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Autore: Diana924    20/01/2013    2 recensioni
[Ispirato al film " Chloe - tra seduzione e inganno "]
Blaine Anderson, medico di successo, crede che suo marito Kurt Hummel, insegnante di storia della moda lo tradisca così ingaggia il misterioso Sebastian Smythe perchè seduca lo stesso Kurt per poi riferire a lui.
Sebastian obebdisce e di racconto in racconto Blaine comincia a perdere fiducia in suo marito, cosa succede quando nel gioco s'inserisce anche Thad Harwood, il giovane cugino di Blaine che vive con loro?
Seblaine, Kurtbastian, Thadastian, Klaine, Huntbastian FRIENDSHIP e Kitter| Slash, Triangolo e nel quarto capitolo Death
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Hunter Clarington, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Sebastian/Thad
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Blaine'POV

 

Signor commissario, mi creda se le dico che sono il solo responsabile di questa disgrazia, ma veniamo con ordine, prima che mi addormenti.
Mi chiamo Blaine Anderson, lavoro come medico privato da quando mi sono laureato e sono sposato con Kurt Hummel, quello che è arrivato poche ore fa, quello castano dagli occhi azzurri. Abbiamo convissuto qualche anno e poi quando è stato possibile ci siamo subito sposati a New York.
Con noi vive anche mio cugino Thad Harwood. Thad vive con noi dieci anni e lo considero come un figlio ma mi sa che sto divagando.
Fino a quella dannata festa le avrei detto che il mio matrimonio era perfetto quanto bastava, che andava tutto bene tra noi, che il sesso era fantastico ma poi c’è stata quella festa.
Kurt insegna storia della moda all’università, e le assicuro che è un docente molto qualificato, ha studiato alla NYADA e ha all’attivo uno stage a Vogue prima dell’insegnamento. Quella settimana era impegnato come ospite a Washington e finito il ciclo di lezioni sarebbe tornato a casa.
Era il suo compleanno e come sempre avevo organizzato per lui una festa, ci avevo passato dietro intere settimane tra gli invitati da selezionare e il catering.
E lui cosa fa? Lo sapete cosa ha fatto signor commissario? Non è venuto.
Settimane buttate, gli sguardi colpevoli di tutti i nostri amici, oh se lo cosa pensavano: che la festa non era perfetta, che forse eravamo in crisi e mille altre cattiverie, glielo assicuro.
Ho provato a chiamarlo, prima all’università e ho saputo che era già partito, all’aeroporto per sapere se il volo avesse ritardato e infine al cellulare e rispondeva a vuoto, sempre a vuoto.
Ho passato una serata tremenda con Thad che ha cercato in tutti i modi di giustificarlo e la mia ansia che cresceva, perché non rispondeva? Stava bene? Dovevo preoccuparmi? E quanto dovevo essere preoccupato?

Dopo aver saputo quello che ho saputo ho capito di essere stato precipitoso ma quando ricevetti quella telefonata mi arrabbiai parecchio. Aveva perso il volo, per pochi minuti aveva perso il volo ed era ancora a Washington e questo succede. Non fu il sapere che sarebbe arrivato quando io sarei già stato a letto, era accaduto altre volte e non ne avevo fatto un dramma, ma quella voce. Si, c’era qualcuno con lui, ed era una voce maschile.
Io ero lì, pieno d’imbarazzo e lui era con un altro. Lo so signor commissario, saltaì a conclusioni sbagliate ma allora mi sembro tutto così giusto che non so ancora come riuscì a comunicare agli altri che non sarebbe arrivato. Non sono un tipo geloso, e Kurt non è il tipo d’uomo che tradisce, ma iniziaì a farmi delle domande quella sera, non so se per la frustrazione che lui non fosse lì, il non sapere l’identità dell’altro, francamente non ne ho idea.
Finita la festa signor commissario mi sono messo ad osservare dalla finestra. Ha visto com’è fatta casa nostra, no? È facile guardare fuori dalla stanza da letto al secondo piano, basta avvicinarsi. Tante finestre, così il sole entra e vi sveglia ha detto mio fratello Cooper quando è venuto a trovarci. E si, il famoso Cooper Anderson, se vuole possiamo evitare di parlare di lui? Grazie tante, gliene sono grato.

Comunque quando mi svegliai lui era con me e si stava vestendo. Ho conosciuto Kurt al liceo e ammetto di non aver avuto altre esperienze, solo lui. Lo so, sembra ridicolo e stupido in questo mondo dove si cambia partner ogni minuto, ma allora era diverso, mi creda.
Ho cercato di trattenerlo per chiedergli del viaggio e delle lezioni, sono suo marito e ne ho il diritto ma mi ha detto di essere in ritardo e dopo avermi dato un bacio leggero se n’è andato. Come il suo primo anno qui a New York City, quando proprio perché non riuscivamo a comunicare ci prendemmo una pausa di cinque mesi per poi comprendere che senza di lui non sapevo stare.
Io non mi lamento, e vedere Ana, la ragazza o dovrei dire la ex-ragazza, di Thad che se ne andava per casa mezza nuda non mi ha mai scandalizzato, solo che ritenni giusto rimproverare entrambi: questa qui è casa mia e non è giusto che lei ci passi la notte senza che io lo sappia.
Faccia smettere quel signore di urlare che io l’ho ucciso, è stato un incidente signor commissario, continuerò a raccontare ma lo faccia smettere, se fossimo stati soli mi avrebbe sicuramente colpito, e sa una cosa? Me lo sarei meritato.
Si, come vuole, tornerò alla descrizione dei fatti, capisce che ho dovuto cominciare dal principio altrimenti non si sarebbe capito nulla, comunque mentre ero in cucina sentì il cellulare di Kurt vibrare e non so perché ma lo presi. Una mail, nulla di nuovo, da un certo Chandler.
Kurt mi aveva parlato di lui al telefono, uno studente dotato ma a volte appiccicoso aveva detto mentre rideva, e risi con lui quella volta. Ma nel vedere quella foto le assicuro che non mi scappò nemmeno una risata. Erano loro due, abbracciati e sopra come messaggio vi era scritto “ grazie per la bella serata, baci Chandler “. Capisce? Baci, bella serata e quella dannata foto: un tipo ordinario ma giovane, più giovane di Kurt, più giovane di me.

Da quel giorno ho cercato una traccia, qualsiasi cosa che mi potesse smentire, ma niente, niente. Oggi capisco che è stata colpa mia, che ho sospettato qualcosa che non mai accaduto ma come potevo saperlo?
Sei giorni dopo eravamo a cena assieme a Finn, il fratellastro di Kurt, e a sua moglie Rachel, brava ragazza e ottima cantante ma petulante, molto petulante. Mentre eravamo lì è arrivato il cameriere, un bel ragazzo di nome Adam, e lui … ha flirtato con il cameriere, davanti a me, davanti a suo fratello e a sua moglie. Lui mi ha assicurato che cercava di metterlo a suo agio ma io non ne sono convinto, al chiami malafede ma non ne sono convinto.
Ero in bagno, avevo bisogno di riflettere e mi stavo sistemando il papillon, quando sono agitato mi sembra di avere qualcosa fuoriposto, quando mi parve di sentire qualcuno che piangeva, o almeno che cercava di contenere i singhiozzi.
<< Sta bene? >> chiesi preoccupato, e una voce dal bagno mi rispose di si. Una bella voce devo dire, matura, calda e consapevole di quello. Chiesi se potessi fare qualcosa, sono pur sempre un medico, e la risposta fu no, poi disse che gli uomini erano degli stronzi e mi venne da ridere.
Mi stavo rimettendo al giacca quando l’ho visto uscire,e  fu lì che iniziarono le mie sventure, proprio in quel bagno e in quel preciso momento.
Più alto di me, lo so signor commissario che quasi tutti gli uomini sono più alti di me ma soprassediamo, vestito elegantemente e camminava con decisione, persino il modo in cui si tamponava gli occhi trasudava eleganza. Capelli castani e occhi verdi, magro e le assicuro che quegli occhi erano qualcosa di più: delle pozze dove si sarebbe volentieri annegati. Si è fermato davanti a me e mi ha ringraziato, e mi è parso di percepire una nota di strafottenza rispetto a prima.
Poi mi ha porso dei gemelli e io ho detto che non erano miei, non mi piace indossare dei gemelli, non fanno per me, ma lui ha insistito che li tenessi, a ricordo dell’incontro ha detto, e io ho accettato per dirgli che dovevo tornare, che mio marito mi aspettava, e sono praticamente fuggito.
Quando sono tornato Finn e Kurt stavano parlando di pagamenti ma non ho perso il contatto viso con quegli occhi verdi, anzi lui sembrava più interessato a me ché al suo accompagnatore.
In macchina ho cercato di convincere Kurt a parlare di quel che era successo ma Washington e lui ha detto che non era successo nulla, e alla luce dei fatti devo riconoscere di essere stato malfidente e di aver esagerato.

Il giorno dopo finito il lavoro avevo bisogno di rilassarmi e sono andato in un hotel che si trova vicino il mio studio. Il tempo di raggiungere il bancone del bar che l’ho rivisto, vestito con classe che si guardava intorno. Ho ordinato da bere e lui mi ha raggiunto, con un’andatura elegante che lo distingueva dalla folla. << Non mi offre da bere? >> mi ha chiesto dopo essersi seduto alla mia destra come se lo facesse da sempre. << Uno Chardonnay anche per il signore >> ho detto mentre lo osservavo. Doveva avere circa l’età di Thad, forse un anno o due più grande, ed era bello, bello da togliere il fiato.
<< Non mi piace incontrare uomini sposati, preferisco quando sono single anche se con gli uomini sposati è più facile >> ha ammesso mentre mi guardava. << Penso che piacerebbe a mio marito >> ho detto tutto d’un fiato mentre il cameriere portava i due Chardonnay. << E lei che gli sceglie gli uomini? >> mi ha chiesto mentre sorseggiava il vino con calma e un’espressione maliziosa sul viso. << No, non è questo >> ho risposto d’istinto. << E’ lui che è troppo timido? >> mi ha chiesto ridacchiando. << Non sa che sono qui >> ho ammesso, è periodo d’esami questo all’università e Kurt è sempre stressato: ore a sentire quegli stupidi si lamenta sempre mentre guardiamo al televisione insieme.
<< Come ti chiami? >> gli ho chiesto , avevo ottenuto la sua attenzione perché mi stava guardando ma questa volta i suoi occhi erano freddi e compassati. << Sebastian >> mi ha risposto, ed è stato allora che quello che ho reputato un piano geniale ma che in realtà è stato un’immensa idiozia è nato. << Credo che mio marito mi tradisca, e voglio averne le prove >> ho rivelato. << Come le ho detto molti miei clienti sono sposati >> ha ripetuto. << Non è un cliente, ora le spiego >>.

Il giorno dopo durante la pausa pranzo ho prelevato diversi soldi che poi gli avrei consegnato e mi sono diretto da Starbuck, dove Kurt pranza durante la pausa pranzo. Dal mio studio al suo Starbucks ci vuole mezz’ora quindi ero sicuro che non lo avrei trovato, in compenso Sebastian era seduto al tavolo che gli avevo indicato, vicino alla finestra, a sorseggiare con calma un caffè.
Una camicia bianca, una giacca grigia e pantaloni del medesimo colore, un abbigliamento tra i più semplici eppure a lui stava divinamente, glielo assicuro.
Mi ha raccontato subito tutto quello che era accaduto, che si era avvicinato a Kurt col pretesto dello zucchero e di come mio marito dopo un po’ abbai iniziato a fare conversazione, solo conversazione mi ha giurato, con lui a quel medesimo tavolo dove ci trovavamo noi due in quel momento. Gli ha risposto di chiamarsi Cameron, non so perché quel nome ma lo avevamo deciso assieme in quel bar, Cameron Connors se Kurt avesse voluto sapere qualcosa di più sul suo conto. La cosa mi ha in parte rassicurato e Sebastian mi ha chiesto se poteva andare avanti col nostro piano e io ho accettato, ho stupidamente accettato signor commissario.
Sono tornato a casa appena in tempo per sentire Thad che dava il benservito ad Ana e mi è dispiaciuto per lei, era una brava ragazza. Ne ho parlato con Kurt il quale si è limitato ad alzare le spalle e a dire che era Ana a non meritare Thad e abbiamo parlato come i vecchi tempi, quando eravamo dei liceali ed è stato così bello.

Il giorno dopo mi sono incontrato nuovamente con Sebastian perché volevo farla finita qui, era tutta colpa mia e del mio bisogno quasi compulsivo di essere amato ma lui mi ha spiazzato dicendomi di aver già rivisto Kurt durante la pausa pranzo.
Ora mi rendo conto che quelle che mi ha raccontato erano frottole, ma così ben costruite, con così tanti dettagli che non mi è stato difficile crederci, mi creda signor commissario, vi ho creduto perché inconsciamente era quello che volevo sentirmi dire, e lui lo aveva capito.
Mi ha parlato di panini, di un picnic, e di una serra, di come si siano recati nel capanno degli attrezzi e di come … si siano baciati, sebbene lui gli avesse rivelato di essere sposato. Credo siano state le sue parole a farmi dire che tutto quello finiva lì e che poteva pure tenersi i soldi e sono corso fuori, o meglio fuggito.
Ed è stato allora che il destino o chi per lui mi ha tirato il primo dei tiri mancini, ossia mentre stavo per partire mi sono accorto che la macchina impiegava del tempo a partire a causa del gelo e della neve così ho lasciato il motore acceso, appena in tempo per vederlo scivolare sul ghiaccio.
Ora le sembrerà stupido signor commissario ma lo raggiunsi e lo riaccompagnai dentro dove lo medicai. Stavo per tagliargli i pantaloni per la ferita quando fermandomi si è tranquillamente sbottonato e poi abbassato i pantaloni, come se fosse la cosa più normale del mondo, il tutto con un sorriso amaro.
Dopo averlo medicato ha insistito per volermi offrire da bere e ha proseguito il suo racconto, di come gli abbia messo le mani nei pantaloni, di come Kurt lo avesse supplicato di smettere perché era sposato e perché aveva lezione ma era evidente che non lo desiderasse davvero ha proseguito Sebastian. E il bello sa qual’era signor commissario? Che lui mi consolava, mi consolava, lui che io avevo ingaggiato per tastare la fedeltà di mio marito mi stava consolando, e io stupidamente gli ho creduto, ho creduto a tutto quello che mi ha raccontato.

Il giorno dopo, dopo essere rientrato tardi a casa perché Kurt già stava dormendo, me lo sono ritrovato nella stanza delle fotocopie, con Thad. Stavano parlando come vecchi amici e non so perché ma mi sono sentito geloso, come se Thad avesse appena portato via qualcosa di unico e di speciale. Veloce l’ho trascinato nel mio studio e lui mai ha consegnato la sua cartella medica, tutto perfetto e gli ho spiegato di Thad e della sua situazione e si è limitato a un sorriso.
Poi mia ha ricordato del nostro appuntamento e mi ha dato l’indirizzo dell’albergo, lo stesso dove mi aveva rimorchiato, perché è questa la verità: lui mi ha rimorchiato.
Quando sono entrato la prima cosa che ho visto sono state le lenzuola in disordine sul letto e i suoi vestiti sulla poltrona, poi l’ho visto.
Era appena uscito dalla doccia, bellissimo e seducente e così … non so descriverlo signor commissario, mi scusi; è uscito dal bagno indossando un accappatoio bianco mentre si frizionava i capelli che non erano più perfetti come in mattinata. L’ho fatto sedere sulla poltrona, potrà sembrare stupido ma non volevo che si sedesse sul letto.
E ha parlato, ancora e ancora, con un tono così calmo e distaccato che sembrava un annunciatore del meteo. Mi ha raccontato di come si fossero rivisti lì, in quella stessa stanza, di come si fossero baciati e toccati, mi ha descritto il suo tocco sulla sua pelle e di come gli abbia tirato giù i pantaloni e di come … mi serve dell’acqua per favore signor commissario.
Grazie ancora per l’acqua, comunque, mi ha raccontato di come gliel’abbia preso in bocca e di come si è mosso, e di lui, mio marito signor commissario, e di come gli abbia tirato i capelli perché voleva di più. Scriva che hanno avuto un rapporto orale, forse leggendolo sarà diverso.
Poi ha detto di come abbiano fatto sesso, ha usato questa parola, di come Kurt se lo sia scopato, su quel letto. Quel letto che aveva le coperte in disordine e che era tra noi due. Non so, l’avrei voluto colpire, avrei voluto colpire Kurt e avrei voluto piangere, non so cosa volevo, anzi, volevo ridere. Ridere a gola spiegata perché ero riuscito nel mio intento: mio marito mi tradiva e io avevo condotto la cosa in maniera che accadesse, perfetto Blaine, perfetto, ma che bel regista che sei, a dir poco geniale.

Siamo andati nella hall dove con discrezione gli ho consegnato i soldi che avevo messo in una busta che si è intascato con discrezione, li ha messi in una tasca della giacca mentre parlavamo, o meglio io parlavo: gli raccontavo della mia vita coniugale, sa le piccole cose che ti rendono felice e lui … ascoltava con interesse mentre sentivo il suo profumo, usava una lozione che preparava la ragazza di un suo amico mi ha detto, e poi mi ha spiazzato. Mi ha riferito che per Kurt era la prima volta, che era il suo primo tradimento ma non gli ho creduto, se uno cede una volta finisce per cedere sempre mi sono detto.
E ci ho pensato a quell’ipotesi, e allora mi sono sentito un autentico verme perché se era vero, se davvero Kurt mi aveva tradito una volta allora era tutta colpa mia. E mentre sentivo le lacrime lui … diciamo che ogni suo atteggiamento ha finito per sorprendermi signor commissario, ammettiamolo: mi teneva la mano come se fossimo migliori amici fin dall’asilo e poi con l’altra mi accarezzava lentamente e … mi ha baciato. Ne sono rimasto sorpreso, scandalizzato ed euforico, si euforico.
Era un contatto lieve, quasi accennato ma allo stesso tempo bramoso, non so descriverlo ma era qualcosa di diverso dai soliti baci, come se volesse dirmi “ ti capisco, ti aiuterò io, fidati di me “. Si è allontanato per riprendere fiato e io sono rimasto a bocca aperta per la sorpresa ma quando si è riavvicinato l’ho respinto, non potevo baciarlo anche se lo desideravo, non potevo baciarlo per una ripicca.

Quella sera c’era un concerto di Thad, sa che suona il pianoforte?, e io sono arrivato in ritardo ma lui non si è accorto, troppo impegnato a suonare, ma Kurt si e mi ricordo il suo sguardo, di rimprovero.
Ha controllato le date immagino, e ha visto che il concerto è stato ieri sera, no? Perché sto parlando di tutto questo come se fosse avvenuto un anno fa? Perché ne devo prendere le distanze, perché è tutto sbagliato e perché mi sembra che siano passati mesi invece che poche ore, mi sembra di essere rinato, e francamente non so se sia o meno un bene.
Mentre eravamo a festeggiare al rinfresco offerto dal conservatorio l’ho visto mentre flirtava con uno dei compagni di corso di Thad, e ho commesso l’ennesima stronzata, la più grossa. Mi ha confessato che non era niente, voleva solo informarsi ma per me in quel momento era altro e così senza nemmeno pensarci sono uscito e mi sono diretto all’hotel.

L’ho trovato al solito posto, con lui c’era una coppia, esattamente quei due signor commissario: li vede mentre la biondina tiene le mani sui fianchi e guarda per terra e il castano urla che è tutta colpa mia, che se lui è morto è colpa mia? No, lo faccia continuare, ha ragione, ha orrendamente ragione.
Cos’ho fatto quando li ho visti? Semplice, l’ho praticamente trascinato nella sua stanza e arrivati lì ho cominciato a sbottonargli la giacca, e mentre lo facevo gli chiedevo: << Come ti tocca? Cosa fa per farti eccitare? In che modo ti tocca? >> e dovevo essere veramente patetico in quel momento, mi creda.
Poi mi sono seduto sul letto, quello che volevo fare era una follia, era un tradimento e se ero stato inflessibile nel condannare Kurt perché dovevo ripetere il suo stesso sbaglio, con lui?
Insomma già stavo per rimettermi il cappotto quando Sebastian mi ha fermato. Si era sistemato dietro di me e mi abbracciava, come se mi cullasse. << Faccio tutto io, ti farà stare bene, fidati di me >> mi ah sussurrato all’orecchio prima di cominciare lentamente a baciarmi il collo mentre mi teneva abbracciato e mi cullava.
Quello che è accaduto dopo mi sembra quasi un sogno, o almeno un’esperienza che ho vissuto in terza persona: lui che lentamente mi spoglia, io che lo spoglio, e le assicuro che era bellissimo senza vestiti, e quegli occhi verdi che mi fissavano pieni di emozioni. Lui che si sistema sopra di me, che mi bacia sulla bocca e io che non interrompo il contatto perché mi è piaciuto, oh se mi è piaciuto, le sue mani su di me, dentro di me e infine lui. Di rado io e Kurt lo abbiamo fatto così, mi creda, ma con Sebastian è stato diverso, un’esperienza unica che credo non ripeterò più. Era come se volesse confortarmi, amarmi, lui mi venerava, mi creda, mi stava adorando.
Poi mi sembra di essermi assopito, anzi mi sono di sicuro addormentato e lo sa bene perché ha appena visto le foto, ma torniamo al mio resoconto.
Mentre tornavo a casa, con lui che dormiva mi sono detto che tutto quello sarebbe finito, aveva avuto i soldi, io ero stato uno stronzo ma anche Kurt non era stato da meno e che non ne avremmo mai parlato. Mi sarei dovuto fare delle domande quando Sebastian ha voluto sapere dove abitassi e ha insistito che tenessi i gemelli. Non erano miei e non li avrei tenuto, ma mi ha saputo convincere, quel ragazzo avrebbe convinto chiunque a fare qualcosa per lui, e ha ammesso che li ha fatti cadere apposta, voleva parlare con me. E allora sono fuggito, per l’ennesima volta sono fuggito da lui.
A casa ho trovato Kurt sveglio che mi aspettava e mi ha fatto delle domande, se avessi un altro, se lo tradissi e cose varie, lui glielo spiegherà meglio. E io stupidamente gli ho comunicato che se anche fosse lui doveva restare in silenzio, che prima di pensare a me doveva pensare a se stesso.

Il giorno dopo mi sono comportato come se niente fosse e sono andato a lavorare, come se non avessimo discusso la sera prima, come se mio marito non fosse arrabbiato con me.
In ambulatorio c’erano già alcuni dei miei pazienti ma solitamente prima di far entrare il primo controllo il portatile, e l’ho fatto anche stamani. C’era una mail, con l’indirizzo mail di Sebastian con oggetto “ urgente “, e un allegato che ho aperto.
Non lo avessi mai fatto perché era una foto di noi due: io addormentato e lui vicino a me che sorrideva all’obbiettivo. Mi sono sentito perso, se anche avessi cercato di rimuovere quello che era accaduto quella era una prova. Inutile aggiungere che la prima cosa che ho fatto è stata chiamarlo immediatamente e lui che mi risponde? Che è lì, nella mia sala d’aspetto.
Vestito con la solita eleganza, quel profumo particolare, e quegli occhi verdi pieni di … amore, tenerezza, non so dirglielo, e aveva tra le mani dei fiori che mi ha offerto con un sorriso, un sorriso autentico.
Ho cercato di farlo ragionare, di fargli capire che non c’era niente tra noi, che era uno sbaglio, tutto quello era uno sbaglio, e gli ho offerto dei soldi, si dei soldi.
<< Non c’entrano i soldi, non questa volta almeno! Non voglio che tutto questo finisca e ti è piaciuto. Lo so, ti ho sentito, ti è piaciuto quando ti toccavo e … >> mi ha detto, sembrava che stesse per piangere ma gli occhi, quegli occhi verdi sono diventati di ghiaccio. << Era un accordo economico, e nient’altro, e finisce qui Sebastian, ora vattene >> l’ho interrotto e lui se n’è andato, senza voltarsi.
Fatta mi sono detto, fatta. Così mi libero dell’unico testimone perché nonostante tutte le sue dichiarazioni i soldi li aveva presi ma nel pomeriggio, oggi lavoro mezza giornata, ho ricevuto un sms in cui mi avvisava di averlo lasciato. Ed è stato allora che ho fatto l’unica cosa giusta in questo marasma.

Gli ho proposto di vedersi da Starbucks, dove avrei invitato Kurt e dove avrei osservato le reazioni di entrambi. Detto così sembra una stupidata ma le assicuro che mi sembrò un piano geniale: Kurt non poteva più mentirmi e Sebastian avrebbe capito che era tutto finito.
E glielo detto, da Starbucks, che mentre io organizzavo la festa lui era con Chandler e che se l’era scopato mentre io ero a casa, e che mi faceva schifo. Kurt ha ammesso di averci flirtato e ora so che è vero, l’ho capito quando è entrato Sebastian. Gli ho fatto cenno di avvicinarsi, lui ha mosso qualche passo e poi Kurt si è voltato e l’ha visto.
Quello sguardo, l’ha guardato come se si fossero appena conosciuti e sebbene sia un bravo attore è impossibile fingere in quella maniera. << Conosci quel ragazzo? >> mi ha chiesto e stavo per rispondere quando ho sentito la porta sbattere, era praticamente scappato da noi e allora ho capito.
Frottole, mi aveva raccontato solo frottole, credo che nemmeno l’abbia mai visto e che si sia inventato tutto per arrivare a me, come se fossi l’ultimo degli idioti.
Ed è stato allora, dopo che siamo usciti da lì che ho confessato tutto, di come avessi conosciuto Sebastian, di quello che mi ha fatto credere e di come l’abbia tradito, tutto insomma. E Kurt si è dimostrato per l’ennesima volta una persona migliore di me, perdonandomi e comprendendomi, forse aveva esagerato, forse ha paura d’invecchiare, ma io mi sono spinto oltre, troppo oltre. E per fermare le mie farneticazioni mi ha baciato.
È stato un bacio diverso dagli altri, diverso da tutti quelli che ho ricevuto, persino da quelli di Sebastian. Non era la tecnica o che altro, eravamo … noi, e basta. Kurt, lui è tutto per me ed ero stato così vicino dal perderlo che mi sono aggrappato a lui come non mi accadeva da anni, era lì per me, e sarebbe rimasto, e saremmo stati sinceri tra di noi, niente più bugie o malintesi.

Come lo ho già detto è tempo di esami e a Kurt restavano solamente sei studenti da interrogare, così mi ha salutato velocemente con un altro bacio e mentre lui si dirigeva all’università io sono tornato a casa. Già m’immaginavo la scena, una cena romantica solo io e lui, Thad avrebbe capito, è un bravo ragazzo e sono sicuro che avrebbe passato la serata dai suoi amici ma non è andata così.
È stata una tragedia, e un errore, un grande, tragico errore che ha avuto conseguenze che non avrei immaginato nemmeno nei miei incubi.
Sono subito tornato a casa, sono andato nella nostra stanza e ho aperto l’armadio, il tempo di rimanere in camicia e boxer che li ho visti. Thad e Sebastian. Nel nostro letto, nudi, insieme.
Non so descriverle cosa ho provato: rabbia, apprensione, gelosia? Non lo so, forse tutte e tre: rabbia perché Sebastian si era spinto troppo oltre, apprensione perché non volevo che Thad frequentasse uno come lui e ho temuto che gli avesse raccontato qualcosa, e gelosia perché fino a quella sera Sebastian era solo mio, era un mio segreto, e di nessun altro.
<< Cosa pensavi? Che bastavano dei soldi e sarei sparito come se niente fosse della tua vita? >> ha detto quando mi ha visto, e il mio primo pensiero è stato allontanare Thad perché non volevo che sentisse. Ha cercato di restare ma per fortuna è un ragazzo comprensivo, e io sono coglione.
<< Non voglio che tu stia vicino a mio cugino >> l’ho ammonito mentre sentivo Thad che bussava alla porta. << Kurt non è tuo, Thad non è tuo, io non sono tuo, cosa credi Blaine? Che siamo dei giocattoli di cui ti disfi quando ti stufi. Io sarò pure uno stronzo patentato Blaine, ma tu sei peggio di me! >> mi ha urlato mentre si rivestiva, era così bello, anche mentre si rivestiva era così bello e seducente, in una maniera in  cui Kurt non sarà mai, mi costa ammetterlo ma è così. << E Thad, io credo che sia davvero un bravo ragazzo e che potrei frequentarlo, credo che capirebbe che … >> << Kurt sta arrivando, per piacere rivestiti >> gli ho ordinato, ero stanco di tutto quel circo che avevo messo su e di cui ero appena diventato l’attrazione principale. << Kurt vero? È tutto a posto con Kurt, vero? Ho fatto quello che mi hai chiesto, sono stato bravo? >> e mentre lo diceva mi ha preso le mani e le faceva passare sul suo corpo.
Un corpo tonico, da atleta ho pensato per un attimo, seducente ma non solo, di più e io non sapevo che fare, da una parte volevo solo mandarlo via e riprendere la mia vita e dall’altra volevo riempirlo di baci, farlo distendere sul letto, il mio letto matrimoniale e prenderlo fino allo sfinimento, o il contrario.

E invece mi è uscito solo un mi dispiace, mi dispiace di averti ingannato gli ho detto, e  lo credo davvero, non sa quanto mi dispiace di averlo ingannato e di averlo illuso su i miei sentimenti.
<< Tu … tu mi hai raccontato tutto di te, hai condiviso ogni tuo segreto con me, era il nostro mondo piccolo mondo segreto e … cazzo come dirtelo? Mi ha fatto innamorare di te! >> ha detto mentre si avvicinava alla parete di vetro, anche lui era in camicia ma, e le sembrerà un dettaglio stupido, si era rimesso i gemelli suoi polsini. << Anch’io provavo qualcosa per te, ma era solo per mio marito di riflesso >> ho ammesso. E allora lui l’ha detto mentre mi stavo avvicinando: << Non avresti riavuto Kurt se non fosse stato per me! Non dovevi farmi questo Anderson! Perché non provi nulla per me? >> ha urlato, e questa volta è stato diverso dal solito. Questa volta quando ho incrociato i suoi occhi verdi mi sono accorto che stava per piangere. E mi ha fatto pena, si signor commissario, mi ha fatto pena.
<< Sei così bello, e lo sai. Cosa vuoi da me Sebastian? >> gli ho chiesto mentre eravamo vicini, ancora un passo e ci saremmo baciati e vuole sapere la verità? Lo avrei baciato subito. << Baciami Blaine >> mi ha detto, come se fosse il suo ultimo desiderio e io ho obbedito.
È stato un bacio dettato della disperazione, lui che voleva certezze e io che volevo che lui se ne andasse e per qualche motivo sentivo una sorta di abbandono in lui, come se si fidasse di me e volesse essere protetto. Incredibile quante cose riesca a comunicarti un bacio.

Ed è stato allora che mi sono accorto che Thad ci aveva visto, era passato dal terrazzo e si era rivestito e ho avuto paura che avesse sentito tutto anche se mi ha confessato che è arrivato solo nel momento in cui ho baciato Sebastian. Non so perché, devo aver reagito d’istinto credo, e l’ho allontanato da me spingendolo, non forte ma volevo che si allontanasse da me.
Il vetro è fragile e basta una spinta per frantumarlo, mi sono reso conto della cosa solo pochi minuti fa dopo quella spinta quando Sebastian è finito contro la parete di vetro. A rigor di logica non sarebbe dovuto accadere nulla, massimo un’incrinatura e invece il vetro si è spaccato. Un secondo prima il vetro c’era ancora e un secondo dopo Thad era accanto a me e Sebastian si teneva con le mani.
Non so perché non sono intervenuto, forse perché è stato tutto così veloce o perché ho avuto i riflessi rallentati dall’emozione ma lui mi ha guardato, ha sorriso, un sorriso triste signor commissario, ha chiuso gli occhi e si è lasciato cadere.
E solo quando ho sentito lo schianto sono corso a vedere, proprio nel momento in cui Kurt scendeva dalla macchina, pensi all’ironia del destino.
E ora sono qui, davanti a lei a raccontarle tutto mentre i suoi colleghi interrogano Kurt e Thad, povero Thad, lui non c’entra niente con tutto questo, e il tizio di prima, mi sembra che si chiami Hunter, si è appena calmato, ma forse ha ragione o sono io che mi colpevolizzo troppo, non ne ho idea.

 

Un mese dopo:

E’ iniziato per caso, un giorno che ero sovrappensiero. E mi è parso di sentire qualcosa di nuovo. Non ci ho ripensato fino a oggi, quando Thad ha avuto un altro concerto e ci siamo recati a casa per festeggiare. Stavo parlando con Rachel quando me ne sono accorto e dopo quello non le ho più badato. Come quando sono a disagio mi sono stretto il papillon mentre mi sono passato la mano sui capelli. << Tutto bene? >> mi ha chiesto Kurt, da quella sera ci diciamo tutto e mi sono accorto che ha smesso di flirtare con tutti. << Sento il suo odore, sento l’odore di Sebastian >> gli ho risposto sovrappensiero, per un secondo ho risentito quell’essenza che gli confezionava la sua amica e mi sono passato le mani sulla camicia. La stessa camicia dove c’erano quei due gemelli.

 

 

 

Note dove la demenza avanza:

Ho plottato questa cosa verso la fine di agosto e per tutto questo tempo è rimasta nella mia testa a modificarsi e ampliarsi e finiti gli altri lavori ho deciso che era finalmente ora di scriverla.Come dice il titolo è ispirato al film " Chloe - Tra Seduzione e Inganno ", di cui riprende la situazione e alcuni dialoghi, per ilr esto ho cercato di adattare il tutto.
All'inizio avevo in mente una Brittana, perchè volevo che finisse come nel film francese " Nathalie ... " di cui " Chloe " è un remake e volevo provare a scrivere femslash ma poi è uscita questa cosa.
L'unico rimando a " Nathalie " è quando Blaine e Sebastian decidono che per abbordare Kurt quest'ultimo si presenterà come Cameron Connors, che era il nome in origine pensato per Seb, nel film è Fanny Ardant e dare il nome di Nathalie a Marlene/ Emmanuelle Béart.
Ho cercato di restare IC ma capite che era un'impresa alquanto notevole ergo ho preferito mettere l'OOC, non si sa mai. La presenza di Thad all'inizio non era contemplata in quanto volevo restare fedele al film originale ma poi mi sono detta: ho fatto trenta e quindi facciamo trentuno.
Avviso importante: questo è il POV di Blaine, sono i SUOI ricordi ed è la SUA visione della storia, nei prossimi capitoli vi saranno i POV di Kurt, di Thad, di Sebastian stesso e di Hunter, in modo che ognuno di loro possa raccontare la propria versione della storia, con particolari che qui ho volutamente tralasciato. Così invece di scrivere femslash mi sto esercitando con i POV.
Quindi, in questa fic troverete Seblaine, Kurtbastian e Thadastian, oltre a Huntbastian friendship, Kitter e Klaine, inutile dire che una di queste è falsa. Se avete visto il film spero di averlo compreso, se no vi consiglio di vederlo, e di vedere anche quello francese. Ora la pianto perchè altrimenti divento logorroica.

   
 
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