Si
dice che nell’esatto istante in cui si muore, il corpo perda
Ventuno,
insignificanti, grammi.
Si
dice che quello sia il peso dell’anima.
Il
sangue continuava a scorrere copioso, schizzando,
macchiando. Neppure la mano premuta del Colonnello riusciva a fermare
quella
fuga di vita.
…vita.
Anima.
-
…tsk… -
-
Ed! -
Sciocchezze.
Lui,
in quanto alchimista, in quanto scienziato, non riusciva a
crederci.
C’erano
troppi fattori chimici a contrastare quella teoria.
-
FullMetal! -
La
fuoriuscita dell’aria dai polmoni.
Il
cuore che smette di battere.
Forse
il suo peso sarebbe addirittura aumentato, visto il piombo che si
ritrovava nel corpo.
O
sarebbe diminuito, considerato il buco che aveva nel petto.
-Resisti!
Ti prego, guardami! Guardami!!! -
Si
mise davanti a lui, costringendolo con una mano a
guardarlo.
Però…
-
Resta qui, Ed! Non andare… -
Però…
-
Dio Dio Dio…non ancora… -
Si
mise le mani tra i capelli, mentre anche il suo, di
cuore, sembrava smettere di battere.
Sarebbe
stato bello perdere quei
Si
sarebbe sentito…in qualche
modo…paradossalmente…vivo.
-
…alla fine…sono morto prima io…
-Smettila!
Non sei morto! Non stai morendo!
Che
senso aveva?
Che
senso aveva, morire in quel modo?
In
quel momento.
Per
un motivo tanto stupido come essere colpiti per
sbaglio da un assassino in fuga.
-
…no… -
-
Ed, ti prego…ti prego…non te ne andare anche
tu… -
Voleva
piangere.
-
…ti prego… -
Che
cosa avrebbe fatto, Al?
Che
cosa…
Che
cosa avrebbe fatto, lui, da morto?
-
…ti… -
-
… -
-
…prego… -
Ciao, Mamma.