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Autore: Claire_spn    18/01/2013    1 recensioni
"E' solo per salvare Sam." ammise prima che io aggiungessi qualunque domanda.
Genere: Sovrannaturale, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Un anno. 365 giorni erano passati da quel giorno in cui lui, Dean Winchester, disse il suo "sì" a Lucifero; e il giorno in cui tornò a casa per dirmelo, me lo ricordo bene. Entrò dalla porta "E' solo per salvare Sam." ammise prima che io aggiungessi qualunque domanda. Ma non aveva bisogno di altre spiegazioni, forse vivrere con cacciatori mi aveva insegnato tante, troppe cose. Non dissi nulla, lo fissai per dieci minuti, senza fiatare e lui fece lo stesso. Nessuno aveva il coraggio di dire la sua, fin quando non entrò Bobby che con il suo "idiota" ruppe il silenzio di quella stanza fredda e inscurita da quel velo di tristezza che era sceso sia su me, che su Dean. "Bobby, sai che l'ho fatto solo per Sam. Non posso vivere senza mio fratello." ammise quasi urlandogli contro. "E non pensi a lei?" disse Bobby, indicandomi.  Non avevo nemmeno la forza di controbbattere o rispondere. Volevo solo immaginare che tutto ciò fosse solo un incubo dal quale mi sarei svegliata nel giro di due minuti. Nessuno disse più nulla. Non avevo neanche più fame, sebbene fosse ora di cena. "Non dici nulla da due ore..."  non risposi. Cosa avrei dovuto dire? Era suo fratello, l'avrei fatto anche io  per il mio. Passammo la notte insonne a cercare in tutti i modi di trovare una via d'uscita, d'altronde avevamo un anno di tempo, qualcosa ce la saremmo inventata, prima o poi. Anche con l'aiuto di Bobby e Sam, che stava riprendendosi dopo il "viaggetto dall'altra parte".  Voleva che dopo la sua morte, il mio cognome fosse già "Winchester." e così fu. Tutto fatto alla svelta, senza nemmeno avvisare nessuno. Solo noi, Sam e Bobby. Più passavano i giorni, più non riuscivamo a prendere atto di quello che da lì a poco sarebbe successo. Nessuno di noi voleva e poteva crederci fino a quando quel giorno non arrivò. 


6-06-2006- "I'm wanted, dead or alive."

La parola "dormire" quel giorno, non aveva significato né per me, né per lui. Avevamo passato la notte a guardarci e non dire nulla, come l'anno scorso con la differenza che mancavano solo 24 ore ed io ero una Winchester a tutti gli effetti. Organizzavamo il piano per uccidere lei, la causa di tutti i mali. Lilith. Era tutto perfetto, o quasi. Sapevamo dove si trovava grazie a Ruby, la nuova amichetta del cuore di Sammy. Dean si addormentò per un po' fin quando un incubo, l'ennessimo, non lo svegliò. "Sono qui, sei qui." gli ripetevo per calmarlo, ma funzionava poco. Arrivò la sera. Tutto era pronto per il nostro piano, caricammo tutto nella solita Impala e andammo verso quella casa dove si trovava Lilith, usando il tramite di una bambina. Lasciammo parlare la radio, erano le dieci di sera, in due ore tutto sarebbe finito e non avevo il coraggio di dire nulla. E nemmeno Dean, Bobby o Sammy a quianto pare. Le ruote correvano sull'asfalto grigio dell'autostrada, una canzone che ricorderò per sempre più di ogni altra sensazione di quel giorno, ruppe il silenzio incessante di quella Chervolet Chevy Impala del 1967 contrastado dal dimenarsi delle nostre anime come demoni sotto esorcismo. "Dai, è così che voglio morire."   con Bon Jovi? Saranno state le visioni degli hellhounds o chissà cosa a fargli avere questa idea, ma lo appoggiavo. Intonammo tutti "Dead or Alive." che era più o meno azzeccata per quella situazione. Arrivammo davanti casa di Lilith, l'orologio segna le undici. Gli altri scesero, io e Dean no. Restammo lì a fare il discorso più filosofico e profondo che Audrey e Dean Winchester abbiano mai prodotto nel corso della loro vita.  "Tu non verrai con me, lì dentro." cominciò. "Non voglio che tu veda me mentre gli hellounds portano via la carne dalle mie ossa. Non voglio che tu veda la mia anima uscire da me e scendere giù. Voglio che tu mi ricordi così, per come sono adesso. Il tuo solito uomo che hai sempre amato."  Era buio, ma riuscivo a vedere il verde dei suoi occhi, aumentare d'intensita mentre gli occhi diventavano rossi e gonfi per le lacrime che cercava di trattenere. "No." risposi io "Io sarò lì, ad uccidere quella figlia di puttana, insieme. Come è giusto che sia. Come ci siamo promessi quel giorno. Sempre insieme, fino alla fine."   "mi dispiace Audrey, non posso farti questo."  disse ammanettandomi al volante dell'auto. "Dean.."  chiusi gli occhi "Non dire nulla. Ricorda queste parole." mi prese la mano libera e se la mise sul cuore "Tu sei sempre stata qui, e lo sarai anche mentre sarò lì, fino alla fine di questa Terra. Io ti amo, Audrey."  non riuscì a dire nulla, ritrovandomi le sue labbra sulle mie. Fossero state circostanze diverse sono sicura che Bobby o Sammy ci avrebbero rimproverato con un loro "avete finito, piccioncini?" ma quella sera, nessuno ebbe il coraggio di interrompere l'ultimo addio.  Scese anche lui, le 11 e 15. Mentre i 3 lì dentro combinavano chissà cosa, io cercavo in tutti i modi di liberarmi. Era tutto troppo tranquillo, fin quando un demone non sbucò fuori dal sedile posteriore. Per fortuna ero preparata e con un po' di sale e l'esorcismo detto alla svelta, riuscii a ucciderlo. Erano le 11:58, riuscii a liberarmi. Corsi subito dentro quella casa. Spalancai la porta e corsi verso la stanza da pranzo, dove erano loro. L'orologio segnava le 12. "Audrey, esci subito!" urlò mentre il primo hellhoud gli si buttava addosso. "No." dissi inginocchiandomi accanto a lui e tenendolo per una mano "Fino alla fine. E questa è la fine."  
 
  
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