Terra Bruciata

Sono terra bruciata dal fuoco della mia rabbia

Stringo i denti, aspiro con rabbia, il fumo scende in gola acre.

L'ennesimo tiro dell'ennesima sigaretta brucia i polmoni così come la mia rabbia brucia nel mio corpo.

Un altro e un altro ancora, voglio disintegrarmi lentamente, dolorosamente. 

Un sadico masochismo che mi piace. 

Espiro velocemente con i denti che digrignano fra di loro. 

Il mio stomaco stretto in una morsa, la gola che brucia, la mente che cerca di sfuggire. 

Tossisco, è rosso, la coltre di fumo della stanza non mi permette di vedere bene. 

Il pavimento è duro e freddo sotto il mio corpo mentre il calore del mozzicone ancora acceso brucia la carne viva della mia mano. 

Ne vado a pescare un'altra in quel pacchetto che sembra infinito.

Voglio bruciare, tutta. Datemi fuoco o ci penserà la mia rabbia.

La mia coscienza cerca di dissociarsi da tutto questo dolore ma la costringo, mi costringo a tenere gli occhi aperti e a farmi ancora più male. 

Ne sono consapevole ma questa sofferenza è la miglior cura a questa colata d'ira che mi attraversa il corpo, che si espande e che si tende come fosse un essere animato.

Mi sento un burattino in mano ai sentimenti, mi faccio schifo, mi viene da rimettere mentre altro fumo mi spacca in due i polmoni. 

Vorrei riuscire a vomitare, tutto, anche la mia coscienza che urla, il mio cuore che piange e questa mia rabbia che graffia e ringhia per uscire. 

Chiudo gli occhi ma vedo rosso, vedo nero e lottano, si scontrano come impazziti, cercano di prevalere l'uno sull'altro anche se io non vedo differenza. 

Voglio vedere un po' di luce in questo nero baratro che mi avvolge, la pietra focaia dell'accendino sfrigola, manda scintille e infine appare una tenue fiammella.

È una magra consolazione, il calore artificiale, freddo come tutto qui dentro.

Accendo un'altra sigaretta e aspiro ancora un altro tiro sperando che sia l'ultimo.

Sono terra bruciata.