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Autore: ShesMarti    19/01/2013    7 recensioni
"Ti mando un abbraccio, e immaginati anche questo. Immaginati il mio profumo, il battito del cuore, le lacrime tempestive sul mio viso. Immaginati tutto e rifletti. Come ti senti? Dunque, adesso, come stai?"
Da una lettera può nascere un amore? Un' immensa passione? Un sentimento ricambiato?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                             PROLOGO

Janelle’s  18 gennaio 2013

E quando mi sembrava di perdere la speranza, allora mi rivolgevo al cielo. Quella sera, qualcuno mi ascoltò e una stella cadente s’imbatté nell’infinità. La osservai per un istante interminabile, poi spinta dalla gioia, chiusi gli occhi. Dovevo esprimere il desiderio prima che la scia di magia scomparisse.
- trovami – urlai.
Al riaprire gli occhi tutto sembrava uguale, con la piccola differenza che in cielo giaceva una stella in meno e che quest’ultima era partita per un viaggio, un viaggio lunghissimo, che avrebbe portato la mia voce al ragazzo della mia vita, Justin Bieber.


Justin’s , 18 gennaio 2013
 
Ormai era diventata un’ abitudine, leggere tutte le lettere che mi inviavano le mie fans. O almeno, quelle che arrivavano a destinazione. Ma quella sera, prima di addormentarmi, mi capitò fra le mani una lettera diversa dalle altre. Sulla busta bianca giaceva solo l’indirizzo della casa dei miei nonni, a Stratford, non compariva nessun recapito della presunta scrittrice, della presunta belieber. Come se questa fosse già a conoscenza del fatto che la lettera mi sarebbe arrivata e che non avrebbe fatto altrimenti, perché per lei doveva arrivare, e su questo non si poteva discutere. Prima di aprirla, la guardai per qualche secondo, la strinsi fra le dita, come se già sapessi che conteneva qualcosa di speciale. Nessun cuore, nessuna faccina sorridente, nessun ricamo. Inchiostro nero su carta bianca. Niente di più vero e ufficiale. Nessuna lettera in maiuscolo, nessuna parola calcata, sottolineata, scritta diversamente dalle altre. Erano tutte uguali. Il mio sguardo rotolò improvvisamente sul titolo. E subito dopo si lasciò trasportare dalle parole che aspettavo di sentirmi dire da un po’, inconsciamente, sempre in attesa di quelle, e solo di quelle.
 
“                                                                                                Le parole che non ti ho mai detto.

Mi sembrava banale iniziare la mia lettera con un –caro Justin, come stai?-. Non mi risponderai, quindi, non potrò sapere come stai, ma in qualunque caso spero tu stia bene. Perché ho deciso di scriverti? E’ tre anni che ci provo, che butto giù qualcosa, e fidati, credo di aver sprecato una marea di fogli solo per te. Lettere lasciate a metà, emozioni mai concluse, qualcosa di incompleto. Non so cosa sia successo, però una mattina mi sono svegliata e ho detto “oggi gli scrivo una lettera”, e l’ho detto come se fosse una cosa naturale, come se tu fossi un mio caro amico, come se ti dovessi invitare a vedere uno di quei film romantici e strappalacrime in uno dei più bei cinema di New York. L’ho pensato, e per un secondo mi è sembrato quasi che tu m’ appartenessi, come se non ci fosse niente di più giusto a incidere quello che aspettavo di dirti da una vita. Una vita perché anche prima del tuo arrivo, io già sapevo che dovevi arrivare, per salvarmi. Non conoscevo il tuo nome, il tuo viso e la tua voce, ma sapevo che un giorno sarebbe venuto qualcuno per salvarmi. E infatti, come previsto, sei arrivato tu. E quindi,  le parole che non ti ho mai detto, e che aspetto di dirti da una vita sono queste, sono troppe, forse infinite, e spero tu abbia da dedicare a me almeno un quarto del tempo che ho sempre dedicato io a fantasticare su di te.  
Dovunque tu sia in questo momento, io provo ad immaginarti su una spiaggia deserta, di notte, fa caldo, e il vento si porta via il tuo profumo, spero che le mie parole ti arrivino forti proprio come sono partite da me. Prova ad immaginarti il suono della mia voce, il mio nome, il mio viso, i miei capelli. Sono lì accanto a te, siamo soli, non c’è nessun altro. Allora, li hai chiusi questi occhi? Hai immaginato tutto per bene? Dunque, io inizierei a parlare e ti direi che sei sempre stato tu e che tutto è sempre stato per causa tua. Il mio non riuscire ad amare completamente, la mia voglia di sentirmi abbastanza, abbastanza.. l’ho ripetuto troppe volte. Abbastanza, ma per chi? Ti direi che vorrei sentirmi abbastanza per te. Ti direi che ti ho sempre amato, fin dal primo momento in cui ti ho visto. E te lo direi con difficoltà, perché non è semplice dire cose del genere, ad alta voce. Ma tanto nessuno potrebbe sentirci, su quella spiaggia. Allora ti guarderei, e te lo urlerei, che ti amo, e ti ringrazierei per essere sempre stato al mio fianco. Tu sorrideresti. E io ti direi che mi piace come sei vestito, ti direi che sento il tuo profumo, e che me lo immaginavo diverso. Ti direi che dal vivo sei più bello. E in quel caldo inizierei  a sentire freddo, e di conseguenza sentiresti freddo anche tu. L’emozione? Non lo so, non so cosa giocherebbe in quel momento, credo tutto. Emozione, paura, angoscia, ansia, timore, realizzazione, ..  Chiudi gli occhi, un’ ultima volta. Sono lì con te, allora, mi senti? Io lo so adesso, dove sei, io lo so. Perché ci sono anche io. E sono sempre lì. Proprio con te. Accanto a te. Anzi, puoi tenermi dove vuoi. In tasca, nel portafoglio, sotto il cappello.. io vorrei giacere nel tuo cuore. So che stai leggendo questa lettera sdraiato nel tuo letto, so che ti piace farlo prima di addormentarti, e quindi so che lì è quasi notte. So che non indossi il pigiama, ma sei con una canottiera e con un paio di boxer. So che adesso sei perplesso, so che ti stai chiedendo come io faccia a sapere queste cose. E forse adesso stai sorridendo, ma continui a chiederti se io sia un’ indovina o una pazza. Io ti dico che non sono né una né l’altra, ti dico che so perfino com’è arredata la tua camera, lì dai tuoi nonni. So che tutte le lettere arrivano lì, e so che in camera ci sono tanti trofei. So che ti manca giocare ad Hockey, so che ti manca la tua infanzia, so che ti mancano i tuoi amici, ma so che anche che non rimpiangi niente di tutto quello che ti è successo. So un sacco di cose su di te, so che ti piace il colore viola, so che ti piace portare i calzini fino al ginocchio, so che ti piacciono i colori accesi, e che non ti piace il gelato quando si scioglie troppo nella vaschetta, so che ami dormire e svegliarti tardi, so che ti piace passare il tempo con le tue fans, so che ti piace far piangere le persone, di felicità, anche se lo neghi sempre, so, so, so, so, .. e tu quante cose non sai di me.
Ti posso solo dire che, “tutto ciò che possiedo profuma di te”. E quindi puoi immaginare le cose che non sai di me. Non sai i miei progetti, le mie ambizioni, le mie passioni, puoi indovinare cosa voglio, cosa desidero e cosa sogno. Puoi capire che se mai potessi scegliere, sceglierei sempre e comunque te. Che sei la soluzione a tutti i miei mali.  E adesso, proprio come ho iniziato questa lettera, la concludo. Non pensare che le cose che ho da dirti siano finite, cerco solo di risparmiarle per un futuro, per un nostro “faccia a faccia”.
Ti mando un abbraccio, e immaginati anche questo. Immaginati il mio profumo, il battito del cuore, le lacrime tempestive sul mio viso. Immaginati tutto e rifletti. Come ti senti? Dunque, adesso, come stai? Cavolo, ho sbagliato, ancora una volta, non puoi rispondermi. Ma so che stai bene, adesso lo so, perché un sorriso è sul tuo viso, e finché sorridi, tutto va bene.
                                                                                                                                                 Anonimo”

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Ciao ragazze, questo è il prologo della storia, la prefazione, da dove tutto ha inizio, da dove tutto parte. 
Spero vi sia piaciuto e vi abbia intrigate particolarmente, se sì, o no, fatemi un cenno!
:) la vostra Marti 

  
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