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Autore: xlittlerevenge    20/01/2013    2 recensioni
"-Nemmeno io voglio rovinare nulla, ho bisogni di te, Dio solo sa quanto, ma non posso fare a meno di dirtelo. Non dobbiamo avere paura, so che se mai un giorno finirà tu potrai contare su di me e avremo lo stesso rapporto. Noi siamo diversi. Può funzionare, lo so. Mi si spezza il cuore ogni volta che ti vedo piangere e odio che lui sorpassi la spalla su cui piangi.-"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era sera tardi e qualcuno stava bussando alla mia porta. Forse ‘bussare’ non era nemmeno il termine giusto, non rendeva l’idea. Qualcuno stava picchiando contro la porta di casa.
Mi alzai dal mio letto dove stavo guardando un film e mi diressi verso la porta “Ma perché questi stupidi ragazzini devono bere fino a non capir più nulla e poi dar fastidio a me?” Pensai ad alta voce. Ero convinto di ritrovarmi di fronte due o tre ragazzi che appena avessi aperto sarebbero scappati via tra risate dovute al troppo bere.
Ma non fu così. Vidi la mia migliore amica in lacrime che si catapultò fra le mie braccia.
-Oddio Charlotte, cosa ci fai in queste condizioni qui?- le chiesi stringendola a me così forte da poterle far male.
–Jus, ho bisogno di te, ma non chiedere nulla, ti prego.-  sentii le sue lacrime bagnare la mia maglia, ma non dissi nulla in quel momento, mi limitai ad accarezzare la sua schiena, provando ,in qualche modo, ad infondere forza.
Era l’unica persona che non mi aspettavo di vedere, avevamo passato la mattinata assieme e lei sprizzava felicità da tutti i pori. Sarebbe uscita con quello che era il suo ragazzo da due anni.
-Ethan mi porterà in un posto carino. Lo ha fatto tante di quelle volte, lo so, ma per un assurdo motivo oggi sono più contenta del solito-ricordai le sue parole mentre sorseggiava un frappuccino.
- Ethan- dissi ad alta voce e lei prese a singhiozzare ancora più forte ancora abbracciata a me.
Avevo capito il problema. Odiavo quel ragazzo. Erano sicuramente più le volte che l’aveva fatta soffrire lasciandola, che quelle in cui l’ha resa felice. Peccato che la mia migliore amica non l’avesse ancora capito.
-Lotte- dissi dolcemente -andiamo in camera e ne parliamo- lei annuì.
 
Si sedette gambe conserte sul mio letto, e io feci lo stesso dopo aver spento la tv ancora accesa. Scorsi i suoi occhi color ghiaccio tra il rossore e nonostante tutto io li trovavo bellissimi. Asciugò con il palmo della mano le lacrime, come solitamente si fa da bambini. Lei non aveva mai perso quel vizio.
-Colpa di Ethan, vero?- le dissi sorridendo amareggiato, lei annuì flebilmente e portò la mano sul suo viso, volendosi coprire. Presi quella mano fra le mie e lei stranamente non la ritrasse –odio quando mi vedi piangere- disse mentre le asciugavo una lacrima.
Scoppiai a ridere – E io odio vederti piangere, peccato che negli ultimi due anni succede spesso.- sorrisi ancora e lei iniziò a singhiozzare ancora più forte dicendo frasi incomprensibile a causa delle lacrime.
Non sapevo mai cosa fare in certe situazioni, mi avvicinai a lei e la abbracciai. Accarezzandole i capelli le dissi –Smettila di piangere, non serve a nulla. Rilassati così mi racconti cosa è accaduto e poi assieme troviamo la soluzione.- le diedi un bacio sulla fonte dopo essermi staccato dall’abbraccio.
-Colpa di Ethan- disse prima di un respiro profondo che strozzò le lacrime.
-Tanto per cambiare, no?- dissi innervosito e continuai –Cosa ha fatto Charlotte? Vuoi che vada a parlarci?- lei scosse la testa sorridendo.
-Tu non sai che vuol dire ‘parlare’ se si tratta di Ethan, lo sappiamo entrambi dai. Non puoi fare nulla Justin, devi solo provare a starmi accanto.
Semplicemente non so che fare, sono stanca della situazione e sono stanca di riuscire a cedere alle sue parole.- si spostò una ciocca rossa dietro l’orecchio e prese con se il mio cuscino.
-Allora raccontami dai- sorrisi anche se sapevo benissimo di cosa avremmo parlato. Di un litigio, sicuramente.
“Ethan l’avrà scaricata per l’ennesima volta e lei mi dirà che è stufa di lui e che non tornerà indietro come l’ultima volta. Che se è finita, questa volta lo è per davvero.” Pensai e il suo racconto confermò tutto, la conoscevo fin troppo bene e questa situazione si era ripetuta fin troppe volte.
-La solita storia Justin, mi ha detto che è finita. Non capisco il motivo, avremmo dovuto passare la sera da soli, io e lui. In questo ultimo periodo andava tutto bene e poi oggi senza una ragione ben precisa mi sono ritrovata fuori dalla sua vita, senza un motivo. Il mio problema è che puntualmente torno da lui, chi sbaglia sono io in questa situazione. Lui con le sue parole riesce sempre a farmi dimenticare tutto, ma ho sbagliato troppe volte Jus, davvero troppe, devo smetterla di farmi prendere in giro e per farlo ho bisogno di te.- disse le ultime parole con la voce rotta dal pianto e alla fine sbuffò.
-Lo sai come la penso, tu non sei più innamorata di lui da un pezzo, semplicemente ti ci sei affezionata e non riesci a fare a meno di questa situazione. Non ti rende più felice da un sacco e questa mattina era solo un’eccezione. I primi tempi mi parlavi di lui e vedevo i tuoi occhi brillare, ma ora non è più così e scusa sono anche stufo di parlarne.- dissi freddo.
Lei si alzò di scatto e mi disse –Avevo bisogno di conforto Justin, del mio migliore amico. Ma evidentemente la tua fama ti sta lentamente portando via da me.-
La afferrai per il polso –Lo sai che non è così, non andar via. Sono qui per te. Sono sempre lo stesso e lo sai. Semplicemente parlare di lui non mi piace, ne mi va. Credo che in questi due anni ne abbiamo parlato troppo e non merita un momento in più.- Lei intanto si sedette nuovamente sul mio letto, e capì cosa volessi intendere.
-Scusa lo so, ti parlo solo di lui. Ma se non mi sfogo con te, mi tengo tutto dentro e rischio di diventare paranoica..-
-Come stai Charlotte? A me interessa solo questo.- sorrisi ancora
-Bene, se sto con te.- era la miglior frase che qualcuno avesse mai detto.
Il mio principale problema? Ero innamorata della mia migliore amica e non riuscivo a non essere felice sentendole dire che era stufa di quel ragazzo.
-Lo so cosa vorresti ora.- Dissi serio.
–Io non lo so, cosa voglio Jus?- amavo la sua voce.
 –Tu ora vuoi che ci faccia portare a casa del buon cibo Giapponese.-
-Sei un grandissimo idiota Justin- rise di gusto sdraiandosi sul mio letto.
 - Vorresti dire che non ti va?- amavo il suono della risata e non ne avrei voluto fare a meno ancora. Iniziai a farle il solletico, lei lo odiava  e fra una risata e l’altra mi diceva –Ok Jus, basta ti prego.-
 
Il cibo le tirò su il morale ed era quello che speravo. Mi fermai a guardarla mangiare, non sapeva cosa volesse dire essere femminile in certi casi. I suoi capelli rossi erano posti in un lato e guardando i suoi occhi si potevano scorgere le lacrime a causa di un po’ del mascara colato, ma lei restava bellissima comunque. Si sentiva osservata e sollevò lo sguardo, deglutì e mi chiese –Che fai non mangi? Smettila di fissarmi, lo so anche io di non essere uno spettacolo piacevole-
Sorrise e io mi giustificai –Pensavo Lotte, non mi sari mai fermato a guardarti mangiare, un animale sarebbe più elegante, ammettilo- non nascosi il mio sorriso e lei mi ripagò colpendomi sul braccio.
 –Ei, chi ti da il permesso di offendermi? E da quando mi fai notare i miei difetti?- non mi scusai, anche lei era evidentemente divertita dalla situazione.
-A cosa pensavi biondo?- sorrise.
-Lo so che ti hanno spezzato il cuore e so che è circondato da mura, ma al momento sei pronta ad innamorarti?- non so ancora cosa mi fosse saltato in mente e me ne pentii due secondi dopo, ma vedendomi oggi fu la cosa migliore.
Lei ,diplomatica come sempre, mi rispose –Se sono pronta ad innamorarmi? Non si è mai pronti all’amore Justin. Ti innamori per un motivo sconosciuto e non sai mai se sei abbastanza pronta-
-Hai paura di innamorarti?- Chiesi ancora, quasi insistendo.
-Cosa sono queste domande Justin? Ovvio che ho paura, sono stufa di essere ferita.-
-Credi che io e te avremo mai un futuro?- vidi i suoi occhi diventare lucidi e poi la vidi piangere, non capivo le ragazze. Le stavo chiaramente dicendo che io speravo in un ‘noi’ e lei scoppiava in lacrime?
-Cosa fai ora Charlotte? Non hai motivo di piangere- dissi avvicinandomi a lei
-Ci ho pensato tante di quelle volte Justin, mi torturo ogni giorno su questa domanda. Io sono sicura di quello che provo per te, ma ho paura. Non voglio perderti, la nostra amicizia è straordinaria e io non so cosa farei senza di te accano.-
-Nemmeno io voglio rovinare nulla, ho bisogni di te, Dio solo sa quanto, ma non posso fare a meno di dirtelo. Non dobbiamo avere paura, so che se mai un giorno finirà tu potrai contare su di me e avremo lo stesso rapporto. Noi siamo diversi. Può funzionare, lo so. Mi si spezza il cuore ogni volta che ti vedo piangere e odio che lui sorpassi la spalla su cui piangi.-
I nostri occhi si incrociarono e rimasero lì a fissarsi, i suoi occhi rapirono i miei. Poggiai la mia mano sulla sua guancia che si era colorita e annuì, capendo quali fossero le mie intenzioni.
Mi avvicinai a lei e la baciai, di quello non me ne pentii mai.
Io ci sarei stato qualora lei fosse caduta.  



Ma salve gente :3
Sono nervosa, è la prima os che scrivo su Justin e non è la migliore che abbia mai scritto, ma lascio a voi i commenti a riguardo (Con questo intendo che gradirei una recensione :3)
Spero vi piaccia e sono sempre aperta alle critiche :)
Scusate per gli eventuali errori, ma come ho detto milioni di volte, odio rileggere più volte quello che scrivo.
Grazie per l’attenzione,
un bacio,
Marti
<3
  
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