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Autore: Kyara_wisteria01    20/01/2013    2 recensioni
Una persona piuttosto importante della vita del nostro detective preferito si rifarà viva per aiutarlo nelle indagini.
E si scopriranno molte cose sul nostro L
LxNuovoPersonaggio
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L stava guardando, assorto nei suoi pensieri, le candide nuvole, che sembravano immensi ciuffetti di panna montata,  dalla finestra dell’edificio nel quale si occupava del caso Kira: stava riflettendo su tutti i modi possibili di incastrare Light Yagami e dimostrare che lui era Kira, scartandoli lentamente uno per uno.
<< Uff ... >>
Quando ormai stava per lasciar cadere le speranze, e andare a riguardare i messaggi lasciati dai criminali uccisi, si sentì tirare il braccio. Per poco non cadde dalla sedia, ma si rialzò comunque, l’aria un po’ scocciata, ritrovandosi a chiedere al suo forzato coinquilino:
<< Che è successo, Light-kun? >>
<< Hanno bussato. >> Rispose sintetico il giovane. << Non hai sentito? >>
<< No… veramente no… >> Ribatté il detective mettendosi un pollice in bocca, e facendo alzare gli occhi a Light.
<< Allora, chi è? >>
Light aprì la porta, e si ritrovò davanti una giovane donna, che osservava scettica la catena. Poi alzò lo sguardo, prima a guardare scettica il castano, e poi ad incatenare gli occhi blu a quelli neri del detective. E a tutti e due tornarono in mente mooolti ricordi…
 
Flashback, 5 anni prima, aeroporto di Winchester:
Roger stava aiutando Wammy a portare sul piccolo aero privato tutte le valigie, mentre un giovane di 18 anni e una ragazza di 15 li osservavano da lontano.
A un certo punto lei parlò, quasi con le lacrime agli occhi e un tono molto preoccupato:
<< L, n-non puoi ripensarci?… Lo sai meglio di me, è pericoloso! >>
<< Stai tranquilla, K, saprò cavarmela. Starò bene. >>
<< Ma… ma… corri il rischio di farti ammazzare!! E lo sai benissimo. >>
<< Non mi farò ammazzare, cercherò di vivere il più a lungo possibile. Ma qui non ci posso restare, mi sento un leone in gabbia! >>
Lei abbassò lo sguardo per una manciata di secondi, come stesse riflettendo su qualche cosa. Quando rialzò lo sguardo, gli occhi azzurri erano luccicanti di lagrime e determinazione.
<< Allora… se non vuoi restare… verrò io con te!! >>
A quel punto L vacillò leggermente:
<< … Non puoi, K, io sono prudente, ma tu non esiteresti a fare scemenze! >>
E qui prese le mani di K tra le sue, puntando attentamente le sue pozze scure negli zaffiri blu della ragazza, con un’espressione supplichevole:
<< Lo capisci che se tu venissi  saresti più in pericolo di vita di me!? Tu devi restare qui e usare le tue capacità di spionaggio per coltivare l’intelligenza dei bambini!! >>
Ma lei non sembrava convinta:
<< … Ok… però… però fai attenzione. E devi tenere questo. >>
E si sfilò un affarino dalla tasca, posandolo fra le mani di L:
<< E’ un piccolo auricolare con videocamera, così ci potremo tenere sempre in contatto >>
E, finalmente, sorrise; uno dei più dolci sorrisi che potesse concedere, gli occhi zaffirini lucidi e arrossati, nello sforzo di non rilasciare nulla. Ma cedettero, un paio di lacrime le solcarono il volto, e, senza alcun preavviso, lei abbracciò L che, col dolce profumo di lavanda, fragola e fiori di ciliegio di lei nelle narici, rimase piacevolmente sorpreso, ma alla fine sorrise e avvolse con le braccia il sottile corpo della giovane in lacrime, accarezzandole il collo e le spalle e dandole dei leggeri colpetti sulle spalle, come a dirle che sarebbe andato tutto bene. Lei, scossa da violenti singhiozzi, pareva non voler mollare il giovane. Ma L ridacchiando, le ricordò di doversene andare. Staccatosi da lei, L frugò nella borsa che aveva con sé; trovata una tasca interna, da essa estrasse una scatoletta blu zaffiro, decorata da in motivo di arabeschi un po’ più scuri e tenuta chiusa da un fiocchetto dorato.
<< Non dovrai aprirla per nessuna ragione al mondo, se non te lo dico io, è chiaro? >>
La giovane annuì, sorridendo radiosa cogli occhi ancora un po’ lucidi, ma quando il ragazzo le posò una mano sulla testa, accarezzandola a mo’ di cagnolino, parve sorridere ancora di più. Scoppiarono tutti e due a ridere. Alla fine L si allontanò, e K gli augurò buona fortuna osservandolo da lontano mentre si allontanava e spingendosi sul naso le lenti rettangolari che aveva preferito alle rotonde di quando aveva 10 anni.
Fine Flashback
 
Quella ragazza… lei era la sua unica amica alla Wammy's House, insieme a lei aveva fregato il computer a Watari e aveva innescato un piccolo virus. Non avrebbe mai dimenticato le risate che si fece a guardare Watari che cercava di aprire Internet e appariva il messaggio " La sua connessione Internet è stata rubata dagli alieni. Spiacente ma dovrà trovare un’altra rete a cui connettersi”.
Ancora ridacchiava al solo pensiero…
<< Ciao, Ryuzaki. >>
Ancora, proprio come molti anni prima. Quella voce dolce come il miele, così melodiosa che ogni frase sembrava l’inizio di una canzone, aveva lo strano potere di lasciarlo ammutolito, lei era l’unica che riusciva a farlo pensare più di 10 secondi a ciò che doveva fare, dire, o anche solo pensare.
Dopo quasi un minuto passato in silenzio, con Light che guardava L interrogativo, lei si mise innocentemente una mano sul petto:
<< Non ti ricordi più di me, Ryuzaki-chan? >>
Quell’affettuoso soprannome lo fece risvegliare dal suo mondo di sogni.
<< K…? >>
Pronunciò lui, quasi in trance;
La giovane fece un gesto di stizza, scuotendo la testa
<< K... K non esiste più... Io sono Kyara. >>
<< Oh... certo... >>
Annuì, imbarazzato ma sorridente, il giovane detective.
Caspita se era cambiata in 14 anni d'assenza! Da una ragazzina con degli occhiali e una maglietta sempre troppo grossi per lei, era diventata una fotomodella, gli occhi erano di un dolce blu a metà fra lo zaffiro ed il turchese, e gli occhiali con la montatura in argento e oro bianco li facevano risaltare molto, i capelli di un morbido castano erano meshati di biondo oro, e la sua pelle era di un caldo colore olivastro.
L stava osservando attentamente quel corpo perfetto, corpo che, insieme a una mentalità brillante e sempre pronta ad aiutare il prossimo, gli avevano fatto provare, stranamente, interesse e curiosità   per una ragazzina di 3 anni più giovane di lui, e ciò era strano, considerando che lui non restava mai sorpreso o incuriosito delle persone.
E anche per lei era lo stesso. Era sempre stata attratta da quel giovane misterioso, che si piazzava davanti a lei nei test d'intelligenza, anche se restava imbattuta in tutti gli altri test. La toglieva da impicci da cui, a differenza di L, lei non si sarebbe potuta liberare.
Stando per 5 minuti buoni senza dir nulla, 5 minuti in cui lo sguardo di Light si spostò dalla giovane al detective, come stesse seguendo la pallina da tennis durante una partita, Kyara si decise a rompere il ghiaccio:
<< ... ehm... puoi parlare, Ryuzaki, tranquillo, mica mordo >>
E qui scoppiò a ridere. Una risata cristallina che tranquillizzò il moro.
<< Lo so... ma è difficile parlarti dopo tanto tempo... >>
Kyara prese a ridere ancora più forte a questa affermazione. Anche Light cominciò a ridacchiare.
“ E’ sempre il solito fesso, non cambierà mai… ”
Lei pensava così, ma anche se era una ragazza coraggiosa, non avrebbe mai avuto il coraggio di dire queste cose al detective.
<< Oh, su, andiamo. Non dovrebbe essere difficile. Ma torniamo alle cose serie. Sono venuta qui per prendere parte alle indagini del caso Kira. >>
A quelle parole il moro si fece irrequieto
<< Non puoi. E' pericoloso, e, comunque, non c'è alcuna prova che tu non sia Kira >>
<< Mph. E cosa dovrei fare per provarti che non sono Kira? >>
<< Mah, non so... >>
Sorrise in maniera piuttosto maliziosa, squadrandola da capo a piedi.
Lei, resasi conto degli strano pensieri che frullavano in testa al detective, inorridì
<< Oh, no. Tutto ma questo no. >>
Lui sbuffò.
<< E va bene, troverò un altro modo… però… non mi dispiaceva affatto l’idea di vederti senza vestiti…>>
Lei era rossa in volto, il viso abbassato. Ma quando sentì le parole del giovane (non più così tanto giovane ù.ù… 33 anni, complimenti! N.d.A.) detective alzò lo sguardo e cercò di rifilargli uno schiaffo, che purtroppo non arrivò a destinazione. Light invece si mise a guardarlo con tanto d’occhi.
<< Ah-ah, non riuscirai certo a farmi del male con un semplice schiaffetto… >>
L sorrideva, quasi sornione: il suo sarcasmo non si fermava davanti a nessuno, né tantomeno davanti a K.
<< … K-chan. >>
Sapeva quanto K avesse sempre detestato la sola lettera che la rappresentava. E infatti si morse il labbro inferiore, rossa non più d’imbarazzo ma di rabbia.
Alla fine scoppiarono entrambi a ridere, mentre Light osservava sbigottito i due.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Continua…




Angolo della malata

E’ molto più lungo di prima, eh? Spero che abbiate notato che ho unito due capitoli in uno!!!Perché ho deciso di ricominciare la storia dite? Bhè, perché…
L: Perché non aveva i te sono 1.457 parole di schifezza, probabilmente…
Comunque, dovete sapere che questo è un maxi prologo, il succo (se riuscirò a cavarlo, ahimè!) uscirà dopo!
Detto questo, mi affido alla clemenza di voi lettori.
Leggete, e se vi va recensite! A presto!
P.S.: Rating giallo, non so se ci sarà l’arancione.
   
 
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