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Autore: sakura_hikaru    21/01/2013    3 recensioni
Un silenzio, teso e insicuro, scosse le piccole spalle di Aiolia.
"Buon ... compleanno ...".
Shura trattenne il fiato, sbattè gli occhi, sorpreso: compleanno? Aveva completamente dimenticato quel giorno ... a dirla tutta, non sapeva nemmeno che giorno fosse quello: l'inverno, in Grecia, riusciva a confonderti completamente.
Fic regalo per il compleanno di Shura :)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capricorn Shura, Leo Aiolia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E mi piace la notte ascoltare le stelle. Sono come cinquecento milioni di sonagli.
Antoine De Saint Exupèry, Il Piccolo Principe



La notte era fredda, le onde risuonavano ovattate dalla roccia che circondava il giaciglio scelto dal bambino. Amava il silenzio, amava la tranquillità che la notte porta con sè
"Trovato!". Con un balzo, una figura più piccola, felina e tremendamente agitata gli giunse addosso, tra le braccia. "Ho vinto io!".
Il bambino 'disturbato' mugugnò qualcosa di intelleggibile, soffocato dal dolce peso sul petto.
"Il fratellone diceva che giocavi a nascondino, così io ti ho cercato e ora ti ho trovato".
Oh, certo ... come no. Nascondino, eh?
"E come mi hai trovato?".
La mano del primo bambino andò ad arruffare i ricci selvatici del 'gattino' che gli si era accoccolato addosso.
"E' stato facile! A Shura piace questo posto più di tutti gli altri!".
"E come fai a dirlo?".
Un pò lo stupiva, un pò ne era attratto.
"Perchè io conosco bene Shura!".
Così bene?
"Davvero? Ne sei sicuro?".
La testolina del 'gattino' si mosse pensierosa, mentre lo guardava.
"Shura è Shura, lo so bene".
Questi finì per sorridere, alzando le spalle timidamente, poi allungò le braccia, alzò il 'gattino' dal suo petto e lo girò spalle contro il proprio petto, le mani poggiate a terra.
"Anche io lo so che Aiolia è Aiolia".
Una risatina si alzò dal bimbo più piccolo che, con l'aria più naturale possibile, si lasciò andare completamente contro di lui.
"Guardavi le stelle? Anche a noi piace guardarle ... tutte le sere, prima della buonanotte!".
Si agitava sempre quando parlava, energia incontenibile in un corpo che era ancora troppo piccolo per tutto.
"Le stavo ascoltando ... quando c'è silenzio si sentono benissimo".
Gli occhi di Aiolia si fissarono enormi sul viso di Shura.
"Ehhhh? Si sentono?".
Buffo. Un gattino buffo e un pò imbranato.
"Certo. Tu parli sempre tanto...".
Un piccolo corpo che era capace di parlare e urlare e ridere tutto il giorno e solo la notte riusciva ad acquietare tutto quel fare.
"Non è vero!".
Oh, un broncio.
"Allora sta buono e vedrai che le senti".
Un altro broncio.
"Va bene ...". Aiolia si mosse tutto, come un gattino che cerca il posto migliore per un sonnellino, e finì per accoccolarglisi ancora più addosso. Tipico. "Ma se hanno smesso di parlare stasera?".
Shura finì per scoppiare a ridere di gusto, provocando l'ennesimo broncio nel bimbo.
"Loro parlano di continuo, non si fermano mai!".
"E perchè?".
"Beh ..." una pausa, una riflessione nella testolina di Shura. "Perchè gli piace parlare".
"Eh? E che cosa dicono?".
"Beh ..." un'altra pausa, più lunga. "Tante cose".
"Come cosa?".
"Come ... beh ... le stelle ...".
"Le stelle parlano delle stelle?".
Il visino di Aiolia mostrava tanta, troppa perplessità.
"Di quelle nuove, quelle appena nate!".
In quella fitta oscurità, lo stupore di Aiolia brillava deciso e vivace.
"Le stelle ... le stelle ... nascono? E ... e come?".
Shura si bloccò, alzò lo sguardo al cielo, lo riabbassò a terra, privo di parole.
Comunque cercasse una risposta, quella non giungeva. Nemmeno la fantasia pareva essere dalla sua parte.
Aiolia forse aveva capito e non infierì con altre domande. Nella sua testolina aveva formulato solo un'idea.
"Le stelle sono belle ... e brillano sempre sempre anche quando non le vediamo ... me l'ha detto il fratellone!" mormorò giocando nervosamente con le proprie mani. "Quando nascono dev'essere bello ... ".
"Sicuro ..." mormorò Shura. "Dev'essere bellissimo ...". Poggiò la fronte contro la nuca di Aiolia e sospirò.
Pochi istanti più tardi lo sentì ridacchiare e contrarre i muscoli di tutta la schiena e del collo, spingendolo un poco all'indietro.
"C-che c'è?".
Le manine di Aiolia andarono sul collo e lo sfregarono tra le risate.
"Mi fai il solletico!" ancora una risatina, mentre si voltava verso il perplesso Shura. "I tuoi capelli pungono!".
Pungevano?
"Ma non pungono i capelli ...".
"Quelli di Shura sì".
"Non è vero".
"Sì che è vero!".
Che testone.
"E' Aiolia che soffre il solletico!" e, dicendo quelle parole, mosse le manine sui fianchi del bambino davanti a lui ed attaccò. Il corpo del bimbo esplose in una valanga irrefrenabile di risate, mentre si contorceva e scalciava e gridava, con lacrime di troppa felicità tra le ciglia.
"Basta, basta, BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!".
Solo allora le mani di Shura si bloccarono e liberarono dalla tortura Aiolia, prendendo invece una delle sue mani tra le sue e attirandolo nel proprio abbraccio. Il bambino gli si attaccò, come un piccolo koala, con tutta la fiducia dell'infanzia.
"Non valeeee...".
"Vale perchè sono più grande".
"Ma non tanto!".
Aveva sempre una risposta pronta, sempre l'ultima parola: Aiolos non avrebbe avuta vita facile con quella testolina dura, se il 'gattino' non fosse stato così devoto nei suoi confronti. Gli pizzicò un poco le guance, provocando in Aiolia un mugulio indispettito.
"Shuraaaa".
Questi ridacchiò e, con un sospiro, tornò ad osservare la volta celeste.
Era immensa, brillante, calda sui loro capi: Shura socchiuse gli occhi e tornò ad ascoltare il silenzio degli astri e quello dei loro respiri intrecciati.
E mentre ascoltava quel silenzio assordante, la risposta al quesito di Aiolia giunse alla mente, semplice e magica.
"Ora l'ho sentito ..." sussurrò in un orecchio di Aiolia. "Se lo sono bisbigliate, l'una con l'altra ...".
"Davvero ...?". Il bisbiglio di Aiolia era carico di aspettativa, eccitazione.
Shura prese il respiro, si morse il labbro e si lanciò nella più antica delle storie.
"Succede quando il silenzio... il silenzio del mondo ... del sole ... della luna ... e delle stesse stelle ... diventa un grande, unico silenzio ..." gli occhi del bambino più piccolo si alzarono curiosi, assetati di quelle parole, morsi dalla curiosità più pura. "... e tutto prende il respiro e attende ... e solo allora ... cinquecento milioni di sonagli scuotono il cosmo intero ...". Lo sguardo scuro di Shura si abbassò su Aiolia, le labbra sottili del piccolo spagnolo si distesero in un sorriso. "... e così, nasce una stella ...".
La bocca del 'gattino' si aprì in sorpresa, le guance si colorarono di emozione e, con un rinnovato slancio, egli gettò le proprie braccia attorno al collo di Shura.
"Mi piace! Mipiacemipiace!".
Shura sentì il viso avvampare, le labbra tremarono in un sorriso imbarazzato e una sua mano andò nuovamente a molestare un ciuffo troppo lungo di Aiolia.
"Ne, Shura ...".
"Uhm?".
Un silenzio, teso e insicuro, scosse le piccole spalle di Aiolia.
"Buon ... compleanno ...".
Shura trattenne il fiato, sbattè gli occhi, sorpreso: compleanno? Aveva completamente dimenticato quel giorno ... a dirla tutta, non sapeva nemmeno che giorno fosse quello: l'inverno, in Grecia, riusciva a confonderti completamente.
"Non mi ricordavo...".
Un respiro improvviso, le mani di Aiolia che gli artigliarono le braccia e ...
"Non si dimentica! E' importante! Il fratellone lo dice sempre ... il giorno in cui siamo nati è ... è ...".
"Importante, eh?".
Una mano di Shura era andata ad accarezzare il capo di Aiolia, con fare fraterno, dolce.
"Certo! Perchè oggi è speciale ... perchè ..." la testolina arruffata del bimbo si nascose un pò tra le spalle. "... perchè oggi è nato Shura ... e Shura è speciale ...".
La mano sul capo di Aiolia si staccò, scese su una sua guancia e lì rimase per uno strano e lungo istante.
Fu la volta di Shura di stringere Aiolia in un abbraccio: imbarazzato, impacciato, silenzioso.
E così rimasero, sotto una volta silente e brillante, ignari spettatori della nascita di una stella.
  
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