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Autore: mangakagirl    21/01/2013    4 recensioni
Una festa in maschera...
Un colpo di scena inaspettato durante il ballo...
Una svolta che cambierà per sempre la loro vita...
Sono solo alcuni degli ingredienti di questa storia che coinvolgerà il nostro detective dell'est Shinichi Kudo in un'impresa contro il tempo.
Ma non sarà solo ad affrontare quello che lo aspetta alla fine, perché potrà contare sull'aiuto del suo migliore amico e di amico/rivale un po' speciale ;)
Finalmente scopriremo come andranno a finire le cose e cosa ne sarà di Shinichi dopo l'incontro con l'Organizzazione...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14.

-Hattori- Shinichi esitò prima di entrare in casa sua con le chiavi che Heiji gli aveva passato, visto che era stato l’ultimo ad uscire da villa Kudo -Ran…?-
-Non appena sei andato via, lei ha preso le sue cose e con le ragazze è andata all’agenzia- spiegò lui capendo al volo il motivo della preoccupazione del ragazzo, che sospirò infilando la chiave nella toppa e facendola scattare, quasi sollevato, verso sinistra.
Entrò a casa sua lasciando le scarpe nell’ingresso, poi con i ragazzi si diresse al piano di sopra, dove dormivano ormai da giorni.

***

Ran si voltò per l’ennesima volta nel suo letto, avvolta nelle lezuola leggere che sapevano di ammorbidente e di pulito, e ascoltò in silenzio i respiri leggeri delle due ragazze che dormivano in due futon accanto al suo letto.
Avevano entrambe raccontato cosa era successo in quei giorni, senza di lei, e con imbarazzo avevano anche confessato le due dichiarazioni fatte loro dai rispettivi ragazzi.
Ran ancora ci pensava incredula: Hattori e Kazuha?
Kid - che era davvero Kid! - e Aoko?
Voltandosi di nuovo con la faccia contro al muro, chiuse gli occhi riportando alla mente a ciò che era successo poche ore prima con il ragazzo che aveva sperato di vedere per giorni.
Non doveva andare così…
Dopo mesi che non ci vedevamo, dopo giorni che mi ha cercato incessantemente… L’unica cosa che riusciamo a fare è litigare?
Decise: l’indomani mattina sarebbe andata a villa Kudo, da lui, e avrebbe parlato e chiarito.
Voleva la verità, ma voleva anche uscire da quella situazione difficile, fatta di sguardi rubati e parole non dette.

***

Shinichi non chiuse occhio per tutta la notte, ripensando a Ran e al casino in cui si era cacciato, o meglio, in cui Haibara lo aveva involontariamente cacciato.
Di buon’ora svegliò entrambi i ragazzi, si vestirono e poi andarono a villa Agasa, ma arrivati davanti al cancello lo trovarono aperto.
Shinichi alzò sorpreso lo sguardo, notando che anche la porta di ingresso era spalancata e una strana sensazione lo folgorò. Corse all’interno del cortile fino alla porta, entrò in casa e subito notò il vassaio frantumato sul pavimento e non ci fu bisogno di altro: capì.
-Kudo, che succede?!- domandò agitato Hattori raggiungendolo mentre lui si guardava attorno, camminando piano per non ferirsi con i vetri sparsi ovunque.
Una busta.
Si avvicinò al tavolino dov’era posata e vi lesse sopra il suo nome. Strinse forte le labbra poi la aprì senza degnare di risposte i due amici accanto a lui.

Kudo-sama,
se tieni alla sua vita, presentati entro le 12.00 al covo dell’Organizzazione. La tua amichetta ti ha lasciato le indicazioni, no?
Se non lo farai, potrai dirle addio.

Gin

-Merda!- imprecò Shinichi mollando la lettera aperta sul tavolino -Dobbiamo muoverci, da qui ci vuole almeno un’ora per arrivare al covo!-
-Kudo- Hattori lo afferrò per un braccio l’esatto secondo prima che lui scattasse fuori dalla porta -é una trappola: Loro vogliono te!-
-Non abbiamo un piano- disse serio Kid mentre il liceale fremeva di rabbia divincolandosi.
Shinichi stette in silenzio qualche secondo, combattendo una battaglia di sguardi con il migliore amico, poi disse serio:
-Ecco il piano: io entro nel covo a cercare Haibara, voi state fuori e attendete l’arrivo della polizia. Mi cattureranno sicuramente nel giro di poco, ne sono certo. Ma voi interverrete coi poliziotti e si risolverà tutto…. Se dovessi morire- fissò a lungo il migliore amico negli occhi: verde smeraldo nel blu oceano -giurami Hattori che li sbatterai in galera: uno ad uno-
Il ragazzo ricambiò serio per alcuni secondi il suo sguardo determinato, che però nascondeva una scintilla di panico nella parte più profonda, quella che da sempre Kudo tentava di tenere nascosta agli altri per non essere reputato fragile.
-Non riuscirò a farti cambiare idea, vero?- domandò piano e serio stringendo la presa attorno al suo braccio.
Lui scosse la testa, provocando il suo sospiro sconsolato. Il ragazzo del Kansai lo lasciò andare e fece un mezzo passo indietro per guardarlo meglio in faccia.
-Te lo giuro Kudo, ma ti giuro sulla mia vita che farò di tutto per non farti ammazzare da quei bastardi-
Shinichi sorrise flebilmente, poi tirò fuori il cellulare e correndo fuori dalla villa chiamò la polizia: era tempo di agire.

***

Ran esitò qualche secondo davanti al cancello in ferro battuto di Villa Kudo, che si ergeva al di là dell’inferriata. Osservò la finestra della camera di Shinichi, che aveva la tenda tirata e impediva di vederne l’interno.
Era già sveglio?
Come avrebbe reagito nel vederla dopo ciò che era successo?
Avrebbero davvero parlato e chiarito?
Aoko, alla sua destra, sorrise incoraggiante ed aspettò che annuisse per suonare al campanello.
Il suono del campanello rimbombò nelle orecchie di Ran come un rombo di tuono che squarcia il silenzio della notte più nera. Il cuore le batteva forte mentre aspettava che il ragazzo chiedesse chi era con la voce metallica del citofono.
Dopo quasi trenta secondi di puro silenzio, battè confusa le palpebre e guardò la ragazza di Kid interrogativa.
-Riprovo?- chiese lei incerta.
-Sì- annuì la karateka mentre un nuovo DIN DON si diffuse nell’aria. Ma per la seconda volta nessuno andò ad aprire.
Ran fece qualche passo indietro, arrivando al bordo del marciapiede e rischiando di cadere in strada, deserta come al solito in quella tranquilla via di Beika. Si guardò attorno sorpresa che non ci fosse davvero nessuno, poi notò il cancello di casa Agasa aperto.
Strano, il professore non dovrebbe essere in campeggio?
Si avvicinò alla villa e spinse l’inferriata facendo qualche passo nel cortile di ciottoli e erba mentre il rumore mettallico dei cardini un po’ arrugginiti si diffondeva attorno a lei.
-Ran, dove stai andando?- le domandò piano Kazuha, quasi timorosa di rompere quel silenzio che le circondava come nebbia, ma lei non rispose e si avvicinò alla porta di ingresso, notando che era stranamente aperta. Deglutendo incerta, decise di entrare mentre Aoko e l’aikidoka la seguivano sentendosi delle ladre per aver violato una proprietà privata.
L’interno era come Shinichi e gli altri l’avevano lasciato: la lettera era sul tavolino, aperta, e il vassoio e le tazze in frantumi sul pavimento.
Ran si avvicinò ai due divani, prese in mano la lettera e il solo leggere la prima parola la fece morire sul colpo.

Kudo-sama,
se tieni alla sua vita, presentati entro le 12.00 al covo dell’Organizzazione. La tua amichetta ti ha lasciato le indicazioni, no?
Se non lo farai, potrai dirle addio.

Gin

-Ran?- domandò preoccupata Kazuha mentre lei mollava il foglio sul tavolo  con aria agitata e prendeva una piantina disegnata a mano con un pennarello che giaceva tra le scartoffie e le riviste da donna.
Sotto una stretta rete di corridoi e stanze, c’era un indirizzo.
Capì che era lì che Shinichi era andato.
 Era per quel motivo che non era a casa, e lì avrebbe sicuramente trovato le risposte alle sue domande.
-Ragazze- mormorò voltandosi verso di loro determinata -Dobbiamo andare anche noi-

***

Shinichi si mosse furtivo nei corridoi dell’edificio in cui era appena entrato, stupendosi che in giro non ci fosse nessuno.
Haibara aveva parlato di una scala che portava al piano superiore…
Vermouth diceva che era lì che si veniva portati una volta catturati…
Svoltato a sinistra e rizzato bene le orecchie in cerca di un minimo rumore di passi, appurò che la via era libera e corse verso la porta che stava di fronte a lui, in fondo a quel corridoio scoperto, sperando che lo portasse da qualche parte.
Non era facile orientarsi lì dentro: un labirinto avrebbe avuto un criterio logico senz’altro più evidente.
Molti corridoi finivano infatti in vicoli ciechi: era tutto strutturato in modo che i membri dell’Organizzazione potessero  incastrare le loro possibili prede, infiltratatesi per qualche (s)fortunata ragione nel covo, con le spalle al muro in ogni momento e in ogni dove.
Finalmente trovò le scale che aveva menzionato la ragazza e le salì a passo svelto e felpato, badando bene a non far strisciare le suole di gomma delle Converse nere sul pavimento consumato. Incepiscando su un gradino, si fermò posando una mano sul muro di pietra grezza alla sua sinistra per ristabilire l’equilibrio: l’intera struttura era fatiscente e consumata dal tempo e dalla muffa.
Un oggetto metallico, circolare e freddo come la Morte si impiantò in mezzo alle sue scapole, mentre una bassa risata maligna si levava attorno a lui:
Chianti l’aveva sottotiro.
-Ma guarda guarda… Gin aveva detto che avremmo avuto un ospite- disse con la sua voce sprezzante scoppiando a ridere. Appoggiò la testa sulla sua spalla e gli baciò in collo mentre lui rabbrividiva inorridito dandole sempre le spalle -E sei così giovane… Proprio un’ottima preda direi-
Lo spinse a terra improvvisamente facendogli sbattere il mento su un gradino e subito il sapore del sangue si diffuse in tutta la sua bocca. Shinichi lo sputò sprezzante e si voltò verso la donna che, con il fucile in spalla e una mano sul fianco, lo osservava dall’alto verso il basso orgogliosa di se stessa.
-Shinichi Kudo, quanto tempo che aspetto di incontrarti- sibilò abbassandosi alla sua altezza e spostandogli i capelli dalla fronte con gesto sensuale.
-Non mi toccare!- sibilò lui schifato issandosi con le braccia sul gradino superiore a quello su cui si trovava.
-Che grinta Detective!- disse lei entusiasta puntandogli nuovamente il fucile addosso e posizionando l’occhio nel mirino -Ma siamo in ritardo per la festa, per cui alzati, da bravo, e seguimi… o ti pianto del piombo nel cervello. Il che sarebbe un vero peccato, sai?- rise -Sei un così bel ragazzo!-
Shinichi si alzò e si fece guidare senza opporre resistenza, sarebbe stato inutile, per i vari corridoi, finchè la donna non si fermò davanti una porta. La aprì con fare annoiato e lo sbattè dentro facendolo cadere a terra.
-A dopo bel bocconcino- disse chiudendolo dentro mentre il rumore metallico della serratura che scattava si diffondeva in tutta la stanza.
Totalmente al buio, il ragazzo si alzò, mosse qualche passo incerto, poi inciampò e finì a terra su qualcosa che sembrava un corpo. Subito accese l’orologio-torcia e illuminò attorno a lui, rabbrividendo quando si accorse su cosa, o meglio, su chi era caduto.
-Haibara!- la scosse inginocchiandosi al suo fianco, ma la ragazza rimase inerme per qualche secondo mentre lui notava i lividi e le ferite che aveva sul corpo -Coraggio, svegliati- mormorò sollevandole la testa e mettendosela sulle sue gambe.
Lei strinse gli occhi riprendendo un po’ di colore, poi intravide il suo viso scuro illuminato solo dal bagliore dell’orologio.
-K-Kudo- esclamò sbarrando gli occhi -Cosa ci fai qui?- si mise a sedere massaggiandosi la testa mentre lui si guardava attorno in cerca di una via di fuga.
-Sono stato catturato da Chianti… Gin mi ha lasciato una lettera dove minacciava di ucciderti se non venivo al covo prima delle 12.00-
-Idiota- mormorò Shiho, senza riuscire a fare a meno di sorridere però -Ora moriremo in due-
Shinichi la guardò indecifrabile, poi sicuro di sé si alzò in piedi.
-Non moriremo. Hattori e Kid sono fuori da qui… Tra poco arriverà la polizia… - si voltò verso di lei illuminandola -Ce la caveremo. Sai che sono duro a morire, no?- aggiunse furbetto con un sorriso.
Lei sorrise, poi tentò di alzarsi ma cadde debole a terra.
-Quel bastardo di Gin mi ha dato l’assaggio di quello che ci accadrà dopo… O almeno così lui l’ha definito- mormorò a denti stretti mentre si osservava i lividi che aveva sparsi in tutto il corpo e le macchie gialle-violacee per via delle contusioni ricevute. Accese anche il suo orologio-torcia, poi illuminò Shinichi in viso, scrutandolo torva.
-Non dovevi venire. Era una trappola per prendere anche te, lo sai vero? Ieri, non appena ve ne siete andati, lui e Vodka sono entrati dalla finestra e mi hanno addormentata col cloroformio… Poi mi hanno portata qui e riempita di botte finchè non sono svenuta… Ci vogliono morti, Kudo -
Il ragazzo strinse i denti furioso e poi tornò a sedersi accanto a lei con un sospiro.
Pensò a Ran.
Non sapeva se l’avrebbe rivista, non le aveva detto ciò che voleva dirle da tempo…
Ma se fosse morto, Hattori le avrebbe detto la verità.
Non glielo aveva mai chiesto direttamente, ma sapeva che il migliore amico lo avrebbe fatto comunque: a loro bastava un’occhiata per intendersi.
Dopo infinità di tempo, qualcuno aprì la porta e la luce del corridoio rese scure le figure che si stagliavano sulla soglia.
-Oh oh- ridacchiò Gin -Chianti ha fatto un ottimo lavoro- disse soddisfatto mentre scrutava i due ragazzi a terra, illuminati dal fascio di luce proveniente dalle sue spalle. Si voltò verso le due figure che aveva accanto e annuì.
Subito i due scattarono dentro e li affarrarono per i vestiti, trascinandoli fuori mentre loro opponevano resistenza a dentri stretti, dimenandosi.
-Ahah, Kudo, finalmente ti vedo col tuo vero aspetto- disse Bourbon tenendolo ben stretto mentre il ragazzo lo fulminava.
-Maledetto- sibilò furioso mentre lui lo trascinava per i corridoi, seguendo Gin che faceva da guida. Haibara, dietro di loro, era tra le grinfie di Vodka.
-Come butta, Sherry?- le chiese l’uomo ironico -Piaciuto il benvenuto?- domandò riferendosi ai lividi. Lei gli tirò una gomitata nelle costole e lui imprecò a gran voce, facendo per colpirla in viso con una mano, ma Gin lo fermò.
-Vodka, lascia perdere. Ora avrà quel che si merita una traditrice, non sprecare energie-
L’uomo con gli occhiali scuri abbassò la mano e la guardò furioso.
Dopo aver sceso una lunga rampa di scale, Shinichi fu scaraventato giù per gli ultimi gradini, cozzando con il pavimento grezzo e sudicio del magazzino in cui li avevano portati. Il ragazzo gemè massaggiandosi rannicchiato su se stesso le costole e il braccio che aveva sbattuto, passandosi poi il dorso della mano sul labbro spaccato e sanguinante.
-Però, che stile!- commentò Amuro afferrandolo per il cappuccio della maglia e trascinandolo al centro della stanza -Nemmeno un lamento. I miei complimenti, Kudo-
Vodka lanciò addosso a Shinichi Shiho, che gli cadde sopra schiacciandolo a terra dopo che lui, a fatica, si era messo a sedere. Gin li raggiunse e li osservò, malridotti com’erano, ridendo trionfale.
-Vi farei una foto, sapete? Siete pietosi- disse indicando poi ai due collaboratori le scrivanie e i mobili vecchi ammucchiati al fondo del magazzino -Sedetevi pure, stanno per arrivare anche Vermouth, Chianti e Korn- annunciò rigirandosi  poi verso i due catturati con un sorriso malefico.
I tre annunciati dall’uomo si presentarono non più di 30 secondi dopo.
Vermouth, in fondo alla “fila”, lanciò un’occhiata penetrante a Shiho, ma non aggiunse altro. Si sedè come se nulla fosse con le gambe acccavallate ad una vecchia scrivania indossando la sua solita tuta nera da motociclista dalla scollatura provocante. Si accese una sigaretta, inspirò a fondo, poi espirò lentamente il fumo dalle labbra truccate di scuro mentre Gin le sorrideva. Bourbon si piazzò alle sue spalle e, sorridendo, le sfilò la sigaretta dalle dita provocando una sua occhiata raggelante.
-Bourbon- disse col suo solito tono sensuale -Quante volte ti ho detto che devi di smettarla di rubarmi la sigaretta?-
Il ragazzo sorrise complice restituendogliela mentre soffiava fuori il fumo.
-Scusa Vermouth, ma sai che sono pazzo di te- si giustificò tentando di baciarla, me lei lo respinse via come se fosse un gioco; in realtà non lo sopportava.
-Giù le zampe, o ti pianto una pallottola nel cervello- disse come se stesse scherzando, anche se le intenzioni era del tutto vere. Lui scoppiò a ridere mentre Gin, geloso, lo fulminava.
Chianti prese in mano la situazione.
-Gin, raccontaci ancora una volta come hai conosciuto quel bel bocconcino di Kudo- disse entusiasta sedendosi su una poltrona vecchia reggendo il fucile in mano come un figlio.
L’uomo sorrise, fiero che qualcuno glielo avesse chiesto, e si voltò verso di lui, che continuava a tamponarsi la ferita al labbro con la manica della felpa.
-Shinichi Kudo- cominciò a camminare attorno a lui disegnando un cerchio perfetto mentre il mantello e i capelli biondi gli svolazzavano dietro -Tutto è cominciato per una fatale coincidenza, vero? Solo perché una dannata ragazzina ha voluto uccidere il suo ex fidanzatino su un ottovolante… Non è vero, Kudo?- si inginocchiò davanti al ragazzo con il suo solito ghigno. Shinichi gli rivolse l’occhiata più meschina che poteva avere, poi l’uomo fece scivolare lo sguardo sulla ragazza aggrappata al suo braccio.
-Sherry… Non immagini che gioia riaverti con noi!- esclamò passandole una mano in viso. Lei provò a ritrarsi ma Vodka le puntò una Beretta alla testa diffondendo nell’aria un suono metallico. Gin le accarezzò la guancia sorridendo, poi sogghignò.
-Così simile ad Akemi…-
-STA’ ZITTO!- urlò lei sentendo il sangue arrivare alla testa -NON TI PERMETTERE DI PRONUNCIARE IL SUO NOME!- disse mentre la voce vibrava pericolosamente vicina al pianto.
 Shinichi strinse al corpo il braccio a cui lei si teneva aggrappata per farle sentire che le era vicino, e lei annuì impeccertibilmente.
Gin si alzò in piedi mentre il sorriso scemava dalla sua faccia e si voltò verso la sua squadra.
-Chi vuole avere l’onore di fare fuori la traditrice?- domandò con tono furioso -Mi ha già rotto abbastanza-
Chianti alzò la mano come se si fosse appena offerta di consegnare le fotocopie ai compagni di classe delle elementari.
-Posso, Gin?- domandò con la voce tremante dell’emozione, gioendo quando lui si spostò dalla traiettoria che avrebbe seguito il suo proiettile.
-Tutta tua- si limitò a dire Gin osservando la ragazza, bianca come un lenzuolo, tremare vistosamente a terra.
La donna prese la mira come se stesse per compiere un’azione del tutto abituale e sorrise posizionando le dita attorno al grilletto, assaporando gli attimi di terrore che la vittima subiva aspettando la sua ora.
Shiho chiuse gli occhi.
Sapeva che stava per morire, che tutto sarebbe finito, che avrebbe sofferto finchè la Morte non si sarebbe decisa a venirla a prendere, provando pietà per lei che aveva avuto una vita miserabile…
L’unico lato positivo poteva essere che avrebbe presto riabbracciato Akemi, la sorella.
Così, con un sospiro di rassegnazione, non oppose resistenza e aspettò.
Lo sparò frantumò il silenzio che si abbattuto sul magazzino.
E lei aspettò il dolore.


Mangakagirl's Corner:
Minna konnichiwaaaaaaaaaaaaaaaa!
Buahahahahahahah *risata malefica*
Ma salve gente! xD
Oggi sono particolarmente di buon umore...
Specie dopo aver pubblicato questo capitolo che non vedevo l'ora di mettere xDDD
Allora...
Che ne pensate?
Sono stata cattiva?? xDDD
Naaa vero??? xD
Io sono bravissima... (le cresce il naso come Pinocchio -.-)
Alzi la mano chi pensa che sia stata perfida
*tutti alzano la mano e la fulminano*
xD
Alzi la mano chi pensa che io non sia una vera RanxShin quando scrivo questi capitoli
*tante mani alzate*
XDDDD
E qui gente vi sbagliate: lo SONO ECCOME una RANXSHIN,
una fanatica RANXSHIN u.u
Cmq cmq...
che ne pensate?
Ne succedono un po', vero?? ^^
Allora...
Shin va a salvare Shiho, ma viene catturato da Chianti (mi è piaciuto descriverla 
innamorata di Shin ^^)
Viene sbattuto nella stanza con Shiho... Arrivano Amuro e Vodka...
Vermouth con Amuro...
Bla bla bla!
L'avete appena letto cosa è successo, inutile ribadirlo ^^
Ma che ne pensate?
Di Ran?
Della promessa che si è fatto fare Shin da Heiji?
Del finale??? xDDD
tutti: pazza é________________è
Vorrei sapere cosa pensate che accadrà ^^
Me lo dite, please?? *^*
So che molti mi detesteranno x aver fatto finire il capitolo così... ^^"
ma è tutto x aumentare la suspance u.u
Yosh yosh (bene in jap)
ora devo andare, ma aspetto le vostre recensioni >.<
mi raccomando!!!!!
Un bacio
mangakagirl!
  
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