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Autore: Shirokuro    20/01/2013    2 recensioni
"Sei stata una stupida! Ora lo hai perso." ma questo pensiero si dissolse appena sentì, non una, ma quella sensazione. Era tanto che non la sentivo. Era bellissimo sentirla di nuovo. Era il suo bacio. Quello che forse desideravo più al mondo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N, Touko
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Ero distesa supina a osservare il cielo.
Era candido e sereno, di un azzuro bellissimo e Zekrom volteggiava in alto insieme a Reshiram. Io, intanto, sorridevo, come un'ebete, osservandoli. In quella vallata, deserta e soffiata da una leggera brezza pomeridiana, c'eravamo solo io, i due Pokémon draghi, N ed eventuali Pokémon intenti a giocare. Era estate e da poco c'eravamo rincontrati dopo la sua ennesima disputa con il padre.
A casa sua non si andava proprio daccordo, purtroppo. Suo padre era un impreditore nel mondo dell'edilizia e lui, essendo naturalista, non approvava. Sua madre si era risposata con Silvestro, il Capopalestra di Mistralopoli. E così N doveva dividere il tempo tra i due genitori: andava un'week-end ogni due settimane dal padre e il resto con la madre, così ci vedevamo alla Torre Dragospira quando potevo staccare da Soffiolieve e mia madre... Se ne avevamo la possibilità, ci incotravamo ad Austropoli, attuale residenza del padre Ghecis.
I miei non accettano questa relazione: lui è il figlio di due persone di un mondon totalmente diverso dal mio, i suoi invece non battevano ciglio: erano sicuri che avesse fatto la scelta più approppiata, ma non perché gli piacevo, ma perchè così era "occupato".
Tranquillamente passava la giornata, tra sguardi e parole. Ma era una sensazione diversa, non fantastica, ma stranamente timorosa. Finche non sentì N: -Touko... - e quasi balbettanto gli risposi: -Sì? Che c'è N?-
-Tu... Io... Noi... Ecco... ti devo lasciare.- e si mise a sedere con la schiena contro un albero: -Ma non per mia scelta spontanea! Tutt'altro...- -Perché... N...?- che domanda! Non gli piacevo più.
-Non posso dirtelo...-
Così mi allontanai estraendo la MasterBall e tornai a Soffiolive usando Volo di Zekrom. Non ci mettemmo molto. Tornata a casa ero a pezzi, in lacrime... Mia madre era in casa così gli chiesi di lasciarmi sola e di non chiamarmi per la cena. Chiusi la porta a chiave e mi buttai sul letto, a piangere.
Presi il diario.
 
Caro diario,
N mi ha lasciata. Non riesco ancora a capacitarmene. Eppure andavamo d'accordo, cosa ho sbagliato? sniff... Era solo questo, non mi va di scrivere ora.
touko
 
Ero intenta a soffocarmi nel cuscino bianco, ormai bagnato come i miei capelli dopo una nuotata, e il volume dei miei capelli la dice lunga, quando una pietra colpì la finestra... un, due, tre... quattro... otto volte: -DAI, APRI!!!!-
Corsi ad aprire. Solo che sotto alla finestra non c'era nessuno. -GUARDA QUA SU- non alzai nemmeno il viso che lo riconobbi dalla voce-CHE VUOI N?-
-FAMMI ENTRARE- disse, quasi chiedendo il permesso: -SCORDATELO- e richiusi. Il problema è che per un attimo ho sperato, sperato che mi volesse con se e ricominciai a piangere. Come potevo essere finita in questa situazione? Io che non ho pianto in vita mia, mi ritrovo a piangere per un ragazzo!
Rimasi a piagnucolare per un mucchio di tempo. Mia madre se ne accorse, così aprì la porta con una copia della chiave. Subito mi chiese cosa succedesse. Non mi andava di risponderle, anzi, meno sapeva meglio era. -È per Natural?- all'inizio pensai di star zitta, ma poi annuì: -Io te l'ho sempre detto, che lui non era per te.- a quelle parole mi sembrava quasi di vedere i momenti in cui aveva ragione, mi sembrava di aver sbagliato mettendomi con N: -Lo so, mamma, lo so...-

I giorni a venire si fecero sentire. L'InterPoké che squillava, sempre lo stesso nome. Lo incontravo spesso, a Quattroventi. Non so che ci facesse lì, ma era quasi buffo vederlo che si nascondeva quasi.
Da lì a poche settimane non ci feci più caso. Era diventato un incontro quotidiano. A dirla tutta quasi avevo cambiato opinione. Un giorno poco lontano però, lui mi fermò: -Touko, non ce la faccio più...- mi stringeva il polso, mi faceva un male cane: -Perché? Cosa c'è che non va?- era quasi come se mi implorasse: -Vederti tanto spesso, senza una sola parola... tu non sai cosa si sente.- strattonai l'avambraccio e risposi cercando di fare la dissinteressata: -Non mi interessa.- e me ne andai, un po' in colpa.
E se me pentissi? Mi fermai. Sulla mia testa si era proiettata un'ombra molto ampia. Alzai lo sguardo. Era Reshiram. Fece un giro e poi N mi fece salire in groppa al Pokémon Bianco Verità: -Aiuto... Fammi scendere!-
-Non ora.-
In poco tempo raggiungemmo un'altura vicino Mistrapoli. Era così alto... Quasi avevo le vertiggini: -Ora sei costretta ad ascoltarmi.- puntandomi l'indice contro. Mi sentivo quasi offesa, non ne capivo il perché, ma era così. Lo avvertì: -Ti ricordo che anche io ho dei Pokémon volanti...-
-Sì, e anch'io so lottare.- fu la sua "pizzicante" risposta. Mi voltai con la testa qua e là. Vidi una discesa: alla'apparenza era poco ripida. Feci per dirigermici, ma N mi prese per il polso (ma era la moda del momento?). Mi trascinò verso di lui. Mi teneva stretta. Non sapevo ch fare: -Guardami, Touko. Dimmi che... che non mi ami più.-
  -Io, N...- cosa sarebbe successo se avessi risposto?
-Dillo. Dillo e la finiamo qui. Niente chiamate. Niente silenzi. Non mi vedrai più. Sarò solo un'ombra del passato. Mai più.- era serio e mi fissava negli occhi, i suoi erano verdi come il thé di mia madre: -Mai più?-
-Mai.-
Quelle parole mi... non lo so! Mai più...
Non volevo ascoltarlo, ma perché questa sensazione? E se fosse stata solo la paura si ascoltarlo?
-N... Io... Non voglio non vederti mai più, ma non voglio tornare con te... Non mi hai detto perché. Mi hai fatta soffrire. Certe cose non si dimenticano.- mi cadde una lacrima. Avevo paura di perderlo. -Dovevo partire. Era per vedere una cugina. I miei si sarebbero fermati lì e io con loro. Mi sarei trasferito. Ho pensato che fosse meglio non dirtelo. Hai sempre detto di volermi accanto, non distante, per i più ad Johto. Ma poi è stata la famiglia di questa mia cugina a venire a Unima, ma sei sicura?- non ci pensai due volte: -Sì.-
Iniziò a piovere. Tuonò. Mi spaventai e mi strinsi a lui. Il cuore iniziò a battermi a mille, cominciai a singhiozzare, ma non per lo spavento preso!
"Sei stata una stupida! Ora lo hai perso." ma questo pensiero si dissolse appena sentì, non una, ma quella sensazione. Era tanto che non la sentivo. Era bellissimo poterla sentire di nuovo. Era il suo bacio. Quello che forse desideravo più al mondo. Ero stata una stupida. Un'arrogante: -Ora puoi andare, se vuoi.- accenai un sorriso: -No. Io resto e tu pure.- ora a baciarlo ero io.
ANGOLO DI una cretina e deficiente SARA!!! *applausi*
Sì! Ce l'ho fatta!!! Ho modificato la storia, cercando di seguire i consigli di Faint e correggendo alcuni errori grammaticali. Perché alcuni? Perché gli altri sono errori che faccio di continuo ^^"
Grazie di (sé) aver letto la mia fan fiction. cx recensiteeeee!!!
Vi invito a leggere "Un mondo di ballo", sempre mia, vorrei sapere che ne pensate, grazie c; 
   
 
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