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Autore: golightly    19/01/2013    1 recensioni
Mio caro lettore, a questo punto della storia potresti plausibilmente pensare che non c’è nulla di particolarmente originale in ciò che abbiamo raccontato fino ad ora: Caroline vuole ciò che tutti vogliono, vuole un amore travolgente,vuole passione,avventura e forse anche un po’ di pericolo. In effetti potresti avere ragione,ma stai attento a non commettere un errore di valutazione: Cosa succederebbe se Caroline incontrasse finalmente l’uomo che ha sognato fin da bambina? Cosa succederebbe se la sua fantasia diventasse improvvisamente reale e tangibile in una fredda e turbolenta mattina di Gennaio? Hai ragione al di là di ogni ragionevole dubbio: questa storia non è originale,ma se sei uno spirito romantico,innamorato dell’amore questa è la favola che avresti sempre voluto leggere.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo - Caroline.

Caroline era sempre stata una sognatrice. Troppo pura per essere corrotta dalla malvagità che la circondava e troppo idealista per lasciare che la società dell’omologazione la trasformasse in una pecorella smarrita simile a tutte le altre pecore che abitavano quel gregge chiamato mondo. In definitiva, era troppo inguaribilmente romantica per credere che il vero amore ed il lieto fine esistessero solo nei suoi adorati romanzi.
I genitori di Caroline, Luke ed Anne Owen,al contrario, avevano da tempo dimenticato cosa volesse dire sognare. Erano figli di contadini cresciuti nel cuore smeraldino d’Irlanda durante il secondo dopoguerra e la vita non era stata generosa né clemente con loro, derubandoli in tenera età di ogni ambizione e speranza e lasciandoli ben presto pragmatici e disillusi.
Nonostante tutto i signori Owen amavano profondamente la piccola Caroline e per questo motivo si erano rimboccati le maniche, lavorando senza sosta per donarle tutto ciò che loro non avevano mai avuto: un’infanzia serena,un’istruzione e ,più di tutto, un futuro luminoso.
 
Caroline era nata in una fattoria fatiscente (la stessa in cui era cresciuto suo padre) circondata da campi infiniti che la separavano irreversibilmente da ogni villaggio nel raggio di miglia. Quel luogo inospitale non era di certo adatto a far crescere una bambina e per questa ragione la famiglia Owen si era trasferita in Inghilterra alla ricerca di un luogo più ospitale dove vivere e di un futuro migliore per la piccola Caroline.  
E così si avevano traslocato in un piccolo cottage di mattoni ricoperto di calce e circondato da un portico che si trovava ai margini del parco di una terribile ed opulenta tenuta settecentesca; ed il nuovo lavoro di Anne e Luke consisteva precisamente nell’occuparsi dell’altrettanto terribile ed opulenta famiglia che viveva al suo interno. Il cottage era accogliente e la paga buona,ma i genitori di Caroline erano costretti a lavorare giorno e notte per i padroni di casa lasciando la bambina spesso e volentieri in completa solitudine.
E così Caroline aveva ben presto imparato a badare a sé stessa ed era cresciuta come un folletto solitario in quel giardino rigoglioso, creando con la sua fervida immaginazione tutto ciò che non aveva a sua disposizione: degli amici con cui condividere le piccole grandi avventure di ogni giorno e,soprattutto, qualcuno che le stesse sempre accanto consolandola nei momenti solitudine e spronandola a non arrendersi mai, qualcuno che potesse ricevere le riserve illimitate di amore che lei era ansiosa di donare.
 
L’uomo dei suoi sogni aveva occhi blu come il cielo più sereno del mondo, era divertente, intelligente, amava i libri tanto quanto lei (il che è tutto dire!) e le era sempre rimasto accanto, anche quando Caroline aveva sostituito gli amici immaginari con quelli in carne ed ossa ed aveva iniziato a muovere i primi passi nel mondo reale (che non era comunque quasi mai in grado di reggere il confronto con quello delle favole in cui era cresciuta).
Era diventato il suo migliore amico, la parte migliore di lei e anche se razionalmente si ripeteva che quell’uomo era il semplice frutto della sua fantasia il suo cuore urlava a squarciagola che lui esisteva davvero per lei da qualche parte e che un giorno si sarebbero finalmente ed inevitabilmente incontrati dopo essersi cercati a lungo come le due metà di cui parlava Platone nel “Simposio”.
 
Gli anni erano passati ed avevano trasformato il folletto solitario in una giovane donna acuta e gentile anche se piuttosto insicura: un’ottima amica,una brava figlia, una studentessa dalla carriera accademica pressoché irreprensibile,ma niente di più di una comparsa nella sua stessa vita. Caroline studiava duramente, viveva serenamente giorno dopo giorno,ma dietro la quiete della vita di provincia che i suoi genitori avevano scelto per lei si celavano le inquietudini di una ragazza insoddisfatta e malinconica: il suo aspetto (ad essere sinceri non particolarmente aggraziato), la sua reputazione e persino i suoi affetti erano diventati le sbarre della gabbia che le impedivano di spiccare il volo verso le avventure che aveva immaginato troppe di volte,ma che non aveva mai realmente vissuto sulla sua pelle.
Non potendo saziare la sua fame di vita nel mondo reale, Caroline aveva diviso le proprie giornate in compartimenti stagni: di giorno faceva il suo dovere diligentemente, impegnandosi a fare del suo meglio per rendere felici le persone che amava; mentre di notte si rifugiava nel segreto e sfavillante mondo della fantasia in cui poteva essere sinceramente e completamente sé stessa e dove poteva vivere un amore tanto potente da poter sconfiggere qualsiasi avversità e curare ogni dolore.
Tutto questo l’aveva resa felice per un po’ di tempo, ma col passare degli anni la giovane aveva iniziato a capire che non avrebbe potuto vivere di sogni per sempre. Ormai immaginare l’amore non era più sufficiente: giorno dopo giorno la luce della speranza che prima era incredibilmente brillante negli occhi di Caroline aveva iniziato a spegnersi perché nella realtà che lei aveva conosciuto, nei primi deludenti amori adolescenziali e negli uomini che aveva incontrato fino a quel momento non c’era nulla dell’amore che lei desiderava e sognava di notte; certo esistevano uomini capaci di amare solo che solitamente non andavano da lei se non per chiedere qualche consiglio (Caroline era universalmente considerata una vera esperta in fatto di affari di cuore!) e per trovare il conforto di una buona amica.
 
Questa era stata la vita di Caroline dai quattordici ai vent’anni e proprio indugiando in quei pensieri,  come a voler fare il punto della situazione,quella fredda notte di Gennaio la ragazza si era accoccolata accanto alla grande finestra di camera sua armata di carta e penna ed aveva cominciato a scrivere:
 

Mio caro XXX,
Non so quanto senso possa avere scrivere questa lettera: sei parte una parte di me (la migliore oserei dire), mi conosci meglio di chiunque altro ergo sai già tutto ciò che ti occorre sapere; tuttavia mai come ora ho bisogno di sapere che esisti e che sei al mio fianco almeno con il pensiero anche se fisicamente distante anni luce da me. Ripensandoci, forse proprio per questo ho sentito il desiderio impellente di scriverti,quindi eccoci qua!
Nel corso degli anni sei cambiato molte volte: sei stato un faraone dell’antico Egitto, un nobile guerriero, un cavaliere, uno scrittore,un cacciatore di tesori, un professore di letteratura.. ma nonostante i cambiamenti alcune cose sono rimaste immutate: hai custodito gelosamente i miei segreti più oscuri e torbidi e le mie speranze più luminose ed effimere e,giorno dopo giorno, mi hai spinto a non accontentarmi, a credere in un amore sincero ed ardente che va al di là delle pallide e sciatte imitazioni che questa realtà ci offre. Mi hai spinta a lottare per ciò in cui credo, ma altre volte mi hai resa cieca, persuadendomi a fuggire verso sogni così meravigliosi da farmi sinceramente desiderare di addormentarmi e non svegliarmi più (specialmente nei momenti più difficili e dolorosi).
Tu sei il mio migliore amico, il mio migliore amante, la mia più grande maledizione e la mia ancora di salvezza.. Inizi a capire dove voglio andare a parare?
Il mondo fuori è così crudele e squallido che inizio sinceramente a dubitare che tu esista fisicamente per me da qualche parte. Sognare di addormentarmi accanto a te dopo aver fatto l’amore, aver riso guardando un film ed aver mangiato schifezze è confortante ,certo, ma sognare non mi basta più ed ogni mattina al mio risveglio la speranza che il sogno diventi realtà è sempre più fioca.
Ho bisogno di un segno,uno qualsiasi,ho bisogno di sapere che prima o poi (il quando non è un fattore poi così rilevante) potrò aggrapparmi alle tue spalle,ridere delle nostre battute, baciare la tua bocca e vivere del nostro amore.

Mi manchi come mai prima d’ora.
Eternamente tua.
Caroline. 


Mio caro lettore, a questo punto della storia potresti plausibilmente pensare che non c’è nulla di particolarmente originale in ciò che abbiamo raccontato fino ad ora: Caroline vuole ciò che tutti vogliono,vuole un amore travolgente,vuole passione,avventura e forse anche un po’ di pericolo. In effetti potresti avere ragione,ma stai attento a non commettere un errore di valutazione: Cosa succederebbe se Caroline incontrasse finalmente l’uomo che ha sognato fin da bambina? Cosa succederebbe se la sua fantasia diventasse improvvisamente reale e tangibile in una fredda e turbolenta mattina di Gennaio? Hai ragione al di là di ogni ragionevole dubbio: questa storia non è originale,ma se sei uno spirito romantico,innamorato dell’amore questa è la favola che avresti sempre voluto leggere.

Note dell'autrice: Non ho molto altro da aggiungere se non che desideravo scrivere questa storia da un bel po'.. se vi va fatemi sapere cosa ne pensate! :)
alla prossima, Golightly! :)

  
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