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Autore: DaveOrso    20/01/2013    1 recensioni
Raccolta di memorie e pensieri di un anonimo visionario, ossessionato da sogni assurdi e atroci pensieri, visioni di passati e futuri sconvolgenti e surreali, pagine cariche dei deliri della sua mente e cariche di vicende strane ma che sembrano essere accadute davvero.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Non so cosa mi porta a scrivere quello che sto scrivendo, ne tanto meno riesco a spiegarmi il perché in me sia nata all'improvviso questa voglia di gettare sul foglio il mio modo di vedere tutto ciò che mi circonda.
Sarà forse un modo per sfogarmi, un modo per cercare di non pensare più a cose vissute o subite, belle o brutte che siano; sarà forse un modo per rendere tabula rasa la mia coscienza, cosi da poter catturare nuove sensazioni e nuove esperienze o semplicemente è la paura che in questo periodo sboccia come una pianta spinosa nel mio intestino a spronarmi in tale impresa, perché così la considero non essendo io uno scrittore...

Fatto sta, sono qui, al computer, fuori fa troppo caldo perché la mia attenzione possa essere catturata dal fare un picnic all'aperto o nell'andare a leggere sotto l'ombra di un albero, e quindi scrivo!
Se mai qualcuno leggerà queste mie...come posso definirle...questi miei “resoconti dell'inconscio”, spero non giudichi me una persona bisognosa di cure. Sono solo pensieri e considerazioni quelle che andrò a scrivere in questo piccolo diario della mia mente e ciò non vuol dire che rispecchino necessariamente il mio Essere!

Detto ciò...
 


I

Scrivo del sogno che in queste ultime settimane mi fa visita ogni notte e che, con maniacale puntualità, mi sveglia con un sussulto e un grido trattenuto a fatica in gola, alle due di notte spaccate....

Solo ora mi rendo conto che è da questa mattina che volevo scrivere partendo proprio da questo mio sogno, e non da qualsiasi altro mio pensiero o ricordo, sperando cosi di esorcizzare il mio incubo notturno imprimendolo a parole su questo foglio bianco elettronico...Spero vivamente in cuor mio che possa essere la soluzione definitiva e che così io possa dormire sonni tranquilli. Ne ho provate fin troppe di possibili soluzioni per scacciare questa tortura notturna e alcune persino illegali, talune più dannose e/o pericolose di altre!
La prima volta che si palesò il sogno, sentii subito una sorta di ansia crescere lentamente in me, preannunciandomi quella che sarebbe stata una nottata pessima. Questo senso d'ansia più cresceva, più mi incuriosiva, non so perché, e mi riportò alla mente la volta in cui i ladri entrarono in casa mia e io paralizzato dal terrore, aspettavo con l'orecchio teso il momento in cui sarebbero entrati in camera da letto soddisfacendo la mia spaventata curiosità di sapere quel che avrebbero potuto farmi...

Ecco! Stessa curiosità! Quel senso d'ansia mi aveva catturato e mi stava lentamente portando verso ciò che la mia mente avrebbe proiettato quella notte nel mio animo...

La prima immagine proiettata era quella di camera mia, piccola ed essenziale, la luce era bassa, a causa dell'ora tarda e del tramonto oramai inoltrato che a fatica illuminava quelle mura. Un cono di luce però apparve sopra al letto e un rumore vibrante arrivò alle mie orecchie...mi avvicinai alle coperte e vidi che si trattava del mio cellulare, qualcuno stava chiamando, e senza guardare chi fosse schiacciai il tasto per prendere la chiamata, portandomi all'orecchio il ricevitore...non parlavo, non dissi pronto, ascoltavo quello che mi dicevano dall'altra parte senza nemmeno muovermi, paralizzato dal tono di voce dell'interlocutore che subito mi parve angosciato e ricco di dolore!
Mai avevo sentito una persona essere cosi triste, addolorata e distrutta e gli stessi sentimenti si riversarono su di me quando, più vivide delle altre, le parole V**** è morta poche ore fa, non ha retto l'intervento” mi dilaniarono i timpani.
Il cellulare mi scivola dalla mano e io mi sento svenire, non ho nemmeno la forza di urlare ma cado a terra, inerme, e inizio a piangere...all'ansia continua del sogno, si aggiunge ora un dolore insopportabile, un dolore inimmaginabile che mi dilania la carne e l'animo, che non augurerei di provare a nessuno.

Non sapevo chi è che mi avesse parlato ma la voce la riconoscevo come quella di un amico in comune che avevo con lei, la mia migliore amica, nonché il mio amore segreto.

Il sogno qui cambia scena, ma non cessa comunque l'ansia e il dolore, che insieme percuotono il mio animo graffiandomelo con invisibili artigli...

Ora sto urlando, una forte rabbia esplode contro mia madre, che ha paura di lasciarmi andare al funerale, vedendomi sciupato, disperato e con una luce folle sul volto...io avevo già pronta la valigia, la stavo tenendo con una mano, stretta per paura che potesse sparire, mentre con l'altra gesticolavo contro quell'arpia...

La casa non aveva più finestre ne porte e tutto ciò mi faceva sentire in trappola, e più mi sentivo rinchiuso in quella casa più i miei sensi di colpa per non riuscire ad andare al funerale si facevano insistenti tanto da farmi prendere a pugni le pareti per cercare un modo di uscire, urlando e spaccandomi le mani e le unghie nel tentativo di scavare il cemento...

Però oramai il funerale era passato e con esso anche il mio ultimo barlume di lucidità...ero in bagno ora, e stavo vedendo la mia immagine riflessa allo specchio: mi facevo paura da solo, ero pallido, magro a causa dei giorni passati a mangiare pochissimo, le guance scavate da infinite lacrime che non cessavano di scendere, gli occhi iniettati di sangue risaltavano sul cupo colore bianco bluastro della mia pelle, cadaverico quasi e le labbra tutte sgretolare e graffiate per quel tic nervoso che mi era preso di morsicarle in continuazione!
Urlai, ma non esce nessun suono dalla mia voce, oramai ero un fantasma e non sentii nemmeno dolore quando tirai un pugno alla mia immagine riflessa, che si centuplicò nei vari frammenti iniziando a ridere maleficamente...mi chino a terra tappandomi le orecchie, cercando di far sparire quel suono ma niente, mi sento esplodere la testa e spero che la morte sopraggiunga all'istante...

Il suono sparisce e mi ritrovo in un cimitero...L'ansia è persistente mentre cammino guardando quelle foto di persone morte che mi seguono con lo sguardo mentre sono alla ricerca della Sua di tomba!
Sentivo che dovevo affidarmi a quell'ansia attanagliante per trovarla, ma più mi avvicinavo e più stavo male, provavo dolore, mi esplodeva la testa!
Ma continuo a camminare, continuo a cercare il suo viso tra quello di migliaia di cadaveri giungendo cosi ad un mausoleo, cupo e stretto, con solo poche candele a fare luce a quelle tombe a parete...

mi guardo attorno, sapendo di essere arrivato perché l'ansia era sparita di colpo non appena avevo varcato quella porta in vetro colorato, e scorgo finalmente quel che cerco: la lapide era quella più nuova, ancora con le ghirlande di fiori attorno e bigliettini lasciati dai cari in memoria di V****...

Mi siedo a terra, riprendendo a piangere e a maledirmi per non essere stato al funerale, parlavo con la foto sulla pietra, quella foto che tanto mi piaceva, che metteva in risalto i suoi bellissimi occhi castani e quel sorriso timido che le creava una piccola fossetta sulla guancia. Le parlavo e le chiedevo scusa, e più le chiedevo scusa più mi sentivo in colpa e più piangevo, e più piangevo più stavo male e continuavo a disperarmi, a dirle quanto mi mancava, quanto fosse infelice la mia vita senza di lei, senza poterla più sentire e che se era possibile avrei dato la mia vita per poterla riavere accanto!

Svenni dalla disperazione e sognai nel sogno, cosa che mi aveva sempre affascinato, un evento strano e confusionale...sognai di sognare Lei, nuovamente al mio fianco, che mi parlava e mi chiedeva di raggiungerla, ma io non potevo e lei ci rimaneva male e mi diceva che dovevo trovare una soluzione o ce l'avrebbe avuta per sempre con me. Io scoppiai in lacrime anche li e lei si avvicinò a me, dandomi un bacio sulla guancia, dicendomi che aveva fiducia in me...

Mi risvegliai nella cripta, ero stranamente felice ora, e notai che davanti a me era stata posata una rosa bianca, il mio fiore preferito...guardai la foto su quella bianca lapide e sorrisi, ricco di una nuova consapevolezza che mi diede la forza di alzarmi, ero molto debole, come se fossi stato in quel cimitero li, davanti alla sua tomba, per giorni e giorni...
La scena cambia ancora e questa è l'ultima, la più breve, e la sensazione è quella che si ha quando ci si sveglia di colpo dal sonno e ti sembra di cadere nel vuoto.

La scarica di adrenalina era potente mentre nel sogno mi gettavo giù da un ponte, chiudendo gli occhi e pensando a V****, l'avrei rivista, sarei stato con lei per tutta la vita...no! Per tutta la Morte!


Ora, quando il sogno finisce, mi sveglio sempre carico d'orrore, fissando il mio cellulare come se fosse una terribile creatura che ghigna e lo prendo in mano con timore e enorme paura, stando a fissare lo schermo buio per istanti interminabili prima di schiacciare un tasto in modo che si illumini lo schermo, per verificare che non ci sia nessun avviso di chiamata...

Io non so se mai nessuno ha provato un esperienza simile in tutta la sua vita, ma se qualcuno c'è, ed ha passato quello che sto passando io in questo periodo, spero sia stato abbastanza forte da riuscire a farsi passare quella sensazione di ansia attanagliante e persistente che dalla prima notte in cui ho avuto l'incubo, mi fa da compagna lungo il giorno...il cellulare non lo uso nemmeno più, il suo squillare, il suo vibrare all'arrivo di messaggi, mi fa sussultare sempre e urlare di paura, riportandomi alla mente quel che vivo la notte...Evito di rispondere alle chiamate cosi sono sicuro che nulla di tutto ciò si potrà avverare! So che se rispondo al telefono l'incubo diverrà realtà quindi non lo userò mai più in vita mia!

Ora però mi sento meglio, sento che scrivere tutto questo mi ha fatto rilassare, l'ansia si è calmata e finalmente sorrido di nuovo.
Stanotte sono sicuro che dormirò un sonno felice e sereno, privo di sogni......scusate, devo andare, bussano alla porta e dalla voce sembra un mio amico...strano però...ha un tono di voce che non mi piace...mette ansia...  

  
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