Storie originali > Commedia
Segui la storia  |      
Autore: _style_99    20/01/2013    0 recensioni
Mi precipito in camera mia. Ho bisogno di riflettere su quello che è successo prima. Non lo vedevo da quando ci siamo baciati. Sono passati sei mesi. Sei mesi: né una chiamata né un messaggio, niente. Non ci siamo più sentiti. Eppure avevamo passato nottate a messaggiare prima di quel bacio.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Alzati! È ora di colazione!”
“Ancora cinque minuti nonna!”
“Non fare la testona! Se vuoi uscire con i tuoi amici alzati!”
“Va bene, va bene! Pff”
“Ti aspetto a tavola!”
“OK, mi vesto e scendo!”
“Non ci mettere troppo!”
“Si, si…”
Prendo un paio di pantaloncini di jeans, una maglietta con la foto del mio gruppo preferito e mi dirigo verso il bagno.
 
“Buon giorno famiglia!” dico a mio nonno seduto a capotavola e gli rivolgo un sorriso.
La mia famiglia ricambia il saluto. Mangiamo colazione e parliamo del più e del meno. Sono le nove e mezza, devo andare al mercato con i miei amici. Sono già in ritardo. Saluto tutti ed esco di casa. Mentre cammino penso a quanto mi divertirò questa estate. È il primo lunedì di luglio e finalmente posso andare al mercato con gli amici. Dopo cinque minuti di passeggiata arrivo in piazza dove è allestito il mercato e dove ci sono i miei amici che mi aspettano. Ci sono già tutti: Luana, alta, bionda e con un fisico da far invidia alle modelle, Viola, piccolina ma tosta, Paolo, alto, biondo, magro e Fabio, capelli neri e occhi di ghiaccio.
“Ciao!” saluto la mia compagnia.
“Era ora!” rispondono tutti insieme.     
Ci facciamo largo tra la poca gente che c’è e ci dirigiamo verso il banco dove vendono delle patatine fritte eccezionali, né prendiamo un pacchetto a testa e ci incamminiamo verso il parco. Arrivati nel parco ci sediamo sulle rocce e mangiamo le nostre patatine.
“Certo che sono buonissime queste patatine!” esordisce Fabio.
“Mi sono mancate!” rispondo.
Continuiamo a mangiare e intanto fantastichiamo sulla nostre vacanze. Dopo un po’ Paolo e Fabio decidono di andare a salutare un loro amico dell’estate ragazzi e che si fa nell’asilo davanti al parco. Arrivati là vedo lui: Marco, alto, fisico mozzafiato, dolce, gentile…cosi perfetto! Sento di arrossire. Vorrei andare via ma non posso: sta venendo verso di noi.
“Ciao ragazzi!” ci saluta Marco.
“Ciao!” ricambiano il saluto i miei amici.
Io non parlo, non riesco a parlare. Mi sono imbambolata. Viola se ne accorge e mi risveglia.
“Ciao!” dico rivolta a Marco.
“Pensavo non volessi salutarmi! Che mi dici? Come sta tuo fratello?”
“Bene” rispondo “rompiscatole come sempre!”
“Immagino!” mi risponde lui “Vi saluto, devo andare! Ci vediamo!”
“Ciao” rispondiamo in coro.
 
Io, Luana, Viola, Paolo e Fabio torniamo verso il mercato e ci facciamo un giro tra le bancarelle. Arriva l’ora di prazo e ognuno torna a casa sua.
 
“Sono tornata!” dico appena metto piede in salotto. Vado in cucina, ma non trovo nessuno. Vado al piano di sopra, ma anche quello è deserto. “Saranno andati a fare la spesa” penso. Mi precipito in camera mia. Ho bisogno di riflettere su quello che è successo prima. Non lo vedevo da quando ci siamo baciati. Sono passati sei mesi. Sei mesi: né una chiamata né un messaggio, niente. Non ci siamo più sentiti. Eppure avevamo passato nottate a messaggiare prima di quel bacio.
 
“Siamo tornati!” urla mia sorella.
Scendo le scale e vado in cucina dove trovo la famiglia riunita: mia sorella Veronica con il fidanzato Giacomo,mio fratello Alberto, mio nonno e mia nonna. Vedendo questa scena mi vengono in mente mamma e papà: è un anno che non li vedo. Mi mancano però devono lavorare. Scaccio via quel pensiero e saluto tutti. “Ciao! Pensavo foste spariti!”. Aiuto gli altri a sistemare la spesa e ad apparecchiare la tavola.
 
Passano due settimane: al mattina aiuto in casa, il pomeriggio e qualche volta la sera esco con gli amici. A Marco non ci penso più. Non ci penso fino a quando un giorno lo incontro per strada. “Ma guarda dove vai!” dico senza alzare la testa. Mi piego per raccogliere la borsa e le cose che sono uscite. “Scusa, non volevo” risponde il ragazzo. Appena sento la sua voce il cuore inizia a battermi forte. Alzo di scatto la testa. È lui. È Marco. I nostri sguardi si incrociano. Ci fissiamo per qualche secondo che sembra l’ eternità. Non ci diciamo niente. “Ah…sei tu…” dice Marco. “Si, perché? Ti aspettavi qualcuno di meglio?” rispondo io. “No, no…ti va di fare due passi?” mi chiede. “Va bene.” Rispondo. Ho il cuore che va a mille.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: _style_99