Storie originali > Horror
Segui la storia  |      
Autore: fuko chan    22/01/2013    2 recensioni
Teneva stretta tra le mani la sua testa, tirandosi forte i capelli biondi, intrisi di sporco liquido rossastro.
Era terrorizzata, impaurita; era rimasta sola, in attesa di qualcuno che la salvasse.
Strappò via, forte, lunghe ciocche bionde, gettandole con cattiveria per terra, calpestandole.
“ Oh, ma sei qui!” una voce le sussurrò dietro l’orecchio, soffiandole via i lerci capelli. Sentiva il respiro di quella presenza sul suo collo, come una lama che le veniva passata lungo la candida pelle.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Zimmer 6*6

 

Prologo.





Rome, 2 gennaio 1940.
“Camera 666, camera 666, camera 666…” la donna chiusa dentro quella camera continuava a ripetersi quelle parole. Davanti a lei uno scenario raccapricciante: i suoi amici uccisi, massacrati, smembrati.
Non ricordava nulla, non ricordava la faccia del criminale, come è potuto accadere, come aveva fatto lei a rimanere illesa, salva, nonostante riportava alcune ferite sanguinolente.
Non ricordava.
Teneva stretta tra le mani la sua testa, tirandosi forte i capelli biondi, intrisi di sporco liquido rossastro.
Era terrorizzata, impaurita; era rimasta sola, in attesa di qualcuno che la salvasse.
Strappò via, forte, lunghe ciocche bionde, gettandole con cattiveria per terra, calpestandole.
“ Oh, ma sei qui!” una voce le sussurrò dietro l’orecchio, soffiandole via i lerci capelli. Sentiva il respiro di quella presenza sul suo collo, come una lama che le veniva passata lungo la candida pelle.
Fissò con occhi fin troppo aperti sua sorella lacerata, morta torturata, con le braccia legate dietro al corpo, con la pancia sventrata, dove fuoriusciva quella sacca colma di liquido, contenente il feto.
Si vomitò addosso, mentre una mano leggera le sfiorò la schiena. Non osava voltarsi, non osava guardare.
“Hai un corpo da statua. Sarebbe uno spreco gettarlo via senza usarlo un po’, non credi?” disse la roca voce.
“La… lasciami!” urlò, voltandosi scattosa.
Dietro di lei, solo il muro.
 
Rome, 4 gennaio 1940.
“Catastrofe all’Ostello “Le Fontane”. Un gruppo di ragazzi che alloggiava lì, è stato ritrovato nella camerata 666, cosparso in un lago di sangue. I ragazzi uccisi per mano criminale, sono stati portati all’Ospedale della capitale per una futura autopsia.
Solo una ragazza è rimasta illesa, riportando però, gravi instabilità mentali. Non ricorda nulla, se non il numero della camera che continua a ripetere dal momento del suo salvataggio.
È stata portata al manicomio poco fuori Roma, dove verrà tenuta in isolamento.
Intanto in molti si stanno muovendo in quella camera, per investigare sul fatto preso in questione.”
Era lì che leggeva, Patrick, noto psicologo del manicomio. Gli era stata affidata la cura e la custodia di Caroline, ragazza ventunenne se non unica superstite delle strage che vegliava sopra Roma in quell’anno.
“Caroline, Caroline… mi senti?” le disse piano il medico, cercando di non farla agitare troppo.
“Camera 666, camera 666…” ripeteva la ragazza con i denti stretti, con lo sguardo ombroso, quasi accecata dalla rabbia.
“Va bene Caroline. Ora ascoltami, solo per un momento.” Prese una breve pausa.
“Mi dici il tuo nome?” proseguì il medico.
La ragazza si ammutolì, seduta sulla sedia, bloccando i suoi tremori.


TUC…


La testa le cadde in avanti, mentre un leggero sorriso si intravedeva tra i fitti capelli.
Il dottore le si avvicinò, prudente, ora quasi impaurito. Le si piazzò davanti, poggiandole una mano sulla spalla.
“Caroline?” la chiamò, senza udir risposta.
“C…Caroline?” proseguì  alzando un po’ la voce.
La ragazza tirò su la testa, con gli occhi chiusi, le narici dilatate che respiravano forte.
“Apri gli occhi…” continuò il medico, carezzandole la spalla.
Le si avvicinò sempre di più vicino al viso, per vedere il suo sguardo.
Gli occhi del medico divennero colmi di lacrime, mentre la mano tremante si staccò dalla spalla della ragazza, frugrando tra le tasche della veste bianca, cercando quella siringa...
Fino a quando…

... Hhhhei... uomo senza palle, dove cerchi di fuggire...

No... Lasciami, Esci dalla mia mente!

... Ahhhh...Che schifezza che sei. Guarda che mente perversa, come hai potuto fare ciò?...


Vattene! Basta!

... Ti massacrerò...

 


Sentiva la mente incendiarsi, una voce pizzicava letale le sue tempie come una tarantola, velenosa, cruda, pungente.
Cinque secondi di silenzio...
E poi...

“Aiuto!! Vi prego, aiutatemi!” Urlava forte il medico, mentre due occhi rossi gli si posarono sopra. La ragazza rimase lì, a guardare la scena, sorridente, senza capire.
Poi all’improvviso, fiamme.
Le ultime grida dello psicologo riecheggiarono per i corridoi, mentre i vigli salivano le scale;  non fecero in tempo, ormai tutto era carbonizzato. Spensero le fiamme, recuperando i due morti.
Bene. Ce ne era solo uno, e di certo non era Caroline.




Nota d'autrice: Salveeeee!!! Ebbene, è la prima volta che mi cimento in un racconto Horror/ Drammatico/ Erotico... Bèh, vediamo cosa ne verrà fuori! Spero che sia di vostro gradimento... :D

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: fuko chan