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Autore: mymiserable    10/08/2007    4 recensioni
La mia seconda FF ufficiale, scritta più per descrivere un'amicizia che una storia d'amore. Tra me e DarkPersian, anche lei scrittrice, e presente qui su EFP. Data un'onesta recensione alla mia precedente ('My Story About Gerard'), avverto che questa ha un ritmo molto serrato basato sulle singole parole, perciò se siete amanti della narrativa prolissa, ignoratela ^^ A tutti gli altri, buona lettura!
Lui Si è tolto gli occhiali e Si è alzato in piedi per stringermi la mano. Mi ha guardato. Mi ha sorriso. Mi ha guardato.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bob Bryar, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Jersey City - Luglio 2005

Jersey City - Luglio 2005

 

Oggi fa troppo caldo.

Il sole mi batte sugli occhi, ma non posso ripararli.

Ho le mani occupate.

Sto lavorando.

Effettivamente è da una settimana che lavoro senza sosta, ed inizio ad essere stanca. Ma di questo il capo sembra non curarsene.

"Dobbiamo offrire un ottimo servizio, è il nostro lavoro."

Già.

Nostro.

Non suo.

Così è da giorni che mi trovo a trasportare casse e grandi portavivande dai furgoni delle ditte fornitrici al campo dei tour bus.

Dalla mattina fino a tarda notte.

'Se solo non bevessero così tanto...' penso tra me e me mentre sto portando l'ennesimo portavivande pieno di ghiaccio e lattine di birra.

Bevono tutte le band.

Tranne una.

Mentre cammino faticosamente tra i grandi bus parcheggiati, sento il mio pass agganciato con un laccio alle bermuda troppo larghe battermi sulla gamba destra.

'Vans Warped Tour 2005 -

Bar and Refreshment Service'

E sotto, scritto a pennarello nero indelebile, velocemente,

Il mio nome.

Andrea.

...

'Eccoti bellezza! Finalmente!'

Mi accoglie uno dei musicisti con tono allegro.

E' già alticcio.

Alle 11 del mattino.

Mi viene incontro e, appena poso il mio pesante carico all'ombra della loro tenda, mi mette il suo braccio grezzamente tatuato ed accaldato sulle spalle e mi schiocca un bacio umido di birra sulla guancia.

Ew.

Avrà quasi 40 anni, ma ne dimostra molti di più.

Ho un'espressione stupita

Disgustata.

ma forzo un sorrisetto.

Sono così stanca.

Fortunatamente una mia collega mi chiama

Mi salva.

'Andrea, vieni! E' arrivato un altro furgone.'

'Arrivo!' le rispondo forse con troppo entusiasmo. E poi, rivolta alla 'rockstar' su di giri 'Scusa, devo proprio andare!', divincolandomi dal suo abbraccio invadente.

Stavolta sfodero un sorriso sincero e, si, sollevato.

Seguo Sam verso il parcheggio, con le mani in tasca.

In silenzio.

'Se solo non bevessero così tanto...' ripeto, tra me e me.

Bevono tutte le band.

Tranne una.

 

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Finalmente una piccola pausa, dopo ore di lavoro sotto il sole cocente.

Ora è tardo pomeriggio, la temperatura si è abbassata ed il cielo volge all'imbrunire.

Che splendido tramonto.

Amo quest'atmosfera.

Decido di trascorrere questa manciata di minuti in compagnia della band di una mia cara amica.

La migliore.

Gloria.

Hanno esordito proprio oggi,

I Trigger.

Proprio qui. Al Warper Tour.

Meritano tutto il successo che stanno avendo.

Io sono riuscita a vedere la loro esibizione di sfuggita, sempre di corsa a trasportare alcool.

Ad un certo punto la mia Gilo si è lanciata in certe prodezze sul palco che sono rimasta incantata per qualche secondo a guardarla, col mio carico tra le braccia.

Sono così fiera di lei.

E' proprio brava.

E'

La migliore.

 

Le voglio fare una sorpresa.

Sono dietro il loro bus.

Emozionata.

Non la vedo da

Tanto.

Da quando mi sono trasferita negli States.

Non mi è mancata l'Italia

Neanche per un secondo.

Mi è mancata

Lei.

Come l'inferno.

Accendo una sigaretta per rilassare i nervi, anche se il cuore mi batte forte.

Faccio la prima boccata e mi decido ad andare.

Esco timidamente allo scoperto.

'TITTII!!!'

Mi chiama in questo modo dolcissimo.

'Ehi!' Cerco di trattenermi, ma quando mi getta le braccia al collo entrambe esplodiamo in un pianto carico di gioia.

Abbiamo così tante cose da dirci, e così poco tempo.

Troppo poco.

Lei partirà stasera stesso per un'altra data, ed io ancor prima dovrò riprendere il mio lavoro.

Così mi limito a fare i complimenti a tutti, per la loro avventura appena iniziata, per la loro performance di qualche ora prima.

Gli altri membri della band sono di una simpatia travolgente, riescono a far ridere con un nulla.

E ridiamo tutti. Sonoramente.

Cosa che attira molto qualcuno.

Nel bus di fronte.

Tre ragazzi incuriositi si avvicinano alla tenda.

 

Bevono tutte le band.

Tranne una.

 

Ormai il cielo è quasi di un blu profondo.

Vediamo le tre ombre venire avanti.

Li riconosco subito.

Anche Gilo,

Che mi prende la mano da sotto il tavolino e me la stringe tanto forte da farmi male.

Anche gli altri si rendono conto.

E cala il silenzio.

Un silenzio di stupore, di

Ammirazione.

'Avevamo sentito ridere, e così...' con tono amichevole.

E' Ray.

'Ma forse abbiamo rovinato l'atmosfera!' con tono ironico.

E' Gerard.

Nascosto dietro i suoi grandi occhiali da sole.

Bob,

vicino a loro, si gratta la testa con aria imbarazzata.

Dedo, cantante e chitarrista dei Trigger, decide coraggiosamente di prendere in mano la situazione, forse complice l'alcool, e li invita ad unirsi a noi.

Accettano di buon grado.

Io e Gilo abbiamo ancora quell'espressione incredula in volto, gli occhi fissi,la bocca semiaperta.

Si siedono.

Gerard vicino alla mia amica,

Ci sorride.

Ray di fianco a lui e

Bob, non trovando posto, si accuccia.

Ma non per molto.

Mi riprendo, e

Dannazione.

Mi accorgo di aver fatto davvero tardi.

Il tempo è volato.

Mi alzo di scatto, cedo il posto a Bob e mi congedo da tutti, che, ovviamente, insistono per farmi restare.

Ma

Non posso.

Una lunga notte di lavoro mi aspetta.

Saluto i Trigger con una pacca sulla spalla,

Ray, Bob e

Gerard

con una timida stretta di mano.

e Gloria con un abbraccio fortissimo.

'Mi sei mancata.' le bisbiglio.

'Anche tu.' mi fa lei.

Sento i nostri cuori battere forte.

Per il nostro incontro.

Per Loro.

Per tutto.

 

Lui

Si è tolto gli occhiali e

Si è alzato in piedi per stringermi la mano.

Mi ha guardato.

Mi ha sorriso.

Mi ha guardato.

 

Mi dirigo a passo svelto verso la zona ristoro.

Le mani nelle tasche delle bermuda troppo larghe.

Il pass che mi batte contro la gamba destra.

Ed un sorriso sul volto.

 

Bevono tutte le band.

Tranne una.

 

I My Chemical Romance.

 

  
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