che la vidi. Non si parlo più di lei fino ad un mese fa. Sul letto di morte mia madre mi confido che da quella relazione era nato un bambino, mio figlio. Vorrei trovarlo – la mia voce è bassa e le ultime parole si sentono a malapena. – Bene Mr Matthew ora le farò delle domande per saperne di più – .