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Autore: DarkRose86    08/08/2007    7 recensioni
- Matt, ti piacciono proprio quei videogiochi, eh? -
Tu mi piaci molto di più, Mello...
- Già. -
- Come a me piace la cioccolata. -
Niente può essere dolce e attraente come te, nè un videogioco, nè una barretta di cioccolato.
.Matt X Mello.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccola qua, la mia nuova One-Shot sui miei due angeli... che dire, di nuovo un'ispirazione improvvisa, un'illuminazione, una magia. E questa è una favola: la LORO favola. Dedicata a Matt & Mello, e ai miei lettori, con tutto il cuore. Colgo l'occasione per avvisarvi che sono senza internet e sto pubblicando dal pc di una mia amica, non so quando tornerò. Spero presto! T_T Vi adoro tutti!  Buona lettura, e commentate please! :*



A volte la vita sembra somigliare ad un racconto fantastico, di quelli che da piccoli, i nostri genitori ci leggevano per farci addormentare, e vagare poi nell'intricato mondo dei sogni. Maghi e cavalieri, principesse e stregoni, eroi dai poteri eccezionali; storie che sapevano appassionare e trasportarci via con loro. La nostra vita è un pò così: sono qui per raccontarvi la storia di un angelo. Una creatura priva di magici poteri, una splendida realtà; non è fantasia, è colui che rende la mia esistenza una bellissima e appassionante favola.

Our Fairy Tale

Ricordo bene quando lo incontrai: era un freddo pomeriggio d'autunno, e ci avevano annunciato l'arrivo di un nuovo compagno, alla Wammy's House, l'orfanotrofio dove sono cresciuto; sono sempre stato un tipo abbastanza solitario, ma ero comunque curioso di conoscere il nuovo arrivato. Usciì in cortile e potei scorgere, tra le decine di facce conosciute, una creatura che pareva talmente delicata da rischiare di rompersi, sotto quel vento gelido: i suoi capelli erano biondi e ondeggiavano ad ogni suo passo, quegli occhi grandi possedevano un fascino particolare, me ne accorsi quando, involontariamente, si voltò verso di me. E in quel momento, capiì che io e lui saremmo andati d'accordo, senza ombra di dubbio. Lessi malinconia e tristezza nel suo sguardo, sentimenti che accompagnavano anche me, ogni giorno; ci somigliavamo. Ebbi la sensazione di conoscerlo da sempre, nonostante non l'avessi mai visto prima di allora; somigliava all'angelo che vegliava sul mio sonno quando ancora i miei genitori non mi avevano abbandonato per sempre, lui era sul muro, incorniciato d'argento, e ogni notte mi guardava, e teneva lontane le paure e le preoccupazioni. Chissà dov'era andato a finire... forse si trattava proprio di lui, magari quel dipinto aveva preso vita ed era tornato da me. Stupidi pensieri che attanagliavano la fragile e influenzabile mente di un ragazzino che si trovava, in quel magico momento, di fronte ad una creatura superiore.

- Ciao, ben arrivato, io... mi chiamo Matt. Piacere di conoscerti... - ricordo che gli dissi proprio così. E lui mi guardò per lunghi secondi, per poi porgermi la mano; quando la toccai, mi meravigliai di quanto fosse calda. Così tanto che quel calore penetrò dritto nel mio cuore, e se ne impossessò all'istante.
- Piacere mio, puoi chiamarmi Mello. - sorrise, mostrandomi un'espressione che avrebbe intenerito chiunque. E io me ne innamorai.


Fable I - Hero

Mello era disteso sul suo letto a leggere un libro di storia, mentre io mi divertivo con il mio adorato videogame, stando seduto accanto a lui per non perdermi neanche una sfumatura del suo regolare respiro che regalava vita anche a me, mi donava la gioia e la forza per andare avanti. Lui non aveva neanche idea di quanto lo amassi; dedicavo a lui ogni secondo, ogni alito di vita, senza pretendere nulla in cambio, semplicemente sperando che il mio amore prima o poi riuscisse a raggiungere il suo cuore, che pareva rifiutasse di aprirsi e di accettare il mio sentimento, quasi come se avesse paura di ricevere delusioni. Probabilmente aveva sofferto molto, nonostante fosse così giovane; promisi più volte a me stesso che l'avrei aiutato a superare le paure, a dimenticare per quanto possibile i ricordi che lo facevano stare male. Avrei fatto qualsiasi cosa per vederlo sorridere sempre, da mattina a sera, per poter godere di quel calore che sapeva infondere in chi gli stava di fronte, ogni volta che mostrava il suo tenero sorriso. Ma c'era anche un'altra cosa, per cui ogni tanto mi maledivo: volevo che quella splendida espressione fosse rivolta sempre e solo a me. Ero davvero un egoista, ma ero anche certo di poter più vivere, ormai, se mi avessero privato di quell'immagine che riempiva le mie altrimenti tediose giornate. Spesso lo immaginavo come colui che era venuto a salvarmi dalla solitudine, e allora mandavo al diavolo i miei videogiochi, avendo lì accanto a me un eroe in carne ed ossa; e lui mi guardava, felice che per un pò avessi deciso di staccare gli occhi da quello schermo, e mi fossi voltato verso di lui, deciso a leggere quel libro in sua compagnia. Era bello vedere come una così piccola cosa riuscisse a renderlo felice; una semplice attenzione, un sorriso, il mio corpo che si avvicinava.
- Matt, ti piacciono proprio quei videogiochi, eh? -

Tu mi piaci molto di più, Mello...

- Già. -
- Come a me piace la cioccolata. -

Niente può essere dolce e attraente come te, nè un videogioco, nè una barretta di cioccolato.

- Già -
- Ne vuoi un pò? -
mi chiese, porgendomi il suo cibo preferito.
- Davvero posso? Credevo ne fossi geloso. -
- Certo che puoi. Sono più geloso di te, che del cioccolato. -
I miei occhi incontrarono i suoi; mi chiesi se stessi sognando, non credevo fosse possibile che un giorno lui mi avrebbe rivolto una frase come quella.

Sono più geloso di te...
di te...

L'innocenza con la quale aveva pronunciato quella frase mi colpì profondamente, tanto da non resistere alla tentazione di stringerlo forte tra le mie braccia. Lo feci; e lui ricambiò l'abbraccio, portandomi dritto in Paradiso, e regalandomi un'emozione unica, qualcosa di indescrivibile, che andava oltre l'umana comprensione.
Il mio eroe aveva salvato la mia anima, senza far uso di strani poteri, semplicemente specchiandosi dei miei occhi e posando le sue labbra sulle mie; e, in quel momento, m'illusi che saremmo stati insieme per sempre.


Fable II - Farewell

Era passato qualche anno, da quando lo avevo incontrato per la prima volta, ma non ricordo esattamente quanti; erano passati talmente veloci, tra litigi a causa dell'ossessione di Mello di voler battere a tutti i costi Near, il numero uno dell'istituto, e innocenti riappacificazioni, che non mi ero reso conto dello scorrere del tempo che aveva consolidato il nostro rapporto, anche se Mello non mi aveva mai detto di essere innamorato di me, mentre io gli avevo rivolto più di una volta la frase ti amo. Ma ero comunque felice, ogni giorno potevo stare accanto a lui, e questo bastava a farmi sentire vivo, e realizzato. Sì, ero felice, fino a quel giorno, almeno: il giorno in cui ricevemmo la triste notizia della morte di L, un grande detective anche lui cresciuto nel nostro stesso orfanotrofio, colui che avrebbe dovuto scegliere fra Mello e Near il suo successore; ma era morto prima di poterlo fare, ucciso mentre indagava sul caso di Kira, un pericoloso killer che era riuscito a dividere la popolazione mondiale in due fazioni: coloro che lo consideravano un Dio, e quelli che volevano catturarlo e punirlo per i crimini commessi. Mello non era riuscito ad accettare la scomparsa di colui che ammirava più di chiunque altro, così decise di andarsene, lasciando a Near il posto di successore; non intendeva lavorare assieme a lui, non sopportava neanche di essere messo al suo stesso piano. LUI doveva essere superiore.

- Mello... -
non volevo piangere, volevo mostrarmi forte.
- ... Mello, non andare via... -
lo supplicai, mentre preparava la sua valigia.
- Matt... -
mi guardò.
- ... perdonami. -
 
Chiedimi di venire con te, ti prego.

Si avvicinò e mi abbracciò forte. Anche se se ne fosse andato sul serio senza il sottoscritto, non avrei mai potuto odiarlo, e anche lui lo sapeva benissimo; avevo dedicato a lui la mia vita e avrei continuato a farlo, anche se lui fosse fuggito via lontano. L'avrei ritrovato prima o poi.

- Matt... perdonami... io devo andarmene da qui... -
- Mello... -
una lacrima rigò la mia guancia, non potevo più trattenermi.
- ... io ti amo... -
- Lo so... -
Lo sapeva; e io sapevo che non mi avrebbe chiesto di seguirlo, era troppo orgoglioso per ammettere di aver paura di rimanere solo.
Indossò una candida giacca bianca, ripose in tasca un pò di denaro, poi mi prese la mano.

Dimmi che mi porterai con te...

Sulla soglia di quel grande portone, strinse più forte la mia mano, poi se la portò al volto e la baciò dolcemente, bagnandola con una calda lacrima.
- Addio, Matt... -
E lo guardai allontanarsi, una piccola figura che si perdeva nel paesaggio, e lentamente scompariva all'orizzonte; dietro di me c'era Near, e anche lui osservava Mello andarsene via, e in quel momento ebbi l'impulso di scaricare la mia rabbia su di lui. In fondo, pensai che era anche colpa sua: era lui il suo eterno rivale, colui contro il quale voleva vincere a ogni costo. Ma subito dopo tornai in me e abbandonai l'immagine del mio angelo che si allontanava, e mi chiusi in camera per giorni, pensando a lui e immaginandolo di fronte a me, sorridente, come se non fosse cambiato niente.


Fable III - Revival

Quanti anni passati in solitudine, accompagnato solo dal suo ricordo, sempre vivo nella mia mente, e la speranza di poterlo rivedere, un giorno. Spesso mi soffermavo a guardare il cielo e allora ripensavo a quando giocavamo in quel grande prato i pomeriggi d'estate, insieme, felici; poi tornavo alla realtà ed ero da solo, ma ormai non avevo più lacrime da versare. Le poche che mi erano rimaste a disposizione, intendevo versarle quando l'avrei potuto stringere di nuovo fra le braccia; volevo scoppiare in un liberatorio pianto di gioia.
  Poi, un giorno, non ricordo neanche esattamente come successe, ma potei di nuovo ammirare il suo sguardo, sul volto che non era più lo stesso di quando mi aveva detto addio; il suo viso portava i segni di chi ha visto la morte in faccia, ma per me era sempre la più bella creatura esistente.

Perdonami Matt...

- Non fa niente, Mello, non fa niente. Sono felice di vedere che stai bene... -
lo strinsi forte tra le braccia. Non ho bisogno di spendere parole circa come lo ritrovai; la cosa importante è che quel giorno lo abbracciai forte come non mai, e mi promisi che non avrei più permesso che rimanesse da solo.
- Mi sei mancato... Matt... -
- Mai quanto tu sei mancato a me. -
- Vogliamo scommettere? -
- Mello, io vivo di te. Starti lontano... è stato come morire più e più volte. Morivo ogni dannato giorno, una tortura terribile... -
- Perdonami... -
- Ma non è colpa tua; sono io che sono dipendente... da te. -
- Oltre che dalle sigarette, eh? -
chiese ironico, riferendosi al posacenere sul tavolino accanto a noi, stracolmo di mozziconi di sigaretta.
Lacrime di gioia sul mio volto.
- Ti amo, Mello. -
gli sussurrai, posando poi le labbra sulle sue; erano morbide come una volta, non era cambiato, era sempre il mio angelo, era tornato da me.
Come nei lieto fine delle più belle favole per bambini.


Fable IV - Sin

Da quel giorno, abitavamo insieme, facevamo tutto insieme, perfino dormire. In fondo, quel monolocale ospitava a fatica due persone, per cui dovevamo adeguarci, in qualche modo; ma, nonostante abitare lì fosse scomodo, noi stavamo bene, incredibilmente bene. Come non eravamo mai stati in vita nostra. Anche se Mello era ancora ossessionato dall'idea di catturare Kira, ma potevo capire il suo stato d'animo, per cui lo appoggiavo in qualsiasi cosa facesse, in modo da non farlo sentire solo, e per fargli capire che l'avrei aiutato a qualunque costo, in qualsiasi impresa. E lui mi ringraziava dandomi l'amore che sempre avevo desiderato, sapendo che quello bastava, per rendermi la persona più felice del mondo.

Una mattina, mi capitò di svegliarmi molto presto,credo fossero le 6:00 circa. Dalla finestra filtravano i raggi del sole che segnavano l'alba di un nuovo giorno, il più felice della mia vita. Guardai Mello, che dormiva tranquillamente accanto a me, e gli accarezzai dolcemente i capelli, beandomi di quella splendida visione, talmente bella da sembrare un'illusione, un miraggio, una magia. Posai piano le mie labbra sulle sue, cercando di non disturbare il suo sonno, ma Mello si svegliò e si specchiò nei miei occhi che lo osservavano rapiti; allora approfondì il bacio, abbracciandomi forte e portandomi sopra di lui. Pregando che il tempo si fermasse in quello splendido momento, lo baciai appassionatamente, accarezzando la sua candida pelle.

- Mmh... Mello... -
ansimai, quando si staccò dalle mie labbra, e posò le sue sul mio collo, tempestandolo di dolci baci.

Mi fai impazzire...

- Matt... -
sussurrò al mio orecchiò, mentre mi spogliava lentamente.
- Sei... sicuro? -
chiesi, accarezzandogli la guancia. Lui annuì, e mi baciò di nuovo.
- Mi sei mancato... Matt... -

Seguendo i nostri istinti e i nostri desideri, facemmo l'amore sul quel piccolo letto, coronando finalmente il nostro sogno: diventare una cosa sola, col corpo e con l'anima.
Avevamo commesso un peccato?
Forse.
Ma, in fondo, peccare è nella natura umana.
E, nei giorni a seguire, lo facemmo tante altre volte, ogni volta un turbine di sensazioni indescrivibili, una felicità immensa, un'emozione magica che ci avvolgeva e ci trasportava in un mondo tutto nostro, lontano da tutto e da tutti, noi due da soli, uniti in un abbraccio eterno, nel nostro universo.


Fable V - Love

Il periodo più felice della nostra vita continuò a regalarci emozioni, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo, mentre entrambi pregavamo che quella sensazione di appagamento e gioia non si affievolisse mai, per nessun motivo. Passavamo i giorni in quel piccolo alloggio investigando sul caso Kira, fra una barretta di cioccolato e un nuovo videogame, fra un bacio e una carezza, io vivevo di lui, lui viveva di me; non eravamo mai stati così vicini. Stavolta, ne ero certo, lo saremmo stati per sempre.
Un giorno, poi, accadde qualcosa di inaspettato, l'unica cosa che ancora mancava, l'unica pagina del libro che ancora non era stata scritta: Mello mi disse ciò che prima mai mi aveva detto.

- Ti amo, Matt... -

Ti amo...

In quel momento, ebbi un brutto presentimento, misto ad una felicità indescrivibile.
Non so spiegare il perchè di quei sentimenti contrastanti; l'unica cosa che so, è che in quell'istante Mello era ancora più bello del solito.

- Anche io ti amo, Mello... -

Un altro bacio, il più appassionato di tutti.

Ed eccomi qua a scrivere, con la mente, quello che potrebbe essere l'epilogo della nostra favola:
il piede sull'acceleratore preme, con forza, per scampare a chi mi sta seguendo, per poter rivedere all'orizzonte il suo volto sorridente, vedere le sue labbra muoversi, sentirlo dire:
- Ce l'abbiamo fatta! -
Chissà se accadrà mai.
Mi fermo, loro sono intorno a me, non ho vie di scampo.
No, non succederà mai.

Perdonami Mello.

Anche io, come te, volevo un finale felice per la nostra storia.
Beh, non è detto che sarà poi così male, tu che ne pensi?

Sì, è l'epilogo.
Non tutte le favole hanno un lieto fine.
Ma una cosa è certa:
poche sono intrise d'amore come la nostra.



The End
  
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